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Autore: Lily Liddell    30/03/2016    0 recensioni
Cosa succede quando due menti malate si incontrano?
Questa è la storia di due individui completamente diversi con una passione in comune: le storie di Lewis Carroll; un serial killer e una ragazza sulla soglia dell'età adulta che fatica a trovare il suo posto nel mondo.
E' la storia di una squadra di agenti speciali che indaga su una serie di omicidi. E' la storia di una dottoressa che pur di seguire la sua paziente finisce in un mondo che non le appartiene.
Se volete trovare risposta alla prima domanda, allora procedete con cautela. Qui siamo tutti matti.
Genere: Horror, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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CAPITOLO III
 
Da quattro ore a quella parte, la piccola centrale di polizia di New Keepsville era sottosopra.
Tre agenti dell’S.A.P. (Sicurezza Attività Paranormali) stavano mettendo a soqquadro gli archivi riordinati da meno di tre settimane.
Cercavano informazioni sfuggite alla polizia locale, qualsiasi cosa in grado di trovare e di incastrare il Cappellaio Matto. Anche solo qualcosa che permettesse loro di legarlo a una situazione anomala, in modo tale da poter indagare più a fondo su di lui, e avere il totale controllo delle indagini.
Le cose che si sapevano su di lui erano pochissime. Era sicuramente un uomo, probabilmente fra i cinquanta e i sessant’anni. Supponevano fosse caucasico, ma non potevano esserne certi.
Senza ombra di dubbio soffriva di qualche malattia mentale, schizofrenia forse.
Se soltanto avessero avuto qualche informazione in più avrebbero potuto fare delle ricerche mirate negli archivi di tutti gli ospedali psichiatrici della zona, vedere se magari fossero riusciti a trovare una qualche sorta di traccia.
Tutti gli ospedali di pronto soccorso erano stati avvisati e dovevano contattare immediatamente le autorità nel caso in cui un maschio tra i cinquanta e i sessant’anni fosse stato portato lì in stato confusionale, o in preda a paranoie e allucinazioni.
Miranda Pertwee aveva in mano un fascicolo vecchio di due anni. Era il rapporto di vecchi casi riguardanti il Cappellaio.
Nell’arco di undici mesi, prima dell’incontro con Alice, aveva fatto dodici vittime. Alcune a distanza molto ravvicinata fra loro, altre a distanza di mesi una dall’altra.
Tutte ragazze tra i venti e i trent’anni, uccise in maniera diversa ma tutte posizionate nella stessa maniera dopo la morte. Sistemate il un bosco, con abiti fiabeschi e un orologio rotto accanto al corpo, sempre fermo alle cinque in punto.
Era stato stimato che probabilmente quel cinque rappresentava per tutte anche l’ora della morte.
Tutti gli omicidi erano stati commessi fra Londra e la sua provincia.
Dopo il rapimento – o arruolamento – della sua complice, Alice Carmichael, i gusti del Cappellaio erano cambiati.
Una serie di omicidi per motivi personali, legati alla ragazza – il suo psichiatra, due infermieri dell’ospedale che la ospitava e suo padre adottivo – e alcuni omicidi apparentemente scollegati fra loro.
Una casalinga di cinquant’anni – probabilmente vista come una figura materna da parte della ragazza – un impiegato delle poste, un insegnante, una barista e due studenti universitari.
Tutte le vittime erano state brutalmente seviziate, torturate e mutilate. In seguito deceduti per le ferite subite, per dissanguamento o rimozione di organi.
Il tossicologico di tutte le vittime riportava tracce una sostanza non riconosciuta, iniettata per via venosa o fatta ingerire.
« C’è solo un modo per fare qualche passo avanti… » era stato il più giovane del gruppo, Lewis McTown, a parlare. Un ragazzo di ventisette anni appena uscito dall’Accademia, ma con la sua dose di esperienza personale.
Lucas Moretti, quarantasei anni, smise di sfogliare il rapporto che stava leggendo da venti minuti e sollevò gli occhi scuri dalla carta. Sul suo viso era comparsa un’espressione contrariata. Sapeva perfettamente quello che stava pensando il ragazzo e – in fondo al cuore – sapeva che forse non aveva tutti i torti. Ma Moretti si rifiutava di volere credere a una cosa simile, quindi non rispose alla sua provocazione e decise di tornare a leggere il suo rapporto.
Contrariamente all’agente Moretti, l’agente Pertwee non era il tipo da lasciar cadere una provocazione simile.
Con un unico movimento chiuse il fascicolo che aveva in mano e l’aria spostata dalle pagine le fece impazzire per un secondo le punte dei capelli corvini. « Se pensi che la soluzione sia aspettare di trovarne un’altra nei boschi allora forse dovresti tornare sui libri… »
Respirando attraverso le narici, McTown scosse la testa stancamente. « Dico solo che così non andiamo da nessuna parte. Ci servono nuove prove, non roba vecchia di due anni ».
« Tu hai una sorella minore, no? » solitamente Moretti non s’intrometteva nelle discussioni altrui, ma per questa volta decise di fare un’eccezione. « Quanti anni ha? Venti? Ventuno? »
« Ventidue ».
« Saresti ancora così sicuro di volerne aspettare un’altra se si dovesse trattare di tua sorella? » il silenzio fu esattamente la risposta che cercava. « Ecco. Allora sta zitto e continua a cercare ».
   
 
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