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Autore: Generale Capo di Urano    22/03/2016    9 recensioni
Sbagliato, era tutto sbagliato.
Sbagliati erano i vestiti sparsi disordinatamente sul pavimento lindo della stanza, sbagliate le lenzuola bianche aggrovigliate attorno ai loro corpi caldi, i fragili occhiali poggiati delicatamente in un angolo e poi sbalzati via dalla foga del momento.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bishamon, Kazuma
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sbagliato
 
Sbagliato, era tutto sbagliato.
Sbagliati erano i vestiti sparsi disordinatamente sul pavimento lindo della stanza, sbagliate le lenzuola bianche aggrovigliate attorno ai loro corpi caldi, i fragili occhiali poggiati delicatamente in un angolo e poi sbalzati via dalla foga del momento.

Gli occhi languidi del Tesoro Sacro si fissarono in quelli magnificamente viola e ardenti della dea, inchiodandosi a quello sguardo altero e allo stesso tempo supplicante; incatenò nuovamente le labbra alle sue, i dubbi e i timori ormai abbandonati assieme agli abiti caduti a terra, mentre accarezzava con dolcezza la pelle candida e morbida della sua, solamente sua padrona.
Eppure non era più Bishamon la donna che in quel momento gli artigliava la schiena pallida con una forza non inferiore a quella che ci si sarebbe aspettato da un dio della guerra, strusciandosi contro il suo petto magro e lasciando che le mani dello Strumento Divino scivolassero dai suoi lunghi capelli ai suoi fianchi armoniosi, mossa da una smania di continuare che avrebbe fatto vergognare la più lussuriosa delle divinità – voleva per sé quell’uomo che tanto amava, lo desiderava, ne sentiva il bisogno.
«Viina…»
Kazuma non smetteva un secondo di bisbigliare quel nome che tanto piaceva alla sua signora, neppure mentre con le labbra scendeva a lasciarle dei morbidi baci sul collo scoperto, e più giù, fino ai seni; sentì la donna stringerlo a sé impaziente e non poté che accontentarla, lasciandosi andare senza riuscire a tenere ormai più nessun controllo.

Sbagliato, era decisamente sbagliato.
Nulla però poteva più fermarli, o trattenerli. Nessuno dei due ne soffriva; non si erano mai sentiti liberi come in quella stanza chiusa e asfissiante, dall’aria viziata e i versi trattenuti da quella minima parte di loro che ancora si sentiva colpevole.
«Viina, Viina» e Bishamonten abbandonò completamente la dea che doveva essere, il buonsenso e il dovere che le attanagliavano il petto, le difese orgogliose che innalzava per nascondere le debolezze che anche lei aveva; ora era donna, donna e nient’altro, mentre strusciava il bacino contro quello del compagno e lo baciava con foga, tenendolo stretto a sé come se questi dovesse sfuggirle da un momento all’altro.
Intenzione che Kazuma non aveva di certo, impegnato in quella danza tanto meravigliosa quanto dannatamente sbagliata, eppure così splendidamente elaborata da sembrare quasi studiata; o forse era solo il loro istinto a guidarli, incurante di ciò che era giusto e di ciò che era la loro natura.
Qualche “ti amo” mormorato appena tra un bacio e l’altro, appena udibile, quasi fosse una pericolosa magia; i due amanti si lasciarono andare, ansimanti, i corpi bollenti e sudati ancora frementi di una brama peccatrice.
Viina crollò con il capo sul petto del Tesoro Sacro, senza curarsi dei capelli che le coprivano il viso e andavano a solleticare il volto del giovane, facendolo ridacchiare. Ci era abituato.
«Kazuma…» 

Toc, toc, toc.
Il rumore di tre deboli colpi alla porta della stanza bastò per tramutare i sorrisi complici dei due in espressioni a dir poco inorridite.
«Bishamon-sama? Bishamon-sama, la disturbo?»
Kazuma la guardò senza sapere che fare, prima che un fievole “Chouki” uscisse dalle labbra della donna, mentre questa si copriva appena con una vestaglia e andava ad aprire.

«Karuha, cara, qualcosa non va? Non riesci a dormire?»
Per fortuna la bambina non notò l’orecchino a forma di fiore luccicare appena sul lobo destro della dea.





Angolino del "no, non ho la più pallida idea di cosa mi sia preso"
Ok, ora uccidetemi.
Anzi no, pietà, voglio vivere c.c  Non ho mai scritto una lime in vita mia, sono alle prime armi, NON FATEMI DEL MALE! HO DEI PARENTI DOVE VIVETE!
Voglio dire, se proprio è terribile... datemi dei consigli. Ne ho bisogno.
Oh, e un ciao a tutte le belle fanciulle che ci tenevano a vedermi mandare a puttane la mia purezza <3 Ve se ana. Non mi uccidete.
Moi moi! 


 
   
 
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