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Autore: SatoSerelover    22/03/2016    4 recensioni
Sequel di "Niente di meglio"
Il piccolo Conan, figlio di Shinichi e Ran, sta crescendo. Ormai ha 7 anni.
Vive con i genitori e la sua vita procede sempre più bella, ma quando un vecchio nemico di Shinichi tornerà, più cattivo che mai e intento a farla pagare al detective... toccherà al piccolo Conan, risolvere la situazione.
Insieme ai suoi amici.. Shizuka e Satoshi, comincerà ad indagare, come solo lui sa e potrà fare, coinvolto in un caso più grande di lui e prenderà le redini del padre!
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una sola e vera verità, un solo il vero amore'
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Note d'autrice:
Eccomi con il secondo capitolooo!!!!!





Capitolo 2: La famiglia Kudo




I tre entrarono in casa e si sedettero a mangiare.

Shinichi prese una polpetta di riso e la cacciò dritta in bocca “Allora?

Come è andata stamattina??”

“Io sono uscita con Sonoko, mi ha obbligata ad accompagnarla a comprare un vestito nuovo” Ran dichiarò perplessa.

Conan ingoiò una salsiccia tutta d’un fiato “Io mi sono allenato a calcio!

Dopo ti va di giocare con me papà?!” Conan alzò le braccia, con ancora in mano un tramezzino, che gli scivolò dalle mani e finì da qualche parte.

Si sentì presto un rumore di vetro rompersi. Il ragazzino si sedette, un po’ imbarazzato e abbassò la testa “Oops” disse con aria innocente. Ran e Shinichi si diedero uno sguardo esasperato. Ran si alzò in piedi “Vado a prendere il resto.. e dopo pranzo chiamerò qualcuno che ci sostituisca il vetro della finestra”

Shinichi continuò a magiare, facendo finta di nulla “Ah, comunque..” si rivolse al figlio “Io dopo devo andare in centrale, per una faccenda, l’ispettore vuole il mio aiuto”

Il sorriso di Conan scomparve, fino a diventare un musetto da cane bastonato.

Shinichi si sentì una fitta al cuore. Ogni volta che Conan faceva quei tipi di musetti tristi, di quelli silenziosi ma accusatori, che ti facevano disperare dalla tristezza… Shinichi si sentiva tremendamente in colpa. Guardava Conan che sembrava un cucciolo con le orecchie basse.

Il detective si alzò e corse dal figlio, mettendogli la mano sulla testa “Ehy.. Ehy… non fare così, tornerò in fretta! Non farò tardi, appena torno a casa giochiamo assieme! Verso sera, ok?”

Conan girò la testa verso il padre, fulminandolo con lo sguardo “Stasera ho un impegno” Conan incrociò le braccia, ora facendo il broncio.

“Ah si?” Ran arrivò con dei piatti in mano “Non mi risulta che tu ci abbia avvertiti di qualche impegno per stasera”

Shinichi annuì “Dove devi andare?”

Conan aggrottò la fronte, tuttavia mostrò anche allo stesso tempo, un sorrisetto “Top secret, affari da detective”

Ran sorrise con aria beffarda “Beh, se vuoi svolgere i tuoi affari da detective, devi prima dirci di cosa si tratta. Posso anche chiuderti in camera”

Shinichi si avvicinò all’orecchio di Ran e bisbigliò qualcosa “Sai che trova sempre un modo per andarsene, vero?”

“Già” Ran si irrigidì un attimo “Sai assomiglia a qualcuno di mia conoscenza che faceva lo stesso alla sua età. Ringraziamo il suo eccellente padre!” Ran ridacchiò un po’.

Il detective rimase divertito dalle affermazioni della moglie “Ma sentila..”

Conan sbuffò un po’, sapendo che prima o poi avrebbe dovuto svelare i suoi piani “Eh va bene, vado con Shizuka ad esplorare il vecchio boschetto al di là del fiume! Un bambino della nostra classe mi ha chiesto di trovare il suo pallone che aveva fatto cadere nel fiume. Probabilmente si è arenato lì da qualche parte”

“E per forza di sera devi andarci?” a Shinichi non interessava molto se faceva quelle cose pure lui, ma al momento di trattava di suo figlio e non voleva gli succedesse nulla.

“Si, certo, è più divertente. E poi girano voci che si aggirano dei mostri tutti neri da quelle parti, che mangiano i bambini! Sono sicuro che sono cavolate e che c’è una spiegazione logica!”

Shinichi portò la mano sotto il mento “In effetti…”

Ran pizzicò il marito sul fianco “Non dargli troppa corda, che se no rischia di passare gli stessi guai che hai dovuto affrontare tu..”

Shinichi brontolò sconsolato qualcosa, ma nessuno aveva capito cosa, forse nemmeno Shinichi stesso.

Ran scosse la testa sorridendo “Va bene, ma torna presto, tanto so che non riuscirei a trattenerti qui. Ricorda che Shizuka è con te, quindi devi stare attento a non correre rischi anche per lei. Non voglio che poi Aoko mi chiami lamentandosi… intesi?”

“Intesi!” Conan mise la mano sul petto “Tranquilla, non permetterei mai che le accada qualcosa! Un po’ come te e papà da piccoli!”

I due genitori si scambiarono un occhiata d’intesa e ridacchiarono “E poi ci siamo innamorati” dissero i due con un tono da presa in giro.

Conan capì subito cosa intendevano i genitori, ma voleva sentirlo dire da loro. Alzò il sopracciglio e lanciò uno sguardo assassino ai suoi genitori “Che volete dire con questo?!”

“Nulla” Shinichi fischiettò, cercando di sembrare innocente.

“Uhmmm…” Conan non gli crebbe nemmeno un secondo “Cambiando discorso…. 9 giorni fa ho compiuto 7 anni. Voi mi avete detto che il mio regalo sarebbe arrivato con una settimana di ritardo” Conan cambiò totalmente espressione “Ce l’avete???” Chiese tutto eccitato.

Shinichi si fermò di colpo dal masticare “CAVOLOOOO!!! È VEROOO!!!”

Shinichi si alzò in piedi di colpo “Vado a prenderlo! Torno tra una ventina di minuti!”

Shinichi prese la giacca e corse fuori dalla porta, sbattendola con forza. Conan e Ran rimasero perplessi.

Conan si rivolse alla madre “Mamma, cosa mi avete regalato? È un nuovo giallo???”

Ran ridecchiò, portandosi la mano alla bocca “No. Niente romanzi quest’anno. Non ne abbiamo trovati. Ricorda che hai già letto tutti i romanzi di Conan Doyle, Edogawa Ranpo, tuo nonno e tutti quelli in circolazione. La casa non ha quasi più spazio per i tuoi libri… quindi abbiamo deciso di cambiare”

Conan abbassò le braccia confuso “Eppure … il pallone di calcio me lo hanno regalato nonna Eri e nonno Kogoro. Nonna Yukiko e nonno Yusaku mi hanno regalato una bicicletta. Agasa mi ha regalato i vecchi gadjet di papà…. Cos’altro dovrei volere?”

“Detective tontolone… hai dimenticato qualcosa che hai sempre voluto, ma non lo hai mai chiesto. Lo vedrai appena arriva papà! Sono sicura che ti sorprenderà!”

“Ora sono curioso…”

“Bene, è ciò che volevo!” Ran gli fece una linguaccia.

Conan ricambiò la linguaccia “Antipatica!”

Ran si avvicinò al figlio e lo abbracciò “Vedrai che ti piacerà!”

Passarono i minuti, Conan andò in camera sua, a leggere il nuovo romanzo di suo nonno. A quanto pare Shinichi era in ritardo. Dal piano superiore non proveniva alcun rumore.
Si era vero che mentre leggeva Conan non voleva essere disturbato, né tantomeno faceva molto rumore, ma Ran preferì controllare. Salì le scale e si avvicinò alla stanza di Shinichi, che ora era di Conan. Bussò alla porta, ma nessuno rispose, così aprì piano, piano, senza fare rumore.
Camminando leggermente si avvicinò al letto. Conan non stava leggendo più, era disteso sul letto, con il libro aperto sulla faccia. Si era addormentato probabilmente.
Ran si avvicinò sempre più e gli tolse il libro dalla faccia, mettendolo sul comodino. Gli sistemò la testa sul cuscino e poi lo coprì amorevolmente con una coperta. Si fermò un attimo a guardarlo. Quanto le ricordava Shinichi da piccolo, o anche il suo fratellino Conan. Si addormentava spesso mentre leggeva. Ma quei pensieri la portarono a ricordare dei momenti meno belli.

“Non permetterò che accada qualcosa anche a te, mai e poi mai” la ragazza cominciò ad accarezzarlo alla testa.

“Questo vale anche per me!”

“Uhm? Oh sei tornato!” Ran girò la testa verso l’entrata. Sullo stipite della porta c’era Shinichi.

“Non permetterò mai che nessuno gli faccia del male” Shinichi sorridendo si avvicinò a Ran “Né a mio figlio, né tantomeno a mia moglie!”

Ran mostrò lui, un dolce sguardo “Grazie amore”

“Il regalo è di sotto, glielo daremo appena si sveglia!”

Ran annuì, si avvicinò poi all’orecchio di suo figlio e sussurrò “Ti vogliamo bene” Gli diede un bacio sulla guancia e poi, mano nella mano con Shinichi, se ne andarono, lasciando riposare il bambino.

Mezzora dopo, Shinichi e Ran si trovavano in salotto, a sorseggiare un caffè. Improvvisamente si sentirono dei passi, scendere le scale. Conan emerse dal suo sonnellino, grattandosi la testa.

Il ragazzino sbadigliò un po’ di volte “Ciao mamma, ciao papà…”

Shinichi alzò lo sguardo sul figlio “Finalmente ti sei svegliato!”

“Mi sono addormentato?” Conan camminò verso i genitori.

“Allora, pronto per il tuo regalo??” Ran appoggiò il caffè sul tavolino “Credo sia ora di dartelo!”

La stanchezza di Conan volò via, scomparendo, subito dopo aver sentito la parola “regalo”. Il bambino si limitò ad annuire e corse a sedersi tra i suoi genitori, sul divano.

Shinichi si girò, affondò le mani dietro al divano, tirò fuori un grosso pacchetto e lo porse al figlio “Io e tua madre non abbiamo avuto la fortuna di poterne avere uno, quindi abbiamo pensato che a te sarebbe piaciuto!”

Conan guardò confuso i genitori. Guardò per qualche secondo il pacchetto e poi lo aprì.

Rimase semplicemente a bocca aperta, affondò le mani dentro la scatola e tirò fuori un batuffolo di pelo morbidoso marrone e bianco. Il cucciolo aprì i grossi occhioni blu e fissò il bambino. Mosse le zampette e si mise a mugolare. Conan lo accostò al viso abbracciandolo, mentre il cagnolino cominciò a palpare il viso del bambino con le zampine.

Conan si girò verso i genitori con un sorrisone grande da orecchio a orecchio e gli occhi che brillavano dalla felicità. Appoggiò il cucciolo sul divano e poi saltò addosso a Shinichi e Ran abbracciandoli. I due rimasero abbastanza sorpresi, non avevano mai visto Conan così felice, in tutta la loro vita. A quanto pare avevano azzeccato con il regalo.

Conan poi alzò lo sguardo “GRAZIE! GRAZIE! GRAZIEEEE!!!!” Conan si girò verso il cucciolo e lo riprese in braccio “Me ne prenderò la massima cura!!”

Shinichi ridacchiò un po’ “Come lo chiamerai??”

Conan portò le mani sotto il mento “Uhmmm… Locke!”

Ran si incuriosì “Come mai Locke??”

“Come nome intero lo chiamerò Sherlock, ma per chiamarlo, userò il nome Locke!” Conan poi si alzò in piedi, tenendo tra le braccia Locke “Lo vado a far vedere a Shizuka!!! A dopo!”

I genitori non fecero nemmeno a tempo a rispondere, Conan si era già dileguato.

Shinichi alzò le spalle “Penso proprio che sia felice, tu non credi?”

Ran appoggiò la testa al petto di Shinichi “Decisamente”



Nota d'autrice:
Ooook, spero sia carino! All'inizio ero incerta sul nome del cane. Volevo chiamarlo Gosho, ma non sapevo se poteva essere una specie di offesa all'autore X''D Quindi ecco Locke, che è l'abbreviazione di Sherlock. Per chi volesse sapere la razza, ve lo svelerò nel prossimo capitolo!


   
 
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