WAN—DIECIMILA

Era da molto tempo ormai che il Santuario non veniva attaccato e Seiya aveva deciso che era ora di sfruttare un po' meglio il tempo libero che si ritrovava. L'idea brillante che gli era venuta era stata imparare una lingua straniera, e chi meglio del Dragone poteva dargli una mano?
"Shiryu, mi insegni il cinese?" gli chiese, con la sua tipica impulsività.
"Non è cosa che si possa imparare in poco tempo" lo ammonì l'amico. "Ma se proprio ci tieni, ti insegnerò. Anzi, che ne dici di cominciare subito con i numeri?"
"Perfetto!" rispose entusiasta Seiya.
Ma perse ben presto l'entusiasmo, dato che la spiegazione teorica non era esattamente una cosa che gli andava a genio.

"Allora, con un tratto orizzontale si scrive il numero uno*, con due tratti orizzontali il due*, con tre tratti il tre*..." stava spiegando Shiryu, e nel frattempo scriveva i numeri su un foglio di carta.
Il ronzino era, come si suol dire, presente di corpo ma assente di mente e il Dragone non si stupì quando lo sentì esclamare: "Ho capito! Non ho più bisogno di aiuto!"
Il moro, che lo conosceva come (e forse meglio) delle proprie tasche, aveva comreso subito l'errore fatto dall'amico. Aveva però preferito non correggerlo, sicuro che prima o poi Seiya si sarebbe reso conto da solo di non aver capito nulla.

Bastarono dieci giorni di attesa al Dragone, il tempo necessario perchè Seiya decidesse di invitare a pranzo un amico cinese che nessuno aveva capito come avesse fatto a conoscere. Shiryu, cogliendo al volo l'occasione, gli spiegò che il cognome dell'amico, Wan, significava 'diecimila'.

Il giorno dopo, il ronzino si svegliò all'alba e andò diretto nello studio per scrivere l'invito, non prima di aver attaccato alla porta un foglietto che diceva 'Non disturbare'.
Gli altri Bronze Saints pensarono di chiamarlo all'ora di pranzo, ma il cartello improvvisato li fece desistere. Se avesse avuto fame, pensarono, sarebbe sceso lui.
Alle quattro del pomeriggio, Hyoga sbottò: "Adesso basta! E' da stamattina che è chiuso lì dentro. Volente o nolente, ora uscirà!"
Mentre il biondo saliva le scale, Shiryu lo affiancò trattenendo come meglio poteva le risate.

Quando il Cigno spalancò la porta, si trovò di fronte Seiya tutto sudato e un enorme foglio pieno di linee orizzontali.
Gettata la penna, il ronzino borbottò: "Ma con tutti i cognomi possibili, proprio 'diecimila' doveva chiamarsi?! E' tutto il giorno che scrivo il suo cognome e non ho ancora finito!"
Senza più trattenersi, Shiryu gli chiese: "A quanti tratti sei arrivato?"
"Cinquecento, se ho contato bene..."
A quel punto il Dragone raccolte la penna, tracciò tre segni** su un foglio e gli disse: "Diecimila si scrive così."

* http://1.bp.blogspot.com/-XeZ7BOmkySI/Uz4lMUh-SQI/AAAAAAAAA_k/gnoVqdyKXMM/s1600/Numbers+1-10.png

** http://www.chinesenames.org/chinese-symbols/images/ten-thousand.gif



ANGOLO AUTRICE
Shiryu, sempre a prendere per i fondelli Seiya! Bravo, finalmente hai capito cosa fare con lui.
Come avrete certo compreso (altrimenti date un'occhiata alle note), quel genio del ronzino crede che ogni numero venga scritto facendo tanti tratti orizzontali quanti esso ne indica. Peccato che questo valga solo fino al tre... -.-''
Ad ogni modo, fatemi sapere cosa ne pensate di questa flash e/o se volete che il cavallino volante venga internato da qualche parte.
Alla prossima, con una nuova avventura di bronzini e babysitter!
                                                                                                           Lan Shuihua