Sulla montagna autunnale le foglie gialle s’ammucchiano,
lei ha smarrito la strada e per cercarla non trovo il sentiero.
(Kakinomoto no Hitomaro)
Il cuore di un poeta trae sostentamento dai drammi, ma questo è troppo persino per lui.
Giace supino, sfiancato; sta per arrendersi, quando delle mani gli stringono i lembi del leggero kimono.
«Siete pazzo! Cercare la figlia di un taglialegna, con questa tempesta, quassù… E per quale motivo, poi?»
«Se avessi letto, capiresti.»
«Se m’aveste insegnato a farlo, stanotte non moriremmo di freddo,» ride, posando il capo sul suo petto.
Accarezza le ciocche fradice, che fino a quel momento ha solo potuto immaginare tanto setose. «Ormai non ce n’è più bisogno,» sospira, grato.
Un manto di foglie, cui s’aggiunse una fitta trapunta di neve, coprì il loro sonno per cent’anni.
[110 parole]
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La drabble è stata ispirata dalla lettura del tanka di Hitomaro, il primo, grande poeta della letteratura giapponese (rimando a una scarnissima biografia).
L’innamorato protagonista è difficilmente identificabile in lui, perché s’ipotizza che Hitomaro sia morto intorno ai cinquant’anni, nel 708, a Iwami (odierna parte occidentale della prefettura di Shimane), dove era stato nominato capo dell’ufficio provinciale, però è anche vero che non ci sono notizie sulle cause del decesso... Beh, è dolce sognare!
Un doveroso ringraziamento va alla cara Spring_And_Scarecrows per aver messo in fuga mille dubbi ♥, e a voi per la lettura.
Ophelia