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Autore: ValeriaCasciato    22/03/2016    3 recensioni
"Io dovrei odiarti e desiderare la tua morte. Ma non posso fare a meno di amarti..."
Questa è la storia di un amore proibito tra un SS tedesca e una ragazza ebrea...
Berlino 1944
Igor Schwarz è un dedito , crudele e violento ma bellissimo soldato tedesco che lavora in un campo di concentramento , maltrattando gli ebrei e deportandoli.
Sarah Brenier è invece una bella ragazza ebrea costretta insieme alla sua famiglia a nascondersi in un nascondiglio segreto gentilmente offertogli da una brava famiglia tedesca.
Poco dopo però vengono scoperti dalle SS e deportati bruscamente in un campo di concentramento.
Tra loro vi è anche Igor che si accorgerà fin da subito di provare una non indifferenza per la ragazza ma costretto a camuffarla con mezzi violenti.
Tra di loro ci sarà dapprima un sentimento di odio che dopo muterà di forma... Trasformando così il giovane Igor in una persona migliore...
"Non me ne frega più niente della guerra , della razza ariana e cazzate varie! Ora m'importa solo di te e ti giuro che ne nessuno ti farà più del male! Non glielo permetterò!"
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Olocausto
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Era una fresca mattinata d'autunno . Una ragazza di nome Sarah Breiner , sedeva nella sua stanza a scrivere nel suo diario , una delle sue passioni era infatti la scrittura. Nel suo diario scriveva non solo cose che succedevano ad ella o alla sua famiglia ma anche storie, storie di un mondo migliore e lo faceva soprattutto per sentirsi libera d'animo dato che era costretto ad essere rinchiusa in un nascondiglio segreto per sfuggire alle persecuzioni contro gli ebrei. La sua famiglia infatti era di origine ebrea. Lei era una bellissima ragazza di vent'anni dagli occhi scuri e i capelli neri  , un bel fisico e un'incantevole sorriso. Anche se non si piaceva affatto. La sua famiglia era composta oltre che da lei , da suo padre Amos , un uomo sulla cinquantina , sua madre Edith sui quarantacinque anni , labsorella Micol di sedici anni e il fratello Daniel di tredici anni. Erano da sempre stati una famiglia felice e serena finché Adolf Hitler , fürher della Germania, impose le leggi razziali. Il nascondiglio segreto li era stato gentilmente dato da una brava famiglia tedesca che stava rischiando la vita per nasconderli... Tornando a noi... Sarah quella mattina si trovava sola nella sua stanzina che condivideva con i fratelli a scrivere nel suo diario. Poco dopo sentì sbattere forte la porta del salotto e sentì delle urla ... Urla di uomini e le grida strazianti di sua madre ... Le SS li avevano trovati! Ella spaventata rimase chiusa nella sua stanza , ma subito dopo i tedeschi sfondarono la porta e la trovarono , era ancora seduta nella sua scrivania . Uno di loro le si avvicinò e la strattonò bruscamente dalla sedia per farla alzare , alzò la testa ed il suo sguardo s'incontrò con quello gelido di quel tedesco... Sarah continuò a guardarlo per qualche secondo ed anche lui fece la medesima cosa... Era biondo , aveva due affascinanti e intensi occhi azzurri , una notevole altezza e un fisico scultoreo... Era tanto bello quanto dannato. "Lasciami stare! E lasciate stare la mia famiglia!" - strillò "Stà zitta sudicia ebrea!"- gridò furiosamente il soldato spingendola con forza verso l'uscita. "Lasciami ho detto!" "Devi starti muta hai capito sporca ebrea?! Qui gli ordini li diamo solo noi!" - continuò a gridare. "Siete delle merde!" "Sciacquati la bocca prima di parlare di noi sudicia ebrea! Noi siamo gli ariani ovvero la razza superiore invece voi siete solo dei luridi inferiori! Ed ora smettila di rivolgerti a me poiché non ho intenzione di continuare a parlare con un essere schifoso ed insignificante come un' ebrea" Le aveva dato dell'inferiore , della lurida , della schifosa e altro ... "Ma chi si credeva di essere?", pensò la ragazza. In generale tutti tedeschi si sentivano superiori agli ebrei ... "Che esseri maledetti" pensò ancora. I soldati li fecero poi entrare con forza in un logoro treno pieno di gente , non sapevano bene dove fossero diretti ma sicuramente erano certi che non sarebbe stato un bel luogo... "Mamma dove ci stanno portando?" - chiese Daniel preoccupato "Non lo so tesoro mio..." - rispose la madre sforzandosi di sorridere. "Papà tu sai dove ci stanno portando?" - chiese Sarah No figliola..." Sarah si limitò a non dire nulla ma aveva la convinzione che erano sicuramente diretti in un posto tremendo ... Dove non era possibile sognare , essere liberi e vivere... Una volta arrivati furono costretti a scendere, erano tantissimi... Tutti ebrei. A loro si avvicinò quel tedesco di prima , che Sarah denominò bastardo e cominciò a chiedergli l'età. "TU QUANTI ANNI HAI??" - gridò con tantissima furia a suo padre "quarantacinque" - rispose , come mai aveva detto di avere cinque anni in meno? . Si chiese Sarah tra lei e lei. "VAI LÌ"- gridó di nuovo a suo padre indicandogli una parte dove c'era un gruppo di uomini "Papà!!! Nooo!! Papà !!! " gridarono lei e i suoi fratelli "AMOS!!! " - strillò sua madre con le lacrime agli occhi , cercando di raggiungerlo ma i tedeschi la bloccarono "TU QUANTI ANNI HAI??" - chiese ancora il biondino bastardo a sua sorella Micol "Diciassette !! Lei ha diciassette anni! " - gridò nostro padre da lontano. "ALLORA VAI LÌ " - le strepitò indicandole un gruppo dove c'erano tante donne "TU Vai LÌ!! " - ordinò un 'altro soldato a mia madre indicandole il gruppo di donne ove c'era anche Micol. Il biondino bastardo poi si girò verso di lei e prima di aprire bocca la squadrò dalla testa ai piedi come se volesse portarla a letto... "Che razza di maniaco" - pensò la giovane. "TU VAI LÌ!" - le ordinò infine indicandole il gruppo di donne dove c'erano anche sua madre e la sorella, la cosa che la rassicurò era lo stare con loro. "TU QUANTI ANNI HAI??" - chiese poi a suo fratello "Tredici..." "VAI LÍ!"- gli gridò indicandogli un gruppo con tanti bambini "DANIEL!!!! NOOO DANIEL!!" - implorò straziata la signora Brunner. "MAMMA!! MAMMAAA!" - gridó con le lacrime agli occhi Daniel Micol cominciò a piangere forte e Sarah cominciò a singhiozzare cercando di non far rumore. Poco dopo una soldatessa , le condusse bruscamente in una stanza con tutte docce. "SPOGLIATEVI!"- ordinò a tutte loro "Spogliarci?! " - Mormorò Sarah. "No non posso farlo ... Non ci riesco..." - sussurrò Edith "ALLORA MI AVETE SENTITO?! SPOGLIATEVI HO DETTO!!" - gridò la soldatessa rivolgendosi a loro. Sarah cominciò a sbottonarsi la camicetta e a spogliarsi piano piano cercando di trattenere le lacrime , Micol fece lo stesso anch'ella con le lacrime agli occhi. La signora Brunner invece non volle farlo "Mamma ti prego spogliati ! Dobbiamo farlo!" - la implorò Sarah. "FORZA ALLORA ANCORA COSÌ ?! VUOI CHE TI SPOGLI IO STESSA CON LE MANIERE FORTI?!" - urlò con cattiveria la soldatessa , così Sarah fece per sbottonarla ma la soldatessa le fermò il braccio con forza "Sa spogliarsi anche da sola!". Poco dopo, quando erano tutte denudate , la soldatessa passò e sottrasse loro di tutti gli averi , vestiti ,gioielli ... La signora Brunner e Micol continuarono a singhiozzare , Sarah seppur con le lacrime agli occhi , cercò di farsi forza. Successivamente la soldatessa passò di nuovo tra di loro e cominciò a tagliarle i capelli... Ogni ciocca tagliata provocava tormento alla giovane ragazza ... I suoi lunghi capelli mossi erano ormai lì per terra... Subito dopo le docce sopra le loro teste cominciarono a far fuoriuscire acqua per lavarle . Era talmente gelida che tutte iniziarono a tremare ed alcune a gridare. Sarah cercò di sopportare e si strinse forte a alla madre e la sorella. Dopo di ciò imposero loro di indossare delle orribile divise a righe e le marchiarono dolorosamente  una sequenza di numeri sul braccio . Ormai non avevano più neanche il nome... Non eravano più persone... Eravamo solo numeri... Sarah era il numero 853267. Cominciarono fin da subito a lavorare. I lavori erano davvero pesanti e soprattutto forzati. A cena erano tutte affamate ma fu molto misera... Un piccolo pezzo di pane nero e duro come una pietra e una brodaglia liquidissima . Sarah però essendo affamata divorò tutto come se fosse la cosa più buona del mondo. Tuttavia, naturalmente, dopo cena la fame di certo non le passò. Nè a lei , né a tutte le altre. Verso la sera tardi quando la signora Brunner e Micol erano a dormire, Sarah uscì dalla baracca per prendere una boccata d'aria. Aveva freddo questo sì ed era affamata ma aveva la testa così piena di pensieri che non riusciva a dormire... Se già il primo giorno era stato così tremendo, non osava immaginare gli altri. Poco dopo sentì una voce rabbiosa alle sue spalle. "EBREA COSA CI FAI ANCORA SVEGLIA?! TORNA NELLA TUA BARACCA IMMEDIATAMENTE!" -ella si voltò molto spaventata e si ritrovò davanti , il biondino bastardo...Di nuovo. "S-Si mi scusi signore vi torno subito"- mormorò facendo per andarmene. Lui però sembrò riconoscerla , nonostante i capelli tagliati e la divisa a righe, così si avvicinò a la come se volesse che restasse , e continuò a guardarla con insistenza con uno sguardo talmente strano che sembrava volesse violentarla. "Signore , la prego mi lasci tornare nella baracca..." "Che ne dici prima di andare a divertirci un po'?"- chiese egli sorridendo minacciosamente , avvicinandosi sempre di più a lei. "In che senso?"- chiese timorosa " Ho voglia di scopare" - mormorò con voce calda "e dato che voi ebree siete tutte delle puttane , ne posso approfittare per soddisfare questo mio bisogno" "Questo se lo scorda!" - esclamò dura. "No lurida ebrea , qui comandiamo noi e tu farai quello che ti viene detto se non vuoi venire eliminata subito!" A quel punto egli la prese con forza per un braccio e la trascinò "Lasciamiii" - gridò "Taci schifosa ebrea!"- esclamò poggiando bruscamente la sua mano davanti la sua bocca. "Se farai quello che ti dico io , non ti succederà niente " - sussurrò subdolo. Detto questo continuò a trascinarla ... Spazio autrice Ciao :) spero vi piaccia :) Se c'è qualche errore di storia o grammaticale non esitate a farmelo presente :)
   
 
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