Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Aicha    31/03/2009    6 recensioni
Sophie, ventitre anni, è una ragazza vivace, brillante e creativa. Vive in un piccolo appartamento in compagnia dei suoi amatissimi libri e dei suoi amici di sempre, e la sua vita scorre tranquilla. Almeno finché Sophie non trova lavoro come assistente personale del suo misterioso scrittore preferito, E.D., e scopre che spesso le cose non sono come le immaginiamo...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Detesto i matrimoni." ripete Dafne per la centesima volta. "E detesto essere una delle damigelle."
Sospiro, pensando che sì, lo detesto anche io. Soprattutto con indosso questa specie di sacco della spazzatura. "Credo che Jessica l'abbia fatto di proposito." sussurro stringendo i denti, mentre la sarta infila un paio di spilli nel mio abito-spazzatura. Osservo la mia figura nello specchio, rendendomi conto che sembro una specie di enorme, gigantesca nuvola di plastica nera.
"Fatto di proposito cosa?"
"Ha scelto questo abito per le sue damigelle così da poter sembrare splendida accanto a noi."
"In effetti, non vedo come ci sarebbe riuscita altrimenti..."
Mi giro e fulmino Dafne con un'occhiata, nonostante abbia pienamente ragione. Jessica, che frequentava le scuole superiori con noi, è probabilmente la persona più sgradevole che conosco. Alta, spigolosa, con occhi curiosi che sembrano uscire fuori dalle orbite, ha una certa tendenza alla cattiveria gratuita ed è visibilmente felice quando riesce a mettere qualcuno in difficoltà. "Non riesco a credere che tu mi abbia convinto a farlo."
La mia amica alza le spalle. "Innanzi tutto, si era fissata con questa idea delle damigelle ma non conosceva nessuno disposto a sopportarla per tutta la durata del matrimonio."
"Vuoi farmi credere che l'hai fatto per altruismo?"
"L'ho fatto per il karma."
Fingo un colpo di tosse. "Sì, certo. Il karma."
Dafne piega leggermente le labbra, sfilando l'orrendo sacco della spazzatura. "Può darsi che l'abbia fatto perchè è facile rimorchiare ai matrimoni."
"Con quel vestito?"
"Ok, va bene. L'ho fatto perchè tu superassi la tua fobia del matrimonio."
Per inciso, non ho alcuna fobia. Davvero. E' solo una stupida idea di Dafne e Davide. E di Ewan. E Inga.
Potrei, in effetti, aver proibito tutte le parole che inizavano per M, per un certo periodo, quando in tv non si parlava d'altro, ma adesso sto davvero bene. L'idea di Endre che porta all'altare Blanche mi pare quasi tollerabile, soprattutto perchè so che non accadrà.
"La fobia non passa perchè il matrimonio è stato annullato." dice Dafne, quasi parlando tra sé e sé.
La notizia è comparsa sui giornali una settimana fa, e Blanche ha persino rilasciato un'intervista in cui sosteneva di aver rotto il fidanzamento perchè Endre è un uomo misogino, misantropo, asociale e perfido. "Deve essere distrutto." mi ritrovo a dire, senza neppure rendermene conto.
"Potresti andare da lui." suggerisce Dafne, mentre io scuoto la testa. Finalmente abbandono il mio sacco della spazzatura e infilo i jeans. "Non posso andare da lui, Daf. Non siamo rimasti esattamente in buoni rapporti."
"Ma eravate amici."
Non posso fare a meno di ridere. "Amici? Io e te siamo amiche. Io e Davide siamo amici. Persino io e Ewan potremmo essere amici, ma..."
"Ok, voi eravate amici in modo speciale."
"Se per modo speciale intendi che ero assolutamente innamorata di lui e che lui mi ha detto tu sei il mio fiore ma ho intenzione di vivere il resto della mia vita con un'erbaccia, beh, complimenti per l'eufemismo."
"Come vuoi." Dafne alza le spalle, avvolgendo una sciarpa fatta a mano intorno al collo. "Sono sicura che dentro di te non stai morendo dalla voglia di andare a casa sua."
Odio il fatto che la mia migliore amica mi conosca così bene. "Esattamente. Non mi era nemmeno passato per la testa. Sarà meglio che torniamo a casa, se vogliamo fare almeno una doccia prima del matrimonio."

Se possibile, il matrimonio è quasi più sgradevole di Jessica e dello sposo. La chiesa, una minuscola costruzione eclettica con colonne corinzie, decorazioni rococò e una pianta rinascimentale, è niente paragonata all'abito della sposa, una nuvola di vaporoso voile lilla, stretta in vita da un corpetto fuxia con piccoli ricami di perline iridescenti turchesi.
Dafne sta tentando in tutti i modi di non ridere, con scarsi risultati, finchè Davide non ci raggiunge. A quel punto Dafne scoppia in una fragorosa risata, osservando la cravatta dorata del nostro amico. Lui aggrotta la fonte. "Non mi sembra molto carino ridere. L'invito diceva 'cravatta metalizzata'"
Ridendo sotto i baffi, passo il dito sulla cravatta fluorescente. "Sei davvero ridicolo."
"Dissero due donne in un sacco della spazzatura."
Mostro la lingua a Davide, osservando una figura familiare in lontananza. E' alto, indossa un abito scuro e una cravatta blu, piuttosto sobria sebbene metallizzata. "Vedi, Davide, avresti dovuto comprare una cravatta del genere." suggerisco, indicando l'uomo.
"Come Edward, intendi?"
"Edward?" sospiro profondamente, scuotendo la testa. "Aspettatemi un secondo."
Percorro la navata, tra gli sguardi di disapprovazione degli altri invitati, e prendo posto accanto a Edward, che sembra ignorarmi.
"Cosa ci fai qui?"
Lui alza le spalle. "Ero nei paraggi."
"E hai pensato bene di assistere a un matrimonio."
"C'è qualcosa di male? Mi piacciono i matrimoni."
Roteo gli occhi. "Anche quelli in cui la sposa indossa quel vestito?"
"Ok, va bene. Volevo parlare con te."
"Mi avevi fatto una promessa!" esclamo, e un paio di anziane signore si voltano verso di me, scuotendo la testa. Mi mordo un labbro. "Mi avevi fatto una promessa." ripeto, la voce appena percepibile.
"Lo so, lo so. Ti ho detto che non ti avrei più disturbato, se fossi andata da Endre."
"E io ci sono andata."
Lui passa una mano tra i capelli. "Sì, beh, non è esattamente andata come speravo."
"Credevi che ci saremmo corsi incontro al rallenty per poi baciarci con passione e decidere di vivere d'amore insieme tutta la vita, finché tradimento non ci separi?"
"Non ti ricordavo così cinica. E poi non avreste vissuto di solo amore. I libri di Endre rendono bene."
"Sono seria, Edward."
Improvvisamente la sua espressione diventa grave. "Non sarei venuto qui senza una ragione più che valida. E' successo qualcosa, e Endre è totalmente distrutto."
"Sì, l'ho saputo. Blanche l'ha lasciato."
Edward ridacchia. "Oh, quello è stato praticamente un sollievo."
"Di qualsiasi cosa si tratti, non credo mi riguardi. Ho speso fin troppe energie per stare dietro al mio personale poeta maledetto e alle sue manie autodistruttive. Se lui..."
Improvvisamente mi rendo conto che tutta la chiesa è voltata verso di me, e la sposa mi guarda con una rabbia mai vista.
"Non dovresti andare a fare la damigella?" suggerisce Edward, e io mi alzo e corro velocemente verso l'altare, non senza rischiare di inciampare. Odio i matrimoni.

Non appena lo sposo ha potuto baciare la sposa (con un certo coraggio, in tutta onestà) mi ritrovo a correre verso Edward. "Cosa gli è successo?" chiedo a bruciapelo.
Lui alza un sopracciglio. "Credevo non ti riguardasse."
"E' così." rispondo abbassando lo sguardo con aria colpevole. "Non mi riguarda per mille motivi. Non mi riguarda perchè non ho mai avuto una vera relazione con Endre, perchè lui mi ha fatto soffrire infinite volte, perchè mi ha respinto per sposare un'altra donna. Non mi riguarda perchè non mi ha più scritto, né telefonato. Non mi riguarda perchè non so nemmeno il suo cognome, che per lui conta più di ogni altra cosa."
Edward scuote la testa. "Quello che importa, per lui, è appartenere a qualcosa. La famiglia, Blanche, non sono altro che illusioni. Illusioni che sembrano dare un senso alla sua vita, ma la realtà è che se c'è una sola persona a cui Endre appartiene a questo mondo, quella sei tu. Non importa se non sai il suo cognome, o se non avete mai avuto una relazione. Il legame che voi avete, Sophie... è incredibile. E questo non cambierà solo perchè tu non vuoi ammetterlo."
Mi mordo un labbro, e lui mi prende le mani. "E' morto suo zio, ieri notte. Blanc. E' morto ed è da ieri notte che Endre se ne sta sdraiato sul letto, senza mangiare, senza alzarsi, senza muoversi. Ti prego, Sophie. Vieni con me."
"Ok." riesco solo a dire, mentre Edward mi prende per mano.

Siamo quaaaaasi giunti alla fine! Il gran finale la settimana prossima! =) il capitolo è un po' "d'attesa" e spero di non avervi deluso...
PS pubblicitàààà... ho "pubblicato" il primo capitolo di una nuova fanfic, Chloe, il disastro -commedia, originali-. Vi sarei davvero grata se deste un'occhiata =) alla prossima settimana!

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Aicha