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Autore: shana8998    23/03/2016    1 recensioni
E se un giorno qualsiasi di una vita qualsiasi, tutto cambiasse?
Se da un momento all'altro ,ogni sorta di regola , patto d'onore , sfumatura di dignità ,venisse infranta e ti ritrovassi nelle mani di un danno tanto grosso quanto stupendo?
Se quel danno così negativo potesse renderti tutta la felicità persa con il tempo?
Se quel danno fosse un uomo persino molto più grande di te?
Tu....Come reagiresti?
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-SVEGLIAAA!-. 
Balzai giù dal letto di soprassalto.  
Fuori, lungo il corridoio, tuonava il fragore di pentole percosse.
"Il capo" spalancò la porta di colpo, sporgendosi a mezzo busto con un'espressione sfottente ed un sorriso a dir poco beffardo sulle labbra.
-Buongiorno bella addormentata, è ora di allenarsi-. Sussurrò con scherno.
Avevo gli occhi ancora semi-chiusi, appannati dal sonno. Sapevo di essere finita con il culo, sul pavimento...Sentivo quel maledetto freddo del legno umido, ovunque...
Cercai di sollevare maggiormente le palpebre , persino alzando leggermente il mento , cercando di definire la sagoma dell'uomo.
-S-Si arrivo..-. Biascicai ancora per metà, nel mondo dei sogni.
Sorrise canzonatore, per poi sparire un attimo dopo , tornando a percuotere le pentole,  strillando quel rumoroso "sveglia" con tutta la voce che aveva in corpo, lungo il corridoio.
"Maledizione...".
Tornai in piedi aggrappandomi alle coperte , portandomi con estrema fatica verso la piccola scrivania, dove, avevo appoggiato gli abiti della sera prima.
"Ma dove sono?".
Rinsavii di colpo.
Mi accucciai, guardai nell'incavo fra i piedi del mobile e poi ancora sotto al letto. 
Guardai ovunque...Erano spariti!
Uscii innervosita dalla stanza, con i pugni stretti ed un terrificante broncio sul viso.
-Dove diavolo sono i miei vestiti!?-. Gridai verso il buio del corridoio con le pareti fatte di terra, leggermente illuminato da un led azzurro che sbucava nell'incavo di un finta finestra.
Attimi dopo, la sagoma dell'uomo tornò a sbucare dal nulla.
Mi raggiunse.
-Tieni. Questi sono i tuoi nuovi abiti.-. Mi tirò in un pugno leggero, gli indumenti, addosso.
Un top a fascia nero ed un paio di pantaloni grigi con degli ampi tasconi sui lati delle cosce.
-I tuoi stivali sono in bagno...-. Aggiunse quando era già lontano.
"Ma io....VOGLIO I MIEI VESTITI!!!!".
Mimai con una smorfia un pianto e rassegnata, raggiunsi la stanza da bagno.

Lo stesso cacciatore,mi aveva detto, poco dopo essermi approntata, che avremmo dovuto raggiungere un campo d'addestramento , dove loro, erano soliti allenarsi....Ecco..Io non potevo mica immaginarmi, che quel campo distava tre chilometri dalla base e che quei tre chilometri, li avremmo percorsi a piedi , senza nemmeno qualcosa per coprirci , congelandoci con il freddo pungente dell'alba!
Ringraziando il cielo, quella mattina , decise di non farli correre, forse proprio perché io ero "la nuova arrivata".

Ci fermammo finalmente in prossimità di uno spiazzo. 
Terra, erba , alberi, freddo...Dov'era il campo per l'addestramento?! Non vedevo manichini, finte armi e via dicendo!
Mi guardai attorno , finché, i miei occhi, non caddero esattamente sui sette , fra ragazzi e ragazze , che erano con me. Durante il tragitto io ero rimasta estremamente indietro e non avevo nemmeno potuto vedere i loro volti...
Erano giovani, sin troppo. Qualcuno era persino più piccolo di me.
"Poveretti" Proferii sconsolata nella mia testa.
Sette povere anime che, quella mattina, si sarebbero allenate al freddo, rischiando una bronco-polmonite...Le reputavo delle povere anime sfortunate e di certo, quella vita , ragionandoci su,io non l'avrei mai condotta.
-In fila.-. Ordinò lui.
Tutti obbedirono all'istante, me compresa...Purtroppo.
Li vedevo con le schiene dritte e gli sguardi fieri...Mentre io..Beh...Io ero curva e tremavo...Ancora lo stordimento del risveglio particolarmente brusco, fatto del freddo del pavimento che avevo calorosamente abbracciato volando dal letto e dal freddo della doccia _ Si, perchè ovviamente, la mattina era necessario rischiare l'ipotermia per ottenere buoni risultati durante gli allenamenti_non era passato.
E non era ancora sparito nemmeno il freddo di quel maledettissimo spiazzo raggiunto a mani e piedi dopo tre fottuti chilometri!....Quindi si, io ero curva , rannicchiata praticamente su me stessa, in una posizione quasi imbarazzante, che battevo i denti a franarmeli e si...Quello era stato veramente un'inizio giornata di merda!
Guardai con odio l'uomo maledicendolo mentalmente , finché, le sue iridi, non caddero su di me.
Si avvicinò a grandi passi, fra le mani, stretta nel pugno la canna di un lungo fucile.
Mi puntò il manico, bruscamente, sotto il mento.
-Avanti bambolina, alza quel mento..!-. Si beffò di me alla grande, attirandosi un coro di risate snervanti.
"Anastasia...Sta calma."
Deglutii molte, moltissime, parole poco carine , digrignando la mascella serrata in un morso sul morso.
Feci comunque, ciò che mi aveva chiesto , nonostante avessi avuto voglia di mandarlo a "quel paese".
Tornò a prendere distanza da noi, ponendosi difronte al gruppo ben in fila, affossando il manico del suo fucile nel terriccio bagnato, in una posizione più che di fierezza, di autorità.
-Bene! L'allenamento di oggi, non sarà per tutti quanti voi lo stesso, ma a gruppi, ognuno avrà la sua serie di esercizi da svolgere..-. Esordì e la sua voce trillò vivida nell'aria.
Sembravano così...Disgustosamente elettrizzati..Io avevo solo voglia di tornarmene a dormire...
Incominciò a pronunciare i nomi di alcuni di loro , porgendo vari fogli estratti da una tasca interna , del suo soprabito.
Guardai lungo la sfilza di volti allineati...Ma dov'era Zwai?
Presi a guardarmi attorno spaesata. 
Ad un tratto, da alcuni alberi non molto lontani, apparì la sua sagoma.
Per un attimo, tutto lo spiazzo , mi parve sparire. 
I miei occhi erano solo su di lui , che ad agio, procedeva verso noi.
Lo avevo guardato attentamente sin dal primo istante , ma mai come quella volta, mi parve così perfetto.
Senza la giacca di pelle marrone e quella camicia sin troppo larga per lui , riusciva a togliere il fiato.
Era magro si, ma quel tipo di magro che risalta persino il più piccolo muscolo definendolo perfettamente.
Sembrava anche più alto senza le "corcie" a metà polpaccio che era solito farsi ai pantaloni.
Si stirò leggermente le braccia sulla testa. Un movimento normale...Che mi fece schiudere le labbra involontariamente.
I suoi bicipiti guizzarono sporgendo con prepotenza , evidenziando il sottile maori che circondava quello destro.
Deglutii.
Mi parse , di vedere un uomo per la prima volta. Fu scioccante. A tratti imbarazzante...
Avevo conosciuto il corpo di Alex, lui era perfetto, lo era sempre stato ai miei occhi. Avevo sempre pensato che non esistessero corpi come il suo ,ma a quanto pare...Mi sbagliavo...
Lentamente il mio sguardo accarezzò ogni suo dettaglio. Persino la piastrina che pendeva, legata al ferro di una catenina ,dal suo collo,mi risultò estremamente invitante.
Quella mattina, Zwai, non era lo stesso ragazzo della notte in cui mi aveva salvata. No, in lui c'era qualcosa di ipnotizzante, di ammaliante...
-Buongiorno!-.La sua voce profonda ma raggiante al tempo stesso, mi accarezzò la pelle di una guancia. Solo allora, mi resi conto di averlo fissato come un'imbecille sbavando ma soprattutto di non essermi accorta che lui era arrivato ad un soffio da me... 
"Finiscila". Mi schiaffeggiai mentalmente.
Scossi il capo , riprendendomi da quello stato di trans, temporaneo.
-B-Buongiorno..-.
-Allora voi due ? Avete intensione di fare i giri del campo si, o no?-. Ci riprese l'Hunter maggiore.
Veloci , come a voler scappare da lui , prendemmo a percorrere il perimetro dell'area, ridendo per averlo fatto innervosire.
-E' sempre così agitato?-. Domandai quasi a voler schernire quell' Hunter indirettamente , ridacchiando,rivolgendomi al giovane che correva alla mia stessa andatura.
-Certe volte è anche peggio!-. Sorrise timidamente.
-Tu pensa che bell...-.Di colpo, incominciò a mancarmi l'aria. Non stavo bene. La testa mi girava pericolosamente e le gambe si stavano facendo sempre meno tenaci nella loro pressione sul terreno.
-Tutto bene?-.Zwai rallentò all'istante poggiandomi una mano sulla spalla.
Di colpo mi sentii anche peggio.
-Mi sembri un po' palliduccia...-. 
Tossii violentemente , portandomi una mano alla bocca. Quando tornai ad allontanarla dalla mia bocca, mi ghicciai.
"Sangue?". Cercai di nasconderla dalla vista del giovane.
-Effettivamente non mi sento molto bene...-. Sospirai in un alito di voce tremante.
Sentii lo stomaco, contorcersi, la sensazione che stava accrescendo in me era del tutto simile a quella della fame , ma molto più acuta e dolorosa.
Mi piegai frustata da una fitta, portandomi le braccia allacciate sull'addome.
-Zwai...Chiama il capo...-. Dissi con l'ultimo filo di voce strozzatissimo, prima di finire con le ginocchia nella terra.
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte , allontanandosi repentinamente.
Di li a poco...Avrei visto nero...

Quando tornai vigile, ero sdraiata ai piedi di un salice, coperta dall'ombra delle sue fronde.
Poteva , il freddo della mattina , avermi fatto così male da farmi perdere i sensi?
Mi portai seduta. Ero parecchio rintronata, ancora.
-Sei sveglia...-. 
Trasalii.
-Capo..-. L'uomo era seduto poco distante da me e  mentre con un occhio, controllava la truppa di ragazzi che eseguivano gli esercizi, con l'altro stava badando a me.
-Che mi è successo?-. Mi portai il palmo di una mano alla tempia. La testa mi esplodeva.
-Perché sono svenuta?-.
Mi prese un polso all'improvviso, mantenendo il pollice premuto su di esso.
-Per questo motivo...-. Non capivo. Sul mio polso non c'era nulla. La pelle era candida, di un lieve rosa chiaro, sembrava non essere ferita.
Non che fosse stato strano se avessi avuto qualche graffio, ero volata da un cavalcavia!
Lo scrutai del tutto smarrita.
Sospirò.
-Il tuo battito cardiaco è acceleratissimo. Le tue pupille sono leggermente dilatate e le tue iridi si sono fatte piene di pagliuzze dorate...-.
-Oh...Basta con questa storia..Non sono un vampiro!-. Mi alzai di scatto strappando il mio braccio dalla sua presa.
Un pericoloso capogiro, mi fece perdere l'equilibrio. Mi ripresi a volo aggrappandomi alla corteccia della pianta.
-Dannazione..-. Biascicai fra i denti appoggiandomi quasi del tutto al tronco dell'albero, con la schiena.
-Anastasia...Ignorare quello che sei non cambia chi sei veramente..-.
Socchiusi gli occhi mentre la collera prendeva il posto del malessere.
-Sentiamo? Perché sarei un vampiro? Perché sono svenuta?-. Rimbeccai acida.
-Che stavi facendo prima di svenire?-.
-Io stavo...Ecco...-. "Guardavo il tuo amato allievo...Il corpo perfetto... del tuo amato allievo"
-Cercavo Zwai..-. Dissi alla fine, in un soffio.
-E nient'altro?-.
Una smorfia incerta prese posto sul mio viso.
-N-No..Nient'altro..-.
Si massaggiò il mento, poi, di colpo si alzò.
-Zwai vieni qui!-. Gridò al ragazzo che stava terminando la sua serie di giri attorno al campo.
Appena il giovane fu ad un metro da noi, quel terribile mal di stomaco tornò a divorarmi l'aria nel petto.
Mi curvai in uno spasmo, ancora una volta.
-Come immaginavo! -. 
-Come immaginavi ...Cosa?!-. Dissi appena, con il poco fiato che riuscivo ad esalare.
-E' lui ...O meglio, è il suo sangue a darti fastidio!-.
 -Che stronzata...-.  Mi portai lentamente a sedere per terra.
-Che le succede capo?-. Domandò il giovane Hunter , preoccupato.
L'uomo afferrò un braccio del ragazzo e dopo aver estratto un coltello a scatto dalla tasca del soprabito, procurò un taglio poco profondo nella sua carne..
-Aih...-.
Quando la minuscola gocciolina toccò terra...La sentii trillare nella mia testa , finché non si infranse. Mi contorsi per il dolore che mi frustò.
-La nostra bambolina...Sta per diventare un mucchio di bava e pelle glabra...-. Allontanò il ragazzo , scansandolo leggermente con l'avambraccio.
-Che cosa?!-. Proferì agitato. L'espressione sgomenta sul suo viso mi fece piombare nel terrore. 
Non mi reggevo in piedi. Respiravo a malapena e quel briciolo di fiato che fluiva dalla gola , sembrava essersi fatto un rantolo...
-Q-Questo che vuol dire? Che mi sto trasformando in un END?-. Anche la mia voce non era più quella di una ragazzina normale. Era roca, cupa ricordava un ringhio gutturale.
-Molto probabilmente...Quanto tempo fa , sei stata morsa?-. 
Come faceva a saperlo?!
-Tre mesi fa, più o meno...-.
-Sei stata morsa!?-. Strillò il giovane. Lo scrutai quasi con vergogna. Gli avevo mentito , avevo omesso un dettaglio che si era rivelato non poco scontato...Mi sentivo una meschina bugiarda.
-Avanti Zwai, non è il momento di scaldarsi, molto probabilmente nemmeno lei si aspettava una simile reazione...-. Lo calmò.
All'improvviso uno spasmo molto più doloroso mi fece piegare fino a farmi sdraiare del tutto a terra.
-E' strano che solo ora il veleno stia facendo effetto, infatti...Comunque..Non c'è tempo per ragionarci su. Dobbiamo portarla via di qui...-. 
L'uomo si sfilò dalla vita, una cinta di cuoio e chinandosi su di me , serrò con essa i miei polsi.
-Precauzione bambolina..-. Sussurrò appena.
Non ebbi nemmeno la forza per ribellarmi.
Mi sollevò di peso.
-Zwai, informa gli altri che mi dovrò assentare per un po', poi, raggiungici al laboratorio...-. Il ragazzo fece cenno di "si" con il capo e corse veloce verso il resto del gruppo.
-Noi andiamo a toglierti quella brutta cera dalla faccia...Ok?-. Mi guardò sorridendo, sprezzante della situazione.

Entrammo in auto.
-Sto male...-. Rantolai piombando maldestramente sul sedile. L'Hunter entrò dopo aver chiuso il mio sportello, veloce come una saetta.
Inserì la marcia ed accese il veicolo partendo a tutto gas.
-Sta tranquilla, i medici del laboratorio , sapranno come aiutarti...Dobbiamo solo fare prima ,che...-.
Avevo già inteso cosa stesse per dire, zittirsi, non sarebbe servito ad allontanarmi dalla realtà di ciò che mi sarebbe successo.
Sarei diventata come una di quelle bestie. Senza coscienza , senza cervello, affamata, esclusivamente, di carne umana.
Guardai il mio riflesso nello specchietto retrovisore. 
"Quindi è questa la fine che mi spetta?". 
Attorno agli occhi , due enormi solchi violacei, umidi . La pelle imperlata di sudore brillava, appena colpita dalla luce del giorno.
Schiusi le labbra cercando di respirare meglio.
Il cuore si fermò un istante. 
Dalla sottile fessura , facevano capolino le punte di due canini aguzzi.
-Sono al capolinea..-. Mormorai rassegnata.
-No. Non ancora.-. Svoltò pericolosamente , incanalando una stradina costeggiata da villette a schiera.
-Io...Sento il tuo sangue pulsarmi nel cervello...Sento il rumore che fa , mentre scorre nelle tue vene...-. Respirai appena.
Mi guardò. Dalla sua espressione intuii di non essermi sbagliata.
Ero nei guai, ben presto sarei diventata un mangia-carne...
Poggiai il capo all'indietro schiacciandolo al sedile.
-Uccidimi..-. Sibilai in un filo di voce. Ormai ero rassegnata.
-No,non mi è mai piaciuto uccidere persone che hanno ancora l'anima...Non fa per me..-.
Rallentò leggermente. 
-Siamo vicini, ma per precauzione ...-. Si sporse verso me artigliando la cintura di sicurezza.
Quando il suo collo fu ad una spanna dalla mia bocca, vibrai.
Avevo voglia di morderlo. 
L'idea di cedere a quel desiderio , la sensazione immaginaria, del sangue colarmi dentro la gola, tutto, mi fece inferocire.
-Togliti da me...-. 
Allacciò frettolosamente la cinta.
Non disse nulla , ripartendo velocemente. Scese il silenzio rotto da solo, da brevi ringhi cupi che vibravano sulle mie corde vocali.
-Ana...-. Proferì all'improvviso.
-Non dire nulla. So perfettamente che mi hai permesso di restare solo perché sentivi il suo odore addosso a me..-.
Strinse i pugni attorno al volante.
-Dovevo sapere. Dovevo avvicinarmi il più possibile a "loro" per trovare il responsabile di questa catastrofe globale. Ana...Qui non si sta parlando di piccoli branchi...Si sta parlando di un morbo che velocemente si sta diramando per la città intera...Se quegli esseri continuano a proliferare, presto, potrebbero far si ,che l'interno mondo, venga contagiato...-.
-Di quanti casi stiamo parlando?..-. Mormorai in un respiro affaticato.
-Migliaia...Sparsi per tutta la città...-.
Curvai appena le labbra in un ghigno.
-Non posso credere che un gruppo di vampiri puro-sangue così piccolo, abbia fatto scoppiare una catastrofe così grande....-.
-Puro-sangue hai detto?-. Sobbalzò sul posto leggermente.
-Esatto. Il vampiro che mi ha morso, era un Puro-sangue, perché?...-.
-No...NO!-. Tirò un pugno sul volante.
-Sei sicura di non essere stata toccata da un END?!-.
Ripensai ad entrambe le volte, dove , avevo potuto incontrare quegli esseri.
-Sono sicura...-.
-Nemmeno un graffio?-.
Feci cenno di "no" con il capo.
-Il morso di un puro-sangue, non può dare questo tipo di reazione a chi ha nelle vene l'argento della Death-Rose..-.
-Quel vampiro, mi ha detto che delle volte dei loro sottoposti non reggono il loro morso e si trasformano...-.
-No. Ana ...Questo succede solo se il vampiro a sua volta, è stato morso da un END..-.
Il sangue mi si gelò nelle vene:
*Chi ti ha ridotto così?*
"Quella notte...In camera sua...Quei graffi...Questo vuol dire che è stato lui a dare inizio alla pandemia!?".

Stavo per parlare, per dirglielo...Ma poi pensai a cosa sarebbe successo...Se quell' Hunter avesse saputo che Alexander era stato graffiato in petto da un END, lo avrebbe cercato ed ucciso...
-Lui non è stato toccato...O almeno non quando era con me..-. Mentii spudoratamente.
Fermò l'auto in procinto di uno spiazzo.
-Se riuscirò a salvarti Anastasia,tu devi portarmi da lui..-.
Lo guardai agghiacciata senza dire nulla...
Scese. 
Seguii i suoi movimenti con lo sguardo fino a che, non aprì il mio sportello.
Mi slacciò la cinta e per la seconda volta dovetti combattere contro quell'istinto primordiale nato in me. Serrai le palpebre finché non mi sentii sollevare dal sedile.
Camminai come potevo , retta da lui che mi teneva un braccio saldamente, stretto nella mano.
Davanti a noi, immersa nel verde , una palazzina bassa, moderna , costeggiata da ampi vetri su tutto il perimetro del muro.
Raggiungemmo l'ingresso. L'Hunter , inserì su una piastrina meccanica un codice in cifre lasciando che il vetro in plexiglas , sparisse nell'incavo del muro. Fummo dentro.
Non riuscivo a stare dritta. Le mie condizioni fisiche stavano peggiorando a vista d'occhio. 
Le gambe erano diventate estremamente molli, deboli, non mi reggevano affatto.
Ogni tanto ,ammiccavo verso terra e lui mi riprendeva a "volo".
Stavo veramente male. 
La vista da qualche minuto si era fatta faticosa , umida , appannata, rossa.
Bruciavo.
-Capo...credo che ci siamo...Sto per trasformarmi...-. Mormorai appena.
Mi sentivo già con un piede nella fossa.
L'uomo mi guardò per un istante,  poi, tornò a cercare disperatamente qualcuno con lo sguardo.
"Ecco...Sto...Per..."
Una donna vestita di bianco accorse già prima che l'uomo potesse chiederle aiuto.
-Dottoressa! Dottoressa!-. 
La sua voce sembrava estremamente ovattata e lontana.
Sentii i tacchi di lei, tuonarmi nella mia testa. Fu fastidiosissimo.
-Che succede?!-.
-E' stata morsa da un vampiro...Circa...-. Smisi di ascoltarlo. Ero morta, o lo sarei stata a breve..
Le palpebre divenivano sempre più pesanti.
"Alexander..". Perché pensavo a lui , anche in quel momento?
-Portate una barella..!-. 
Attorno a me tutto si muoveva dinamico. Dentro me, lentamente, tutto si spegneva.
Mi caricarono ed io non sentii nemmeno il corpo poggiare sopra al lettino. I muscoli, un attimo prima erano molli , vivi, quello dopo, rigidi, freddi. Credo che stessi incominciando ad avere degli spasmi ancora più violenti, tanto che spesso vedevo il mio bacino inarcarsi verso l'alto.
-Dobbiamo portarla nella 32!-.
-Nella 32?!? Ma nessuno è mai ricorso a quella stanza!-. 
"Capo. Perchè ti agiti così tanto?Sono morta ormai...". Dissi nella mia testa con amara ironia, mentre solo i miei occhi riuscivano a muoversi nel loro incavo.
Portai il capo leggermente all'indietro mentre le palpebre si chiudevano sempre di più.
Gli infermieri mossero la barella, ruotandola su se stessa prima di imboccare il corridoio.
Lo vidi. 
Solo in quel momento. Nemmeno mi ero accorta che lui fosse li.
Era fermo , li , infondo a quell'ennesimo corridoio di fianco a noi , ma nessuno sembrava vederlo con il suo soprabito blu, che mi guardava in un modo atroce. 
Riconobbi i suoi occhi.
"Tu mi hai ridotta così...".
"Perché non lo fermate? Perché non lo guardate?".
Posai li sguardo disperato sugli infermieri.
"E' li , maledizione!".
Tesi invano, un braccio verso quel pezzo remoto di corridoio , padroneggiato dalla sua figura.
"Alexander..". 
Attimi dopo, il bianco del muro lo lasciò sparire dal riflesso nelle mie iridi.
______________________

-Quali sono le sue condizioni?-. 
-C'è qualcosa che non va nel suo sangue. L'argento avrebbe dovuto attutire il veleno del morso, ma le cellule continuano a distruggersi esattamente come accade quando un END morde un umano..-.
L'Hunter continuò a fissare le provette chiuse ermeticamente, in un apparecchio a led blu.
-Credo che chi le abbia inferto quel morso o, era un vampiro nella sua forma "Lost" oppure ...Nella peggiore delle ipotesi, un vampiro contaminato e, se così fosse...Allora ben presto anche lui si trasformerà...-.
-Com'è possibile che soltanto ora, le cellule hanno incominciato a subire questa trasformazione?-. Chiese l'Hunter agitato.
-La ragazza è stata sottoposta a stress fisico?-.
-E' stata attaccata proprio da quegli esseri due notti fa. Un mio allievo l'ha salvata...-.
-Molto probabilmente allora le cellule malate hanno incominciato ad esplodere proprio dopo quell'attacco...-.
-Ma lei è stata bene fino a questa mattina...Fino a che Zwai , il ragazzo che è in cura da voi, non le si è avvicinato...-.
La dottoressa lo guardò spiazzata.
-Ha detto Zwai?-. Si precipitò ad una scrivania poco lontana, spaginando cartelle mediche.
-E' il ragazzo a cui vengono fatti trapianti di sangue regolarmente?-.
-Si esatto.-.
-Non ci sono dubbi...-. Si mosse sicura di se , verso un computer, battendo frettolosamente sulla tastiera.
-Il sangue che iniettiamo a quel giovane regolarmente è un composto chimico che contiene sangue di vampiro e sangue di Hunter. Sicuramente , anche il sangue della ragazza ha la stessa composizione mista, molto probabilmente però ci è nata... -.
Il cacciatore di vampiri incominciò a sudare a freddo.
-Che significa questo?-.
La donna scrutò l'uomo, bastonando lo sguardo.
-Lei non si sta trasformando in un END, ma in un vampiro.-.
-Oh, questa è una consolazione!-. Si sentì sollevato di colpo.
-Un vero vampiro con il sangue misto degli Hunter...Significa che semmai perdesse il controllo non esisterebbero armi che la potrebbero uccidere...-.
L'uomo la guardò sgomento.
-Adesso dobbiamo solo sperare che quando si svegli...-. Guardò la barella. -Con le cure che le abbiamo dato, sia la stessa ragazza di questa mattina...-.

"Cosa sei veramente?"


 

   
 
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