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Autore: TheNewFrontiersman    18/03/2016    0 recensioni
Una ragazza come tutte le altre, persa nella Grande Mela. Una ragazza pervasa da una curiosità illimitata e un essere misterioso. Entrambi non possono sopportare la propria immagine riflessa nello specchio. Due vite monocromatiche. Ma c'è chi vede grigio e chi vede bianco e nero...
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rorschach/Walter Kovacs
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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22 Ottobre, era lunedì. 
John, dato quello che era successo qualche ora prima, decise di lasciarmi giorno libero e mi anticipò lo stipendio di qualche giorno. 
Sembrava quasi mi lanciasse segnali sublimali per dirmi che avrei dovuto sloggiare dal suo ufficio per trovarmi un’abitazione … aveva ragione, e così feci.
Otto del mattino, John era intento ad ascoltare il telegiornale: parlavano di un criminale arrestato e mandato a Sing Sing, ma non avevo capito chi fosse, troppo rumore causato dai clienti, tutti concentrati a discutere su questo fantomatico criminale misterioso.
 
… Il mio attentatore? Se così fosse sarebbe la prima volta che la giustizia fa il suo corso.
 
Ci speravo.
Uscita dall’ufficio, passai per la cucina e salutai Mary. Infine oltrepassai il bancone in silenzio per non disturbare John, concentrato sul notiziario.
 
Tutto normale … purtroppo.
 
Sembrava che al di fuori del locale nessuno si fosse accorto di questo arresto così “speciale” eppure la mia curiosità stava avendo la meglio sulla mia ricerca di un posto in cui vivere.
Guardai in direzione del giornalaio, lo stesso giornalaio che tempo fa mi scambiò per una ragazzina, il giorno in cui incontrai per la prima volta Walter.
 
Forse sui quotidiani di oggi c’è un articolo …
 
Ma poi mi accorsi di essere uscita senza uno spicciolo e così presi la pessima decisione di lasciar perdere e tornare all’ obbiettivo principale di quella giornata. Mi diressi verso la prima agenzia immobiliare che vidi aperta, senza farmi distrarre da nulla e da nessuno.
Trovai un appartamento modesto ma molto carino vicino al bar (così vicino che potevo vederlo dalla finestra della cucina), sarei riuscita a permettermelo, con lo stipendio della tavola calda. Mi sarei trasferita lì l’indomani, per non dare più fastidio al mio capo.
 
La fortuna a volte gira dalla mia parte … a volte.
 
Dopo aver ingurgitato un tristissimo hamburger in tutta fretta, mi fiondai nuovamente al “lavoro”. John pareva un po’ pensieroso, non si accorse nemmeno del fatto che fossi rientrata. Andai in ufficio e mi lasciai cadere sul divano rattoppato che era stato il mio letto fino ad allora; subito sprofondai in un sonno pesante, ero molto stanca anche se non avevo fatto nulla di così impegnativo, vista la nottata movimentata appena trascorsa. 
Dormii le mie belle otto ore e appena sveglia, indossai il grembiule. Aspettai che arrivasse il mio capo che, come al solito, si presentò in perfetto orario. 
Gli riferii del mio futuro trasferimento in una “casa” mia e lui mi fece i complimenti, sorridendo sincero. 
Sembrava proprio tutto perfetto. 
Almeno, lo sarebbe stato se la mia mente non avesse continuato a tartassarmi coi soliti pensieri poco appropriati, anche dopo essere tornata all’appartamento.
 
Che fine ha fatto?
 E’ scomparso, e lo stesso vale per Rorschach … cavolo.
E se quel criminale … e se il notiziario si riferisse proprio a lui o, ancora peggio, a Walter? Si spiegherebbe il perché John, fosse così pensieroso, però... no. Impossibile. Perché mai un omino riservato e taciturno come Walter dovrebbe essere così pericoloso da essere mandato a Sing Sing? Ridicolo.
 
Ancora una volta viaggiai troppo con la fantasia. 
Per più di una settimana rimasi sola coi miei pensieri. Nessuna notizia, nessuna traccia, niente di niente. 
Walter e Rorschach erano semplicemente spariti dalla circolazione, volatilizzati. 
Al telegiornale non si parlava più dell’uomo mascherato dai dubbi princìpi, e non ero ancora riuscita a recuperare una vecchia copia di qualche giornale per capire cosa mi fossi persa.
Non ho provato nei cestini di Central Park, però … no, sarebbe inutile.
Avrei dovuto pensarci una settimana fa … ormai è tardi, che sciocca.
La mattina del 31 ottobre mi svegliai particolarmente agitata: incubi terribili senza alcun filo logico mi avevano turbato
 
Non avrei dovuto imbottirmi di pollo fritto a mezzanotte. 


Mi affacciai alla finestra della mia piccola camera da letto e poggiai la mano sul vetro appannato. Una strana sensazione d’inquietudine invadeva il mio essere, ma cercai di ignorarla, ascoltando lo scroscio dell’acqua e il leggero battere ritmico delle gocce sul tetto. 
Ho sempre amato la pioggia, è rilassante.
Solita routine al lavoro, l’indomani: i clienti iniziavano a riconoscermi e a chiamarmi per nome e alcuni erano molto gentili e amichevoli, ma la mia vista ne cercava sempre e solo uno in particolare. Nessun uomo con i capelli rossi, lentiggini e occhi blu in vista, però ormai mi stavo seriamente rassegnando al fatto che non lo avrei più rivisto.
Verso le 21.30, ormai il locale era vuoto e con una scusa, chiamai un attimo in ufficio John. 
Dovevo sapere cosa ne pensava di questa misteriosa sparizione e non appena giunse andai dritto a dunque.
“John … dov’è Walter? Possibile che nessuno si sia accorto della sua sparizione?! ”
Lui mi sorrise e mi disse: “Non ti preoccupare, ovunque sia saprà cavarsela. Ora vai a casa a riposare, buonanotte.” e mi condusse alla porta, chiudendomela alle spalle.
Non provai nemmeno a chiedere ulteriori spiegazioni, sarebbe stato inutile.
 
John sapeva, e voleva lasciarmi all’oscuro.
Perché? 
Forse Walter se n’è andato … forse è fuggito.
L’ho annoiato, forse. O spaventato, dandogli troppa cnfidenza...gli ho dato così fastidio?
Per questo John non mi dice nulla? per evitarmi una preoccupazione in più? Per non ferirmi?
Forse.

 
Rincasai ch'ero uno straccio… tutti quei pensieri mi avevano stancata terribilmente e anche al lavoro era stata una giornata particolarmente intensa.
Cenai e accesi la tv, nella speranza di carpire qualche informazione utile al notiziario. Se Walter non era sparito, ma se n'era andato a causa mia, almeno avrei saputo qualcosa su Rorschach. Ero talmente presa da Walter che mi ero dimenticata di indagare sull'arresto. La mia conoscenza del fatto si limitava alle poche parole che ero riuscita a carpire distrattamente dal giornalista in tv.
Praticamente, dal 22 avevo archiviato la cosa: d'altronde, poteva anche non c'entrare nulla con Rorschach, giusto? Però, dove manderebbe un vigilante così pericoloso, la polizia? In un carcere di massima sicurezza, ovvio. E Sing Sing era un bel candidato, per questo mi aveva insospettito la coincidenza di quell'arresto con la sparizione dell'uomo mascherato.
Comunque, al notiziario non c'era niente di nuovo, quindi lasciai perdere e mi affacciai alla finestra, come se mi aspettassi di vedere Rorschach o Walter passare nella via da un momento all'altro e senza accorgermene, mi addormentai in una posizione ridicola, con una guancia spiaccicata sul vetro.
   
 
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