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Autore: downinamber    19/03/2016    2 recensioni
-Io voglio essere quella persona che prende il timone quando tu perdi il controllo. Quello che si prende cura della tua anima quando è spezzata. Ti farò sentire amato, permettimi di riportarti a casa.-
[Ispirata da un blocchetto nuovo di fogli leggerissimi, una migliore amica e Jess Glynne con "Take Me Home"]
//Dedicata a me, perché è la mia prima CrissColfer che pubblico. E alla musica, perché non è la prima volta che mi ispira\\
Genere: Fluff, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Ashley Fink, Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A soli 21 anni, il mio mondo stava andando in pezzi. Con l'affanno raggiunsi la strada deserta e mi accasciai sul marciapiede. Lì, lontano da tutti, mi permisi di crollare. Lasciai che le lacrime rigassero le mie guance.

Ricordai di quando lui iniziò con l'abitudine di scoccarmi diversi bacetti leggeri come fogli di velina sulla guancia. Si trattava di anni prima, ancora non eravamo molto in confidenza e mi stupivo che quel gesto non lo mettesse a disagio.

"Andiamo Chris, la tua pelle d'alabastro sembra fatta apposta per essere arrossata dalle coccole. E poi lo sai, a me non frega nulla che sei gay."

Già, questa era la mia paura, che lui si sentisse in imbarazzo. Con gli altri ragazzi sul set succedeva.

Apparte Mark Salling.

"Paul, mannaggia al cazzo, ma in senso letterale! Mi sarei già scopato quel tuo bel culetto se non fosse che non mi piacciono gli uomini!"

Quanto mi infastidiva.

Darren, invece, restava rispettoso, ma era sempre espansivo ed affettuoso, anche con me. E poi diventammo migliori amici.

"Per sempre." mi ripeteva. Ma in quel momento mi concessi di metterlo in discussione.
Le mie guance erano accarezzate solo dalle lacrime. Non capivo perché non c'erano le labbra del mio migliore amico, di cui ero innamorato da anni.

"Perché non ci sono le tue labbra, Dare?"

L'odore di bagnato aumentava il mio senso di nausea. Al buio, potevo vedere la strada riflettere la luce dei lampioni, per quanto condensata fosse l'umidità.
Oppure era solo la mia vista appannata dalle lacrime.
È strano, a chiunque non piacerebbe avere gli occhi tutti pasticciati di pianto, ma a me stava aiutando a non vedere la scena di poco prima, purtroppo ancora nitida ed abbagliante e dolorosa come il faro di quella macchina lì in fondo, che passava veloce.







Darren stava parlando in disparte con Mia da troppo tempo. Ero abituato a vederli litigare perché
"Dare, io ti amo come il primo giorno."
ma
"No, Mia, siamo troppo diversi. Noi scopiamo e poi ci facciamo del male, ci distruggiamo a vicenda."

Ma sembrava che stessero parlando come quando erano una coppia. E mi si fermò il respiro quando vidi il mio migliore amico prenderle le mani e poi lasciarle un dolce bacio sulle labbra.

Sono tornati insieme, vero?
Io non avrei dovuto vederlo, non dovevo scoprirlo così.

Perché il mio Darren mi sta facendo questo?







-Chris!-

"Portami via, ti prego, chiunque tu sia."

-Christopher Colfer!-

"Ashley Fink."  Ecco l'unica persona che mi sarebbe sempre stata vicina.

-Insomma, lo sai che sono massiccia, non puoi farmi correre così.-  mi raggiunge velocemente, per poi piegarsi sulle ginocchia e riprendere fiato.

-Non ti ho chiesto di seguirmi.-
"Speravo lo facessi, piccola Ash..."

Lei non si curò della mia risposta cattiva, mi conosceva e sapeva che in quei momenti ero scontroso, ma in realtà volevo tanto amore.

Così prese posto accanto a me e, semplicemente, mi spettinò i capelli, poi mi poggiò una mano sul ginocchio.
Ashley era una ragazza molto fisica, lei ripeteva sempre di essere il mio opposto e di non saperci fare con le parole.
Ma non sapeva che spesso, quello di cui uno scrittore ha bisogno quando sta male, è il silenzio.

Mi trasmise tutta la sicurezza di cui necessitavo per alzare la testa ed asciugarmi gli occhi.

-Andrà tutto bene.-  mi disse dopo un po'.
-Lui vuole parlarti, ma voleva sapere se tu vuoi ascoltarlo... ti ha visto scappare via così... -  aggiunse in seguito, comprensiva.

-Non penso abbia nulla da aggiungere, Ash.-
risposi io, ancora non riuscendo a dimenticare l'immagine di quel bacio.

Lei con le mani nei dolci riccioli di Darren. 

Ed io sapevo quanto Dare fosse "protettivo" verso i suoi capelli: mi permise di toccarglieli una sera mentre guardavamo La Sirenetta, sdraiandomi sul divano e mettendosi appoggiato a me. "Mi coccoli?" chiese.

E mi scoppiò il cuore dalla gioia e cominciai ad accarezzargli piano i riccioli.
Da quel momento lo permise solo a me.

Ed io sapevo che non dovevo aspettarmi nulla, ma quei suoi piccoli gesti mi lasciavano sempre con la speranza di avere un rapporto speciale con lui, più di un'amicizia.

E lui sapeva perfettamente quali fossero i miei sentimenti nei suoi confronti. Glielo confessai dopo una stressante giornata di riprese, con lo sguardo basso e le guance rosse.
Ero certo di averlo perso, ma lui mi prese per mano e mi condusse sul divano del camerino; poi mi prese tra le braccia e lasciò che io mi sfogassi.







-Coraggio, piccolo... ora basta piangere.- mi disse allontanandomi quanto bastava per guardarmi negli occhi. -Vieni qua, ci penso io a te ora.-  mi rassicurò per poi alzarsi e raggiungere il frigo bar.
Tornò con una diet coke e poi con un fazzolettino mi asciugò le lacrime.

Mentre bevevo i primi sorsi, lui mi accarezzò una gamba, piano, rassicurante.
-Mi dispiace.-  iniziò. Ed ero certo che dicesse di non volermi vedere mai più. -Sappiamo entrambi che non posso darti quello che vuoi. Dio, mi sento così in colpa.-  alzai lo sguardo, a dir poco sorpreso, per incontrare il suo, che iniziò a farsi liquido. I suoi occhioni erano oro fuso in quel momento.

Non avevo mai visto Darren così.
Darren Criss non si era mai commosso di fronte ad altri. La sua enorme sensibilità era difficile da vedere così palesemente, si coglieva mentre cantava e suonava.

Ed ora stava per piangere, per me.

-Dare, non ti preoccup- -
-No, Chris. Non devi essere tu a rassicurare me.-  mi disse con un risolino. -Però... posso essere il tuo migliore amico?-

Nulla da fare, Darren avrebbe sempre trovato il modo di sorprendermi.

-Chris, voglio essere quella persona che prende il timone quando tu perdi il controllo. Quello che si prende cura della tua anima quando è spezzata.-  fece una pausa, per riprendere fiato. E ricordai di aver trattenuto il respiro anche io. -Io non posso... non credo di potermi innamorare di un ragazzo. Perdonami, ti prego.-  tirò su col naso e mi venne voglia solo di dirgli che non avrei mai niente da lui.

-Però ti prometto, Chris,-  la sua espressione si fece davvero seria e mi venne solo da amarlo di più. -che mi impegnerò ogni giorno per non farti mancare nulla. Cercherò di rendere tutto più facile per te. Starò più attento e non ti metterò a disagio con le mie stupide battutine ambigue. Ti farò distrarre e non ci penserai così tanto. Prometto di darti tutto quel che posso senza mai tirarmi indietro.-
prese un grosso respiro e, prima di ricominciare sembrò stesse cercando le parole adatte.

Aveva sempre detto che invidiava la mia capacità di usare le parole adeguate e creare un mondo come lo voglio io, solo scrivendo.
Allora credevo stesse cercando di fare lo stesso, per mettermi a mio agio.

-Ti farò sentire amato. Ti dimostrerò quanto bene ti voglio e proverò a farmi perdonare. Oh, come vorrei renderti davvero felice... -  si passò una mano fra i capelli, con un'aria afflitta.

-Chris, io al momento non riesco a vederti in quel modo... ma forse devo solo abituarmi all'idea. Posso provarci, posso starti solo sempre più... vicino... per il momento. Essere la tua certezza, il tuo migliore amico.-

Si avvicinò con le labbra alla mia fronte e
 -sei la mia casa. Ed anche se ora può non bastarti, io ti voglio bene.-  disse prima di lasciare un bacio proprio in quel punto dove aveva sussurrato facendomi battere forte il cuore. 

-Mi basta.-  affermai guardandolo negli occhi.

E finalmente, avendolo di fronte così esposto e senza difese, riuscii a capire di che colore fossero.

Darren Criss aveva gli occhi del colore dei sogni all'alba, quando non vuoi svegliarti e quel bellissimo sogno ti tiene in quel mondo dove non serve scrivere storie per avere un lieto fine.







-Chris, ma mi ascolti?-  Ashley mi scosse piano per poi guardarmi interrogativa.

-Sì, Ash, dimmi.-
-Sta arrivando a parlarti.-

Boom.

Sapevo cosa sarebbe successo. Darren Mi avrebbe detto di mettermi l'anima in pace, che ci aveva provato ma gli faceva schifo il pensiero di essere qualcosa di più con me.

Neppure mi accorsi che la mia amica si era alzata.

Sentii distintamente il suo "se lo vedo ancora piangere per causa tua, Criss, dì addio ai tuoi occhiali da sole rosa."  
Oh, piccola Ash.

Darren si sedette accanto a me, ma io non alzai lo sguardo, non volendo incontrare il suo sicuramente carico di pietà, ne avevo abbastanza della pietà della gente.

-Era un addio, piccolo.- 

cosa?

-Cosa?-

-Quel bacio, Mia, ci siamo detti addio.-

A quel punto alzai lo sguardo.
I suoi occhi brillavano. Il sogno era appena iniziato, forse.

-Non avresti dovuto vederlo, ma non potevo negarle un ultimo bacio... ti prego, perdonami... Dio, sono un disastro.-

-Perché?-

-Perché l'ho lasciata per sempre?-

Annuii.

-Perché finalmente ce l'ho fatta Chris.-

Mi si bloccò il respiro. 

-Io... piccolo, voglio provarci. A stare con te, intendo.-  poi abbassò lo sguardo, come in imbarazzo. -Dimmi che non sono arrivato troppo tardi... -
-No. Non è tardi.-

Fece un sospiro, sollevato.
Ed io notai che delle leggere sfumature di rosa acceso stavano facendo arrossire il cielo, come se quel bellissimo sogno dell'alba si vergognasse di star sbirciando un momento tanto intimo fra noi due.

-Dai, ora lascia che ti riporti a casa.-
-Sono già a casa.-

E, come sempre, eravamo gli stessi. Solo noi due.
Come quel giorno in cui parlammo del nostro rapporto, sapemmo che ci saremmo sempre riportati a casa, al sicuro a vicenda.











Came to you with a broken faith
gave me more than a hand to hold
caught before I hit the ground
tell me I'm safe, you've got me now.

Would you take the wheel,
if I lose control?
If I'm lying here,
will you take me home?

Could you take care
of a broken soul?
Oh, will you hold me now?
Oh, will you take me home?
  
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