Again
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Temari avanzava rapidamente, avanzando da un albero
all’altro nella buia foresta, il grande ventaglio ripiegato
dietro di sé che le
sbatteva sulla schiena ogni volta che poggiava il piede su un ramo. Era
entrata
da un pezzo ormai, eppure non era ancora riuscita a raggiungere quella
dannata
torre al centro dell’Area di Addestramento.
Digrignò i denti, dandosi una nuova
spinta con rinnovato vigore.
Se la ricordava più piccola, ma una volta Gaara la aveva
costretta a fare l’intero percorso delle mura perimetrali di
Suna a causa di
un’insubordinazione. Sessantasei volte. Di corsa. Con Kankuro
sulle spalle.
Inutile dire che alla fine aveva provveduto a farla pagare
al fratello più grande, e molto a caro prezzo, ma di certo
dopo quell’episodio
non c’era missione esplorativa o di ricognizione che la
spaventasse. Scosse il
capo, portando al destra a levarsi il coprifronte di dosso, imperlato
di
sudore. Lo fissò per un po’, lì nel suo
palmo, prima di stringerlo con forza e
metterselo in una tasca.
-Inutile eh?
Sibilò, prima di darsi una nuova spinta, infondendo ancora
più Chakra nella pianta dei piedi e nelle gamba. Il ramo
sotto di lei cedette
inaspettatamente a quella pressione. Temari ebbe giusto alcuni istanti
per
riaversi quando si accorse di avere perso il suo appoggio ed essere
ormai in
caduta libera.
-Tsk..
Mormorò, portando con rapidità la mano dietro la
schiena,
slacciando la sicura del ventaglio ed aprendolo con un singolo
movimento fluido,
come ormai aveva imparato a fare da anni.
La velocità di caduta si dimezzò immediatamente,
mentre la
ragazza ora scendeva volteggiando inginocchiata sopra il Kaze Tessen.
Sotto di
lei, il ramo piombava a terra e si spezzava con un grosso rumore di
schianto.
Un crac secco pervase l’aria, ed una goccia di sudore cadde
dalla fronte della
ragazza mentre atterrava a sua volta un paio di secondi dopo. Si
guardò
attorno, cauta.
Il brutto di queste Foreste è che sono così
silenziose che
ogni rumore prodotto al loro interno si propaga spesso e volentieri per
tutti
loro anfratti con un volume non indifferente. Ed inoltre sono abitate
da
animali non molto amichevoli, dall’udito ed olfatto
particolarmente sviluppati.
La ragazza rimase immobile ed all’erta a lungo, senza
muovere un muscolo od emettere un suono, temendo di aver disturbato il
suono di
qualche dolce creatura. Ma tutto attorno a lei taceva. Con un lieve
sospiro, si
raddrizzò, avanzando di un passo.
La Tigre scelse proprio quel momento per balzare fuori dal
suo nascondiglio e lanciarsi sulla ragazza.
La Jounin dovette ringraziare il suo sesto senso ed i suoi
riflessi, che le permisero di scansarsi in tempo ed evitare
miracolosamente la
zampata dell’animale. Si morse il labbro inferiore, chiudendo
il ventaglio ed
abbassandosi per schivare il secondo assalto. L’animale era
alto due metri e
lungo almeno tre, senza contare il fatto che era davvero rapida.
Parlando della
forza poi… Provate a fare un paragone con una tigre di
dimensioni normali.
Non era la prima volta che Temari ne affrontava una ad ogni
modo, quindi sapeva già come comportarsi bene o male.
L’importante era essere
abbastanza veloci. Quando le passò sopra la seconda vola, la
ragazza si
abbassò, per poi colpirla in piena pancia con
l’estremità del ventaglio chiuso,
facendole perdere l’equilibrio e rotolare a terra,
già dolorante. La Ninja non
si fermò, ben sapendo di non averle fatto quasi niente,
saltando in avanti con
il ventaglio levato verso il capo.. L’ultima cosa che la
Tigre vide quel giorno
fu l’arma che calava sul suo muso prima di colpirla in mezzo
agli occhi. Poi
stramazzò a terra, KO.
Temari sospirò, appoggiandosi al Kaze Tessen. Il
combattimento era durato una decina di secondi al massimo, eppure lei
era
ansante. Non certo per la fatica, quanto più che altro per
gli effetti
dell’adrenalina che continuavano a scorrerle in corpo.
Sebbene questo non si
potesse definire tale, era da un pezzo che non sosteneva uno scontro
come si
deve.
Mi sto rammollendo?
Non era certo da lei ridursi in questo stato dopo una
bazzecola simile. Se l’avessero vista i suoi fratelli le
avrebbero di sicuro
riso dietro.
Scosse il capo, raddrizzandosi e sollevando il ventaglio per
riporlo ancora una volta dietro la propria schiena.
La seconda tigre in quell’istante balzò fuori dal
suo
nascondiglio senza emettere un solo suono, gli artigli protesi verso la
schiena
della ragazza.
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Stupida! Stupida!
Stupida!
Shikamaru schivò all’ultimo un ramo
all’altezza del volto,
continuando a procedere imperterrito attraverso la Foresta. Non era
passato
molto da quando aveva lasciato Hatake su quella strada e si era
infilato in
velocità nell’Area di Addestramento. Lui
più di tutti sapeva quanto pericoloso
ed intricato fosse questo posto. Dopo l’esame per diventare
Chuunin sai quante
volte era stato costretto a fare avanti indietro dal Villaggio alla
Torre?
L’ultima ci aveva quasi rimesso una spalla.
Devo ancora capire
perché i Chuunin non possono avere una “corsia
preferenziale” qua dentro…
Si ritrovò a pensare, una smorfia sul volto.
Schivò un nido
di Sanguisughe, lasciandosi cadere a terra e procendendo a piedi per un
po’,
guardandosi attorno ora nervosamente. Probabilmente stava inziando a
deviare
dal percorso iniziale, con tutte quelle svolte. Era tempo di
controllare quanto
fatto. Scelse un albero che gli sembrava privo di pericoli e vi si
arrampicò,
arrivando in cima con pochi balzi. Si piazzò in equilibrio
precario sulla
punta, allargando le braccia per qualche istante prima di fermare il
dondolio
del suo bacino che minacciava di farlo cadere giù.
Il sole stava lentamente iniziando a sorgere.
Individuò la torre in breve. Come non riuscirci, dato che
dominava praticamente tutta la Foresta?
C’era solo da sperare che Temari non avesse avuto problemi
ad arrivarvi. L’aveva già fatto in passato, ma
durante l’Esame aveva i suoi
fratellini a guardarle le spalle, il Kazekage soprattutto, cosa da non
sottovalutare. Si morse il labbro inferiore, apprestandosi a scendere.
In quel momento, ci fu una sorta di esplosione, seguita
dalla comparsa di un tornado a qualche centinaio di metri da lui. Il
ragazzo
quasi cadde, trovando appiglio con la propria mano sulla punta del ramo
solo
all’ultimo, aggrappandovisi con tutte le sue forze mentre la
forza di quel tornado
arrivava fin lì. A quella distanza non era che semplice
vento, ma il Ninja si
trovava sulla punta di un albero, che ora stava iniziando ad ondeggiare
pericolosamente.
-Temari..
Sibilò a denti stretti. Quando la folata si
placò, balzò
giù, correndo in quella direzione.
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Temari ansimava, quando uscì dal
fitto. Si guardò attorno, recuperando fiato.
Era in una radura abbastanza
grande, di circa dieci metri di raggio.
Il
posto ideale per riposare senza essere visti…
Si trovò a pensare
la Jounin con
una smorfia. Scosse comunque il capo. Piazzandosi al centro era allo
scoperto,
ma avrebbe comunque avuto un discreto tempo di reazione se se ne fosse
presentata la necessità. Avanzò lentamente, una
mano sulla gamba destra che ora
sanguinava. Era stata fortunata. Doveva ringraziare ancora una volta i
suoi
riflessi e la mira cecata della tigre se se l’era cavata con
così poco . La
ferita non era profonda, ma faceva un male cane.
-Dannazione alla fauna di questo
posto!
Imprecò a denti stretti.
-Temari!
La ragazza si voltò di scatto, il
ventaglio in pugno, allarmata. Eppure quella voce l’aveva
riconosciuta.
Difatti, cinque secondi dopo, Shikamaru uscì a sua volta dal
fitto, anche lui
ansante.
I due Shinobi si squadrarono per
un po’, ai capi opposti della radura.
-Che fai qui?
La frase fu pronunciata da
entrambi all’unisono. Shikamaru si accigliò.
-Dovrei essere io a chiedertelo!
Come ti è venuto in mente di venire qui da sola?!
Temari digrignò i denti, fissando
il ragazzo stizzito davanti a lei
-E a te com’è venuto in mente di
seguirmi? Con quella mano poi..
-E quella gamba allora?!
Shikamaru si stava alterando, e la
sua espressione di furore era tale che per un secondo anche Temari si
trovò
zittita. Il Chuunin allungò un dito ad indicare un punto
dietro di lei.
-Hai lasciato una scia di gocce di
sangue per un bel pezzo di strada! Mi stupisco che gli animali non ti
abbiano
ancora assalito…
Ora era il turno di Temari di
essere furente.
-Me la sarei cavata da sola! Di certo
sono in grado di sopravvivere in un territorio sconosciuto.. Almeno
molto
meglio di qualcuno di mia conoscenza.
E quello di Shikamaru di essere
zittito. Il ragazzo sbuffò davanti a quel colpo basso,
scuotendo il capo.
-Temari.. Andiamo dai..
Fece per avanzare verso di lei,
tendendo una mano verso la ragazza. Questa non si mosse.
-Dobbiamo andare a controllare la
Torre no? Non ho intenzione di interrompere la missione..
-Cazzo Temari!
Shikamaru tagliò l’aria con la
mano, quasi ringhiando. La ragazza non si scompose, sorridendo invece
appena
appena divertita.
-Non sono una che abbandona le
missioni io..
Il Chuunin aggrottò la fronte,
squadrandola. Temari non ansimava più, una mano sul
ventaglio.
-Se non vuoi tornare indietro da
sola..
Mormorò Shikamaru, una smorfia in
volto, estraendo un Kunai dalla propria tasca.
-E allora fatti sotto Nara! Sono
anni che aspetto una rivincita!
Temai subito levò il ventaglio,
per poi calarlo verso il basso e provocando una potente folata di
vento.
Shikamaru, che stava per scagliarsi in avanti, si bloccò,
digrignando i denti e
balzando all’indietro, cercando riparo dalla mossa nascosto
tra gli alberi.
Fece appena in tempo a nascondersi
dietro un albero quando attorno a lui si scatenò il
finimondo. Le lame di vento
create da Temari tagliarono praticamente tutto quello che
c’era attorno a lui,
facendo cadere gli alberi. Il ragazzo si era appena complimentato con
se stesso
che una lama di vento più grande delle altre
centrò l’albero dietro al quale si
era nascosto, tranciandolo ad un terzo della sua lunghezza. Shikamaru
imprecò.
Temari vide l’albero cadere
proprio sopra al punto in cui avrebbe dovuto trovarsi Shikamaru,
piombando a
terra con un grande fracasso. La ragazza attese, mentre la polvere si
posava a
terra, che il ragazzo saltasse fuori fiondandosi verso di lei, o che
quantomeno
gridasse per insultarla. I secondi passarono, ma non successe niente.
La Jounin
inarcò un sopracciglio muovendosi cauta in avanti. Era
già tutto finito?
Aveva coperto circa tre quarti del
percorso che la separava dall’albero, guardandosi attorno
come temendo un
trucco. Non fu delusa. Una linea d’ombra si snodò
improvvisamente verso di lei,
radida, partendo da sotto un albero. Temari se l’aspettava, e
balzò indietro.
L’ombra stava quasi per raggiungerla quando si
fermò di colpo. La ragazza fece
una smorfia di soddisfazione.
-Tutto qui crybaby? Sempre la
solita tattica banale?
Urlò, in direzione del punto nel
fitto da dove partiva l’ombra
-Tu che dici?
La ragazza si voltò di scatto
verso la sua destra, mentre Shikamaru sbucava dal fitto e le lanciava
contro
due Kunai. Riuscì a porre il ventaglio davanti a
sé appena in tempo, deviandoli
e portandoli a conficcarsi in un albero a pochi passi da lei.
Ghignò.
-Bravo, questa non me
l’aspettavo.. Ma ora è il mio turno..
-No, non ancora..
Shikamaru mosse le mani a creare
alcuni sigilli e Temari vide che reggeva in mano qualcosa. Dei fili di
nylon
tesi nell’aria e che erano legati..
All’estremità dei Kunai. Ovviamente
Shikamaru aveva pensato davvero a tutto, come sempre.
-Kagemane no Jutsu!
Una nuova ombra partì da quella
quasi infinitesimale creata dai fili di Nylon, dirigendosi verso la
ragazza.
Una sorta di evoluzione del trucco che aveva utilizzato contro Kin ai
tempi
dell’esame Chuunin.
-Merd..
Temari balzò all’indietro, conscia
di avere si e no pochi decimi di secondo a disposizione prima che
l’ombra la
raggiungesse. Conficcò a terra il ventaglio aperto,
interponendolo tra lei e
l’ombra. Ovviamente non bastò a fermarla, in
quando Shikamaru dovette
semplicemente aggirare l’arma per continuare a proseguire
verso di lei, ma
questo diede abbastanza tempo alla ragazza per levarsi ancora una volta
dalla
zona calda. Tuttavia era Shikamaru, e non lei, a sorridere.
-Hai perso la tua arma,
seccatura..
Decretò il ragazzo, estraendo un
paio di Kunai dalla sua tasca ed impugnandoli entrambi al contrario. Ne
lanciò
uno, prendendo poi a correre verso la Jounin, avvicinandosi sempre di
più verso
il Kaze Tessen. Temari lo schivò abbassandosi a terra, ma in
quel mentre
Shikamaru aveva guadagnato la sua postazione a lato del ventaglio.
-E ora? Conosci altre tecniche di
combattimento a distanza che non richiedano il tuo ventaglio?
Temari socchiuse le palpebre,
divaricando leggermente le gambe. Shikamaru levò il Kunai,
attendendo
l’attacco.
Un
animale non è da considerarsi sconfitto se gli si
staccano gli artigli. Può sempre combattere con le zanne..
Era una lezione che aveva
imparato
tempo addietro, e che l’aveva reso più cauto.
-Sta a vedere Crybaby… Non devi
mai sottovalutare un manipolatore del vento..
La Jounin portò le mani dietro la
nuca. Il ragazzo, dal canto suo, non osava avvicinarsi. Aveva
penalizzato
Temari con quel suo trucchetto, certo, ma non era il caso di cantar
vittoria.
Ora doveva semplicemente portarla a scoprirsi un’altra volta..
La ragazza si sfilò il
coprifronte, staccando la placca di metallo dal tessuto.
Fissò per qualche
secondo il ninja davanti a lei. Poi, con eccezionale
velocità, caricò il
braccio dietro la schiena, scagliando la placca verso il ragazzo.
Shikamaru inarcò
un sopracciglio osservando il metallo roteante volare verso di lui. Era
abbastanza lento perché il ninja potesse bloccarlo. Che cosa
stava facendo?
Tutto qui? Doveva esserci per forza qualcosa sotto. Invece di bloccarlo
il
ragazzo si spostò di lato, cercando semplicemente di
deviarlo con la punta del
Kunai. Quando però le due armi entrarono in contatto, la
placca semplicemente
tagliò il pugnale come se si fosse trovata davanti del
burro. Shikamaru sgranò
le palpebre, scostandosi quel tanto che bastava ad evitare del tutto
l’arma. La
placca non lo sfiorò, ma nel fianco del giovane si
aprì comunque una
lacerazione. Poco profonda, ma dolorosa.
-Urgh!
Shikamaru si piegò su se stesso,
premendosi una mano sulla ferita. Si diede dell’idiota. Con
Asuma come maestro
come fare a non pensare ad una cosa del genere? Era ovvio che tra gli
usufruitori dell’elemento Vento non poteva essere
l’unico in grado di infondere
Chakra nelle “armi”. Si raddrizzò,
digrignando i denti e fissando l’avversaria.
Temari sorrideva.
-Alle spalle…
Disse. Shikamaru agrottò la
fronte, giudicandolo un trucco, ma l’istinto ebbe la meglio.
Si voltò proprio
mentre la placca era ad un metro dalla sua fronte. Ancora per istinto,
il
ragazzo si piegò all’indietro, schivando
l’arma per un pelo. Cadde a terra,
mentre la placca continuava la sua corsa ritornando verso Temari.
Shikamaru,
esterrefatto, si voltò verso la ragazza
-Beh.. Controllare la direzione di
qualcosa di così aerodinamico è piuttosto facile..
Commentò, scrollando le spalle,
per poi fare un gesto della mano. Il coprifronte le passò
dietro la schiena,
cambiando direzione e tornando verso il giovane. Shikamaru fece in
tempo ad
alzarsi, ma in breve tempo si trovò a che fare con una sorta
di danza selvaggia
per schivare quel coltello volante. Scartò,
saltò, fece capriole, si contorse
in aria.. Ben presto aveva perso il conto degli assalti ed iniziava a
sentirsi
sfiancato. Non riusciva a trovare un modo per capovolgere la
situazione, non
stavolta. Ad un certo punto sentì premere la sua schiena sul
tronco di un
albero.
Se
non riesci a trovare una soluzione ed adattarti in corsa
alle mosse ed ai cambiamenti che avvengono in modo imprevisto attorno a
te..
Le parole di suo padre gli
rimbombarono nella mente, mentre la placca volava di nuovo verso di
lui,
all’altezza del suo collo. Si abbassò
all’ultimo, mandandola a conficcarsi
nell’albero per un quarto della sua lunghezza, tremante. In
fretta, si rialzò,
prevedendo che da un momento all’altro Temari
l’avrebbe semplicemente portato
ad estrarsi da quel punto, pronto per riprendere. Ma non accadde nulla.
-Ehi, Nara..
La voce di Temari si fece udire di
nuovo. Il Chuunin si volse di scatto, un orrido presentimento in mente.
La
Jounin era accanto al ventaglio, e lo stava estraendo con studiata
calma,
sorridendo pericolosamente.
-Cosa avevi detto a proposito
della mia arma?
Disse, levando il Kaze Tessen per
poi riabbassarlo con forza. Shikamaru ebbe pochi decimi di secondo per
agire,
facendo una capriola in avanti e riparandosi dietro una roccia
abbastanza
grande. L’aveva appena raggiunta quando il vento
arrivò. Dietro il suo
“riparo”, Shikamaru poteva sentire distintamente il
rumore della pietra
scricchiolare per la potenza del colpo. Poi il tutto si
placò.
-Finiamola ora!
La voce di Temari si fece udire
dalla distanza. Era seccata. Nonostante tutto quel piagnone era
riuscito ancora
una volta a scamparla.
-Come vuoi..
Fu la debole risposta dell’altro. Temari
agrottò la fronte. E ora? Il ragazzo si era trovato un
riparo dietro il quale
poter studiare la propria mossa senza essere visto.
O
forse no?
La ragazza mosse appena il
capo,
osservando la placca in metallo che aveva lanciato poco fa. Era
abbastanza
lucida da permettere di distinguere il riflesso della sagoma del
ragazzo.
Sembrava stesse eseguendo alcuni sigilli. Un attimo dopo, qualcosa
emerse dal
terreno fino ad assumere forma umana.
Un
clone?
Non poteva essere una tattica
così
semplice. Doveva esserci qualcosa sotto. La ragazza si portò
il pollice alla
bocca, mordendoselo a sangue. Nello stesso momento il clone (o quello
che la
ragazza giudicò essere tale) sbucò dalla roccia,
lanciandosi verso di lei con
un Kunai in mano.
Temari era pronta
-Kuchiyose No Jutsu! Kirikiri mai!
Fece scorrere il pollice sul
ventaglio, provocando una linea di sangue, per poi sventolarlo una
singola
volta. Una donnola armata di falce sbucò
all’improvviso dal nulla, il risultato
dell’evocazione, per poi fiondarsi sul ragazzo. Lo
colpì in pieno, tagliandolo
a metà prima di proseguire verso l’alto. Tuttavia,
invece di svanire in uno
sbuffo di fumo, il clone si trasformò in una sostanza nera
che cadde a terra
davanti a lei. Prima che Temari potesse capire cosa stava succedendo,
da dietro
la roccia sbucò una linea d’ombra, che raggiunse
la sostanza nera, fondendosi.
Un
vero e proprio clone d’Ombra?
Come diavolo c’era riuscito quel
piagnone? La sostanza si tramutò in ombra vera e propria,
che si tese verso la
Jounin. Stavolta, non riuscì a schivarsi in tempo, e venne
catturata dalla
tecnica.
-Cazz…
Temari assistette immobile
all’alzarsi di Shikamaru dal suo nascondiglio, un piccolo
sorrisetto del
ragazzo alla vista della linea nera. Ma era Temari quella con il
sorriso più
aperto.
-Non fargli troppo male..
Shikamaru alzò lo sguardo verso
l’alto. Troppo tardi. La donnola piombò nuovamente
verso il basso, avvolgendo
il suo ragazzo nella sua danza di lame in pochi secondi. Shikamaru non
urlò
nemmeno, si limitò a venire scaraventato via pochi istanti
dopo, cadendo a
terra in modo scomposto.
La linea d’ombra svanì a breve,
dissolvendosi. Temari prese ad avanzare verso il ragazzo.
-Cretino! Non lo sapevi che anche
se blocchi il padrone, l’Evocazione non puoi fermarla?
La donnola scosse il capo, prima
di sparire nuovamente. Temari le rivolse un sorriso grato, per poi
chinarsi
verso Shikamaru. Il ragazzo era ancora a terra, coperto da
un’infinità di
piccoli tagli, palesemente privo di sensi.
-Vittoria mia..
Sorrise, raddrizzandosi. In
quella, il volto di Shikamaru prese a deformarsi. Subito,
l’intero corpo si
trasformò nella sostanza nera di poco fa.
-No!
Esclamò Temari, balzando indietro.
Dietro di lei, il terreno esplose, ed una figura uscì rapida
dalla voragine,
proiettandosi verso la Jounin.
Temari fu veloce. Riuscì persino a
voltarsi del tutto prima che Shikamaru le bloccasse i polsi.
Poi i due caddero a terra, un
tonfo che strappò un gemito alla ragazza. Quando
riaprì le palpebre chiuse per
il contraccolpo, la figura del Chuunin troneggiava sopra di lei,
bloccandola
contro il terreno e tenendole i polsi a terra.
-Più che altro sapevo che avresti
guardato il riflesso della placca.. Così ho preparato un
altro clone fuori
dalla tua vista..
Non sorrideva, si limitava a
fissarla serio senza smuoversi da quella posizione. Temari
tentò di
divincolarsi, ma senza speranze. In quella posizione non poteva far
nulla, senza
contare che il ventaglio nel frattempo era volato due metri
più in là. La
jounin sbuffò.
-Bravo, vuoi una medaglia?
-No, semplicemente farti tornare
indietro con me..
Shikamaru scosse il capo,
palesemente stanco. Probabilmente stava pensando a come diavolo
riusciva a non
cadere a terra sfinito. Temari gli concesse un’occhiata,
socchiudendo le
palpebre.
-E vederti di nuovo prendermi
allegramente per il culo? Ma dico, hai idea di come si senta una
ragazza dopo
un comportamento del genere? Lo so che pensi che io sia una
irresponsabile, una
che non sa badare a se stessa.. Ma mi hai ferito! Lo capisci? Con quel
tuo
comportamento mi hai ferito!
Gli occhi di Temari luccicavano.
La ragazza era vicina alle lacrime, ma fissava il Chuunin con aria
quasi
rabbiosa. Stavolta fu Shikamaru a distogliere lo sguardo.
Lentamente, il Chuunin tornò ad
osservarla. L’espressione non era cambiata. A quanto pare
come scusa non era
sufficiente. Si morse il labbro.
-Ascolta, ti dirò le cose come
stanno.. Sei egocentrica, logorroica, prepotente, spunti ovunque anche
quando
non sei desiderata ed attiri problemi come la carta moschicida..
Temari incarcò le sopracciglia,
socchiudendo le palpebre. Solo perché era bloccata
là sotto non voleva dire che
non fosse pericolosa. Shikamaru colse il messaggio e si
affrettò a concludere.
-Ma sei anche la Ninja più bella
ed irresistibile che conosca..
Le parole gli uscirono di bocca
prima che il ragazzo si rendesse conto di averle anche solo pensate. Si
sentì
come se il suo volto stesse andando a fuoco, ed ebbe la consapevolezza
di avere
il volto color pomodoro. Il disagio fortunatamente fu parzialmente
colmato da
vedere un lieve rossore dipingersi anche su Temari. Questa distolse lo
sguardo.
-E dovrei crederti?
Shikamaru si raddrizzò appena,
levando le mani che bloccavano i polsi della ragazza.
-Prova a credere a questo..
Temari girò appena il volto, ma fu
la destra di Shikamaru a portarle il mento verso di lui. Poi,
l’unica cosa che
vide fu il ragazzo chinarsi in avanti. E l’unica cosa che
sentì le labbra
poggiarsi sulle sue. In quel momento, il dolore, la fatica, la rabbia..
Parvero
scomparire. Invece di scostarsi, la Jounin abbracciò il
Chuunin, stringendolo a
sé.
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-Io te l’avevo detto.
Una delle due ombre appollaiate
sull’albero sbuffò, distogliendo lo sguardo dai
due ragazzi.
-Capirai.. Mi sono annoiato tutto
il tempo.
L’altra a quel punto si lasciò
andare ad una risatina.
-Oh andiamo.. Un bello scontro con
un finale da film.. Che pretendi di più?
-Io te l’ho detto.. Non mi sono
mai annoiato in vita mia come ora.. Quei due mocciosi sono pessimi
Vi fu un nuovo sbuffo da parte
della seconda figura, mentre tornava ad abbassare lo sguardo sui due
Ninja, ora
abbracciati uno accanto all’altro.
-Immagino che dovremmo tornare al
lavoro..
Lamentò.
-Si. Ed alla svelta..
Un gemito, e poi le due figure
scomparvero nel nulla.
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Inutile.. Prometto prometto ed alla
fine mi ritrovo con
tempi del genere.. Stavolta non posso davvero essere scusato, vi ho
detto che
avrei aggiornato a febbraio ed eccoci qui un mese e mezzo dopo.
Fortunatamente non
è un pesce d’aprile.. Quello che avete appena
letto è un vero e proprio parto..
Risultato di crisi mistiche, blocchi letterari e momenti vuoti. Questo
è stato
senza dubbio il capitolo più difficile da leggere. I nostri
dovevano
incontrarsi, far sfociare il litigio in uno scontro e riappacificarsi.
E non è
stato affatto semplice da scrivere. Ad ogni modo dico solo che mi son
preso
delle libertà riguardo le loro tecniche. Non aggiungo altro
e mi limito a
rispondere, visto che non voglio farvi aspettare oltre prima di mettere
online
il capitolo..
Lily90: per essere
migliorata è migliorata.. ma han
davvero dovuto patire molto.. Viva comunque l’empatia tra
donne. Intanto vado a
segnare un altro punto per Kakashi =P
Gloria7: ti rendi
conto che ti ho avuto sulla
coscienza fino ad ora? L’idea di avere una lettrice che
attendeva con un
fervore così grande il nuovo capitolo.. Beh, è
stato distruttivo. Non
prendertela a male, ti prego, non ce l’ho con te. Ma
l’idea che una FF possa
contare così tanto per una persona.. Oh beh, scusa per il
ritardo..
Shatzy: sopravvivere
per sopravvivere ne sono
uscito.. ma a quale prezzo? A te, amante dei siparietti, non ho potuto
dar
molto spazio in questo capitolo, ma mi auguro che il bacio ti abbia
sciolto
almeno un pochino.. E viva gli autori maschi XD
Soarez: Shika
cretino, Shikaku grande, viva il BDS..
Ok, ho appuntato tutto. Ah, e Kasumi non è sua nipote no XD
Acqua alta mi
spiace.. Ci stiamo avvicinando sempre più alla fine.. Ci
sarai?
Elyador: Non
c’è che dire.. Con gli aggiornamenti
siamo davvero casi disperati XD Vabbè, tralascio eventuali
commenti secondari..
Tanto ci diremo tutto appena ci ribecchiamo.. Mi avvio a postare il
capitolo..