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Autore: Lunarys    15/03/2016    2 recensioni
Da alcuni capitoli:
[ Quando mi accorgo che non sarà solo un bacio, che ci sarà molto di più, è tardi per fermarsi. Con la schiena appoggiata al muro, sento che Drago comincia a spostare le mani più in basso della mia pancia, dentro di me so che è tutto sbagliato, che non dovremmo, ma lui mi fa sentire qualcosa che non sentivo da tempo, e non voglio dire no. ]
[ “Mi avevi detto che non ti venivano più crisi di panico” mi dice Liam, con uno sguardo preoccupato ma fermo, senza lasciare la presa sul mio braccio. Alto e capelli corti color miele, con due occhi che ti trapassano da parte a parte. Ma dietro all'aspetto da duro c'è una delle persone più leali e mature che conosco. ]
Genere: Generale, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Il limite si sposta sempre più lontano

 

PROLOGO
Chi muore non muoia mai

 

Dicembre

Tra tutti i posti in cui potevo risvegliarmi, il pavimento dell'officina del padre di Louis è il più strano. Mi giro sull'altro lato, con tutti i muscoli doloranti. Sento il rumore di qualcosa che cade a terra nel retro dell'officina, ma nessuna voce. A parte l'alcool, non mi ricordo nulla di ieri sera, la testa mi gira e mi pulsa, ma mi costringo ad alzarmi e camminare verso il retro, per trovare Louis e Drago seduti che guardano nel vuoto davanti a loro, senza parlare.
La stanza è nella penombra, ma di fianco ad un macchinario vedo il corpo di un ragazzo steso a terra, probabilmente caduto addormentato dopo aver bevuto troppo. Anche se ho la mente offuscata, so bene cosa facciamo sempre quando ci risvegliamo dopo una sbronza: cancelliamo il segno del nostro passaggio.
Mi avvicino alla sedia dove sta accasciato Drago, raccolgo una bottiglia vuota da terra ed un sacchetto di plastica pieno di pastiglie rotonde della grandezza di un unghia.
   “Di chi sono queste?” tirandone fuori una dal pacchetto, mi accorgo che sul dorso c'è un simbolo inciso in rosso che non riesco a mettere subito a fuoco. Poi noto essere una specie di fiore. Nessuno risponde alla mia domanda.
   “Ragazzi, datevi una mossa! Dobbiamo ripulire prima che torni il padre di Louis!” la mia voce strascica, ma sono comunque la più sana nella stanza. Il ragazzo steso a terra, che non conosco, non sembra volersi svegliare presto. Non credo di averlo mai visto prima, ed il fatto che sia con noi è strano. Mi avvicino barcollante a Drago, mi inginocchio di fronte a lui e lo obbligo a guardarmi, anche se il suo sguardo mi attraversa. Lo scuoto gentilmente e sembra ritornare dal suo mondo, ma per poco.
Lo lascio perdere, come lascio perdere Louis che odia essere interrotto nel mezzo dei suoi viaggi mentali. Mi avvicino al ragazzo sdraiato su un fianco, che mi da le spalle. Comincio a scuoterlo gentilmente per una spalla, cercando di svegliarlo. 

   “Ei! Svegliati!” nella posizione in cui si trova, non riesco a vedere il suo viso, e la penombra copre parte dell'angolo in cui si è messo. 
   “Lascialo stare, Ondina” mi giro per vedere Louis, che si è ripreso. Sapervo che era lui, perchè è l'unico a chiamarmi in quel modo fin da quando ci siamo conosciuti. Parla senza guardarmi in faccia. Decido di ignorarlo, non pulirò il casotto che questo tizio ha contribuito a creare mentre lui rimane a dormire per terra. 
   “EI! Svegliati subito!” comincio a scuoterlo più forte. 
   “Olivia.” 
Mi fermo subito. È stato Louis. Mi ha chiamato con il mio vero nome. C'è qualcosa che non va. 
   “Non si sveglierà”
Raggelo. Un pensiero orribile mi passa per la mente.
Mi rendo conto che il corpo è troppo freddo.
Troppo fermo.
Con il cuore che sta per scoppiare, muovo la mano verso la spalla per un ultima volta, e lo giro sulla schiena, verso di me.
Vedo prima le sue dita affusolate ricoperte di sangue e qualcosa che sembra vomito. Poi il mio sguardo risale alla macchia di sangue scuro che è in contrasto con la maglia bianca del ragazzo, poi la pelle pallida, quasi grigia. I miei occhi sembrano non volersi muovere dal corpo del ragazzo.
Gli occhi sembrano enormi, contornati da occhiaie scure che sono rosse sulle palpebre.
Gli occhi iniettati di sangue.
Gli occhi che sono ancora aperti e mi fissano vacui.
Il mio sguardo viene attirato da una pistola a pochi metri dai piedi del ragazzo. Mi si chiude la bocca dello stomaco e comicio a tremare, non riesco a controllarmi. Mi alzo e rimetto nel cestino vicino al tavolo. L'alcool risale assieme all'orrore che provo. I polmoni mi bruciano e boccheggio per cercare aria.
Drago sembra riprendersi, si avvicina e mi appoggia una mano sulla schiena. Lo sentro tremare, sento la sua tensione che si aggiunge alla mia.
   “Chi ha sparato?” chiede con la voce spezzata. Ho gli occhi chiusi, ma continuo a vedere quegli occhi iniettati di sangue.
  “Chi ha sparato?” Drago alza la voce, ma gli si spezza in fondo. Mi tira verso di lui quando vede che comincio a piangere in silenzio. 

Nascondo la testa tra il suo braccio e il petto, e lui mi stringe forte, ma sento comunque che sta tremando leggermente pure lui, e che il suo corpo è teso.
   “Tu”
tolgo la testa dal mio nascondiglio e mi giro verso Louis. Poi alzo la testa verso Drago, prima che Louis ripeta quello che ha appena detto. Lo guardo dritto negli occhi.
  “Hai sparato tu, Zayn”

                                                                                     

buonasera!!! questa è una mia vecchissima ff pubblicata anni fa, che aveva riscosso abbastanza successo. spero vi piaccia anche ora e che questo primo capitolo vi abbia interessato a continuare a leggere!! Le cose inizieranno ad infittirsi presto. 
Baci, A.

  
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