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Autore: pentolina    29/03/2016    3 recensioni
Continuazione di: “276 giorni per…”
La storia parte circa tre mesi dopo Natale.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathan Fillion, Stana Katic, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Family'
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UN’ORA DOPO
Un pianto disperato riempie la stanza facendo scoppiare in lacrime Stana che sfinita ma felice sorride.
“Stana, bravissima. Il papà vuole tagliare il cordone?” Chiede la dottoressa rivolgendosi all’uomo.
“SI!” Risponde eccitato avvicinandosi.
L’infermiera consegna la forbice a Nathan indicandogli il punto in cui deve tagliare.
Nathan convinto di svenire da un momento all’altro alla vista della loro bambina, anche se sporca di sangue, si illumina, riuscendo solo a vedere la sua perfezione e la sua bellezza.
Dopo aver tagliato il cordone riconsegna le forbici e non riuscendo più a trattenere le lacrime inizia a piangere tornando a fianco della moglie.
“È stupenda!” Afferma baciandola.
“Ora la mettiamo nella copertina e poi la facciamo vedere alla mamma.” La informa la dottoressa andando con la piccola verso l’angolo opposto della stanza.
“Grazie, amore.” Sussurra Nathan a fior di labbra per poi baciarla di nuovo.
“Grazie a te.” Risponde Stana asciugandogli le lacrime con il pollice.
“Ecco qui la vostra piccolina.” Annuncia l’infermiera adagiandola delicatamente sul petto dell’attrice.
“Ciao stellina…” Sussurra Stana baciandole la manina.
La piccola al contatto con la pelle della mamma smette di urlare.
“Ben arrivata.” Bisbiglia Nathan toccandole la guancia con l’indice.
“Se il padre vuole annunciare la nascita alla famiglia noi intanto sistemiamo la mamma e la piccola.” Lo invita l’infermiera.
“Vado. A dopo, amore.” Saluta Nathan baciando entrambe.
“Ciao papino.” Saluta muovendo delicatamente la manina della figlia.
Nathan fa un cambio di direzione tornando indietro e baciando nuovamente la moglie sussurra: “Vi amo.”
“Ti amiamo anche noi.” Risponde Stana sorridendo.
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“Calmatevi… tutti e tre.” Gli sgrida Jeff mentre i bambini salgono e scendono dalle sedie della sala d’attesa.
“Posso andare dalla mamma?” Chiede Dylan.
“Si, tra un po’. Adesso però dovete stare fermi e seduti altrimenti non ci andiamo.” Gli avverte Jeff.
I tre bambini si mettono seduti composti continuando a ridere.
“PAPA’!” Grida Dylan correndogli incontro.
“Non urlare…” Dice Nathan prendendolo in braccio.
“Allora?” Chiede Jeff curioso.
“È nata. Sono di nuovo padre!” Esclama Nathan abbracciando il fratello.
“EVVIVA!” Strillano Allison e Sophia andando ad abbracciare lo zio.
“Congratulazioni!” Si complimenta Jeff dandogli una bacca sulla schiena.
“Possiamo vederla?” Chiede Sophia impaziente.
“Tra un attimo…”
“Voglio andare da mamma!” Afferma Dylan sbuffando.
“Dobbiamo aspettare ancora un momentino.” Gli ripete Nathan mettendosi seduto con il figlio in braccio.
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“MAMMA!” Chiama Dylan entrando di corsa nella stanza seguito da tutta la tribù.
“Ciao, amore.” Lo saluta Stana sorridendo.
“Congratulazione, mammina.” Si complimenta Jeff baciando la cognata.
“Grazie, Jeff.” Dice abbracciandolo.
“Dov’è la cuginetta?” Chiede Allison guardandosi attorno mentre Dylan cerca di arrampicarsi sul letto.
“La devono ancora portare.” Risponde Stana.
“Dylan, giù.” Dice Nathan tirandolo verso il basso.
“NO!” Strilla restando aggrappato alle sbarre.
“Lascialo, Nate. Togliti le scarpe però.” Dice Stana.
Nathan toglie le scarpe al figlio per poi sistemarlo sul letto accanto a Stana in quel momento l’infermiera entra nella stanza con la nuova arrivata urlante.
“Qui c’è qualcuno che ha fame.” Afferma la ragazza consegnando la piccola.
“È bellissima.” Si complimenta Jeff ammirando la nipotina.
“Anch’io voglio vederla!” Si lamenta Allison allungandosi per farsi prendere in braccio dal papà mentre Sophia le accarezza una manina.
“Perché piange?” Chiede Dylan tappandosi le orecchie.
“Perché a fame.” Risponde Stana sbottonandosi la camicia da notte, posizionando la piccola permettendole di attaccarsi, placando così le sue urla.
“Cosa mangia?” Domanda Dylan confuso appoggiandosi alla spalla della mamma per guardare meglio.
“Il latte. Ti ricordi quando abbiamo letto assieme il libricino della mamma sui bambini? Spiegava che nei primi mesi di vita i bambini bevono il latte.” Ricorda Nathan al figlio che però non sembra molto convinto.
“Anche a me piace il latte!” Afferma Allison aggrappata al collo del padre.
“Allora Erin? Confermato?” Chiede Jeff.
“Erin, va bene, amore?” Domanda Stana al figlio.
Dylan annuisce concentrato ad osservare la sorellina impegnata a succhiare.
“Scusate ma vi devo chiedere di andare per permettere alla mamma e la piccola riposare.” Gli interrompe l’infermiera.
“Ha ragione, andiamo via subito.” Risponde Jeff.
“Io non voglio andare!” Protesta Allison.
“Torniamo domani a vedere la cuginetta. Adesso salutiamo zia e Erin e andiamo a dormire che è ancora presto.” Dice Jeff guardando l’orologio che segna le quattro di mattina.
Dopo aver salutato Jeff e le ragazze lasciano soli la famigliola felice.
“Nate, vuoi avere l’onore di farle fare il suo primo ruttino?” Chiede Stana al marito incantato ad ammirare il miracolo che ha davanti agli occhi.
“Non so se sono in grado.” Risponde preoccupato di non essere all’altezza.
“Certo che sei in grado. Prendi quell’asciugamano e mettitelo sulla spalla.” Gli spiega Stana dandogli le prime istruzioni.
“Ora prendila in braccio. L’importante è che le sorreggi sempre la testa.”
“E ora?” Chiede con la piccola in braccio.
“Ora appoggiala contro la tua spalla e battile delicatamente la mano sulla schiena.” Spiega finendo di sistemarsi la camicia da notte.
“Così?” Chiede agitato.
“Perfetto, cerca solo di rilassarti.” Suggerisce Stana.
“Non è facile.” Ammette emozionato.
“Nate, è piccola ma non si rompe, tranquillo.” Lo rassicura accarezzando la schiena a Dylan addormentato contro di se.
In un attimo Erin fa un ruttino sporcando leggermente l’asciugamano e facendo sorridere Nathan.
“Prova a metterla giù.” Propone Stana.
Nathan adagia la piccola nella culla iniziando a dondolarla avanti e indietro.
Due minuti dopo Erin è beatamente addormentata con la boccuccia leggermente aperta.
“Sei stato bravissimo. Sei riuscito anche ad addormentarla.” Si complimenta Stana pettinandogli il ciuffo ribelle.
“Wow… è stata spettacolare.” Ammette baciandole la mano.
“Ora che dici di andare a riposare?” Propone lei sbadigliando.
“Non vorrei lasciarvi sole nemmeno un secondo ma penso che tutti abbiamo bisogno di farci una bella dormita.” Acconsente chinandosi per incontrare le labbra della moglie.
“Sei stato bravo a non svenire.” Scherza Stana ridendo.
“Spiritosa… Comunque tu sei stata meravigliosa. Non pensavo riuscissi ad urlare così forte.” La prende in giro Nathan.
Stana lo tira a se per un altro bacio poi però non riesce a trattenere l’ennesimo sbadiglio.
“Ok, meglio che ti lascio dormire.” Dice alzandosi.
“Sono stanchissima.” Ammette Stana.
“A domani, principessina.” Sussurra Nathan accarezzando la manina della figlia che dorme tranquillamente.
“Anch’io voglio il bacio della buona notte.” Si lamenta Stana facendo la finta gelosa.
“Buona notte, amore mio.” Sussurra dopo averle regalato un bacio mozzafiato.
“Buona notte, papino.” Risponde lei sorridendo.
Dopo aver preso in braccio Dylan e aver recuperato le loro cose se ne va lasciando finalmente riposare la moglie.
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Tutto era perfetto o almeno così credevano:
Nathan che era l’uomo più felice del mondo e Stana che stava finalmente vivendo l’arrivo della figlia accanto al marito e non da sola come per il primogenito.
Ma Dylan?!
Lui, come la stava vivendo???
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