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Autore: Geo_L_C    24/03/2016    0 recensioni
Un ragazzo italiano si trasferisce in California per raggiungere il suo sogno: diventare scrittore e vivere nel suo stato preferito, l'America.
Comincerà la nuova vita lasciandosi un passato un pò stressante per ricominciare tutto da capo. Però farà l'incontro di una persona famosa che cambierà la sua vita.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tyler Posey
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Carissimi lettori...
Scusatemi per l'assenza su questa FF ma proprio non sapevo come raccontare questa storia. Quindi, dopo settimane di puro blocco dello scrittore, ecco che ho visto la luce!!! Ed ecco a voi la settima e penultima parte della storia tra Tyler e Igor.
Spero vi piaccia, un abbraccio!!


 

Chapter Seven


Avevamo passato una notte bellissima insieme. La spiaggia era così tranquilla che il rumore delle onde ci aveva trasportato in un'altra dimensione. Era stato bellissimo parlare, baciarsi e accarezzarsi sotto la luce della luna.  
Le stelle richiamavano... noi.  
Io e Tyler tornammo a casa all'alba ed io quella stessa mattina dovevo lavorare. Non ero per niente stanco, ero così su di giri che quella mattina avevo lavorato così bene che anche Pat era stato felice dei miei progressi.
Giusto, non ho ancora raccontato quanto è successo tra me e Pat.
Ci siamo trovati la sera dopo lo show. Mi disse di avermi visto e a quanto teneva a me.
Guardandomi sul piccolo schermo, sopratutto durante l'assolo di chitarra di Tyler, aveva capito quanto teneva a me e quanto era stato stupido il suo comportamento negli ultimi giorni. 
Aveva deciso di portarmi in un posto neutrale dove potermi parlare. Ci trovammo in un bar a pochi isolati da casa mia. Avevamo bevuto un bicchiere di vino.
Si, era seriamente dispiaciuto per tutto quanto. Mi stringeva il cuore vederlo così, vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime, era sul punto di scoppiare a piangere.
Ma gli presi la mano e gli accarezzai il dorso di essa sorridendogli.
-Mi dispiace così tanto, Igor- disse.
-Non fa niente. Ricominciamo da capo se ti va?- risposi.
E la serata non poté andare meglio. Passammo il resto del tempo a ridere e ripercorrere vecchi ricordi del nostro passato raccontando vicende assurde. Gli raccontai anche del mio ultimo fidanzato e di quanto mi aveva ferito.
Per la prima volta dopo tutti i nostri disguidi erano stati chiariti, io e lui avevamo trovato la nostra serenità durante quei giorni. Ero estremamente sereno, finalmente dopo tanto tempo avevo trovato la mia felicità.
Quella settimana che stavo passando era una delle migliori, lavoravo serenamente con tutti. Con Pat avevo riacquistato un rapporto pacifico, con Elsa e le altre due mie colleghe passammo dei momenti tranquilli e il rapporto con Tyler si era tramutato in qualcosa di unico. 
Però la serenità durò molto poco.  
Era il mio giorno libero e Tyler mi aveva invitato a vederlo allenarsi sul campo da Box. Accettai, non mi dispiaceva vederlo allenarsi duramente con un vero maestro nel settore. 
Era strano vedere Tyler in quella veste, solitamente lo vedevo recitare o cantare come un pazzo su qualche palcoscenico. Ma era un'esperienza indimenticabile vedere mr Posey all'opera con i pantaloncini nero lucente con disegnata una tigre sul lato destro, piedi scalzi e senza maglietta mentre tirava pugni destri con dei guanti imbottiti e sganciava ginocchiate al suo allenatore. 
Io lo osservavo dal fondo del ring, ero poggiato con i gomiti sul pavimento bianco che, di tanto in tanto, rimbalzava a contrasto dei colpi che tirava Tyler. 
Ogni tanto si distraeva per guardarmi e, come immaginavo, veniva colpito di soppiatto dal suo istruttore.  
Un continuo tirare pugni e schivare, chissà perché quello sport gli piaceva tanto? 
Si, è anche vero che il suo fisico era migliorato tanto, aveva messo su massa muscolare a dir poco evidente ma, io che sono contro la violenza questo sport, tutt'ora, non lo capisco. Che divertimento c'è nel vedere due che si ammazzano di botte fino a quando uno molla il colpo e l'altro, insanguinato e stanco, vince la battaglia. 
Ora ho mi sto completamente perdendo in un discorso inutile.  
Bè Tyler continuava ad allenarsi e non si era reso conto della persona che, lentamtne, si avvicinava a me. Onestamente nemmeno io mi ero accorto di quella figura che, a quanto pareva, mi conosceva. Il suo passo felpato e tranquillo aveva attirato la mia attenzione verso la destra. Stava venendo dal fondo della palestra e guardava me, poi Tyler e di nuovo me.  
Allungai il collo con discrezione, non volevo che mi vedesse perché cercavo ancora di capire chi fosse quella figura che già conoscevo ma non riuscivo a focalizzare bene. Poi era a pochi mentri da dove ero io, e la riconobbi. 
Seana era visibilmente sudata, i capelli raccolti in una coda. Ancora ricordo cosa indossava: una canottiera rosa e dei pantaloncini aderenti e neri, aveva le mani fasciste e gli stivaletti da box neri.  
I colpi che mollava Tyler da sopra il quadrante risuonavano ovattati perché non sapevo cosa dire o pensare non sapevo nemmeno se dire qualcosa. 
Poi ci pensai un secondo. Lei alla fine non mi conosceva e non avrei avuto problemi a passare indisturbato come se fossi trasparente ai suoi occhi.  
Si mise al mio fianco poggiando le mani sull'ultima corda del quadrante. Io incrociai le braccia e cercai di allontanarmi da lei, sempre con discrezione, non volevo assolutamente essere visto. Non so per quale ragione ma, in quel momento, volevo sparire! 
Eppure, non passai in osservato. Ammiccò un sorriso lei mi parlò tenendo un tono pacato senza distogliere lo sguardo su Tyler che colpiva l'istruttore. 
-Tu devi essere Igor, giusto?- chiese. Mi manco un battito. Sentire provenire da lei il mio nome ammetto che fece un certo effetto. 
-Si... Si sono io- risposi cercando di rimanere pacato. Un pugno di Tyler mi fece distrarre un secondo dalla figura tranquilla di Seana ma lei proseguì. 
-Allora è vero che ora sei la nuova "fiamma" di mr. Posey. 
Quelle parole, quella frase detta con quel modo tranquillo mi avevano spiazzato. Mi feci mille domande in testa, ma una echeggiava nella mente: come diavolo fa a saperlo?! 
Mi schiarì la voce, dovevo scoprire di più ma con moderazione. Tutti i nodi sarebbero venuti al pettine. Quindi cercai di rimanere tranquillo, come se lei avesse detto una battuta di troppo. 
-Siamo solo amici, ci siamo conosciuti sul mio posto di lavoro. È di buona compagnia- risposi. 
-Con me puoi stare tranquillo- disse, per la prima volta mi rivolse lo sguardo. -So della sua bisessualità. Ma non pensavo che in poco tempo trovasse subito un'altra persona che mi sostituisse. Sai chi sono, vero? 
-Sei Seana, dovevi diventare sua... moglie. 
-Esattamente.  
-Posso sapere che è successo, se non sono troppo indiscreto? 
Lei si spostò e si sedette sulla panchina che c'era alle nostre spalle. Aveva un certo modo di fare così calmo e tranquillo l'insolito sorriso stampato sulle labbra. Il modo con cui raccontava le cose che mi spiazzava. 
-Mi amava, certo che mi amava- disse, gli occhi si abbassarono verso le sue mani dove iniziò a torturare le fasce che coprivano le nocche. -Però ha avuto paura di affrontare quel passo in più. Sicuramente lui ti avrà raccontato la vera motivazione perché a me non me l'ha ancora detto. Ma non importa più ormai. Prima o poi capirà il suo errore. 
In effetti lui mi aveva detto la motivazione cioè che l'amava ma non stava lui bene con se stesso, ma non sapevo se fosse realmente così. Lei però, a quanto pare, non sapeva niente a riguardo. 
Mi limitai solo in un flebile sorriso. Seana mi guardò e anche lei ricambiò quello stesso gesto. Appena finì di sistemarsi le bende si alzò e venne verso di me. 
-Vorrei solo dirti... grazie- disse. 
-... per cosa?- chiesi. 
-Per non averlo abbandonato- rispose. -Dopo la morte della madre si è chiuso in se stesso. L'ha fatto con me, non voglio che lo faccia anche con te. Promettimi, Igor, che non lo lascerai da solo. 
Rimasi perplesso per quello che mi aveva detto ma acconsentì alla sua richiesta, lei si avvicinò, lo sguardo duro e si mise ad un palmo dalla mia faccia e disse, sotto voce: 
-No! Devi dirlo. 
-Lo prometto. Te lo posso giurare- risposi chiudendomi nelle spalle. Poi si scostò lasciandomi respirare dal suo sguardo opprimente. 
-Ripeto, si renderà conto dei suoi errori che ha fatto con me. So che tu lo farai ragionare. Mi auguro solo che tu non sia il mio rimpiazzo momentaneo. Ho questo brutto dubbio. Non lo meriti, si vede che sei un bravo ragazzo. 
Poi rivolse lo sguardo verso Tyler che ancora si stava allenando, non si era reso conto della sua presenza e che Seana aveva parlato con me. In quel momento era troppo concentrato a parare e a tirar pugni.  
Seana mi sorrise e se ne tornò sul fondo della palestra ricominciando ad allenarsi picchiando contro il sacco da box. 
Quell'incontro era stato così... strano. Ma, per qualche ragione, mi aveva fatto riflettere. 
Tyler finì il suo allenamento, scese dalla pedana e mi diede un bacio sulla guancia prima di sedersi affianco a me. Prese il suo borsone e tirò fuori maglietta e asciugamani puliti. 
Si stava rimettendo a nuovo, togliendosi la maglietta bagnata di sudore e ripulendosi dalle gocce di sudore. 
-Mi farò la doccia a casa. Stai da me a cena?- chiese. 
-Tyler, posso chiederti una cosa?- dissi. 
-Perché ho una strana sensazione che sia una brutta cosa?- rispose rimettendosi la maglietta nuova. 
-Seana era qui. Lo sapevi che si allena nella tua stessa palestra? 
-Si, insomma, ci siamo iscritti insieme prima di lasciarci. 
-È venuta a parlarmi. Mi ha detto diverse cose... 
-Del tipo? 
Non era preoccupato e nemmeno ansioso di sapere cosa mi aveva confidato. Stranamente era tranquillo, quando si trattava della sua ex lui diventava sempre strano. Ma non quel giorno. 
-Mi ha detto che, dopo la morte di tua madre, ti sei chiuso completamente con lei. Perché con me questo non succede?- chiesi. 
-Lei è stata nella fase più dura della mia vita, non accettavo il fatto che mia madre se ne fosse andata- rispose. -Non è quello che ti ho chiesto. 
-Con te, Igor, è diverso. Mi comprendi in qualche maniera. Forse perché ti sei trasferito, quindi ti senti un po' spaesato, quello che sono stato io fino a quando non ti ho incontrato.
Il mio sguardo si spostò da lui, e se lui mi stesse trattando più come un amico giusto per non sentirsi solo?
Oltre al sesso c'era di più, lo sapevo bene ma... c'era qualcosa in quello che mi aveva detto Seana che mi aveva fatto aprire gli occhi. Guardare il rapporto con Tyler da un'altra. angolazione  
So bene che erano brutti pensieri dopo tutto quello che ho raccontato fino ad ora. Solo che Seana mi aveva messo una pulce nell'orecchio fastidiosa.

Passò qualche giorno, io mi ero allontanato un po' da Tyler. Avevo bisogno di pensare e riprendermi dopo quello che aveva detto la sua ex. 
Elsa ed io avevamo parlato durante la pausa pranzo, lei pensava che fosse solo un momento di confusione per me. Avevo bisogno di ragionare per poter proseguire la relazione che stavo percorrendo con Tyler.
Forse Elsa aveva ragione. Forse avevo bisogno di tempo per riflettere.
Ma lui non me ne diede abbastanza cheun giorno, finito di lavorare, mi ritrovai Tyler sulla soglia di casa mia.
Si alzò dalla scalinata spazzolandosi via la poca polvere che si era depositata sui suoi jeans. Mi avvicinai lentamente perché non sapevo come comportarmi. Lui mi sorrise e rimase fermo a guardarmi, le mani in tasca.
-Ciao- dissi tagliando corto.
-Che fine hai fatto? Sono tre giorni che ti cerco- rispose lui.
-Lo so, scusami è che...
Mi bloccai, cavolo, in quel momento non sapevo davvero cosa dirgli. Lo guardavo, era davanti a me. Non mi ero ancora abituato al fatto che Tyler fosse davvero li, a casa mia, solo per me. Poi un pensiero comparve nella mia mente, non potevo più tenergli nascosto quello che la sua ex mi aveva detto. Dovevo togliermi quella pulce.
-Allora?- chiese.
-Seana mi ha detto un'altra cosa prima di andarsene- iniziai a dire, lasciavo sempre le frasi a metà. Lui sospirò, il sorriso scomparve e rimase serio. La sua mascella si muoveva innervosito.
-Cioè?- chiese.
-Ha il dubbio che io possa essere solo una tua distrazione.
-Cosa?!
-Per qualche strana ragione mi fa sospettare che abbia ragione.
-Ma che cavolo stai dicendo?!- rispose. Tyler si irritò molto. Iniziò a camminare da una parte all'altra, facendo tre passi pesanti per poi tornare indietro. -Tu mi credi capace di fare questo?
-No... o meglio, non lo so. Non ti conosco ancora bene.
-Ti ho detto che mi sto innamorando di te e tu hai ancora dubbi grazie a quello che dice la mia ex!?
-Non so a cosa credere. Insomma, sei Tyler Posey! Sei famoso e...
-E cosa?! Vai a credere a quello che ti dicono le altre persone?! Non vuoi credere a quello che provo io?
Il mio sguardo si posò a terra, non risposi. Forse aveva ragione, probabilmente mi ero lasciato trasportare dai mille dubbi della sua ex. Anche se una parte di me voleva credere il contrario, l'altra aveva ceduto alle parole di Seana. Lui fece un rumore di gola, come se fosse una smorfia di disapprovazione. 
Non disse altro lo vidi andare via e io non lo fermai.

 

 

 

   
 
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