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Autore: Icarus_Rouge    01/04/2016    3 recensioni
Delicato come un cigno che sembrava librarsi in volo; Kageyama Tobio non riusciva a vederlo in altro modo. La sua bellezza era percepibile anche da quella distanza, la sua grazia sembrava al contempo innata e fortemente studiata. Kageyama faceva fatica a comprendere come Iwaizumi fosse in grado di rimanere totalmente impassibile alla vista di tanta grazia a pochi passi dai suoi occhi: era come vedere uno spettacolo teatrale o un opera d'arte di fronte a sé e voltarsi a guardare un freddo muro bianco.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tobio Kageyama, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I feel like a substitute,
Sitting on the sideline,
Clicking every single finger,
Waiting for the right time.
I feel like a substitute,
Sitting pretty in my prime,
I’m about to play the game,
Guess I’m running out of time.
And the lights make me stronger,

The longer that you have to wait,
For the honor, the honor to be great.
[Miss Y - Marina and the Diamonds.]

 

Lo fissava: dal fondo del campo, con le mani tremanti di attesa e gli occhi così incollati alla sua figura che quasi bruciavano. Le gambine nude incrociate sul pavimento gelido e le labbra doloranti e rosse per tutte le volte che se le era torturate con i denti. Il suono della palla che veniva schiacciata con forza contro il legno e rimbalzava poi lenta, rotolando vicino alle altre gemelle, era l'unica musica percepibile all'interno della enorme palestra in cui Tooru Oikawa si stava allenando. Delicato come un cigno che sembrava librarsi in volo; Kageyama Tobio non riusciva a vederlo in altro modo. La sua bellezza era percepibile anche da quella distanza, la sua grazia sembrava al contempo innata e fortemente studiata. Kageyama faceva fatica a comprendere come Iwaizumi fosse in grado di rimanere totalmente impassibile alla vista di tanta grazia a pochi passi dai suoi occhi: era come vedere uno spettacolo teatrale o un opera d'arte di fronte a sé e voltarsi a guardare un freddo muro bianco. Hajime camminava sereno, raccoglieva le palle, metteva in ordine. I suoi occhi si posavano sulla figura di Oikawa solo con l'apprensione di assicurarsi che l'altro stesse bene, che non facesse mosse avventate. Tobio iniziò a stuzzicare la superficie della palla che teneva sulle gambe con le unghie. Il suo sguardo non riusciva ad allontanarsi dalla perfezione del ragazzo dai capelli cioccolato. Sentiva dentro di sé fremere il desiderio di avvicinarsi di più, almeno per poter percepire di nuovo intorno a sé la sensazione del suo profumo: un qualcosa che solo il ricordo poteva alleggerire l'umore. Aspettò che l'altro si riposasse per un attimo per afferrare rapidamente l'asciugamano che teneva a pochi passi da sé e dirigersi di corsa verso il suo Senpai, come se non avesse fatto altro che programmare quel momento. Glielo porse in punta di piedi, le labbra schiuse e le guance rosee di imbarazzo. -Tieni Oikawa-san!!-
Il ragazzo non si curò neppure di posare i suoi occhi su quelli del kohai, troppo impegnato a muovere lentamente il proprio capo prima verso destra e poi verso sinistra, attento a non stirarsi nessun muscolo per sbaglio.
L'attenzione che il Grande Re avrebbe voluto donare a Kageyama durante i suoi allenamenti era meno di zero: quella sua figurina che correva avanti ed indietro per il campo, elemosinante di attenzioni, era più fastidiosa di un insetto svolazzante. Il ragazzo dai capelli color cioccolato non sopportava le persone troppo appiccicose, che fossero fan, fidanzate piuttosto che giovani prodigi che pretendevano di poter avere i suoi insegnamenti senza mostrare il minimo impegno.
Lui si era formato tutto da solo, passando ore ed ore all'interno di quella palestra che ormai conosceva quasi meglio della propria abitazione. Sudore, fatica e dolore ai muscoli erano la costante che ormai accompagnava la sua vita ogni giorno da anni.
Aveva rinunciato ad uscire con gli amici, a pomeriggi persi a giocare a videogiochi o guardare le proprie serie preferite; oramai non aveva neppure il tempo di andare per librerie a cercare tutte le possibili riviste riguardanti gli alieni e le nuove scoperte degli ultimi tempi.
La pallavolo era diventata il centro del suo universo; unico pensiero che riusciva a renderlo felice, unica reale soddisfazione personale.
Oltre all'aspetto fisico ovviamente, cosa di cui andava estremamente fiero. Ma per ottenere tutto ciò che possedeva, Oikawa aveva compreso che l'unico modo era l'impegno e l'allenamento costante.

Ogni mattina, Tooru si svegliava un po' prima di tutto il resto della famiglia: si faceva una doccia, si curava la pelle e sopracciglia e si conciava al meglio i capelli. Sistemava al meglio i libri all'interno della borsa ed il materiale per l'allenamento di quel giorno, applicava le lenti a contatto e preparava la sua colazione organizzata al meglio per mantenere la propria linea.
Non mangiava mai nulla che contenesse grassi a meno che non si trovasse fuori con la propria squadra a festeggiare qualche vittoria, non beveva nulla che potesse in qualche modo rallentare i suoi allenamenti costanti.
Inoltre sia lui che Hajime Iwaizumi puntavano entrambi a proseguire i propri studi all'interno del liceo Aoba Jousai e per riuscire a superare gli esami di ammissione, Oikawa si obbligava a studiare fino a tarda sera rinunciando molte volte alle minime ore salutari di sonno.
Kageyama Tobio invece pareva avere dentro di sé tutti i lati positivi che un giovane ragazzino della sua età potesse possedere: mangiava merendine, beveva latte alla fragola in quantità, non si risparmiava nulla e non si preoccupava neppure di fare corsa la mattina presto dei giorni festivi.
Ciò nonostante la sua abilità di salto era spettacolare, i suoi muscoli sempre elastici parevano non percepire mai la fatica neanche dopo ore ed ore di sforzo.
La sua mente era sempre attenta ai singoli movimenti di ogni giocatore della sua squadra; mai stanca di analizzare, sembrava una macchina creata apposta per creare ciò che un giorno sarebbe stato l'alzatore perfetto.
Oikawa se ne era accorto fin dal primo istante in cui lo aveva visto entrare in quella palestra che quel ragazzino basso ed insolente sarebbe stata la sua sventura maggiore.
Non lo permetterò.” sussurrò a sé stesso quel giorno ed ogni notte a venire, prima di chiudere gli occhi e lasciarsi abbracciare da Morfeo.
“Non lo permetterò, non lo permetterò mai e poi mai.”
Nessuno avrebbe preso il suo posto come alzatore ufficiale dell'Aoba Jousai; Kageyama Tobio sarebbe rimasto per sempre un ombra di fronte alla sua luce imponente.
Era la sua vittoria, la sua corona e non l'avrebbe mai donata a nessun'altro.
Mai.
Un colpo secco simile ad un pugno donato con violenza contro il suo capo lo risvegliò dal torpore di pensieri in cui era caduto.
-AHIA!! IWA-CHAN!-
-Ti sta parlando da minuti interi, vuoi stare attento una buona volta?-
-Non mi interessa di quello che mi sta dicendo, hai capito stupido? Lasciami in pace una buona volta, non vedi che mi sto riposando?-
-Ma.. ma io volevo solo..-
-No, stai zitto. Non mi interessa cosa hai da dirmi, non mi interessa neanche la tua stupida faccia da cucciolo bastonato. Vai via, sciò! Mi stai solo infastidendo.- disse con tono che non ammetteva repliche il ragazzo dagli occhi scuri, muovendo una mano per enfatizzare le sue parole.
L'espressione del piccolo Tobio si fece se possibile ancora più triste e gli occhi contornati da lunghe ciglie nere scesero a fissare l'enorme palla che teneva tra le mani; le guance si colorarono di rosso e gli occhi si fecero lucidi come se stesse per piangere ma Tooru aveva di nuovo focalizzato tutta la sua attenzione in direzione della palla; pronto nuovamente ad alzarla in aria per colpirla ed indirizzarla oltre la metà campo.
Ah, se avesse potuto essere una di quelle palle su cui Oikawa concentrava tutta la sua vita, il suo respiro, i suoi muscoli.
Kageyama non avrebbe voluto altro per sé stesso: poter ricevere anche solo un sorriso o una carezza sul viso da parte di quel bellissimo ragazzo così aggraziato e bravo in tutto ciò che faceva.
Più volte il giovane dai capelli color ebano aveva sentito le sue compagne di classe parlare di Oikawa Tooru come uno dei ragazzi più belli ed intelligenti della scuola. All'inizio Kageyama non prestava particolare attenzione a quei stupidi pettegolezzi ma con il tempo comprese che vi era assoluta verità in quelle parole.
Lo scoprì la prima volta che ebbe l'onore di poter assistere ad un alzata di Oikawa: i suoi occhi si illuminarono di aspettative, sogni, speranze.
Un giorno, voglio essere come lui. Voglio essere come Oikawa Tooru.”

Kageyama non era interessato a cose inutili come l'aspetto fisico o le ragazze; tutto ciò che gli importava era poter fare un alzata perfetta e rendere i suoi compagni fieri di sé.
Potersi voltare e guardare il sorriso che Oikawa donava sempre ad Iwaizumi rivolto solo ed unicamente alla sua persona, poter sentire le lunghe dita vagare tra i suoi capelli, la sua splendida voce dirgli quanto era stato bravo.
Quella sensazione per un attimo gli sembrò quasi di poterla percepire: ci mise meno di un istante a rendersi conto che era reale.
Alzò il capo notando che degli occhi chiarissimi erano rivolti in sua direzione; totalmente opposti a quelli che stava immaginando.
-Lascialo stare Kageyama, è un cretino non ne vale la pena.-
-CHI SAREBBE UN CRETINO, SCUSA?-
-TU SEI UN CRETINO, SEI SORDO OLTRE CHE SCEMO?-
-MI SPIEGHI PERCHE' STAI SEMPRE DALLA SUA PARTE? DOVRESTI DIFENDERE ME, SONO IO IL TUO MIGLIORE AMICO!-
-PRIMA DI TUTTO CHI TI HA MAI DETTO CHE SEI IL MIO MIGLIORE AMICO? E POI MI PARE ANCHE NATURALE DATO CHE LUI E' PIU' GIOVANE DI NOI! E' NOSTRO DOVERE INSEGNARGLI COME SI GIOCA.-
Oikawa alzò gli occhi al cielo, le mani ancora intente a roteare la palla.
-Basta Iwa-chan, non voglio tornare di nuovo su questo discorso.-
-E invece dovremmo Oikawa.-
-NON.. davanti a lui.- sussurrò a denti stretti il ragazzo dai lineamenti delicati, senza neanche preoccuparsi di guardare con la coda dell'occhio la reazione che quelle parole potevano aver donato al più piccolo. -Ne abbiamo già discusso ieri sera a casa tua, sono stanco di parlare sempre delle solite cose con te.-
-Ed io sono stanco di dover ripetere sempre le stesse parole e non vedere nessuna maturità da parte tua, come vedi siamo pari.-
-Iwa-chan..-
-Impara a crescere una buona volta e vedi di comportarti come un Senpai invece che come un bambino delle elementari. A volte mi sembra che Kageyama sia più maturo di te.-
Quelle parole fecero più mano in una coltellata in pieno petto. Oikawa sgranò gli occhi stringendo le mani a pugno ed abbassando lo sguardo; i denti iniziarono a mordicchiare con forza il labbro inferiore per la frustrazione; non importa quante volte si era sfogato con Iwaizumi delle sue paure e delle sue incertezze, il suo migliore amico non riusciva a comprenderlo e questo feriva il giovane capitano più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Perché per quanto lui ed Hajime avessero sempre avuto modi di vedere la vita differenti e gusti totalmente opposti per quanto riguardava cibi, libri e serie televisive, ciò che li accomunava era la loro capacità di riuscire a comprendersi l'un l'altro sempre e comunque e riuscire ad accettare l'uno i difetti altrui e viceversa.
Ma da quando Kageyama era entrato a far parte delle loro vite, la loro solida relazione aveva iniziato a vedere delle piccole crepe che di giorno in giorno diventavano sempre più spesse.
Iwaizumi sapeva che Tooru era sempre stato un ragazzo incredibilmente competitivo ma da quando lo aveva conosciuto ai tempi delle elementari, il giovane dagli occhi scuri non aveva mai avuto nessun tipo di problema in tutto ciò che faceva.
Tooru Oikawa possedeva un faccino tenero che riusciva a conquistare il cuore di ogni insegnante, al contrario di quello di Hajime che sembrava quello di un bulletto capace di riempirti di cazzotti se solo osi rivolgergli la parola.
Nessuno sapeva che in verità il diavolo tra i due era Oikawa, con la sua bella doppia-faccia ben costruita ed il portamento di un principe di fronte ai suoi sudditi che tanto lo adoravano.
Per quanto a chiunque avrebbe potuto dar fastidio trovarsi sempre in situazioni scomode trovandosi accanto ad un ragazzino così piacente fisicamente e sempre bravo in tutto, Iwaizumi aveva trovato in Tooru il suo perfetto equilibrio: non seppe mai dirsi se era colpa della poca fiducia che nutriva in sé stesso o dell'eccessiva che possedeva nell'altro.
Ma in qualche modo era sempre stato in grado di tenergli testa, il più delle volte cercando di farlo ragionare usando le maniere forti.
Tobio Kageyama aveva però cambiato totalmente il carattere solare che tanto illuminava il volto di Oikawa, e questo Iwaizumi non riusciva a sopportarlo: dentro di sé continuava a sperare che il suo migliore amico smettesse di trattare quel ragazzino dagli occhioni scuri come un pericolo alla stima personale che con tanta fatica si era costruito.
Per quanto il talento fosse fortemente presente nella figura di Tobio, Iwaizumi non voleva arrendersi all'idea che Tooru avrebbe potuto benissimo convivere con la consapevolezza che sarebbe potuto un giorno essere un giocatore felice senza dover per forza essere il migliore in assoluto.
Ma più le discussioni aumentavano, più l'astio del capitano nei confronti del kohai diventava sempre più visibile anche dagli altri giocatori.
Hajime non immaginava neppure minimamente che il problema era in realtà lui stesso: Oikawa non sopportava che Iwaizumi potesse per la prima volta in 8 anni di amicizia sostenere qualcuno che non fosse lui.
Gli occhi scuri si posarono carichi di rabbia in direzione del ragazzino che ora si immobilizzò, sentendo le guance diventare rosse per un motivo opposto a quello di pochi minuti prima.
“Che begli occhi” pensò il ragazzo del primo anno, ma quello sguardo sfuggì al suo pochi secondi dopo.
Tooru buttò la palla a terra con un moto carico di rabbia e si incamminò con sguardo basso in direzione degli spogliatoi; d'improvviso la voglia di allenarsi gli era passata.

*********************

In quel periodo dell'anno era comune trovarsi di fronte forti tempeste in Giappone: arrivavano senza preavviso, creando danni irreparabili; sradicavano alberi e distruggevano i tetti delle case più antiche; nei casi più drammatici i fiumi straripavano.
Iwaizumi guardò disperato oltre la finestra della scuola, dove il maltempo continuava imperterrito a sfogarsi contro il vialone principale che dava all'ingresso dell'edificio. Quando la natura ci metteva il suo zampino, era impossibile ribellarsi.
-Iwa-chan!!- la voce assordante di Tooru si disperse per tutto il corridoio. Iwaizumi si voltò in direzione del ragazzo che con il braccio alzato e l'espressione sorridente si dirigeva in sua direzione, come se la discussione del giorno prima in palestra non ci fosse mai stata.
- Vuoi venire a dormire a casa mia oggi? Con questo maltempo i tuoi genitori non riescono a prenderti vero? Faremo un bellissimo pigiama party! Stasera volevo riguardarmi tutta la saga di Star Wars, mi fai compagnia?- sul suo volto vi era il ritratto della felicità.
Iwaizumi non riusciva a comprendere cosa rendesse in quel frangente Oikawa così felice, non poteva sapere che il motivo era che almeno per quel giorno Kageyama Tobio non sarebbe stato tra di loro; per un intera serata Tooru avrebbe potuto avere tutte le attenzioni del suo migliore amico tutte per sé. Nulla al momento sarebbe potuto andare storto, o almeno così credeva.
Quando scesero le scale della scuola e si affrettarono a cambiarsi le scarpe per uscire dall'edificio trovarono Kageyama a guardare fuori dalla finestra con sguardo terrorizzato. Il ragazzo dai capelli cioccolato fece finta di nulla e pregò dentro di sé che per una volta anche Hajime facesse lo stesso ma ovviamente dentro di sé Oikawa sapeva che tipo di persona fosse Iwaizumi; la classica persona troppo buona che non avrebbe lasciato correre la possibilità di poter essere utile a qualcuno.
-Kageyama, tutto bene?-
-Ah!! Iwaizumi-san, si.. un po' preoccupato. Non so come tornare a casa.-
-Questa dannata tempesta proprio non ci voleva. Ascolta magari..-
-CHE PECCATO DOBBIAMO PROPRIO ANDARE ORA, E' STATO UN PIACERE TOBIO-CHAN!-
Ma il ragazzo dagli occhi scuri non fece in tempo a muovere un passo che sentì la presa forte della mano di Iwaizumi sul suo polso stringere. Quando si voltò si trovò faccia a faccia con gli occhi chiari e bellissimi del moro.
-Oikawa.-
-Non ho spazio per tre persone.-
-Non è vero e lo sai, ci potremmo stare benissimo.- il ragazzo avvicinò maggiormente il viso a quello del capitano che iniziò a sudare freddo.
-Non lo voglio Tobio in casa mia!-
-E' un tuo kohai, vuoi davvero lasciarlo qui?-
-Non è un mio problema.-
Gli occhi di Iwaizumi si fecero così sottili che per un attimo Tooru sentì il cuore stringersi in una morsa così dolorosa da fargli mancare il fiato.
Non aveva alcun desiderio di litigare con Hajime anche quel giorno per colpa di quel cretino di un ragazzino. Alzò gli occhi al cielo e prese un lungo e profondo respiro, cercando di calmarsi.
Sul suo viso si formò la migliore faccia di bronzo che fosse in grado di creare e subito il corpo si spostò in direzione del ragazzino che teneva lo sguardo basso e l'espressione così triste che per un attimo riuscì a fare pena pure all'alzatore.
-Ehi Tobio-chan! Ti va di venire a dormire a casa mia oggi? Ci divertiremo vedrai ~-
-Eh?- le guance del ragazzo dagli occhi blu si arrossarono di colpo e la bocca si schiuse per la sorpresa: davvero non si aspettava una simile proposta da colui che a malapena gli rivolgeva parola. -S.. Si va bene!-
Hajime sorrise dolcemente a Kageyama quando lui si avvicinò con gli occhi lucidi di riconoscenza, e Tooru non poté non accorgersene. Aveva un immensa voglia di piangere.

 

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Oh beh insomma, eccomi qua con una nuova fic. Questa sarà molto più breve dell'altra di cui ho postato i primi capitoli poco tempo fa. (spero che sarà molto più breve...). Come avete potuto intuire è una IwaOiKage, dunque tutta la fanfic si aggirerà su questi tre personaggi perché li adoro ed adoro i triangoli amorosi, che ci volete fare? Spero vi possa piacere il primo capitolo o almeno un minimo incuriosirvi. Vi sarà una parte dedicata totalmente a loro nel periodo trascorso alle medie ed una seconda parte di loro ormai liceali. (forse anche una parte dopo? Chi lo sa :3)  Buona lettura ed al prossimo capitolo! A presto!

   
 
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