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Autore: Crilu_98    29/03/2016    1 recensioni
François Marchand, appartenente ad una famiglia della media nobiltà francese, è alla disperata ricerca di sua sorella Amélie, sparita senza lasciare traccia; ancora non sa di essere diventato il bersaglio di un manipolo di congiurati e che per venire a capo dell'enigma dovrà ricorrere all'aiuto di una giovane ladra, Claire, dal passato misterioso. Amélie, invece, nel tentativo di riconquistare la propria libertà incrocia la strada di James MacMallon, un bandito scozzese in esilio perennemente diviso tra il profitto materiale e la propria coscienza.
Nel frattempo, a Parigi, il Cardinale Richelieu indaga sulle voci che girano a palazzo, avendo tra le mani un unico indizio: il simbolo del Giglio Scarlatto.
Tra briganti onesti, affascinanti contesse, spie, sicari e pedine si dipana la storia di una congiura che potrebbe mettere fine al regno di Francia...
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Amélie scivolò esausta nel fosso naturale in cui aveva letteralmente buttato James, ricevendo in risposta un doloroso e fioco grugnito. Si osservò impassibile il vestito che ormai le lasciava scoperte le gambe oltre il limite della decenza e le mani graffiate, coperte di fango e sangue. Poi voltò lo sguardo verso il viso del compagno, teso in una smorfia di dolore e sentì il cuore stringersi in una morsa di puro panico: non aveva la minima idea di come poter fermare il sangue che colava inesorabile dalla ferita al petto e temeva che in pochi minuti lo scozzese sarebbe morto.
L'uomo aprì a fatica gli occhi e mise debolmente a fuoco l'espressione preoccupata della ragazza; abbozzando un sorriso mormorò:
-La camicia...-
-Cosa?- balbettò Amélie. Puntellandosi a fatica contro la parete della fossa, James tentò di slacciarsi i bottoni della camicia. Poi grugnì ancora, sconfitto, e si rivolse di nuovo a lei:
-La camicia. Dovete toglierla, e utilizzare quei pezzi di stoffa ancora puliti per bendare la ferita... O almeno per fermare il sangue, altrimenti non avrò molto da vivere!-
Sbatté un paio di volte le palpebre, prima di chiedere, perplesso:
-Miss Marchand? Avete sentito?-
-Sì, sì!- esclamò la ragazza in risposta, arrossendo violentemente -E' solo che... Ecco... Dopo voi sareste... Nudo, ecco.-
James spalancò le iridi grigie in una smorfia di esasperata incredulità:
-E questo cosa c'entra, adesso!? Oh, ho capito, siete una ragazza di nobile famiglia, avete ricevuto una certa educazione...- la sua voce aveva assunto un tono ironico, quasi sprezzante -... Che vi impedisce di trattenervi con uomini mezzi svestiti prima di averci contratto matrimonio. Beh, vi siete accorta di essere in un bosco con un vestito che quasi non vi copre più, inseguita da feroci assassini e che per di più avete anche ucciso uno di questi uomini senza esitazione? E allora mi volete spiegare che cazzo vi cambia ora cercare di salvarmi la vita?-
La volgarità e il tono dell'ultima frase fecero sobbalzare Amélie, che si affrettò ad obbedire senza replicare. Slacciò con esitazione tutti i bottoni del farsetto dello scozzese, tentando di ignorare il respiro caldo che avvertiva tra i capelli e lo sguardo puntato sul suo petto. Spogliò l'uomo della giacca e della camicia, diventando ancora più paonazza per il sorriso malizioso che era spuntato sul volto di MacMallon non appena lei si era persa a contemplare per la prima volta il torace di un uomo.
-Siete davvero impertinente ed impudico, lo sapete?- sbuffò la ragazza per darsi un contegno, mentre stringeva strettamente una manica della camicia ormai inutilizzabile attorno al profondo squarcio.
-E voi siete deliziosamente accattivante, miss.- replicò lui con gli occhi socchiusi, allisciandosi la barba.
-Come vi permettete!?-
-Andiamo, per favore! Fatemi almeno godere quelli che probabilmente saranno i miei ultimi momenti in compagnia di una dolce donzella, vi va?-
Amélie fremette, poi prese il mento di James tra le mani e lo costrinse a guardarla negli occhi:
-Voi. Non. Morirete - sibilò minacciosa. Lo scozzese la osservò sbalordito, mentre lei riprendeva a pulire i lembi della ferita con maggior foga:
-Voi non morirete oggi, in questo fosso, in questa maledettissima foresta. Voi mi porterete a Parigi, Monsieur, costi quel che costi... E poi troveremo un modo per farla pagare a quei bastardi!-
 
Gli occhi castani di Mouchoir Rouge lo fissavano senza lasciar trapelare alcun pensiero, in attesa. François deglutì a fondo, intimorito da quella glaciale impassibilità che superava ogni suo sforzo di celare le proprie emozioni al resto del mondo.
Claire aprì la bocca per parlare, ma il bandito le posò due dita sulle labbra, delicatamente, inchiodandola al contempo con uno sguardo perentorio:
-Ah-ah, mademoiselle! Questa volta voglio sentire la versione del vostro compagno, che essendo un moschettiere sarà sicuramente meno incline a mentire con facilità...-
Dopo alcuni secondi trascorsi in un pesante silenzio, Jean Martin sospirò rumorosamente e alzò un sopracciglio nel notare l'espressione risoluta e apparentemente rassegnata sul viso del giovane.
Poi fece una cosa che stupì entrambi i prigionieri: con un movimento scattante ed improvviso afferrò François per una manica della camicia e lo strattonò all'esterno, ignorando le sgranate iridi blu di Claire e gli sguardi sospettosi e perplessi dei suoi compagni all'entrata.
Posizionatosi al limitare degli alberi, mantenendo un tono di voce basso per non farsi sentire dalle cinque sentinelle, domandò a bruciapelo:
-Qual è il vostro nome?-
-François Marchand.-
-Marchand...- mormorò Mouchoir Rouge, pensieroso. -E qual è la vostra storia? Quella vera, intendo.-
-Perché dovrei raccontarvela?-
-Perché siete in una condizione di svantaggio?- replicò con ironia il brigante.
-Fate di me ciò che volete, Mouchoir Rouge: potete anche uccidermi all'istante!-
-Ah, che giovane coraggioso abbiamo qui!- lo canzonò l'altro, appoggiandosi pigramente al tronco di un albero -E se invece minacciassi la ragazza?-
François avvertì un rivolo di sudore ghiacciato scendergli lungo la schiena e istintivamente strattonò le corde, ferendosi i polsi. Poi, senza neanche fermarsi a riflettere, iniziò a parlare con voce affannata ed incolore:
-Tutto è iniziato circa due settimane fa: degli uomini sconosciuti hanno rapito mia sorella e da quel momento non se ne è saputo più nulla. Ho iniziato a fare le mie indagini, a Parigi, e ho intuito che alcuni esponenti della nobiltà stanno tramando una congiura ai danni di Sua Maestà e del Cardinale Richelieu, nella quale volevano coinvolgere anche me. Sono loro che hanno in mano Amélie, e quando ci avete catturato eravamo in viaggio per andare a salvarla...-
Mouchoir Rouge aggrottò la fronte, pensieroso, prima di fare un cenno con la testa verso la grotta:
-E lei?-
Il moschettiere sospirò:
-Si chiama Claire Gaillard, è una ladra - lo è realmente, credetemi - e se volete sapere perché è qui con me, sono desolato nel dovervi rispondere che non ne ho idea. Il nostro incontro è stato frutto del caso, e quando è venuta a conoscenza delle mie disavventure ha voluto a tutti i costi aiutarmi. Non so neanche dirvi che cosa è per me, figuriamoci chi è... No, potete provare a chiedere a lei le ragioni che l'hanno spinta ad aiutare un ricercato disperato, ma dubito che otterrete risposta.-
Jean Martin parve sorpreso dalle rivelazioni, e rimase in silenzio a lungo:
-Sapete- esordì poi -E' molto bella. Credevo... Credevo davvero che foste amanti.-
François scosse il capo, sbuffando:
-Assolutamente no. Posso... Posso avere l'ardire di domandarvi una cosa?-
Il brigante distese le labbra in un mezzo sorriso:
-Mi sono sempre piaciute le persone ardimentose. Avanti, parlate!-
-Perché avete agito con questa segretezza nei confronti dei vostri compagni? Perché non ci avete smascherato di fronte a loro ed ucciso?-
Jean Martin raddrizzò le spalle, staccandosi dall'albero, e sfiorò il fazzoletto che aveva al collo con una mano, mentre cercava le parole giuste per rispondere:
-E' una storia molto lunga, Monsieur... Vi basti sapere che l'unico di cui mi fidi veramente qui è Renard. I gemelli sono due dementi, Cyril è un assassino senza scrupoli né cervello e Mauviette è infido e ambiguo quanto solo un verme della sua razza sa essere. Non sono chi voi pensate, Marchand, credetemi: e voi... Voi due sarete la mia occasione di riscatto.-
 
James era rimasto sbalordito dal linguaggio usato da Amélie, così lontano dalla raffinatezza delle dame di corte:
-Sapete, miss, temo che la mia presenza vi influenzi troppo!- borbottò ad un certo punto. Era scesa la notte e la ragazza era raggomitolata accanto a lui, avvolta nel suo mantello. La ferita al torace lanciava fitte continue e dolorose, ma il sangue non scorreva più e con un po' di fortuna e pazienza sarebbe sopravvissuto anche a questa.
Amélie aprì un occhio, azzurro e luminoso nel buio che li circondava:
-Perché?-
-Beh, avete seguito delle tracce in un bosco, ucciso un uomo, bendato una ferita e avete anche utilizzato un'espressione che farebbe arrossire tutte le donne voi pari!-
-Non sono mai stata una donna modello...- mormorò la ragazza, voltandosi verso di lui e osservando il suo profilo nella semi-oscurità. La giacca consunta che indossava lasciava intravedere la peluria scura del petto e gli occhi grigi brillavano come quelli di una civetta.
-Ah no?- replicò lui con l'ombra di un sorriso sul volto.
Amélie era stanca, aveva fame, sentiva freddo e in quei giorni aveva provato un terrore inimmaginabile... Tutto ciò che avrebbe voluto fare era dormire, cercare di dimenticare solo per un poco tutto quello che le era capitato, ma non riuscì ad esimersi dalla muta richiesta negli occhi dello scozzese. C'era una luce particolare che la spronava a parlare.
-Non ho nessun ricordo di mia madre, ho sempre vissuto con mio padre e i miei due fratelli e fino agli undici anni non avevo idea di come una brava ragazzina di buona famiglia si dovesse comportare. Vivevamo nei nostri possedimenti a Parthenay, ai tempi, ed io ero libera di andare dove volevo, comportandomi quasi come un maschio! Del resto, in una casa con tre uomini... Poi però ci siamo trasferiti a Parigi, e tutto è cambiato.-
-Dal vostro tono deduco che tale scelta è stata infelice per voi!-
Amélie sospirò:
-Non sapete quanto! Di colpo non potevo più comportarmi liberamente, ma dovevo attenermi ad un'etichetta, a delle regole, a un codice, a una morale... Non l'ho mai accettato fino in fondo, credo, anche se non ho mai portato scandalo alla mia famiglia, ovviamente: avrei spezzato il cuore di mio padre, e non volevo. Perciò mi sono adeguata, più o meno: le discussioni con mio padre prima e con mio fratello Antoine poi facevano arrossire tutta la servitù! François era l'unico che mi dava sempre ragione, caro, caro fratello! Soprattutto se si trattava del matrimonio...-
James sbatté le palpebre, stupito: non si era accorto di essersi quasi sporto verso di lei, ansioso di catturare l'aria trasognata che aveva mentre parlava della propria infanzia. Quell'accenno ad un eventuale matrimonio l'aveva bruscamente riportato alla realtà:
-Ah già... Il matrimonio: mi è sempre apparsa una farsa un po' pesante, specialmente per voi donne, credo. Posso chiedervi quanti anni avete?-
-Ne ho diciannove.-
-Sembrate più giovane... E ditemi, miss, non c'è nessun fidanzato in trepidante attesa per voi, adesso?-
Le sopracciglia della ragazza schizzarono in alto, in un'espressione scettica e stancamente divertita:
-L'unico uomo preoccupato per la mia scomparsa è François, ne sono certa. E anche se fossi fidanzata, dubito che il mio futuro marito si darebbe tanta pena per ritrovare una ragazzina selvaggia, insopportabile e già vecchia, se considerate che molte mie amiche sono sposate anche da cinque o sei anni...-
L'uomo le sfiorò la guancia con la mano sinistra e Amélie ammutolì, avvertendo i moncherini delle dita toccarle la pelle, facendola bruciare:
-Se voi foste la mia promessa sposa, rivolterei mari e monti per ritrovarvi...- lo sentì mormorare, e il suo imbarazzo crebbe a dismisura.  James sembrò accorgersene, perché ritirò di scatto la mano e le diede le spalle con un secco e asciutto 'buonanotte'.
 
 
Angolo Autrice:
Buona Pasqua!
Non sono carinissimi Amélie e James? Mi sono quasi sciolta nel descrivere questa scena! Dall'altro lato, invece, il mistero si infittisce: chi è veramente Mouchoir Rouge? Che progetti ha in serbo per Claire e François?
 
Crilu

 
   
 
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