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Autore: Rumyantsev    16/03/2016    0 recensioni
Ne aveva viste di principesse, Kyuubey, dall’inizio dei tempi. Erano belle, sì, sedute su troni dorati, nei loro abiti luccicanti. Ma nel fango, ferite, in lacrime di fronte alle Streghe erano tutte uguali, diventavano meno che scarafaggi.
Il viso dolorante di Mami Tomoe gli sembrò quello di una Regina
[Human!Kyuubey/Mami]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyubey, Mami Tomoe
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Regina
 

Kyuubey si fece largo tra i rottami, a grandi passi, oltre la polvere che s’era alzata dopo l’incidente.  Lei era lì tremante, sporca, graffiata.
Ne aveva viste di principesse, Kyuubey, dall’inizio dei tempi. Erano belle, sì, sedute su troni dorati, nei loro abiti luccicanti. Ma nel fango, ferite, in lacrime di fronte alle Streghe erano tutte uguali, diventavano meno che scarafaggi.
Il viso dolorante di Mami Tomoe gli sembrò quello di una Regina.
Lei aprì gli occhi, tese un braccio verso di lui.
Una scintilla di voglia, di desiderio – che sul suo pianeta avrebbero chiamato follia – si accese negli occhi cremisi ed immadiatamente si sciolse contro l’indifferenza che totalizzava la sua mente.
«Vuoi vivere, non è vero?» domandò, con una lieve nota di scherno nella voce, quasi trovasse divertente chiederglielo mentre lei continuava a tendere il palmo, supplicante, verso di lui.
«Stipula un contratto con me»             
«A… iu…ta…mi» ansimò lei.
Kyuubey scoprì i denti in un sorriso malizioso. Sei mia, non potè fare a meno di pensare.
«Ai tuoi ordini, mia Regina».
 
 
Mami era regale persino mentre strofinava con la spugna le tazzine da tè sporche. Kyuubey fissava la linea dritta della sua schiena, chiedendosi con disinteresse quale Strega sarebbe stata capace di spezzarla. Sembrava così forte, Mami, mentre combatteva.
Imbracciava i fucili con eleganza; si muoveva, sinuosa, e colpiva con quel sorriso gentile sul volto perfetto.
Non durerai per sempre, pensò e sorrise.
«Con quante ragazze hai stipulato un contratto?» chiese allora lei, dal nulla, voltandosi a guardarlo.
La studiò per qualche secondo: le sopracciglia aggrottate sugli occhi tristi, le mani strette al ripiano del lavello, una a destra e l’altra a sinistra del corpo teso. Kyuubey continuò a sorridere mentre si alzava dalla sedia e le si avvicinava. Mami indietreggiò.
«Per favore, rispondimi» disse, dura, malgrado la sua voce tremasse un poco.
«Non le ricordo tutte, Mami».
Colse il sollievo nel suo sguardo e sentì il bisogno di distruggerla che schizzava nelle vene, forte, irrefrenabile, irrazionale.
«Non ricorderò neanche te».
Mami sussultò come se avesse appena ricevuto uno schiaffo. Soffocò in gola un sighiozzo.
Kyuubey le carezzò la guncia nivea, morbida, perfetta, con la propia mano bianca.
Una lacrima le scese sul viso, andando a morire contro l’indice di lui.
«Persino la tua mano è ghiacciata».
 
 
Tra le grida di Sayaka Miki ed il pianto di Madoka Kaname, la Strega aveva divorato la testa di Mami. Un dente appuntito aveva frantumato la Soul Gem, facendosi strada nel suo cranio fino a penetrarle il cervello, che era colato fuori assieme al sangue, tra le labbra del mostro. Il resto del corpo della maga, ancora intatto, pulito, come se niente l’avesse mutilato, stava a terra, a pochi passi da Kyuubey. Se l’avesse toccato, sarebbe stato ancora caldo.
Sorrise.
Si voltò, senza guardarla più.
Le Regine hanno bisogno di una corona, ed ora Mami non aveva più un capo su cui poggiarla. 


 
   
 
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