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Autore: ceciliab    24/03/2016    0 recensioni
"Paradiso e inferno non esistono, il bene e il male è tra noi e non sempre,
è semplice schierarsi."
Alexis la diversa, nata nella luce e amante delle tenebre, vive da sempre conflitti interiori.
Nuove, vecchie e conoscenze che non sapeva di avere la porteranno a cercare dentro di se,
le sfaccettature del proprio essere spaventano sempre, ma Alexis non potrà fare altro che affrontarle.
Il viaggio interiore di una strega anormale.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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"Paradiso e inferno non esistono, il bene e il male è tra noi e non sempre,
è semplice schierarsi."


Alexis,una ragazza come tante, con lunghi capelli neri, carnato olivastro e grandi occhi color castagna era tipica dire, << la vita è troppo breve per non assaggiare tutto >> si sentiva a suo agio con le sue forme morbide.
Nata strega il giorno di halloween a barcellona nel 1990, decise di frequentare una scuola umana seguendo la sua passione per la cucina trasformandola nel lavoro della sua vita.
Grazie a i suoi poteri e a un estrema dedizione al cibo finì le scuole con il massimo dei voti, definita una ragazza prodigio, era ricercata da i più famosi ristoranti d’Europa per la sua capacità di ammaliare le papille gustative.
Scelse però di lavorare per un piccolo ristorante in un paesino di nome Rubit nella Catalogna.
La sua Famiglia?
la più Bigotta tra gli stregoni/cattolici i Fortaleza.
Essere la figlia minore delle due più potenti famiglie di Salvatori di tutto il mondo per lei era tutt’altro che facile,
Con la mentalità ancora regredita negli anni della loro nascita, il 500, dove loro pur essendo streghe e stregoni ritenevano che il potere della chiesa e le sue assurde scelte, di cacciare chi non comprendevano o non riuscivano a controllare fosse indiscutibile, cozzavano incredibilmente con lo stile di vita di Alexis, “ vivi e lascia vivere ”, da loro ritenuta un eresia.
Si rendeva conto ogni giorno di più di quanto lei non rispecchiasse minimamente i suoi genitori, non poteva essere più diversa.
Desideravano da lei ciò che il fratello maggiore all’età di 15 anni aveva fatto, battezzarsi come Salvatore, l’associazione di cui i suoi genitori facevano ( come d'altronde la maggior parte degli stregoni e angeli ) parte, che con il cattolicesimo avevano promesso di liberare il mondo dal Male, o ciò che Alexis diceva sempre ” loro ritenevano il male ” distruggendo i demoni e purificando il cuore delle persone definite da loro CORROTTE.
Il suo pensiero era completamente diverso, tanto da farla sentire strana, aveva sempre apprezzato tutto ciò che era oscuro e ignoto, su di lei aveva sempre avuto un potere attrattivo quasi mistico, come se un pezzetto di lei gli appartenesse, la loro cultura incentrata sul vivere la vita al meglio, godendosi ogni istante la affascinava.
Per questo si era impegnata perché la sua esistenza fosse intrisa di tutto ciò.
Ogni giorno la madre non mancava di farla sentire la sua più grande delusione per aver accettato di lavorare per un demone,
Ma essere la pecora nera della sua famiglia non la turbava, non perché non avesse desiderato sentirsi amata soprattutto dalla madre, sua più accanita antagonista durante l’ infanzia, ma perchè riteneva il modo in cui viveva il migliore per lei e se l'avessero amata davvero prima o poi l'avrebbero accettata per quello che era.
Niente e nessuno poteva persuaderla dalla convinzione che se dio aveva creato i demoni, i mostri, gli elfi oscuri ,gli angeli della morte e tutti gli altri esseri della notte un motivo ci fosse, Dio non crea mai niente per niente e Dio non crea mai niente di sbagliato.


1
Gli occhi oscuri

La sveglia di Alexis suonò come ogni giorno alle 10.30, l’ennesima giornata calda, sentì i lunghissimi capelli attraccati al collo per il sudore, aprì solo un occhio e vide Berny, la sua dolcissima sveglia magica rossa fluttuare sopra la sua testa << Berny sono sveglia spegniti! >>.
La piccola sveglia le trillava vicino le orecchie << no no … non mi freghi non sei ancora sveeeeglia..suono ancora un … >> non le lasciò finire la frase che già aveva premuto il pulsante giallo sulla cima del quadrante tondo della sveglia .
Con un ultima stiracchiata si svegliò completamente, come ogni mattina si sentì felice di cominciare una nuova giornata,amava la sua vita, erano 6 anni ormai che viveva  in quell’appartamento sopra il piccolo ristorante, e dal primo giorno “ La comida de la bruja”(la cucina della strega) la faceva sentire libera di vivere, la faceva sentire se stessa, immersa nella magia e nell’oscurità.
Il sorriso si trasformò in risata quando schioccando le dita in un gesto molto teatrale  della quale la sua magia non aveva assolutamente bisogno, il letto scomparve lasciandola  sospesa in aria.
Alexis non smise di ridere quando nella stanza rimbombò un forte tonfo.
Una voce profonda con un leggero stridulio di sottofondo, come un gesso passato con troppo impeto su una lavagna.
<< Padrona, ogni giorno la stessa storia, è così cattiva con me >> sul pavimento era steso a pancia sopra un piccolo essere dalle sembianze di un chiuwawa, <<  Stai zitto Sat stanotte guarda cosa mi hai fatto >> si toccò il collo e mostrò il sangue che le macchiava le dita, da un piccolo foro sul collo del diametro di qualche millimetro ne colava un finissimo e luccicante rivolo <<  se ti va uno spuntino notturno almeno chiedi >> non era certo un problema donare un po di sangue, ma si divertiva a vedere lo sguardo colpevole e triste del piccoletto <<  mi scusi padrona non mi sono nemmeno accorto >> Alexis sorrise, lui d‘altronde era il suo piccolo Sat.
Sat  a volte era come il grillo parlante per Pinocchio… una presenza costante nella sua vita, sempre pronto a darle consigli, e supportarla, nei momenti tristi, anche se per la maggior parte di tempo si comportava come uno spiritello burbero e spara sentenze, ma in fondo sapeva bene quale fosse il termine più adatto  per  descrivere ciò che Sat era per lei,
Il suo MIGLIORE AMICO.
Guardandolo mentre con movimenti tragici come se la caduta lo avesse ridotto in mille pezzi si raddrizzava, ricordò come si erano conosciuti.
Aveva appena passato gli esami di maturità a pieni voti e i genitori le avevano permesso di uscire a festeggiare con i compagni di scuola.
Erano le 4 del mattina e uscendo da una discoteca di Barcellona, intenta a cercare la macchina tra le stradine buie dietro il locale, vide un ombra muoversi in degli spasmi convulsi, si sentì incredibilmente attratta da ciò che sembrava stesse accadendo dentro quel vicolo quindi si avvicinò, ma sapendo bene che se una cosa l’attraeva probabilmente c’era il rischio che fosse pericolosa usò i suoi poteri per immobilizzare l’ombra, quando si avvicinò sicura che ormai qualunque cosa ci fosse sarebbe stata incapace di attaccarla, lo vide, Sat era appollaiato sopra la testa di una ragazza, non più grande di un cane toy era completamente nero, nel corpo non aveva un filo di pelo la coda lunga fino a terra, le zampe erano corte e tozze con dei lunghi artigli, all’altezza delle scapole spuntavano 2 lunghe braccai muscolose piene di spine, e le estremità erano conficcate nel collo della ragazza,che con lo sguardo perso nel vuoto sembrava completamente in trance, attanagliata dal collo a quel piccolo essere.
La voce del mostriciattolo, tanto diversa da ciò che si aspettava da qualcosa di così piccolo, la fece concentrare sul suo muso nero e piatto con due grandissimo occhi anch’essi neri, il naso piccolo e umido proprio come quello di un cane, la cosa più incredibile fu la bocca che girava a 350 gradi come a tagliare a meta il muso per largo, lasciando solo un piccolo lembo di pelle a tener le due parti della testa unite, tra i denti piccolissimi ma appuntiti uscì un sibilo di terrore <<  Una salvatrice… >> furono le uniche parole che riuscì a dire prima che la rabbia di Alexis nel sentirsi definire parte di quella setta che lei tanto odiava scoppiasse nel desiderio di strangolarlo.
Gli occhi dell’essere si aprirono ancora più di quanto non lo fossero già mostrando il più totale terrore.
Nel vederlo così spaventato Alexis sentì la rabbia scemare e allentò ogni potere che aveva su di lui.
Si avvicinò fino a che i suoi occhi non furono a qualche centimetro a quelli di Sat << Signora non è come crede >> disse precipitosamente  << o no piccolo…è proprio come penso…ma continua pure io non sono una salvatrice, mi chiamo Alexis  e se mi dessi il permesso di restare a guardare mentre continui ciò che avevi cominciato mi faresti molto felice >> la curiosità e l’attrazione che provava per quel piccoletto erano incredibili
<< ne sarei onorato mia signor a>> .
Ripensando a quella notte, non riusciva a non sorridere al piccolo demonietto che, a quel punto era sospeso in aria all’altezza della sua spalla, appoggiò una mano sulla piccola testolina <<  Tranquillo Sat , hai ancora fame? >>  offrendogli un altro sorso di sangue <<  se vuoi è ancora aperto il buco, serviti pure >> <<  No padrona sono apposto così, vado a preparale il bagno per la doccia, è già in ritardo e lo sa Gabriel non ama i ritardatari.
E  ancora deve spiegarmi come fa a lasciarsi trattare come un oggetto da quel demone da quattro soldi >>  Sat non odiava il modo in cui Gabriel, il suo capo la trattava e guardava, conosceva il potere della sua padrona e la sensazione che lei venisse sottovalutata lo irritava incredibilmente.
In tanti anni passati insieme raramente era riuscita a non farsi dare del lei dal demone, ma tanta era la stima che provava per lei che pur ritenendola lui stesso la migliore amica, la chiamava padrona in segno di rispetto.
<< Sat tu non capisci quanto Gabriel sia potente >>
<< incredibilmente attraente vorrà dire mia signora,
comunque voi siete molto ma molto più potente … lui non riuscirebbe … >> venne azzittito  con uno sguardo
<< ok ok vado a preparale il bagno >> .
Quando Alexis sentì scorrere l’acqua nella doccia aprì l’armadio <<  come mi vesto!! Vieni qui ho bisogno del tuo senso estetico >>
Sat spuntò da dietro la porta del bagno<< mia signora scusi l’impertinenza ma perché arrovellarsi tanto per decidere come vestirsi, abitiamo sopra il ristorante appena arriverà giù dovrà cambiarsi…sono solo pochi scalini >>piegò la testa da una parte come se riuscisse a leggere pensieri che lei ancora non aveva formulato <<  mia signora è il suo capo lo ricordi bene >> notò subito lo sguardo della ragazza, dentro quello sguardo erano nascoste  poche ma chiare parole LO SO SAT SMETTILA DI ROMPRERMI LE PALLE quindi evitò delicatamente di continuare <<  minigonna nera a balze,  canotta con spalline all’americana marrone e tacchi neri, quelli vanno bene sia di vernice che di stoffa faccia lei mia signora, ora vada a lavarsi che è tardi >>.
Con i capelli umidi e il corpo ancora leggermente bagnato rientrò in camera si mise davanti allo specchio che prendeva tutta una parete.
<< Mia signora se lei potesse vedersi con i miei occhi vedrebbe lo stupefacente aspetto del suo corpo, la sua pelle brillante sembra che nasconda un velo nero al suo interno, è una cosa che nei miei 2000 anni di vita non ho mai visto >>
<< è bellissimo come mi guardi Sat, mi piace proprio >>
<< a me piace guardarla mia signora >>
Scoppiarono entrambi in una fragorosa risata.
Quando Alexis fu pronta controllò che la camera fosse in ordine, un letto in stile orientale in legno scuro la riempiva quasi completamente e, oltre all’armadio in stile moderno con ante liscie e scure l’enorme specchio che prendeva quasi tutta la paretela stanza da letto soppalcata dava sul salotto al piano inferiore, una parete era occupata dall’ingresso del bagno  un enorme stanza completamente in pietra, la doccia non aveva un soffione dell’acqua ma essa scorreva direttamente dal muro come in una bellissima cascata d’acqua termale;
C’era anche una bellissima e enorme vasca idromassaggio, che però Alexis  non aveva mai il tempo per godersela.
Il lavandino di pietra liscia era puntinato di piccolissimi sassi color oro, lo specchio sopra esso era acqua che scorreva  lucida lungo il muro finendo dentro il lavandino, lo splendente muro d’acqua rifletteva perfettamente la sua immagine.
Tutto in quella casa ricordava una splendida caverna se non era per la lunga finestra che correva  lungo tutto il muro.
Scese di corsa al piano di sotto,  un grandissimo open space con una parete occupata da metà altezza fino al soffitto da finestre, in quel momento chiuse da delle grosse imposte rosse, lungo tutta la parete  sinistra c’era una piccola cucina lineare e minimale marrone scuro.
A destra della stanza un bellissimo camino con sopra un enorme televisore 70 pollici imposto da Gabriel, secondo lui una casa non si poteva definire casa senza un televisore gigante, occupava quasi tutta la parete,
per quello che riguardava Alexis poteva farne a meno, non aveva mai tempo per rilassarsi davanti al caminetto  o giardare la televisione, passava quasi tutta la sua giorata al ristorante e se le restava del tempo preferiva passarlo per le strade della città o nella discoteca sommersa nel lago di Rubit a ballare tutta la notte con folletti e fate della notte.
Uscì sul pianerottolo chiudendosi la porta alle spalle, un enorme portone di legno nero blindato, come se Alexis avesse avuto il bisogno della protezione di una blindatura alla porta, avrebbe potuto tranquillamente senza muovere un muscolo liberarsi di qualunque ladro o malvivente,
Ma quando Gabriel dopo aver ascoltato la storia della famiglia di Alexis le aveva offerto oltre al suo cospicuo stipendio l’appartamento sopra il ristorante le aveva dato due regole, 1 il televisore gigante sul muro e 2 quella terribile blindatura alla porta, poi dette anche una terza regola ma dato che l’aveva detta ridendo Alexis era quasi certa scherzasse, cioè che qualunque uomo Alexis avesse voluto portarsi a casa avrebbe dovuto prima presentarglielo e lui avrebbe detto se fosse giusto per lei, non le era ancora mai capitato di portare a casa nessuno, quindi non poteva constatare se la regola fosse reale o meno.
Scese i primi scalini che l‘avrebbero portata davanti alla porta del locale, erano precisamente 24, li contava ogni giorno,sapeva bene che al terzo gradino avrebbe visto Gabriel seduto ad aspettarla per aprire insieme il locale.
Non sapeva perché non l’aspettasse nel ristorante, o cosa quel gesto potesse voler dire, ma si godeva ogni giorno quel piccolo momento che lei vedeva come un minuscolo attimo di  intimità, senza farsi troppe domande.
Sat  la conosceva talmente bene da sapere già cosa stava fantasticando, superò velocemente Alexis << 19-20 e al 21 voilà! Il demone so tutto io son figo solo io! Quando si deciderà a non fare lo stolker e se lo apre da solo il ristorante?? >>
Alexis era qualche gradino indietro rispetto a i due demoni e non riuscii a sentire la risposta di Gabriel ma vide Sat fare segno di piantargli gli artigli sul collo quindi capii che non era stata una risposta carina.
Ogni giorno che passava Alexis vedeva Gabriel più bello,era un demone del dolore,, sembrava non superasse i 25 anni anche se lei sapeva benissimo che ne aveva 385, alto 1,90m capelli biondi e mossi, volutamente spettinati gli arrivavano fino alle orecchie, gli occhi completamente neri sembravano contenere la più oscura delle anime, il naso perfetto leggermente  a patata, non aveva mai capito cosa volesse dire avere un bel naso prima di incontrare lui, le sue labbra rosse e carnose aperte in un grande sorriso la accolsero.
Gabriel allargo le braccia la attirò, Alexis notò per l’ennesima volta  quanto grandi e potenti fossero le sue braccia, da sotto la maglietta leggerissima, sentì come sempre gli addominali di lui premerle contro il ventre.
Quello era il suo buongiono<< Capo sarebbe un po’ tardi sa? >>.
Il demone sempre molto attento allo stile la scrutò da capo a piedi << piccola 1 non chiamarmi capo, solo Gabriel ti prego e 2 abbinatissimi notato? Abbiamo una connessione noi due lo sapevo, continuo a chiedermi se potremmo essere così connessi anche in camera >> .
Da quando lo conosceva sapeva bene che flertare era per lui una semplice conversazione,sembrava non saper parlare in altro modo, quindi rispondeva sempre con un alzata di sopracciglia, pur sapendo che non ci provasse con lei seriamente ogni volta si sentiva disorientata.
<< oh carino il mio demoncello a quanto pare la connessione l’abbiamo noi due, li ho scelti io i suoi vestiti stamani >> Sat mosse la zampa in modo affemminato e  fece l’occhiolino a Gabriel che rispose alla provocazione con una risata << comunque non chiamarmi capo per piacere piccola >>,
<< Non usare due pesi due misure per i tuoi dipendenti, se Sara deve chiamarti capo, io faccio lo stesso. E poi  ho 23 anni non 5 smettila di chiamarmi piccola sai che lo odio >> in realtà le sarebbe piaciuto qualunque nomignolo dato da lui, ma era abbastanza orgogliosa da non volergli dare la soddisfazione di capire quanto lui le piacesse.
<< lei è una semplice cameriera mortale, per quanto sia davvero bellissima, ma tu sei la mia piccola potente e stupenda streghetta che cucina come una dea >> .
L’ingresso del locale era minuscolo, quando la ragazza inizio a lavorarci si chiedeva come i turisti potessero notarlo, la magia che lo circondava per lei ormai così familiare e normale, era la risposta, forse non era giusto, ma un potente incantesimo portava chi vi passava davanti ad aver la curiosità ad entrare, poi il profumo che arrivava dalla cucina faceva il resto del lavoro.
Non possedeva più di 20 coperti che però ogni sera venivano riempiti almeno 4 volte,
La sala era molto semplice, cinque tavoli in mogano  era distribuiti in modo disordinato nella sala, sopra di essi una palla di cristallo roteava intorno al tavolo illuminandosi di tanto in tanto creando un atmosfera romantica ma da brivido allo stesso tempo,  se ci si guardava attentamente dentro si poteva vedervi dentro la propria vita, i tavol e le quattro sedie intorno stavano sollevate da terra di circa ¾ centimetri ,
Le sedute coperte da morbidi cuscini ,  avevano il colore e l’aspetto della nebbia scura che i paesani riconoscevano nella nube che si alzava ogni sera dal lago subito dopo il crepuscolo,
perle di cristallo vorticavano sul soffitto, ma all’arrivo di Alexis ogni sera si lanciavano verso di lei girandole come una danza intorno al corpo..
La prima volta che vide il ristorante pensò che tutto ciò che esso conteneva fossero frutto di Gabriel, ma le ci volle poco per capire che le tenebre abitavano quella piccola sala, le perle che le giravano intorno erano  piccolissime fatine della morte, alte non più di qualche centimetro.
Corpi minuti la cui nudità non dava alcun senso di imbarazzo, somigliavano quasi hai disegni stilizzati fatti da bambini dell’asilo, color bianco lucido avevano minuscole ali da pipistrello che ad ogni battito sprigionavano ovunque schizzi di luce brillante.

Secondo i Salvatori esse uccidevano le loro vittime per cibarsi della loro anima luminosa, quando Alexis ne incontrò alcune nella foresta una notte di luna piena nella quale aveva accettato l’invito di un suo amico elfo dei boschi, di andare a festeggiare il solstizio di primavera ballando alla notte e alle stelle, capì quale fosse la verità, le fatine in realtà non uccidevano, loro mostravano ai morti la via del paradiso, erano semplicemente le traghettatrici dell’anima.
Da allora per le piccole fate lei era un attrazione da visitare, come se fosse stata la torre Eiffel  a Parigi, venivano da ogni parte del mondo per conoscere la prima strega, figlia di salvatori che aveva rinnegato il vincolo di sangue per seguire la strada nel buio.

Alexis si avviò verso la cucina quando senza voltarsi aveva già capito dall’odore fortissimo di profumo scadente che Sara era entrata nel locale.
<< Capo, sono arrivata! Sta benissimo oggi, e io come sto?come le sembro? >> ogni giorno faceva la civetta nella speranza che prima o poi lui l‘avrebbe invitata ad uscire,
era completamente all’oscuro del fatto che Gabriel era un demone, e come tale, non sarebbe mai uscito con una donna mortale.
Non perché non capiscano l’obbiettività della loro bellezza, ma perché non sentono per loro alcun tipo di attrazione.
<< Sei splendida Sara, come al solito >>Sara era effettivamente splendida, alta 1,70m corpo longilineo, non stupiva che spesso facesse la modella, capelli lunghi fino alle ginocchia intrecciati sempre in trecce elaboratissime, che incorniciavano il viso perfettamente ovale, pelle perfetta color alabastro, occhi grandissimi e di un celeste tendente al blu.
Tutto di lei era perfetto e lucente.
Il fatto che fosse così attraente ma che a Gabriel questo non facesse alcun effetto, dava ad Alexis un motivo in più per alzarsi col sorriso ogni giorno.
<< ciao Sara, ben arrivata, oggi sei davvero molto bella >> Alexis continuava a tenere il viso volto verso la porta della cucina.
La ragazza ridacchiava ringraziando più Gabriel che Alexis effettivamente, ma a lei non importava,
entrò in cucina seguita da Sat, lasciando la splendida ragazza con il demone.
Finalmente si trovava nel suo regno, li niente la infastidiva, niente la turbava, li c’era solo lei e la seconda cosa che amava di più al mondo cucinare.
<< padrona quella ragazza davanti al demone è anche peggio di voi, sembra davvero una cretina, ma perché ridacchia sempre? ….non voglio sapere, so che la risposta porterebbe ad altre domande, e quelle ad altre ancora >>
Alexis non commentò, sapeva che tutto quello che Sat si chiedeva su gli umani, finiva con un “ non voglio saperlo “ , si limitò a ridere della sua ignoranza in quell‘ambito.
Controllò rapidamente se nei frigoriferi mancava qualcosa, ma era tutto apposto, per quel giorno non doveva uscire a comprare niente per il servizio, quindi si prese il tempo per godersi la sua cucina,
per evitare il contatto prolungato con Sara, o con chiunque altro aveva fatto inserire un pass dove le comande arrivavano direttamente in sala.
Il servizio del pranzo fu tranquillo, tanto da convincerla a non rientrare a casa, ma di restare, li nel suo regno a rilassarsi tra profumi e sapori,
Mise a cuocere brodo di lesso e si sedette a godersi l’aroma che usciva dal pentolone ad occhi chiusi.
Arrivò presto l’ora del servizio serale,
<< Gabriel, sono arrivati clienti? Il menù del giorno è risotto alle fragole maialino ai frutti rossi, e mouse cioccolato e rum rosso >>
Non aveva  bisogno di aprire occhi per capire che era lui, avvertiva i suoi poteri a distanza di chilometri.
Questo era un dono che nessun altro stregone aveva, nessuno nella sua famiglia o in altre lo possedevano, chiese spesso il motivo, ma l’unica risposta che ricevette fu  data da sua madre, e non la convinse ne le piacque, secondo lei Dio le aveva dato quel dono per riconoscere ed annientare il male nel mondo; Ma non le tornava se la madre avesse avuto ragione non sarebbe dovuta essere in grado di percepire anche i  Salvatori, ma sopra tutto era capace di percepire la presenza dei poteri solo degli esseri con la quale era venuta a contatto.
La stranezza maggiore la trovò quando scoprì che quasi tutti i demoni sono capaci di percepire i poteri, le domande che questa scoperta le portarono alla mente erano molte, e mai nessuna aveva ricevuto una risposta che la soddisfacesse quindi, smise di farsi domande. 
<< piccola non volevo sapere il menù del giorno, volevo solo allontanarmi un po’ da Sara >>
In quel momento la porta della cucina si spalancò,aprì gli occhi per la prima volta da ore e vide Sara che entrando si avvinghiò al braccio del demone.
<< Sara, Gabriel, fuori dalla mia cucina >>
Piantò gli occhi in quelli di Gabriel, che non fece passare 2 secondi ,uscì portandosi dietro la bellissima cameriera.
<< molto male,un'altra scena del genere e faccio male a qualcuno, ho fatto mettere un pass apposta, non li voglio qui, mi rovinano l‘atmosfera >>
<< spero di poterla vedere padrona, ho qualche bersaglio da consigliarle se vuole >>
Sat conosceva sempre la cosa giusta da dirle per farla tornare a sorridere.
Il primo ordine arrivò dopo poco, finalmente poteva distrarsi, sorrise quando la padella per il riso volò posandosi sul fornello, accese il fuoco e mentre tostava il riso si girò verso un piano di lavoro, il sorriso continuava ad aleggiargli sul viso, allungò una mano e un coltello affilato spuntò tra le sue dita, il frigo della frutta e verdura si aprì e ne uscirono delle splendide fragole, tutto in quella cucina, si muoveva come se fosse una scena di  balletto.
I piatti entravano e uscivano dalla cucina come se ci fosse stato un intero team,e per quelle due ore Alexis si sentiva libera di non pensare ad altro,
libera di non dover pensare ai genitori che insistevano a non voler nemmeno provare a capirla,
libera di non dover pensare al fatto che fosse ritenuta una stranezza , una contro natura perché figlia di luce attratta dal buio,
libera semplicemente libera di non pensare.
Gli ultimi clienti uscirono alle 2, troppo presto per Alexis, la fine del servizio la riportava alla realtà.
Una volta ripulita e preparata la cucina per il giorno dopo, la rabbia per l‘accaduto prima del servizio riaffiorò,
decise che era meglio andare a casa lavarsi e uscire prima,avrebbe preferito non vedere Gabriel, era colpa sua se era così arrabbiata, la cucina era il suo spazio e lui non doveva entrarvi,
sentiva la sua presenza nella sala, non avrebbe potuto chiudere da sola il locale quella sera.
Voleva fare una cosa veloce fuori dalla cucina fuori dal ristorante e su a casa, senza troppi preamboli o discorsi di cortesia tipo, ”  Piccola anche oggi hai cucinato da dea ”  non aveva bisogno di complimenti, già conosceva le sue doti.
Uscì dalla cucina e vide seduta su un tavolo una giovane donna magrissima e dai lineamenti spigolosi, capelli neri quasi rasati, un carnato grigiastro, e più nuda che vestita con short e reggipetto di pelle, si voltò a guardarla, e per quanto per lei fosse già più che chiaro di che specie di demone fosse, il sorriso che le fece mostrando due lunghi canini le confermò che si trattava di una vampira.
Se avesse potuto decidere di essere un demone avrebbe accettato tutto tranne che una vampira, avevano lineamenti troppo duri, e il fatto di avere come unica fonte di sostentamento il sangue, le avrebbe tolto la parte più bella della sua esistenza, il cibo.
<< è quella la strega tanto forte che mi dicevi? Quella pazza di te? Poveretta mi immaginavo di meglio >> la donna una delle tante che Gabriel si portava in giro, strinse le cosce intorno a i fianchi del demone attirandolo a se
<< non sa di non avere speranze con te? >>
Era troppo ad Alexis non importava chi o cosa il demone si portasse a letto, ma non accettava che parlasse di lei, e soprattutto non accettava di essere presa in giro da lui e una vampira qualunque.
Fece due passi nella direzione della coppia, piegò leggermente la testa e esibì il suo miglior sorriso << hai scelto la serata sbagliata in cui provocarmi >>
Gabriel che la fissava con occhi tra lo spaventato e il curioso venne sbattuto da una forza intangibile contro il muro, sollevato da terra di almeno mezzo metro, uguale la vampira che come una bambola di pezza si ritrovò scaraventata contro il muro opposto, si senti un applauso leggero ma distinguibile dalle piccole fate della morte, che ancora vorticavano sul soffitto
sorridendo Alexis fece un inchino , si avvicinò alla vampira che con il volto visibilmente terrorizzato provava a liberarsi dalla morsa che la teneva schiacciata al muro, un rivolo di sangue le scendeva dalla testa lungo la fronte e il naso
<< vedi cosa >> le toccò il sangue e se lo portò al naso << non accetto che una come te, la più bassa nella catena dei demoni, si permetta di parlare anzi accennare anche solo a me >>una voce profonda e rauca le uscì dalla bocca, non si riconobbe, ma era troppo arrabbiata per sconvolgersi del suono che sentiva << nessuno in questa stanza ha poteri più forti dei miei, chi >> si voltò verso Gabriel che si era arreso e immobile e continuava a fissarla stranamente Alexis vide nei suoi occhi qualcosa che non si aspettava, la guarda si spaventato ma allo stesso tempo vide una punta di fascino.
Lo guardò perplessa, ma non aveva certo finito, e lui se ne accorse, strinse la presa mentale che aveva sul corpo dell’uomo concentrandosi sul suo collo, il fascino che poco prima aveva visto sparì, sapeva che in quel momento non avrebbe avuto alcuna possibilità contro di lei e che non era certo il caso di farla innervosire, lei fu felice di poter proseguire il suo malefico monologo<<  chi potrebbe fermarmi dall’ucciderti? >>tornò a fissare il volto della vampira che nel frattempo aveva cominciato a piangere sangue, le sorrise << ecco cosa volevo vedere, brava >> si mise le dita sporche di sangue in bocca e con una smorfia, il suo sguardo tornò a Gabriel << tesoro hai abbassato di molto i tuoi standard, questa vampira è trasformata da poco, non sono mai stata un amante del novello, preferisco l’invecchiato,mi deludi, hai pessimi >>riguardò per un attimo la vampira<< pessimi  gusti >>
Mollò la presa sulla vampira e sull’uomo che caddero a terra, prese brevissima strada verso il suo appartamento senza voltarsi indietro, non le importava se lei piangesse o se avesse quasi distrutto due muri, non era serata per darle fastidio, lui lo sapeva avrebbe dovuto tenere a bada la sua puttanella.
Quando finalmente si chiuse la porta alle spalle la rabbia iniziò  a fluire dal suo corpo,
<< è stato mitico! >> Sat era sempre stato al suo fianco,
<< grazie, avrei voluto ucciderla, ma non credo meritasse sporcarsi le mani, vado a lavarmi, se Gabriel prova a salire, mordilo >>
<< ogni suo desiderio è un ordine mia signora >>il demonietto rideva come mai aveva fatto prima<< comunque è stata la cosa più bella che avessi mai visto, lei è potentissima mia signora, ma credo che ancora non abbia idea delle sue vere capacità >>
<< lo scopriremo solo vivendo Sat >>.
La doccia fu lunga e intervallata ogni 3 minuti da un messaggio alla quale Alexis non aveva alcuna intenzione di rispondere,
Gabriel voleva salire ma Sat glielo impediva, “ ti prego fammi salire ” ” richiama la bestiaccia ” ”non sono arrabbiato , solo confuso ” “ dobbiamo parlare ”” apri o ti licenzio ”” no non è vero non potrei mai licenziarti ma ti prego apri ”.
Alexis voleva uscire, doveva uscire e sapeva benissimo che se non lo avesse lasciato parlare le avrebbe dato il tormento.
vestita con un abitino in cotone nero e altissimi decolté borchiati sulla punta e sul tallone anch’essi neri,
Aprì la porta sperando che la conversazione sarebbe finita in fretta
<< Sat grazie mille per l’aiuto, lascialo entrare >> a qualche gradino di distanza i due demoni litigavano ferocemente.
Il demonietto soddisfatto su il primo ad entrare seguito dal demone che squadrandola si andò a sedere sul divano con tutta l‘aria di uno che non aveva intenzione di andarsene presto
<< dove intendi andare vestita così? E soprattutto dove intendi andare? >>.
<< sei qui per chiedermi dove vado? Se è per questo, per quanto mi riguarda puoi anche andartene >>non aveva intenzione di farlo sentire il benvenuto,quindi rimase tatticamente sulla porta d‘ingresso.
<< il demone qui è rimasto colpito da ciò che riesci a fare mia signora >>Sat continuava a guardarlo in cagnesco mantenendo fiero la sua posizione accanto alla ragazza.
<< no non sono qui per sapere dove vai…. Alexis tu sei un demone? >>
Alexis non concepiva come potesse fargli una domanda tanto stupida, sapeva benissimo che lei era una strega, gli aveva raccontato la sua storia quando le fece il primo colloquio.
Vedendo che l’amico Sat non rispondeva al demone li guardò entrambi, prima uno poi l’altro perplessa.
<< non ti sei resa conto, i tuoi occhi, la tua voce, persino il tuo carnato hanno preso le sembianze di quelle di un demone >> la ragazza continuava a non capire, cercava negli occhi del demone un cenno di ironia, per poter ritenere una sciocchezza quello che le stava dicendo
<< è vero sat? >>
<< si mia signora >> .
Si chiese come fosse possibile che lei fosse un demone, quindi quello che dicevano per quanto gli credesse, non avevano alcun motivo di mentirle,ma non lo capiva.
Non capiva come fosse possibile che in tutti quegli anni nessuno si fosse accorto di nulla, lei non poteva accorgersi dei cambiamenti era una bambina, 
ma i suoi genitori si, e una terribile idea le balenò in testa: avere un demone dalla parte dei salvatori avrebbe dato loro non pochi vantaggi, gli esseri oscuri erano attratti da lei, sarebbero arrivati loro stessi tra le mani dei salvatori e resi meno restii e diffidenti dalla presenza di un demone avrebbero abbassato la guardia quindi più semplici da eliminare.
Per amore dei Salvatore avrebbe potuto fare qualunque cosa, ma si chiese se sarebbe mai potuta arrivare ad avere un uomo demone o crescere una piccola demone come una figlia, era vero che con lei non era mai stata una madre presente o amorevole, ma l’aveva pur sempre cresciuta nella sua casa, insieme all’adorato figlio.
Doveva capire e l’unica che poteva rispondere alle sue domande era sua madre.
<< domani andrò da mia madre >> i due demoni continuavano a guardarla in silenzio << è l’unica soluzione >>
<< e sarebbe il caso che tu stessi a casa, magari potrei restare pure io qui, a controllare che vada tutto bene >> Gabriel azzardò ad alzarsi e avvicinarsi a lei << non mi sbatterai di nuovo contro il muro vero? >>
<< ci ho pensato, ma ora non sono più arrabbiata con te >> ricordò un particolare di quello che era successo prima con la vampira << e ora che ci penso non sentirti mister universo, quello che quella cosa ha detto giù su di me non erano parole sue ne sono certa, quindi si ti ho trovato attraente, ma per quanto mi riguarda ho chiuso, se non fosse stato che sei il mio capo saresti stato tu quello attaccato al muro con la testa che colava sangue >>
<< sono stato un cretino >> Sat era sempre fiero della padrona ma mai come in quella volta <<  su questo, demone imbecille siamo d’accordo tutti >> aggiunse.
<< quindi piccola non mi dai l’opportunità di farmi perdonare? >>sorrise, con un sorriso talmente dolce che per un attimo pensò di perdonarlo, ma una leggera puntura d’ago sulla spalla la riportò alla lucidità, sat agì nel momento giusto,
Gabriel si avvicinò ad Alexis tanto da starle a un passo di distanza,
<< non insisto se è un no è un no, ma sappi che non mi arrendo, so già quanto mi mancherebbe non poterti abbracciare, flirtare con te, perché sai che lo facevo di proposito vero? >>
<< si si, so tutto,ora voglio uscire, te ne vai? >>
<< Vengo con te >>
<< perché pensi che abbia bisogno di protezione? Hai già dimenticato cosa ho fatto a te e alla tua amichetta?e poi c’ è sat con me >> aprì la porta senza dargli le spalle << è stato davvero bello parlare con te, ora te ne puoi andare >>
<< niente maschi in casa che non sia io o Sat,te lo dissi da subito, ti sei chiesta perché? >>
<< magari perché sei un egocentrico bastardo che ritiene di dover avere l’esclusiva su di lei? >> Sat esprimeva sempre perfettamente ciò che Alexis pensava, anche se non aveva mai creduto che quella fosse una vera postilla nel loro contratto di locazione.
<< può essere o magari non sopporto che la cosa più bella e unica che non ho desiderato di cambiare negli ultimi 6 anni, si allontani da me,magari perché sono geloso, magari sto aspettando che lei si senta con me come si sente con te SAT per confessarle che per me è molto più di una cuoca,magari sto aspettando che faccia stare anche me in cucina con lei per più di 2 minuti senza che gli venga un attacco di nervi, magari e dico magari vorrei poter vedere la cosa che ama di più al mondo la parte della sua magia che la fa sorridere come non fa con altro senza doverla spiare da quello stupido pass, forse è per questo che mi comporto da stronzo e le porto ragazze idiote ogni sera per farla arrabbiare, voglio una sua reazione nei miei confronti magari >>
Alexis senti per un secondo il cuore fermarsi << qual è la verità il può essere o i magari? >>
<< tu porta un uomo in casa e lo scoprirai, so che lo farai, ti conosco meglio di quello che credi, e ti avverto preparati ad usare i tuoi poteri perché dovrai piantarmi dentro il muro per evitare che lo uccida.
E sappi anche che da quando accadrà non mi tratterrò più, non nasconderò più niente >>
<< STO TREMANDO >> Sat era stupito ma non gliela dette vinta.
<< porta un uomo forte o si pronta, mettimi alla prova >>
<< sai che lo farò, stasera ho proprio voglia di un uomo sincero, che passi tutta la notte con me, buonanotte Capo >>
Aveva gli occhi rosso fuoco, << domani devi andare da tua madre, vedi di dormire >>
Per un attimo l’idea della sfida lasciò la sua mente << è vero mia madre… >> aveva un tono talmente lamentono che tutti e tre scoppiarono a ridere, Gabriel usci e si chiuse la porta alle spalle.
Dopo qualche minuto Alexis e sat uscirono, ormai era molto tardi, potevano far tappa solo a un locale, l’unico che restava aperto fino a tardi, il “lago nero” era nel fondale del lago dietro casa quindi non dovevano fare molta strada.
Le vie di notte erano splendide, i sassi del pavimento erano illuminati a tratti creando giochi di luce incredibili, le case degli umani silenziose nemmeno una luce fioca attraverso le finestre come se dentro non abitasse nessuno,
girato un angolo dove due vampiri si baciavano e mordevano animatamente come se l’uno fosse la fonte di vita dell’altro, il lago si proiettò davanti a loro , enorme e circondato da pini , ogni volta che alexis andava la sentiva un piccolo tremito percorrerle tutto il corpo, quella leggera sensazione di paura era il motivo principale per cui tornava sempre in quel posto, si vedeva entrare e uscire da esso ogni tipo di demone, folletti, elfi, nebbie, angeli della morte e demoni superiori,
all’ingresso del locale c’era una lunga fila sarebbero passate ore prima che avrebbero potuto anche solo avvicinarsi all’ingresso, Alexis  sentì pronunciare il suo nome più volte da in cima alla fila, e levitando di qualche centimetro per poter vedere oltre la folla di demoni vide il buttafuori, un elfo dei boschi con braccia enormi e addominali scolpiti in vista, era uno dei ragazzi che la invitava a ballare durante le notti di luna piena dei boschi,nonostante la fisicità massiccia che non badava mai a nascondere, era un ottimo ballerino, fece cenno ad Alexis di andare avanti,
<< ei piccoletta anche stasera si balla? >>
<< nel buio è festa ogni sera, e stasera mi voglio divertire particolarmente >>la ragazza si congedò entrando nel locale e voltandosi solo per un veloce occhiolino.
<< se hai bisogno di divertirti non trattenerti dal chiedermi aiuto >> l’elfo seppur bello, era un essere estremamente semplice, troppo poco potente per il suo scopo della serata, e molto poco interessante per un suo possibile interesse anche dopo, intellettualmente non le trasmetteva niente, e non si sarebbe accontentata nella vita.
il soffitto aperto del locale mostrava le stelle da sotto la superficie dell’acqua, a fare l’atmosfera era l’incredibile varietà dei demoni , chi brillava, chi bruciava, chi rendeva per pochi istanti l’intera sala completamente buia.
D’un tratto una fatina della morte si avvicinò a Alexis ballando, era una delle sue più grandi amiche, non avendo un nome, alcune voci dicevano che essendo esse mute non avevano nemmeno la possibilità di parlare tra di loro, quindi un nome non gli sarebbe servito a niente, altre invece che era la teoria che Alexis preferiva era che come fate della morte tutte facevano parte di un unico grande essere, la morte stessa, quindi non avevano un nome, perché erano tutte come una persona unica,
non piacendogli ogni volta che le salutava chiamarle fatine della morte, un giorno cominciò a chiamarle campanellino, a loro piaceva il nomignolo e lei era felice di non avere un rapporto speciale, un modo diverso di rapportarsi a loro rispetto a tutti gli altri.
<< campanellino sei luminosa più di una stella stasera, ho bisogno del tuo aiuto, ti va? >>
la fata felice iniziò a volteggiare in delle splendide capriole in aria non potevano parlare ma si facevano capire, molto meglio che a parole.
<< stasera vorrei un demone superiore,lo voglio dalle sembianze umane, capelli neri, e mi raccomando molto molto bello >>
Le due risero contemporaneamente o meglio la fata fece il gesto di portarsi la mano davanti alla bocchina e ridacchiare.
campanellino sparì subito dopo averle fatto ok con la minuscola manina.
Dopo pochi minuti vide la piccola avvicinarsi seduta sulla spalla di un demone bello come pochi,
la fatina indicava Alexis e il demone guardandola mostrò un sorriso sghembo incredibilmente sexy,
una volta faccia a faccia, la ragazza dette un bacio sulla testa della fata, prese il demone a braccetto e lo portò con se verso l’uscita.
Fuori dal lago lui la guardò scrutando ogni millimetro del suo corpo, e alexis non fu da meno,
era un demone splendido altissimo probabilmente superava i 2 metri, aveva spalle tanto larghe da poterla circondare due volte, jeans blu e uno splendido petto muscoloso coperto da una camicia bianca,il viso non era da meno al corpo. Labbra carnose rosacee,una splendida mascella squadrata coperta da una leggera ricrescita di barba, naso alla francese, occhi tanto grandi e verdi da potercisi specchiare,
e i capelli neri tirati indietro in maniera perfetta erano la conclusione idilliaca per un uomo tanto bello
<< la fatina mi ha fatto capire che c’era una splendida strega senza cavaliere, e io non potevo permettere che restasse tale la situazione >>
<< spero di non aver deluso le sue aspettative, mi presento Alexis >>
<< tutto il contrario, siete la donna più attraente che abbia visto questa sera, io mi chiamo Luck >>l’uomo si avvicinò a lei e prendendo una ciocca da i lunghi capelli scuri, che lasciava se non per lavorare in cucina sempre sciolti, la portò al naso
<< alexis tu profumi di cioccolato, rum e se non sbaglio ribes? >>
<< indovinato >> il sorriso della ragazza si allargò un po di più << il ristorante per cui lavoro, stasera ne ha venduti molti di questo dessert >>
<< lo so lei è la cuoca vero?mi è capitato di vederla entrare in cucina passando davanti al locale ancora chiuso, mi sono incuriosito e stasera ho cenato da voi >> con gli occhi fissi nei suoi l’uomo continuava a tenere la ciocca di capelli tra le dita
<< cucina divinamente, desideravo incontrarla da quando ho assaggiato lo stupendo dolce,era tutto buonissimo, ma personalmente ho una passione speciale per i dolci, di cui i tuoi capelli odorano ancora >> Alexis non riusciva a smettere di fissare le labbra dell‘uomo, la attraevano come una calamita,tanto che quasi non si accorse di quanto lui le fosse andato vicino<<  chissà se ne ho ancora il sapore sulle labbra >>
Lui la baciò e lei contraccambiò senza opporre la minima resistenza, non era da lei quell’atteggiamento, ma non si pose il problema, non certo quella sera, aveva bisogno di non pensare, il sapore era ancora li, aspro e dolce allo stesso tempo,
fu un bacio lungo e delicato.
<< vorrei poter fare una passeggiata con te, magari accompagnarti a casa >>
<< mi piacerebbe molto ma devo avvertirla che, l’appartamento in cui vivo è del mio capo, e dice di non volere che entri un uomo nell’appartamento >>
L’uomo porto un braccio sulle spalle della ragazza e avvicinandola a se cominciò a camminare, lasciando che fosse Alexis a mostrargli la strada da percorrere
<< correrò il rischio >>,
Durante il tragitto di ritorno a casa i due, si raccontarono molte cose tra un bacio e l’altro,lui le disse che era un demone della gola e lussuria, di chi fossero i genitori e di come lui fosse profondamente diverso da loro, i demoni superiori come luck non accettano di avere compagne con poteri inferiori a i loro, ma questo a lui non importava, era una persona estremamente passionale e amava tutto ciò che rappresentasse il suo essere,  lei si sentì talmente a suo agio da raccontargli tutta la faccenda accaduta quella sera dalla rabbia quando Gabriel e Sara le erano entrati in cucina,del modo in cui aveva fatto spaventare la vampira << lo meritava, non dispiacertene, fai valere ciò che sei e si fiera di te Alexis, nessuno ti farebbe una colpa dell’aver reagito ad una provocazione tanto volgare >> l’affermazione di luck sulla faccenda la rincuorò, non era stata troppo cattiva, gli parlò dei suoi occhi del fatto che il giorno dopo sarebbe andata a chiedere spiegazioni alla madre<< una figlia di salvatori che rinnega il suo sangue è già incredibile,ma una  figlia di salvatori che rinnega il suo sangue ed è anche un demone ha dell’incredibile, sei unica Alexis, e sono d’accordo parlare con tua madre è l’unica soluzione per capirci qualcosa, vorrei poter essere con te per vedere la sua espressione, goditela fino all‘ultimo, vorrei poter avere io la possibilità di far passare un brutto quarto d‘ora  a i miei genitori >>
Quell‘uomo viveva in una situazione simile alla sua, e stranamente le sembrava come di conoscerlo da sempre, parole e baci arrivarono al portone blindato di casa.
<< senti Alexis non mi importa del tuo capo, vuole dimostrarti che ti ama? Bene…sono un demone della lussuria non potrei mai amare una sola donna , anche se per te potrei  provarci, e sono certo potrei riuscirci, non so cosa tu abbia ma mi fai sentire strano, in modo positivo, so che ti piace il tuo capo, ma anche io ti piaccio e sento che in questo momento stai provando quello che provo io,comunque non so cosa ne penseremo domani, ma adesso voglio entrare, prometto che non farò altro che baciarti, mi piaci molto più, che concedermi una cosa veloce e via, vorrei davvero solo poter continuare a stare con te questa sera >>
Entrarono baciandosi, senza vedere altro che il letto.
si sdraiò prendendola tra le braccia e tenendola stretta a se.
<< posso baciarti? >>,
<< adesso mi chiedi il permesso? >>Alexis schiuse le labbra e con i una forza invisibile attirò il viso di lui al suo.
Un mugolio di piacere arrivò dal profondo dello stomaco del demone,e ,tra baci e carezze si addormentarono.

Era vero lei in 6 anni non aveva mai portato un uomo in casa, si aveva avuto qualche uomo , ma era sempre andata lei da loro, e ogni volta subiva il terzo grado da Gabriel su con chi fosse stata quella notte e cosa avesse fatto,
non gli aveva mai dato molto peso, era un libidinoso come ogni demone adorava le storie di sesso, quindi non era preoccupata per l’uomo, e se avesse fatto irruzione per puro orgoglio ferito,
avrebbe dovuto scontrarsi con lei e con un bellissimo demone superiore.
per lei Gabriel era sempre stato ed era un grande sbruffone, quella sera era uscita di casa con l’intenzione di vedere la sua reazione, e luck sapendolo era divertito e lusingato di essere ritenuto un degno avversario,
<< se verrà tesoro,sarà divertente, mi piace che tu sia tanto orgogliosa, che a un suo tentativo di sottomissione tu gli abbia risposto con un sonoro VAFFANCULO emotivo >>.
Quella mattina Berny non aveva ancora suonato quando si svegliò,
il rumore assordante della porta che scoppiava in mille pezzi la fece scattare in piedi, con Luck che la segui a ruota parandosi però davanti a lei.
<< quello stupido deficiente, altro che porta blindata >>la rabbia le era già scoppiata dentro.
Quando la nuvola di trucioli di legno sparì Alexis vide nitidamente Gabriel, i capelli ondulavano come se ci fosse una fortissima corrente d’aria, gli occhi color fuoco si fissarono sull’uomo sopra il soppalco, i muscoli  gonfi e attraversati da lunghe vene nere erano perfettamente visibili da sotto la maglia bianca aleggiava intorno  a lui un aurea nera,
non lo aveva mai visto così.
Alexis da dietro il possente corpo di luck passò al suo fianco Gabriel aveva passato un limite che lei non riusciva nemmeno ad immaginare esistesse, l’uomo al suo fianco segui  ogni movimento come se fosse la prima volta che la vedeva, lentamente Alexis si avvicinò a il demone da gli occhi rossi che continuava a fissare Luck.
<< Complimenti per l’entrata ad effetto, Alexis mi aveva detto che sei teatrale, ma non credevo tanto, tesoro penso sia il caso ti allontani dalla casa >>
Luck non aveva alcuna paura, e purtroppo per Gabriel nemmeno Alexis,
<< tranquillo Tesoro, io a differenza del pazzo qui sono completamente al sicuro,sei un coglione  capo mi ai fatto mettere una porta blindata per poi distruggerla così? >> nel frattempo Alexis era a pochi passi da Gabriel che finalmente si girò e concentrò l’attenzione su di lei.
<< TESORO? >> era proprio incavolato nero, la voce sembrava arrivare dal più profondo angolo della terra, forte e profonda, certo non quella che Alexis era abituata a sentire uscire dalla bocca di Gabriel, << CAPO? >> << ATTENTA A COME PARLI IL TUO AMICHETTO LA SU POTREBBE FARE UNA BRUTTA FINE >>
<< TU hai dei gravi problemi, inizi a infastidirmi >>anche Luck aveva un aspetto molto più simile a quello di Gabriel che dell’uomo con cui aveva dormito quella notte gli occhi da verdi erano di un nero intenso,e l’aurea che lo circondava sembrava avvolgerlo nelle fiamme.
Alexis conosceva bene i demoni da sapere che sarebbero scattati entro pochi secondi,
Non ebbe il tempo di completare il pensiero che erano già uno attaccato al collo dell’altro,
Gabriel affondò i denti sulla spalla di Luck che per risposta lo scaraventò con un pugno contro il televisore,
era troppo se avessero continuato le avrebbero demolito casa, era ora di mettere un freno a i due.
Quando stavano per scagliarsi di nuovo l’uno sull’altro Alexis gli si mise in mezzo e senza nemmeno muovere un muscolo i due uomini si ritrovarono scaraventati contro i due muri opposti,
il corpo di Alexis levitò di un paio di metri << ADESSO BASTA >> la voce le uscì talmente ferma e profonda proprio come la sera prima al ristorante,
guardò i due uomini, uno alla volta, erano molto diversi, da una parte la possente fisicità di Luck e dall’altra la furia assassina di Gabriel, li trovò entrambi incredibilmente attraenti, ma soprattutto li trovò entrambi sbalorditi.
I lunghi capelli della ragazza le volavano intorno come una fiamma,il carnato chiaro rivelava vene viola intenso subito sotto la superficie della pelle, gli occhi completamente neri mostravano di tanto in tanto qualche fioco schizzo di rosso, sentiva il potere fluire da ogni millesimo del suo corpo,
aveva la capacitò di affrontare due demoni un superiore e uno tra i più potenti, senza rischiare nemmeno che le torcessero un capello.
La sua forza la fece scoppiare a ridere, non una risata di angoscia o isterica, era una splendida risata di consapevolezza,
lasciò la presa su Luck, che incantato cadde in piedi, la rabbia che mostrava nei suoi lineamenti fino a poco prima era sparita, era tornato l’uomo che la sera prima Alexis aveva incontrato al locale << Tesoro sei stupefacente, hai poteri che non credo di avere nemmeno mai osato immaginare, non ho parole per definire la tua bellezza in questo istante >>
<< Luck tesoro esci, ti chiamo io, grazie per la splendida serata >>tornò ad appoggiare i piedi a terra, Gabriel ebbe un fremito di rabbia quando Alexis si avvicinò al rivale per dargli un leggero bacio di congedo sulle labbra, << tienimi aggiornato, sono davvero curioso di sapere cosa sei, e ricordati che per qualunque cosa io ci sono >> << certo luck ora vai, io mi occupo del posseduto qui >>
<< MI HAI BLOCCATO IL CORPO MA NON LA BOCCA, GIURO CHE SE TI AVVICINERAI ANCORA A LEI ANCHE SOLO DI UN MILLIMETRO, TI TROVERò OVUNQUE TU VADA E TI FARò A PEZZI CON LE MIE MANI >>
<< Smettila Gabriel sei diventato noioso >>accennò un sorriso al demone incatenato e una carezza sulla schiena di Luck mentre usciva da dove una volta si trovava la porta.
Quando fu certa che il demone della lussuria e gola fosse ben lontano, tornò a portare la sua attenzione su Gabriel che nel frattempo, era tornato alle sue sembianze naturali, si avvicinò a lui, erano ormai faccia a faccia,
<< cosa credi di aver dimostrato con questa scenata? >> anche Alexis era tornata la stessa, si sistemò una ciocca di capelli neri dietro l’orecchio e rimase in attesa di una risposta.
<< non lo so ok? Sapevo che avresti portato un uomo a casa, è da ieri sera ce mi preparavo psicologicamente alla cosa, ma non lo so, penso di aver avuto la speranza che tu non lo facessi, e che questa mattina sarei potuto venire a salutarti con un abbraccio, come sempre, e magari parlare davanti a una tazza di caffè, di quello ce è successo ieri sera, e quando ho sentito la presenza di un demone superiore molto vicino e te, ho sentito i vostri odori mischiati, ho immaginato di tutto e sono scoppiato >>
<< posso solo immaginare cosa tu intenda con quel tutto,gli odori erano mischiati perché ci eravamo baciati e mi ero addormentata in braccio a lui, anche se sinceramente non credo di doverti alcuna spiegazione,e poi la domanda è, e non ti libererò finché non mi darai una risposta soddisfacente, perché hai reagito in quel modo? Sei solo un orgoglioso che odia quando qualcuno non accetta le sue imposizioni, se è vero che tieni a me come dici non dovresti provare a sottomettermi al tuo volere, non sono la tua schiava, non lavoro per te anche nella vita privata, e adesso se questo non ti sta bene, non ho alcun problema a prendere tutte le mie cose trasferirmi in un appartamento in città e avere a che fare con te solo durante le ore di lavoro >>
Gabriel abbassò la testa come un bambino alla quale è appena stata data una punizione,Alexis lo lasciò andare e gli fece cenno di sedersi sul divano,
il ragazzo stiracchiò il corpo con qualche smorfia di dolore la dove la pressione del potere di Alexis lo aveva colpito più forte,
si sedettero a gambe incrociate uno di fronte all’altro, Alexis non intendeva dire altro, lui doveva parlare
<< ti sbagli sull’idea che hai di me, e questo mi ferisce come non credevo fosse possibile, devo cominciare a raccontarti dalla prima volta che ti ho vista perché tu riesca a capire a pieno,
Quando ti ho chiesto di venire a lavorare per me, non avevo idea di come tu fossi, sapevo solo che eri un prodigio della cucina e che i tuoi genitori erano Salvatori alla quale tu avevi voltato le spalle,
ti vedevo sostanzialmente solo come una fonte di guadagno,
arrivasti per il colloquio, notai subito che arrossisti quando ti chiamai per nome durante il colloquio,
ti trovai molto carina e con una carattere molto forte, la tua vita era incredibilmente affascinante, ricordi ti chiesi di cucinarmi qualcosa, tu andasti in cucina dicendo se per favore potevo non seguirti,accanto a te c’era già Sat,
dopo pochi minuti mi portasti un fantastico french toast alle more con gelato alla kaipiroska, era così delizioso che rimasi estasiato, in quel momento non capì cosa fosse quella cosa in più che rendeva il tutto così incredibile, lo capì dopo diverso tempo, la cucina era il tuo mondo,un posto dove niente ti toccava solo tu e il cibo, la magia che c’era nell’armonia di ogni ingrediente rispecchiava perfettamente l’armonia che avevi con la cucina il cibo.
ti detti la casa sopra il locale perché l’idea di non sapere dove dormivi mi infastidiva,all’inizio pensavo che fosse mio modo di proteggere un investimento.
Col tempo hai fatto in modo che non venissi in cucina nemmeno a prendere le comande, organizzasti il pass, io ti ho sempre dato carta bianca,
tu e solo tu rappresentavi il mio più grande successo quindi ogni cosa che volevi per me era un ordine,ma mi ero accorto che il fatto di non poterti vedere nemmeno per pochi secondi lavorare mi pesava, mi faceva male, sbirciavo dal pass, quando cucinavi e quando lo fai anche adesso, in te si sprigiona una felicità contagiante, sorridi ogni istante, tutto intorno a te diventa musica, persino le gocce di sudore che scendono dalla fronte si librano muovendosi come un balletto, eri e sei sempre più incredibile.
L’unica persona a cui concedevi l’ingresso era Sat, probabilmente è per questo che lo odio tanto,lui può godersi la magia della cucina, la magia di starti accanto,
non sono mai riuscito ad averti per me per più di qualche minuto,
ogni mattina ti aspetto davanti alla porta per aprire con te solo perché quando ti abbraccio, il tuo profumo, la tua magia resta leggera su i miei vestiti, e posso anche se in minuscola parte stare vicino a me tutto il giorno,
ti sfotto con le altre donne perché è troppo logorante ammettere che un topo come Sat ha ciò che io desidero da quando ti ho incontrata,
preferivo fare lo sbruffone che ammettere la mia debolezza,
intanto pur sapendo di non essere l’unico uomo della tua vita, avevo spazzi dove esisteva solo i nostro odore e quello di Sat, la casa mi faceva sentire unico per te, mi faceva sentire parte di te.
Il fatto che ti sistemassi per venire a lavoro anche se dopo pochissimo ti saresti messa la divisa aiutava il mio ego, mi dicevo che nonostante tutto io ti piacevo,
ma l’altra sera, quando hai perso la pazienza con la vampira ho capito che non potevo più stare zitto,
eri infuriata, eri così tanto arrabbiata con me che, ho avuto per la prima volta nella mia vita paura di perdere qualcuno.
Sei un demone Alexis i demoni non danno seconde opportunità.
Volevo parlarti, ma non volevi sentire ragioni, ero certo di quello che avresti fatto, eri tanto arrabbiata e inconsapevole del perché ti avevo dato una regola tanto stupida, del perché minavo così la tua vita privata che ero certo avresti portato un uomo in casa,
e così è stato, un demone superiore molto potente era ovvio, so che hai gusti molto ricercati, non ti saresti abbassata a portare a casa un elfo, un folletto o ancora peggio triste come me un vampiro,
e non perché non li possa trovare attraenti ma perché, ti avevo ferita, e se mai avessi creduto di poter fare lo stesso con me, lo avresti fatto in grande stile.
Oltretutto hai baciato e passato la notte con lui, sentire un odore così forte legato al tuo mi ha fatto talmente male, che ero più che deciso ad ucciderlo,
quando lo hai chiamato Tesoro e me capo è stato il colpo di grazie, ho sentito il cuore ce non sapevo nemmeno di avere scoppiare come la porta blindata,
ero fuori di me, ti chiedo di perdonarmi, non voglio che te ne vai, non potrei sopportarlo >>
Alexis che fino a quel momento aveva seguito attentamente ogni parola del demone, gli mostrò un enorme sorriso << OK ma ci saranno delle piccole clausole da rispettare >> era felice di ciò che sentiva dire al demone, lui le piaceva molto e sapere che per lui era lo stesso le fece piacere, ciò però non toglieva che con Luck aveva provato qualcosa,
<< tutto quello che vuoi >> sembrava davvero felice e vederlo così scaldava il cuore di Alexis
<< allora 1 compra una porta blindata migliore >>  la paura negli occhi di lui per le possibili richieste svanì e fu sostituita da uno splendido sorriso<< 2 questo casino lo sistemi tu >> mostrò il pavimento pieno di schegge di porta e televisore << come fatto >>
<< e 3 non ti terrai mai più niente per te, se non mi parli come posso capirti?ma cosa più importante non impormi più niente >>
<< vero ok fatto anche questo,ora posso abbracciarti? >> si avvicinò a lei titubante << certo >> la strinse forte a se
<< sai che odori ancora di quel tipo? >>ringhiò<< hai intenzione di vederlo ancora? >>
<< credo di si e se tu non fossi stato tanto impegnato a volerlo uccidere e ci avessi fatto due chiacchere adesso sapresti che è molto interessante,e un demone della lussuria quindi incapace di legarsi a una sola persona >> 
 << a…non me ne ero reso conto, comunque sono convinto che qualunque demone potrebbe diventare monogamo per te, i suoi occhi mostravano altro quando l‘hai saluto, non sembrava certo che non volesse vederti più >>
<< e allora a Sat che dorme con me ogni notte cosa vorresti fare, a proposito deve essergli andata bene la serata ancora non è tornato >>
<< quando torna lo strangolo, ma in ogni caso quello stronzo è un’altra cosa >>
<< tu provaci e sei morto, comunque cambiando discorso devo andare da mia madre,non ho ne la voglia ne la forza di sopportarla >>
Sat apparve in casa << ei gente che è successo qui? Padrona tutto bene? >> accorse a controllare che la ragazza stesse bene,
Alexis adorava quello splendido demone, era la sua copertina di linus, allargò le braccia come ad invitarlo ad abbracciarla,
Sat le volò in contro e si lasciò stringere tra le braccia dell’adorata padrona che gli baciava con dolcezza la fronte.
<< Non sai quanto ti invidio Sat >>Gabriel guardava la scena con sincera gelosia
<< lo so, quindi suppongo che tu abbia visto Luck dato lo stato dell’appartamento, quello si che è un bel demone, è stato divertente padrona? >>
<< ESILARANTE >> continuò a coccolare il suo migliore amico
<< non direi, non ho niente da invidiare a quel demone >> guardò Alexis desideroso di una conferma
Le fece tenerezza quindi allungò una mano verso di lui, accarezzandogli un braccio
<< certo tesoro, non hai niente da invidiargli, comunque non fare lo sfigato >>
<< tesoro?mi piace piccola mia >> scattò in piedi trionfante<< quindi adesso posso baciarti? >>
<< assolutamente no, mettiti a pulire che io devo andare da mia madre >>
<<  ti accompagno >>
<< sarebbe troppo rischioso, sto andando dalla più forte famiglia di salvatori, non lascerò venire nemmeno Sat >>era molto seria non avrebbe mai rischiato che uno dei due potesse farsi del male,nonostante tutto Gabriel le piaceva molto e Sat era l’essere alla quale lei teneva di più al mondo.
<< So come difendere me stessa da loro, posso scappare o attaccarli,ma se avessi il pensiero che voi due possiate essere in pericolo mi renderebbe ogni azione impossibile, devo prepararmi psicologicamente al peggio, non posso pensare anche a voi, comunque tranquilli non corro alcun rischio, sono molto ma molto forte lo sapete bene >> 
<< se insistessimo ancora un po’ cambieresti idea? >>
<< Non succederà demone, quando la mia padrona dice una cosa quella è, insistere la farebbe solo arrabbiare, e credo che oggi tu lo abbia fatto abbastanza >> il demone abbassò la testa in segno di rassegnazione
<<  Padrona noi saremo qui quando tornerà >>strusciò il morbido muso al viso della ragazza.
<< vado a cambiarmi e vengo a salutarti Gabriel, Sat vieni con me? >>il demonietto la seguì su per le scale
<< posso venire a guardare? >> 
<< sappi idiota che non ho dimenticato cosa è successo, non comportarti come non fosse successo niente, non flirtare con me >>
Era seria e Sat si fece una sonora risata alla faccia di Gabriel.
Sconsolato prese scopa e paletta cominciando a pulire la stanza,<< qualunque cosa sono qui >>
Alexis si vestì velocemente, non le importava di fare bella figura con i genitori, quindi indossò dei jeans strappati molto chiari e una canotta nera lunga fino a i fianchi, e un paio di tennis animalie.
<< Non ho intenzione di vestirmi bene per andare a parlare con chi mi ha voltato le spalle, solo perché il mio pensiero è diverso dal loro >> commentò guardandosi allo specchio
<< i figli si amano incondizionatamente >>.
Scese velocemente le scale, raccolse le chiavi della  Lamborghini del demone da sopra la cucina
<< Gabriel prendo la macchina ti scoccia? >>
<< Assolutamente no piccola, mi dai un abbraccio prima di partire? >> quel gesto poteva anche concederglielo, si avvicinò a lui, che posò la scopa contro il muro e la strinse forte
<< Fa attenzione ti prego >>
Scostandosi fece cenno a Sat di avvicinarsi, un ultima carezza alla testa << ti voglio bene Sat, torno presto promesso >>
<< Anche io ve ne voglio mia signora, resterò in ansia finché non la vedrò tornare >>
Alexis uscì dalla stanza senza aggiungere altro.
   
 
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