WHAT IF…
Domani sarebbe stato lunedì.
Sarei andata a scuola per sentire tutti quegli occhi addosso, per sforzarmi di ignorare le risate e gli indici puntatimi contro, e gli insulti. Avrei camminato a testa bassa attraverso il cortile, ritraendomi alla massa, pregando di scomparire, una bestia braccata, tenuta sotto tiro dalla crudeltà degli ignoranti. Avrei passato le ore a fissare il vuoto fuori dalla finestra, provando ad allontanarmi, a scappare e inesorabilmente rimanendo intrappolata nella mia teca di cristallo, esposta alla curiosità lubrica del mondo. Sarebbe stato l’ennesimo giorno ipocrita di una vita traditrice.
Che cosa sono diventata? Una bestia rara dal ventre deforme. C’è qualcosa che cresce dentro di me e mi obbliga a essere oggetto degli sguardi di disapprovazione della gente. C’è qualcosa che non voglio, che non ho chiesto, che piano piano, abusivamente risucchia tutta la mia energia. C’è qualcuno che la definisce una benedizione, io la vivo come una malattia. C’è un tumore che cresce dentro di me e distrugge i miei sogni e il mio futuro.
E mi dispiace perché non sarà lunedì per me domani, né per il mio piccolo tumore. Non ci saranno altri giorni, né sguardi o risate o indici puntati. Io questo bambino non lo voglio ma già lo amo. Non posso liberarmene in nessun modo e poi vivere con un simile peso sulla coscienza.
Vorrei solo chiedere perché. Perché hai scelto me? Perché hai creduto che sarei stata in grado di affrontarlo?
Dio, tu mi odi? Sarà la prima cosa che ti domanderò.
THE END
Ave popolo di EFP! “Sono sempre io, il vostro Capo!” cit.
Fatemi sapere cosa ne pensate e ricordatevi che le recensioni sono il pane quotidiano per uno scrittore e NON creano dipendenza
Domani sarebbe stato lunedì.
Sarei andata a scuola per sentire tutti quegli occhi addosso, per sforzarmi di ignorare le risate e gli indici puntatimi contro, e gli insulti. Avrei camminato a testa bassa attraverso il cortile, ritraendomi alla massa, pregando di scomparire, una bestia braccata, tenuta sotto tiro dalla crudeltà degli ignoranti. Avrei passato le ore a fissare il vuoto fuori dalla finestra, provando ad allontanarmi, a scappare e inesorabilmente rimanendo intrappolata nella mia teca di cristallo, esposta alla curiosità lubrica del mondo. Sarebbe stato l’ennesimo giorno ipocrita di una vita traditrice.
Che cosa sono diventata? Una bestia rara dal ventre deforme. C’è qualcosa che cresce dentro di me e mi obbliga a essere oggetto degli sguardi di disapprovazione della gente. C’è qualcosa che non voglio, che non ho chiesto, che piano piano, abusivamente risucchia tutta la mia energia. C’è qualcuno che la definisce una benedizione, io la vivo come una malattia. C’è un tumore che cresce dentro di me e distrugge i miei sogni e il mio futuro.
E mi dispiace perché non sarà lunedì per me domani, né per il mio piccolo tumore. Non ci saranno altri giorni, né sguardi o risate o indici puntati. Io questo bambino non lo voglio ma già lo amo. Non posso liberarmene in nessun modo e poi vivere con un simile peso sulla coscienza.
Vorrei solo chiedere perché. Perché hai scelto me? Perché hai creduto che sarei stata in grado di affrontarlo?
Dio, tu mi odi? Sarà la prima cosa che ti domanderò.
THE END
Ave popolo di EFP! “Sono sempre io, il vostro Capo!” cit.
Fatemi sapere cosa ne pensate e ricordatevi che le recensioni sono il pane quotidiano per uno scrittore e NON creano dipendenza