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Autore: Margarinas    16/03/2016    0 recensioni
Lo squallore di una città, il ghetto del più brutto dei ghetti. Qui vive Yania, insieme a sua sorella Arbie. Un luogo destinato a marcire nel tempo, a sprofondare nel dimenticatoio, tra povertà, malvivenza e mafia. Quale ragazza di diciannove anni non sogna una fuga verso un posto migliore? Non Yania. Non c'è posto per lei in un mondo che non le appartiene, allora perché non cercare di rendere, se non felici, vivibili i momenti della sua giovinezza, all'ombra di una vecchia quercia, aspettando la fine?
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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ANCHE SE ME NE ANDASSI IL MONDO FAREBBE SCHIFO COMUNQUE

 Eravamo tutti lì, noi cinque, sotto al vecchio nonno burbero che era la vecchia quercia in quello schifo di buco in cui vivevamo. Con il tempo in nostro gruppo si era allargato, non che avessimo un vero e proprio gruppo mia sorella ed io. Più che altro, ad un certo punto della nostra vita, era spuntati fuori questi due tizi e questa strana ragazza e in qualche modo riuscivamo a passare il tempo insieme. Non che facessimo chissà che, semplicemente stavamo lì, all'ombra, sotto ai grossi e rugosi rami del "nonno".
 Quella scema di mia sorella si era presa una cotta per uno di loro, Soso. Era l'ultimo arrivato e anche quello che mi irritava di più, sopportavo a stento la sua presenza, ogni volta che apriva bocca, cosa che, per mia fortuna faceva ben di rado, mi sarebbe piaciuto prenderlo a pugni. Non riuscivo proprio a concepire come ci si potesse innamorare di uno come quello, capelli neri e unti, era magro, ma non di quella magrezza che piace alla gente. Ero uno stecco, e di carnagione pallidissima, con i vestiti a brandelli. Sembrava più che altro un cadavere.
 In effetti non riuscivo proprio a concepire come ci si potesse innamorare in generale. Specialmente in una città-buco schifoso come la nostra. Non conoscevo una coppia che si fosse sposata per amore, o almeno, non ne conoscevo più da quanto avevo cinque anni, ormai tutti quegli adorabili vecchietti che ci davano le caramelle, erano morti. In quel momento, comunque, non ci si sposava nemmeno più. Si facevano figli a più non posso e si scaricavano dopo due giorni, da qualche parte a qualcuno, o anche così, nel primo vicolo che non fosse già occupato da un barbone mezzo congelato.
 Eppure, se quella scema di mia sorella Arbie si era innamorata, di speranza per qualcosa di più bello in un qualche futuro, ci poteva essere. Non che io ci sperassi, ovviamente. Probabilmente, il meno peggio che poteva capitare a mia sorella era di sposarsi con un uomo che non la ricambiava, essendo lui, innamorato della terza ragazza del nostro gruppo. Stando a quello che avevo sentito dire durante uno dei vaneggiamenti di Arbie, perché aveva preso la briga di svegliarmi, la notte, e di raccontarmi a cosa stava pensando in quel momento, e di solito pensava a Soso.
 La terza ragazza era Hosie, aveva un bel viso, il più delle volte, ogni tanto capitava che venisse al "ritrovo" con qualche livido sulle tempie, occhi neri e labbra spezzate. Aveva un bel fisico, prima che venisse accerchiata da quattro-cinque uomini di mezza età e stuprata, quindi rimasta incinta, e non potendosi permettere l'aborto, quel bambino, una volta nato, sarebbe finito come ho descritto qualche riga più sopra.
 Il giorno in cui ci raccontò cosa le fosse successo mi sentii morire, non per lei, perché nonostante ci vedessimo quasi sempre, non la consideravo un'amica o una conoscente. Solo qualcuno che vedevo spesso, nemmeno il suo nome vero sapevo. Avevo avuto quella reazione perché avevo iniziato ad avere paura per me stessa, non ero più vergine già da tempo, ma al solo pensiero di venir accerchiata da energumeri pronti a far di me solo un pezzo di stoffa lercio... Evitai di pensarci, ma evitai anche di uscire di casa di notte, da quel momento.
 «Dobbiamo andare» disse mia sorella ad alta voce. Senza salutare mi avviai verso la strada, mentre lei si attardò e dovette quindi rincorrermi. Iniziò a parlare, il solito monologo del pomeriggio e l'argomento era sempre e solo il solito. In verità la voce di mia sorella regalava un po' di atmosfera surreale in quel breve tragitto prato-casa, nonostante non la stessi a sentire.
 Osservai per un po' il tramonto, schifata dal colore grigio-arancio che aveva assunto il cielo. Come facesse mia sorella a capire quando era ora di rientrare non lo sapevo, non avevamo orologi da polso. Dopo la morte di nostra madre, avvenuta anni prima, avevamo imparato che era meglio farci trovare a casa al rientro di quell'alcolizzato di nostro padre. Ci mettemmo a cucinare, mangiammo in silenzio, come una vera famiglia cristiana, e quindi ci ritirammo in quello sgabuzzino che era camera nostra.
 Quella notte fui svegliata dalla famigliare mano di mia sorella sulla spalla.
 «Cosa?» grugnii infastidita.
 «Pensi che un giorno ce ne andremo mai da qui?» ogni tanto Arbie mi sorprendeva. Ogni tanto si poneva domande completamente insensate e mi sorprendeva ancora di più il fatto che queste domande non centrassero con Soso.
 «Anche se ce ne andassimo di qui il mondo farebbe schifo comunque» mi girai sulla schiena e richiusi gli occhi pronta a riaddormentarmi.
 «Come fai ad esserne così sicura, Yania?» aveva preso il vizio di chiamarmi con il nome da me inventato. Morto mio padre nessuno si sarebbe ricordato più chi ero in realtà.
 «Perché se non facesse schifo noi non vivremmo qui» risposi e con un cenno della mano le intimai di tacere.
 «Probabilmente non ne vale nemmeno la pena» si tirò su le coperte e appoggiò la fronte contro la mia spalla. Mi mossi per scrollarmela di dosso.
 «Siamo noi, per forza non ne vale la pena.»







 Buuuuonasera. Come ve la passate, care persone che leggete la roba che scrivo io? :')
 Vi dirò, io sto bene, sono stanca a pezzi, ma bene e avevo talmente bisogno di mettere giù questa roba che avevo paura mi scoppiasse il cervello.
 Chiedo venia, non è il massimo che posso fare, ma per una storia come questa, va benissimo così.

 Spero vi piaccia o che comunque le diate una possibilità.
 Buona lettura, lasciate qualche recensione se vi va (in cambio di biscottini). :3
-Marga.
  
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