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Autore: Rory Drakon    30/03/2016    3 recensioni
Alucard ha alle sue spalle un passato oscuro e doloroso, che l'ha profondamente segnato nel cuore e nell'animo, per tutti gli anni che ha passato al servizio dell'Organizzazione Hellsing.
Che cosa accadrebbe se nella sua vita entrasse qualcuno in grado di penetrare la corazza che ha costruito tra sé e la sua umanità perduta, i suoi sentimenti più profondi?
Anche i mostri hanno un cuore e sono capaci di amare.
Anche il Re Immortale, il Conte.
(ST0RIA SOSPESA)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Alucard, Nuovo Personaggio, Seras Victoria
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Erano passati sedici anni da quando Rosemary, ormai da tutti chiamata solo Rory, era stata presa sotto l’ala protettiva di Alucard ed era diventata un’agente dell'Organizzazione Hellsing con l'approvazione di Lady Integra.
Si era mostrata volenterosa di imparare a combattere i mostri fin da subito, ed era ben presto diventata un’abile spadaccina.
Ora aveva da poco compiuto diciannove anni, ed era diventata una ragazza molto bella, dai lunghi e lisci capelli neri lucidi, grandi occhi azzurri, carnagione chiara, viso ovale e mento appuntito.

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Alucard invece era rimasto lo stesso identico e bellissimo uomo che l’aveva salvata dal demone che aveva distrutto il suo villaggio, e così la sua servitrice, Seras Victoria.
Rory e Seras erano diventate amiche fin da quando Rory aveva varcato la soglia dell’Hellsing. Ma Rory non poteva fare a meno di pensare sempre a Christ e a quanto le mancasse.
Se avesse trovato quel bastardo di demone che aveva fatto una cosa simile, Rory gliel’avrebbe fatta pagare davvero cara. Era un mostro.
«Rory».
La voce pacata di Alucard la fece quasi sobbalzare, riscuotendola da quei pensieri.
«Alucard! Mi hai fatto spaventare, cavolo!» sbottò Rory. «Ma non potevi bussare!?»
«Che ragazza impressionabile» ridacchiò il vampiro, mostrando la dentatura diritta e perfetta dai canini allungati, uscendo completamente dalla parete.
«Per te usare le porte è un optional!?» domandò Rory, sarcastica.
«Quante storie che fai, piccola» rise Alucard.
«Ehi! Non chiamarmi così!» protestò la ragazza. «Non sono piccola! Ho diciannove anni!»
«Per me sei ancora la bambina che eri quel giorno» sospirò il vampiro.
Rory chinò il capo, perché lui non vedesse le lacrime salirle. Alucard le si avvicinò, le prese il mento con le dita e le sollevò il viso, per guardarla negli occhi.
«Non devi piangere» le disse, asciugandole le lacrime. «Il passato è passato».
Rory annuì, quindi fece un respiro profondo.
«Oggi avrai modo di distrarti, vedrai» sogghignò Alucard, mentre gli occhi gli brillavano.
«Giocheremo a cercare di ucciderci a vicenda!?» domandò Rory, con occhi adoranti.
«Dipende» ridacchiò l’uomo.
«Dipende da cosa!?»
«Se mi farai bere un goccino del tuo sangue...»
«Cheeeee!? Ma non se ne parla nemmeno!!!» esclamò Rory, voltandogli le spalle, incrociando le braccia e imbronciandosi.
Alucard scoppiò in una risata fragorosa.
«Suvvia, non vorrai mettere il broncio a questo vecchio vampiro» sghignazzò, avvicinandosi furtivamente.
«Scommettiamo?» sbuffò Rory.
Alucard non rispose, era vicinissimo ormai, dietro di lei, le cinse il torace con un braccio e il fianco con l’altro, attirandola a sé in un abbraccio morbido da pitone.
Rory avvampò come un peperone, cercò di divincolarsi, ma un’immensa sensazione di sicurezza l’aveva invasa; si sentì più leggera, ma sentiva il cuore rinchiuso nelle sue costole galoppare impazzito.
«Odio quando bari così» borbottò Rory.
«Ma mi vuoi bene proprio per questo, vero?» le soffiò all’orecchio il vampiro.
«Ti voglio bene...» mormorò Rory, atona. Quelle parole sembravano davvero stonare sulle proprie labbra.
«Dai, solo un piccolo morso» disse Alucard, mordicchiandole la pelle nivea del collo.
«Iiih... Oh e va bene, ma fai piano, Alu! E vedi di non prosciugarmi!»
«Non potrei mai».
Le labbra di lui scesero lungo la linea del collo della ragazza, mentre la sua temperatura corporea saliva senza che lei ne capisse il motivo.
Alucard le si portò davanti, la strinse tra le braccia, poi lentamente avvicinò le labbra sotto la gola di Rory, aprì la bocca mostrando i canini e lì la morse, delicatamente.
Rory si irrigidì e strinse i denti. Per quanto delicato, il morso faceva comunque molto male. La giovane sentiva chiaramente il sangue che si muoveva e veniva risucchiato via, per finire nella gola del vampiro.
«Alucard...» gemette Rory, quando il dolore divenne un bruciore intollerabile. «Basta... mi fai male...»
Il vampiro si allontanò, estraendo i canini dalla pelle della giovane, che si lasciò scappare un gridolino soffocato.
«Ops» ridacchiò Alucard. «Forse ho un po’ esagerato. Delizioso come sempre, comunque. Sai di vaniglia, lo sapevi?»
«Non è stato divertente» sbottò Rory. «Potevi prosciugarmi!»
«So controllarmi, ragazzina» replicò lui ghignando. «Ad ogni modo, per stasera potremo divertirci a ucciderci a vicenda, non ci sono delle missioni».
«Sappi che mi vendicherò atrocemente» minacciò la ragazza, gli occhi azzurri che lampeggiavano.
«Sto tremando di paura» rise Alucard, e quel suono si diffuse per tutta la stanza.


   
 
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