A volte non prestiamo attenzione agli oggetti che ci circondano, oggetti nei quali ci imbattiamo quotidianamente. Questa favola vuole proprio rendere omaggio a uno di quegli oggetti talmente normale che nessuno ha mai pensato di parlare di lui.
E' un racconto scritto in prima persona come se l'oggetto in questione fosse vivo, perché mi piace immaginare cosa penserebbe se lo fosse veramente.
dal testo:
"Passavo da una brezza leggera che mi solleticava a folate impetuose che piegavano gli alberi. Il giorno lasciava il posto alla note e la luna al sole. Vidi ruscelli sfociare in fiumi e fiumi sfociare in mari. E vidi l' oceano."