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Autore: Ederson50    28/03/2016    0 recensioni
Una nazione molto particolare.
Con le sue certezze e i suoi dubbi.
Con un mondo di idee e di innovazioni da scoprire e ammirare.
Ma con molti difetti che si celano ancora al suo interno.
Questo ed altro sono le: 50 sfumature di Serbia!
Genere: Mistero, Science-fiction, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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50 sfumature di Serbia
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Kosovo. Problemi?
 
E nota la rivalità che è nata tra Serbia e Kosovo dopo l’indipendenza di quest’ultimo nel lontano 2008, ma entrambe le nazioni hanno imparato col tempo che la collaborazione è molto meglio della rivalità.
 
Come lo scoprirono?
 
Tutto sarà spiegato.
 
 
 
 
 
 
Una notte, una come tante nella periferia di Prokuplje a pochi chilometri dal confine con il Kosovo, in molti erano a dormire ma molti altri erano svegli per via della “notte brava” nelle discoteche della città che radunavano soprattutto stranieri provenienti da tutte le parti del mondo.
 
Ed era proprio sul più bello della festa, a partire dalla mezzanotte che il fatto accadde; un kosovaro di 21 anni Anton Szimie, sparì dalla discoteca per poi essere ritrovato morto dalle autorità serbe in territorio kosovaro ad una ventina di chilometri da Pristina la mattina seguente.
 
Le prime ipotesi erano contrastanti e varie; c’era chi diceva che era colpa dei poliziotti serbi, chi diceva che erano state le autorità kosovare, chi un gruppo terroristico che ancora riusciva ad agire come ad esempio il gruppo di fanatici di Serbia Indipendente o quello di Kosovo Libero, etc…
 
Per risolvere questo mistero vennero chiamati 2 detective; uno serbo che si chiamava Jakub Ormiza e uno kosovaro di nome Kassim Gumarat.
 
Vennero fatti portare nel luogo del delitto e nell’ultimo posto dove era stato Szimie prima della scomparsa, ma data l’antica diffidenza tra i due governi, loro vennero ad orari diversi per non rischiare di incappare in eventuali risse come era già successo in passato.
 
I kosovari capitanati da Gumarat avevano scoperto nel cadavere un tatuaggio sulla spalla sinistra a forma di corona d’alloro con una T rovesciata in mezzo.
 
Era un simbolo di un’associazione locale di neo-nazisti il cui obiettivo era di prendere il controllo di tutta la zona della ex-Jugoslavia, un indizio chiave per scoprire chi era l’assassino di Szimie.
 
I serbi a Prokuplje scoprirono una stanza segreta nei sotterranei della discoteca dove venne l’ultima volta che era stato visto.
 
Sembrava di stare in una stanza stregata piena di trappole, e Ormiza al fondo della stanza scoprì un arsenale tale che avrebbe potuto conquistare tutte le nazioni balcaniche: tra fucili d’assalto, granate, razzi, pistole, mitra, anche dei rilevatori di passi e di battiti cardiaci con dei radiotelecomandi abbinati.
 
Questi rilevatori funzionano col principio della diffusione delle onde sonore, anche le più deboli vengono captate da questi sensibilissimi apparecchi e ogni 4 secondi trasmettevano su uno schermo di uno di questi radiocomandi quante persone c’erano nel raggio di 500 metri, quante di queste sono armate o comunque pericolose e il loro avvicinarsi o allontanarsi dalla posizione.
 
Era un vero e proprio arsenale di guerra.
 
Ormiza e Gumarat fecero delle ricerche appena tornati nei loro uffici, e scoprirono che l’associazione che stavano cercando si chiama Movimento Sociale Jugoslavo, che si era macchiato in precedenza di numerosi crimini, non solo omicidi, ma anche: truffa ai danni dello stato, bancarotta fraudolenta, corruzione ai danni di istituzioni politiche e di istituzioni statali e associazione a delinquere.
 
Lì scoprirono il fatto che avrebbero dovuto unire le loro forze se volevano scoprire il mandante di queste azioni ed arrestarlo.
 
Quindi chiesero ai rispettivi governi una collaborazione per “smantellare un’associazione che si era macchiata in precedenza di numerosi crimini a scapito della gente onesta”.
 
All’inizio però, prevalse la rivalità tra i due governi; ma appena fecero vedere cosa avevano scoperto per quanto riguardava il caso Szimie, i due governi si coalizzarono per scoprire i pluriricercati in tutti i Balcani.
 
Di loro si sapeva solo il nome: Fazin Okuda, Edran Ilkin, Gutin Aramat e il leader Arakin Judszina.
 
Entrambe le nazioni si tennero in contatto per scambiare informazioni che avrebbero semplificato la ricerca e la cattura di questi uomini, e scoprirono che avevano un unico filo conduttore: tutti e 4 erano accusati degli stessi reati che avevano reso tristemente famoso il Movimento Sociale Jugoslavo (MSJ).
 
Impiegarono giorni per scoprire il possibile luogo dove poteva essere il quartier generale dell’MSJ, grazie ai nuovissimi sistemi di tracciamento delle coordinate e alle microspie mimetiche.
 
Le microspie mimetiche sono come le microspie normali; ma sono comandabili a distanza perché possono volare, e cambiano colore in base all’oggetto o alla persona su cui si appoggiano grazie a dei sensori fotosensibili presenti in tutta la struttura.
 
Il possibile luogo d’incontro era stato tracciato nella periferia est di Novi Sad, in piena Voivodina, e cominciarono a partire assieme ad un corpo di polizia kosovaro per scovare i criminali.
 
Dopo qualche ora ecco che puntualmente arrivano tutti i membri dell’associazione, ed i poliziotti serbo-kosovari erano fuori pronti a sorprenderli.
 
Finito il raduno ecco le macchine della polizia che accerchiarono il posto e arrestarono tutti quelli che c’erano dentro.
 
Tra loro trovarono anche 3 dei 4 leader che vennero interrogati sul posto.
 
Ormiza chiese ad Aramat:- Tu sai qualcosa di un certo Anton Szimie?
 
Aramat rispose:- Era uno dei nostri, era in assoluto il miglior gregario mai avuto; ma un giorno quando avevamo parlato di voler reinstaurare il governo di Tito lui aveva detto: “Ma così ammazzerete una marea di persone innocenti” e io gli risposi che non era così, ma aveva sentito il discorso tra me e gli altri capi, e quando lo volevamo cercare era scomparso, così Arakin mandò un sicario un certo Yuda Arukoda detto “Il samurai” per ucciderlo e per innescare il nostro piano B, ovvero creare tensione tra Serbia e Kosovo.
 
Ormiza quindi lo ringraziò:- Grazie della sua collaborazione. Otterrà un grosso sconto di pena per aver collaborato con la giustizia e le forniremo un posto da sarto vicino al carcere in cui andrà, così imparerà che ad essere onesti ci si guadagna di più.
 
Gumarat ottenne la stessa risposta dagli altri 2, mentre intanto i poliziotti kosovari catturarono Arakin mentre cercava di scappare in Ungheria.
 
Venne interrogato anche lui, da Gumarat e Ormiza insieme stavolta; prese parola Gumarat:- Lei lo sa perché è qui?
 
E Arakin:- Ditelo voi perché non lo so.
 
Ormiza rispose:- Per l’omicidio di un certo Anton Szimie avvenuto poco prima delle 02:00 del 17 marzo alla discoteca Evil Evolution di Prokuplje il cui corpo però è stato ritrovato la mattina dello stesso giorno a una trentina di chilometri da Pristina.
 
Arakin controbattè:- Non so minimamente di cosa stiate parlando.
 
Gumarat provò a forzare:- I tuoi vice ci hanno raccontato tutto. Tu hai mandato un certo Yuda Arukoda detto “Il samurai” ad ucciderlo perché non voleva che gente innocente morisse o venisse truffata per causa tua!
 
Lì Arakin sbottò:- Quel traditore! Non doveva esistere! Lui era un bastardo che meritava la morte per ciò che ha fatto! Lo avrei ucciso io stesso se avessi potuto!
 
E mentre continuava a parlare, 2 uomini della polizia serba arrestarono Yuda Arukoda che era in mezzo alla gente che c’era al raduno; aveva minacciato di uccidere i suoi stessi compagni se non lo avessero lasciato andare.
 
Resoconto:
  • Arakin Judszina e Yuda Arukoda vennero arrestati e condannati all’ergastolo per omicidio e occultamento di cadavere, per Arakin le accuse sono anche di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, corruzione ai danni di istituzioni politiche e statali e truffa ai danni dello stato;
  • Fazin Okuda, Edran Ilkin e Gutin Aramat vennero condannati a 10 anni di reclusione per i reati di: associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, corruzione ai danni di istituzioni politiche e statali e truffa ai danni dello stato.
 
 
Così si smantellò una pericolosa associazione neo-nazista che avrebbe minato la stabilità nella regione, e questo grazie alla collaborazione tra Serbia e Kosovo che prima di ciò erano rivali eterne.
 
Ma ciò insegna che è meglio collaborare che essere rivali.
 
Spero che in futuro queste rivalità tra nazioni scompaiano e che le barriere vengano tolte definitivamente.
 
 
 
A nome del popolo di Novi Sad
Dimitru Sovonidza, sindaco di Novi Sad.
 
 
 
NOTA DELL’AUTORE: Spero che questo primo vero capitolo vi sia piaciuto, se ci sono accortezze che mi sono dimenticato per strada o errori più grossolani ditelo che porrò rimedio, e ci vediamo come sempre al prossimo capitolo!
   
 
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