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Autore: tyurru_chan    29/03/2016    0 recensioni
“Anche la morte sapeva essere gentile quanto effimera, nel cullarti in un dolce fatale tepore.”
[Urick/Manah Centric]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Perché piangi?”

Una lacrima a tradirne l’emotività instabile, un crollo imminente, innanzi ad un uomo segnato dalla crudeltà del fato quanto lei.
“Niente… pensavo” – fu la risposta sbrigativa ed insoddisfacente, priva di futili giustificazioni.
La pioggia imminente avrebbe portato via con sé ogni domanda, ogni segno di passaggio di quel sciocco pianto trattenuto.
Un palmo ruvido a contatto con la guancia morbida e vellutata, un gesto di ricercato affetto reciproco spiazzante.
 
“Anche la morte sapeva essere gentile quanto effimera, nel cullarti in un dolce fatale tepore.”
 
Uno sguardo cremisi a lui rivolto, reciproca malinconia, semplice desiderio di un luogo in cui ritrovarsi.
L’utopistica ricerca di quiete, da sempre negata per entrambi.
“Per cosa combattiamo se ciò che cerchiamo non esiste nemmeno?”
L’ennesima domanda; i lineamenti si indurirono, le palpebre si serrarono appena per poi schiarirsi, come il cielo plumbeo sopra le loro teste.
L’uomo mascherato le rivolse un gesto d’affetto, rozzo ma era pur sempre un goffo tentativo consolatorio.
 
“Forse perché non conosciamo altro modo per andare avanti, se non questo.”
 
Ottima risposta, per una domanda snervante da lei posta.
Era giovane, inconsapevole, lui in parte ne aiutava a sostenerne il pensante fardello.
Eppure, infondo, erano solo parole. Portate via dal vento, dall’aria umida e penetrante, ad insinuarsi fin dentro le ossa.
E ancora una volta il pensiero di quanto quella sua esistenza fosse priva di significato la portò ad abbandonarsi ad un pianto silenzioso, il capo chino, abbandonato contro le ginocchia serrate al petto.
La pioggia non è eterna.
Il sole prima o poi avrebbe dissolto quelle ombre grigiastre.
E in quell’istante il loro viaggio sarebbe ripreso, abbandonate le spoglie ricolme di debolezze e afflizioni.
Una scia di cadaveri sul loro sentiero ad osservarli, ridendo, grondando sangue dalle viscere, consci che lo spettacolo di inflitta desolazione avrebbe ripreso, fino al calare del sipario su di loro.
“Ed ogni evento troverà la sua fine, compiendo il destino che il fato ha concesso ad ognuno di noi in questa storia.”

“Ma tu…”
“…abbi cura di Nowe, piccola maga. Per me. ”
  
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