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Autore: _ciacci_    02/04/2016    5 recensioni
Una ragazza italiana si trasferisce a Seoul nel 2013 per continuare i suoi studi universitari. Durante la sua prima lezione al corso di coreano, incontrerà due ragazzi...Tra menzogne e amori nascosti, nascerà un'amicizia che sorprenderà tutti...
Spero vi piaccia ^^
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, JB / Im Jaebum, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Wang Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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ITALY POV

-Non ci vado- è quello che mi ripeto sotto la doccia -Assolutamente no, non ci vado- continuo col dirmi mentre mi asciugo i capelli -Non ho nessun motivo per andarci.- farfuglio davanti allo specchio mentre stendo sul mio viso un leggero strato di trucco -Perché mai dovrei volerlo vedere?- infilo le scarpe davanti all'ingresso -Non voglio vederti- continuo ferma immobile davanti all'ingresso del parco.

-Però sei qui- risponde lui davanti a me con le mani nelle tasche e un sorriso accennato sulle labbra -Pensavo non saresti venuta- anche io lo pensavo.
-Come hai detto tu...sono qui- stringo la mano sulla tracolla della borsa, non devo mostrarmi debole davanti a lui.
-Si è vero… Perché sei venuta?- lo guardo confusa e sollevo un sopracciglio.
-Perché tu me lo hai chiesto. Hai iniziato a drogarti, Jaebum?- sorride scuotendo la testa, non sto capendo cosa vuole, mi ha chiamato qui per farmi diventare scema?
-Quello che intendevo dire è che speravo che tu non venissi, così sarebbe stato più facile odiarti e lasciarti andare via- questa volta sono io a farmi una risata, non una di quelle vere piene di gioia, ma una di quelle sarcastiche che ti sfuggono quando senti qualcosa di assurdo. 
-Pensavo mi odiassi già abbastanza, cosa ero io...uhm…qualcosa tipo uno sbaglio?- domando mantenendo una nota ironica nella voce. 
-Non pensavo davvero quelle cose, lo sai anche tu...stai solo provando a proteggerti da quello che provi per me ripetendoti quelle cose- che stronzo bastardo, stronzo stronzo stronzo.
-Forse sei tu che ti stai illudendo di avere tutta questa importanza per me, il problema è che non mi pare di averti dato motivi per farlo- lo guardo rimanere impassibile a quelle parole, continua a guardarmi con un sorriso stampato sulle labbra che sembra completamente fuori luogo in questo momento.
-Hai ragione, non mi hai mai dato motivi per pensare che io fossi speciale in qualche modo. Hai deciso di andartene quando ti ho chiesto di rimanere, quando ti ho detto che ti amavo tu sei entrata nel panico perché a te è sempre interessato un altro… e non uno qualsiasi, ma Jackson...- roteo gli occhi sospirando, se non caccia Jackson ogni volta che parliamo non è contento -Ma hey, anche quando è stato lui a chiederti di restare non hai cambiato idea quindi dovrei sentirmi meglio- sospiro appoggiandomi di schiena al cancello del parco, quindi è così che ha sempre visto la nostra storia.
-Invece tu sei stato il ragazzo perfetto vero? Non mi dicevi le cose, ti sei dimenticato il mio compleanno, mi hai inseguito con Junior per vedere che facevo con Jackson, hai urlato contro Mark che metterti con me è una cosa che non avresti dovuto fare...oh si, immagino che tutto ciò sia il sogno di ogni ragazza- 
-Beh ad alcune piacerebbe- 
-Siamo diventati anche egocentrici?- 
-Solo un po'- ci guardiamo qualche secondo per poi ridere leggermente entrambi, ridere davvero, niente più sarcasmo.
-Siamo stati pessimi entrambi- sussurro camminando verso le “nostre altalene”, lui mi segue e si siede su una di esse facendo un enorme sospiro.
-Si ma avevamo bisogno di dircelo altrimenti non saremmo mai stati capaci di andare oltre- inizio a dondolarmi lentamente guardandolo, ha perfettamente ragione.
-Tu mi piaci Jaebum, non sei mai stato poco importante per me, quando ti ho detto che ti amavo ero sincera…se tu non fossi stato importante per me, non ti avrei mai permesso di essere la mia prima volta- lo vedo annuire e sorridere con un filo di imbarazzo sul volto. 
-Quando abbiamo iniziato questa storia sapevamo entrambi cosa ci stavamo portando dietro, io sapevo che ti piaceva un altro e che comunque avrei fatto soffrire degli amici- degli amici?
-Jackson...-
-e Mark...ultimamente inizio a pensare che anche Junior abbia tenuto nascosto qualcosa- freno e rimango a fissare a terra. Junior? 
-Con Mark sono uscita una volta, non dico di non aver pensato all'idea che potessi piacergli, ma sono sicura che sia stata solo una fase momentanea...sai che intendo no? Io stavo sempre con voi e non avevate molte ragazze intorno, forse aveva scambiato un sentimento di affetto per altro...ma Junior, su di lui secondo me ti sbagli- JB fa spallucce e torniamo a dondolarci entrambi. Non il mio Junior, è sempre stato così schietto e sincero con me, se avesse provato qualcosa lo avrebbe detto.
-Ci siamo arresi subito- dice distogliendomi dai miei pensieri -Non abbiamo nemmeno provato a chiarire davvero, questa è la prima volta che parliamo da quel giorno- ha di nuovo ragione.
-è vero- non ci guardiamo in faccia, i nostri occhi sono puntati a terra mente lentamente ci muoviamo su queste altalene che hanno visto ogni passaggio della nostra storia -Credo che sia perché sapevamo entrambi quello che sarebbe successo...-
-Intendi dire il fatto che non saremmo tornati insieme?- annuisco, i nostri sguardi si incontrano e sorridiamo tristemente. Non sapevo che la consapevolezza facesse così male -L'ho capito subito anche io- ed è così, ci stiamo ufficialmente dicendo addio?
-Fa davvero male sentirlo, pensavo di riuscire a prenderla meglio essendone consapevole- sospiro e tiro su col naso posando la fronte sulla catena di ferro dell'altalena.
-Io non immaginavo nemmeno di poterlo dire ad alta voce, non volevo nemmeno pensarlo...- si alza piazzandosi davanti a me, l'ultima volta che l'ha fatto mi ha baciato e ora invece ci stiamo lasciando -Probabilmente non avrei dovuto chiederti di venire qui al parco, se non lo avessi fatto mi sarebbero rimasti solo bei ricordi di questo posto....si può crescere così tanto in un solo anno?- sorride amaramente e si accovaccia guardandomi, posa le mani sulle mie ginocchia e si avvicina posando le labbra sulla mia fronte. Il contatto è dolce e delicato, non è il bacio che volevo, ma è meglio di quello che mi sarei aspettata. -Credi che potremmo essere amici? Non subito magari...ma potremmo? - porto le mani sulle sue guance accarezzandole piano, mi mancava questa sensazione, mi mancava avere Jaebum tra le mie mani.
- Certo, dobbiamo essere amici!- ci sorridiamo e lo stringo forte a me posando la testa sulla sua spalla -Quando tornerai verremo di nuovo qui, dovremmo farci una foto che dici?- annuisco e mi asciugo gli occhi leggermente lucidi, lui mi bacia la guancia e mi stringe di nuovo prendendo il telefono. Dopo un primo scatto vedo la sua mano tremare leggermente e mi volto a guardarlo, questa volta asciugo i suoi di occhi, quei piccoli occhi taglienti che ho tanto amato e che da ora in poi non mi guarderanno più come facevano una volta.

***

IL GIORNO DELLA PARTENZA

-Kevin perché sei così agitato?- chiedo mentre controllo di avere tutto nella borsa, sta continuando a fare avanti e indietro senza sosta, comincia a mettere ansia.
-Sono preoccupato per l'orario- controllo l'ora sul telefono, perché dovrebbe essere un problema? 
-Tranquillo sono già qui e l'aereo parte tra un po'- gli sorrido stringendomi al suo braccio, praticamente gli arrivo alla spalla -quanto sei alto, certo che Dio ha dato tutto a te...- ride scompigliandomi i capelli per poi tirarmi in un forte l'abbraccio.
-La mia bambina- dice posando un bacio tra i capelli, improvvisamente sento un altro paio di braccia stringermi.
-Taehyung cosa stai facendo?- chiede Kevin facendo un finto sospiro infastidito, credo proprio che si stia abituando ad averlo sempre intorno. 
-Mi sentivo escluso dal momento- borbotta tenendo la guancia sulla spalla di mio fratello ad occhi chiusi 
-Sei sicuro che non sia solo un protesto per abbracciare l'amore della tua vita?- scherzo e per tutta risposta mi colpiscono entrambi -YAH!-ridiamo guardandoci tra di noi.
-Le valige più grandi sono state imbarcate e sembra che tra un po' chiameranno il tuo volo- annuisco a Taehyung stringendo la mano sulla maniglia della valigia.
-Non ci posso credere che sto per tornare a casa...- 
-Casa è dove ci si sente bene, non solo dove si nasce- guardo Kevin che mi accarezza i capelli delicatamente. -Io non ho voluto influenzare le tue scelte, ma ora posso dirti il mio parere, non devi tornare in Italia solo perché ci sono i nostri genitori, quando loro non ci saranno più tu dovrai continuare una vita tua fatta di tue scelte, anche loro lo hanno fatto quando hanno deciso di sposarsi e andare via dalla casa dei loro famigliari...io credo che tu debba tornare qui e crearti una tua vita appena sarai pronta- 
-Lo penso anche io- riconosco subito la voce, rimango immobile qualche secondo a guardare le spalle di mio fratello. Mark.
Volevi davvero andartene senza dirci nulla? Che cattiveria- mi volto lentamente guardando dietro di me, Youngjae.
-Noona è cattiva, come puoi andartene senza dire addio a un bel ragazzo come me- Yugyeom colpisce Bambam sospirando, ma dalla sua espressione capisco che in realtà è anche divertito dalle sue parole.
-Non è un addio, Noona tornerà- ribatte lui indicandomi.
-Siete venuti a salutarmi- la mia voce esce flebile come se lo stessi dicendo a me stessa -Come lo avete saputo?- 
-Certo che siamo venuti, non potevamo non salutarti...e poi ci hanno avvertiti Kevin e Taheyung- ecco perché era così nervoso, pensava non sarebbero arrivati in tempo -E ora fatti abbracciare!- Junior mi viene incontro ma viene scansato da una leggera spinta da Yugyeom e Bambam che mi stringono forte, i miei bambini -Hei...scusate...HYUNG voleva abbracciarla...hei....hei- Junior prova a farsi spazio tra i due facendo ridere Mark e Jaebum, Jackson non c'è.
-Ok ora fate spazio agli Hyung- commenta Mark tirando per il cappuccio i due maknae che si lamentano lasciandomi con delle espressioni poco felici sul volto, Junior sorride pronto a stringermi ma Youngjae Mark e JB occupano il suo posto tirandomi in un abbraccio forte e caloroso.
-Mi mancherai tanto Italy- mi sussurra all'orecchio Youngjae che posa la testa sulla mia spalla mentre mi accarezza la schiena.
-Anche tu mi mancherai raggio di sole, mi mancherete tutti...Solo adesso mi rendo conto di quanto incredibilmente mi mancherete- ci liberiamo dall'abbraccio, abbiamo tutti gli occhi lucidi e i respiri pesanti, vederli così è proprio il motivo per cui volevo andare via senza salutarli -Mangiate tanto ok? E studiate per gli esami...Ricordatevi di dormire il più possibile, allenatevi senza strafare..- dico sistemando i capelli di Bambam, la giacca di Yugyeom e il colletto di Youngjae con le lacrime agli occhi, tutti e tre annuiscono e si tamponano le guance con le maniche delle maglia -Non piangete...- tiro su col naso e Bambam scuote la testa.
-No Noona, non piango, sono un uomo io...avevo solo qualcosa in un occhio- sorrido annuendo e mi asciugo sotto al mento le lacrime che sono cadute. 
-Si piccolo, lo sei- mi sorride e si gira di spalle facendo colpi di tosse mentre si stropiccia gli occhi. Mark mi stringe di nuovo, lo tengo a me accarezzando la sua schiena, il mio “piccolo” Mark -Mangia tanto... Ti spedirò della pasta- lo sento ridere leggermente, mi stringe più forte per poi lasciarmi andare con un forte sospiro. 
-Ora posso stringerti?- fa Jinyoung intrufolandosi tra le mie braccia. 
-Certo che si Jinyoung- sorridiamo tenendoci stretti, poso la testa sulla sua spalla guardando a terra, lui fa scivolare delicatamente le mani sulla mia schiena accarezzandomi -Non vedo l'ora di vederti recitare in un drama da protagonista, promettimi che appena avrai una possibilità il mio attore preferito ci proverà- annuisce senza dire nulla, stringe solo la presa sulla mia maglia -Bravo, continua ad occuparti di questi piccoli sei disagi ok?- gli altri ci guardano con un sorriso divertito, lui si stacca piano e io gli asciugo quelle pallide guance con i pollici.
-Tu studia tanto e torna da noi il prima possibile- questa volta sono io ad annuire, se adesso parlassi probabilmente inizierei a singhiozzare e non sarei più capace di fermarmi.
-Tieni, io voglio che tu questo lo tenga...- Jaebum mi prende il polso agganciando il bracciale che mi aveva regalato al compleanno -Non per qualcosa di sentimentale, anche solo come un ricordo...forse non torneremo mai insieme ma nulla ci impedisce di ripensare a quei momenti no?- ingoia a vuoto e prende un forte respiro, non piangere Jb...non farlo -Mi mancherai molto, penserò a te ogni volta che passerò davanti al bar in cui lavoravi, ogni volta che andrò al parco e ogni volta che avrò bisogno di sentirti vicina, spero che questo bracciale di faccia pensare a me, a noi, ogni volta che lo indosserai, non toglierlo mai ok?- annuisco freneticamente -Promesso?- mi porge il mignolo, che stringo con il mio. 
-Promesso- sussurro per poi trattenere il respiro.
-Sei importante per noi- mi tocco il naso con la mano libera, passo la punta delle dita sotto gli occhi mordendomi il labbro inferiore, guardandolo.
-Non so come farò senza di voi- li vedo avanzare tutti insieme e ci stringiamo in un vortice di pianti, lacrime e abbracci, come faccio a lasciarli ora? Come posso andare via da loro?
-Serena...stanno chiamando il tuo volo- fa Kevin dolcemente, guardo i ragazzi e singhiozzo leggermente afferrando la mia valigia, Taehyung mi bacia la guancia sorridendomi.
-Verrò a trovarti con Kevin tra due mesi, fino ad allora fai la brava, te li controlleremo noi questi piccoli problemi ambulanti- mi passa un fazzoletto con un piccolo sospiro.
-Noona...chiamaci ogni giorno, non dimenticarti di noi- scuoto la testa alle parole di Yugyeom e sorrido 
-Non potrei mai scordarmi di voi- bacio un'ultima volta la guancia di ognuno di loro, guardo i loro volti in ogni particolare per ricordarmeli così per sempre: Bambam che sembra diventare grande ogni giorno di più, Yugyeom, un maknae troppo grande per essere il più piccolo con un taglio a scodella e gli occhi dolci, Youngjae e il suo sorriso che illumina la notte, Mark e quei capelli ricci che tanto odia, Junior con il suo aspetto delicato ed elegante e Jaebum, Jaebum...beh, bello come la prima volta che l'ho visto, bello come lo sarà per sempre. Inizio a mettermi in fila, mi volto per salutarli prima che sfuggano dal mio sguardo in questo labirinto di persone che si fa sempre più fitto alle mie spalle, riesco a mala pena a intravedere i capelli bianchissimi di Bambam a causa della folla che si è formata.
-ITALY- questa voce, questa è la voce di chi mi chiamava durante le lezioni, di chi urlava il mio nome nei corridoi...questa è voce che può appartenere solo ad una persona.
-JACKSON!- urlo guardandomi intorno spaventando alcuni signori intorno a me, lo vedo correre verso la fila con il fiatone e il sudore sul viso, cerco di percorrere al contrario la fila facendo lo slalom tra la gente, scavalco anche alcune recinzioni per arrivare da lui
-ITALY!- urla ancora cercando di avvicinarsi -ITALY!- la sicurezza lo blocca prima che lui possa infilarsi tra la folla, gli stanno dicendo qualcosa ma sono ancora troppo lontana per sentirli.
-Deve solo salutare una persona davvero! Non ha intenzione di partire!- risponde Jaebum, è l'unica cosa che capisco in questa confusione.
-Jackson- tiro la valigia pronta ad uscire per poterlo salutare ma ora sono io ad essere fermata prima di poter fare un altro passo.
-Non può uscire dalla fila, l'aereo partirà a minuti- mi dicono, guardo Jackson davanti a me che riprende fiato e allunga una mano, senza pensarci due volte gliela stringo forte intrecciando le dita con le sue 
-Mi dispiace di aver fatto tardi… stavo registrando un programma, mi dispiace tantissimo-
-è tutto ok Jackson, sono felice anche di vederti così- ci sorridiamo qualche istante poi mi volto per vedere la fila diminuire perché si stanno già imbarcando.
-Italy io ti aspetterò, ti aspetterò per sempre ok?- posa delicatamente le labbra sulla mia mano, quando solleva il viso lo trovo con gli occhi lucidi e un piccolo sorriso sulle labbra 
-Tornerò, te lo prometto- rispondo accarezzando la sua guancia un po' sudata 
-Ti amo- sussurra guardandomi negli occhi con le labbra schiuse per respirare bene, apro la bocca per rispondergli ma lui scuote la testa -Mi risponderai quando tornerai, ora vai o perderai il volo- annuisco stringendo ancora un po' la sua mano, nessuno dei due allenta la presa fino a quando non decide di farlo lui per darmi la possibilità di andare -Noi ti aspetteremo- li guardo al completo e annuisco, ora alla mia descrizione posso aggiungere Jackson, con i suoi occhi grandi, la voce alta e la più bella personalità che io abbia mai incontrato. Per essere precisa, la mia risposta sarebbe stata “Ti amo anche io Jackson”

***
In realtà non siamo mai riusciti a sentirci come volevamo, loro erano pieni di impegni e più il tempo passava, più aumentavano anche i miei e avere 7 ore di differenza non aiutava la situazione. Mi persi il primo premio di Jackson come Best Male Rookie Award per Roommate (di cui però vidi tutte le puntate), non fui lì quando Youngjae finì le superiori, quando ebbero la loro prima vitoria al The Show con If You Do; non fui lì per il loro primo Showcase, quando la mamma di Jackson venne a trovarli, quando Yugyeom e Bambam finirono le superiori, non fui lì per supportare Junior nei suoi primi ruoli importanti da attore, quando si fecero male, non fui presente nemmeno al loro primo concerto... Ogni volta che accadeva qualcosa passavamo ore a parlare dell'accaduto, si, anche Mark parlava per ore, ma per sentirci dovevamo chiamarci agli orari più strani: io mettevo la sveglia nel cuore della notte per chiamarli e a volte erano loro a rimanere svegli fino a tardi per parlare con me. Si persero la mia laurea ma ovviamente non fu un gran problema, il brutto venne dopo, quando iniziai a lavorare per una compagnia e mi fu quasi impossibile sentirli. Passavo giorno e notte in ufficio tra scartoffie e schifezze varie, con il passare del tempo riuscimmo a sentirci sempre meno fino a parlarci una volta a settimana se tutto andava bene. Jaebum si fidanzò con una ragazza, sinceramente all'inizio non la presi benissimo ma alla fine lo accettai, si lasciarono qualche mese dopo (ne fui un po' soddisfatta ad essere sincera, sono una brutta persona); anche i maknae hanno avuto delle storielle, poi smisero di raccontarmi...manco fossi la mamma. Arrivò il mio turno alla fine, mi fidanzai con un ragazzo che lavorava con me in ufficio, quando diedi la notizia agli altri ne rimasero un po' sconvolti e litigai con Jackson. Non ci parlammo per molto tempo, non perché non volessimo chiarire, è che non ne avevamo il tempo. Poco a poco finii col sentirli davvero poco, un paio di volte al mese per pochi minuti. 
Dopo aver lavorato per questa azienda per un anno, loro decisero di licenziarmi e poco dopo mi lasciai anche con il mio ragazzo e mi ritrovai senza lavoro, senza soldi e senza amore. Passai un intero anno a cercare lavoro rimanendo a casa dei miei, di sicuro ebbi più tempo per chiamare i ragazzi che intanto stavano facendo grandi cose: film, Tour, Album, programmi, ecc... Come potevamo avere la stessa età? Io disoccupata sul divano a mangiare gelato, mentre loro conquistavano il mondo? Fu durante le vacanze di natale di quell'anno che Kevin mi propose di tornare in Corea, ma io gli dissi di no, come avrei affrontato i ragazzi? Come potevo presentarmi davanti a loro con in mano niente. Ero tornata in Italia per lavorare e stare con la mia famiglia e mi sono ritrovata a fare nulla, potevo presentarmi davanti a loro come una perdente? 
Beh nonostante tutto lo feci, tornai in Corea dopo ben 4 anni dalla mia partenza e non dissi nulla ai ragazzi. Che il mio destino fosse collegato a questo paese lo capii dal fatto che fui capace di trovare lavoro dopo una settimana di ricerche: insegnante in una scuola privata. Il lavoro mi piaceva, i ragazzi avevano più o meno la mia età ed erano gentili, presi un appartamento non lontano da dove lavoravo con, rullo di tamburi, Sonia, che intanto si era lasciata con Jin da già due anni. Mio fratello smise di essere un impiegato della JYP dopo un anno dalla mia partenza, cominciò a lavorare per la compagnia di Taehyung con cui, se ve lo state chiedendo, ha iniziato una particolare relazione che lui si è rifiutato di definire “sentimentale” fino a due anni fa, i miei l'hanno presa bene...dopo un anno e mezzo.
Sonia un giorno iniziò a parlarmi di una sua idea, aprire un ristorante di cucina tipica italiana in piena Seoul. Disse che aveva anche già visto un locale da ristrutturare ma che voleva che io diventassi sua socia, la cosa mi sembrò subito interessante. Un po' per gioco un po' per curiosità facemmo le dovute ricerche: dopo aver fatto un prestito in banca, cercato una compagnia per i lavori e aver stipulato dei contratti per farci arrivare prodotti buoni da alcune aziende italiane, decidemmo di aprire il nostro ristorante “ITALY” (il nome è stato scelto da lei eh!) che aprirà i battenti questo fine settimana.

***
Pov di nessuno

-Cos'è? - domanda Yugyeom girandosi tra le mani una busta.
-Lettera dai fan? Come hanno fatto ad entrare nel dormitorio?- domanda Junior afferrando la busta dalle sue mani, guardandola attentamente con fare sospetto.
-Sicuro sia da una fan? Avete letto il contenuto?- chiede Jackson togliendosi le scarpe all'ingresso, guardando i ragazzi alle prese con quel pezzo di carta.
-Ce ne sono altre!- Youngjae corre da loro con altre sei buste e un post-it.
-Un post-it? Che c'è scritto sopra?- fa Jaebum prendendo le lettere che controlla attentamente una per una.
- “doveste pulire il dormitorio, me lo ricordavo più bello”- si guardano tra di loro confusi fino a quando Mark non decide di aprire una delle buste.
-è un invito...-
-Invito?- Bambam si avvicina per controllare il foglio tra le mani del suo Hyung, non finisce di leggere che inizia a sorridere insieme a Mark guardando gli altri. 
-Che sta succedendo? Allora?- chiede Junior aprendo la sua lettera che inizia a leggere con l'espressione di chi potrebbe avere un infarto da un momento all'altro -è tornata...- a Jackson non servono altre parole, frettolosamente afferra il foglio dalle mani di Jaebum e legge appoggiandosi contro il muro alle sue spalle, sorride guardando gli altri che sono ancora confusi e felici come se si stessero immaginando tutto.
- “siete invitati all'inaugurazione di un nuovo ristorante Italiano “Italy” in via XXXxx alle 19:00, non mancate, devo farmi perdonare no? Baci Italy”- un misto di urla e salti di gioia riempiono la casa e spaventano Coco che inizia ad abbaiare senza capire il perché di tanto entusiasmo.
-E' tornata!- continuano ad urlare fino a quando la vicina di casa non viene a protestare, certe cose non cambiano mai.

***
ITALY POV

-Capelli?- domando a Sonia che me li sistema leggermente di lato con un sorriso sul viso, siamo entrambe molto agitate.
-Stanno bene, i miei?- annuisco e cammino verso un tavolo per sistemare le decorazioni -Dovremmo iniziare ad aprire- giocherella nervosamente con le mani guardando la porta.
-E se non viene nessuno?- mi porto una mano sul cuore, sembra voler esplodere.
-Sicuro almeno sette persone verranno, nove contando tuo fratello e il suo ragazzo- rido leggermente imbarazzata avvicinandomi all'ingresso. In realtà non so se verranno, non ci siamo proprio sentiti da quando ho spedito gli inviti, mi sono semplicemente intrufolata nel loro appartamento e ho lasciato le buste, potrebbero aver pensato che fossero da parte di qualche fan fuori di testa....dovevo scrivere il mio nome sulla busta -Serena avverti la cucina! Sono arrivati i primi ospiti!-

***

La serata procede davvero bene, Taehyung ha portato con se una gran quantità di colleghi per una cena aziendale, molti dei miei studenti sono venuti, anche gli amici di Sonia sono qui, non facciamo altro che fare avanti e indietro per tutto il ristorante, forse non avrei dovuto mettere i tacchi.
-Serena ci sono dei nuovi clienti- dice Sonia indicandomi la porta, maledetta me che mi sono proposta per accogliere i clienti. Esco velocemente dalla cucina ripulendomi la gonna dalla farina, proprio poco prima di riuscire ad arrivare al bancone inciampo nel tappeto finendo addosso ad uno degli ospiti.
-Mi scusi! Mi dispiace!- senza nemmeno sollevare il viso mi inchino diverse volte, che figuraccia 
-Saranno anche passati sei anni dall'ultima volta che mi hai visto di persona, ma non pensavo potessi dimenticarti di come sono fatto- alzo di scatto la testa, da quanto tempo non sentivo la sua voce dal vivo
-Junior...- il mio Junior. 
-Faresti meglio a chiamarlo Senior, ha 25 anni ormai, è vecchio- Bambam, o mio dio come sei cresciuto 
-Vecchio a chi?- risponde Mark indicandolo -Se lui è vecchio io che ne ho 26 sono da rottamare?- 
-Hyung tu ti mantieni bene, lo sai- Youngjae...
-Un momento, dopo tutto questo tempo indossi ancora quel bracciale?- sorrido a me stessa e faccio un finto colpo di tosse mettendomi dritta con la schiena.
-Non ti avevo promesso che lo avrei portato per sempre?- Jaebum non è cambiato nemmeno di una virgola, è ancora “bello come la prima volta che l'ho visto, bello come lo sarà per sempre”
-E tu mantieni sempre le tue promesse-

“-Ti prometto che entro la fine del mese saprò correre con te fino alla fine del parco!- mi porge il mignolo e lo stringo con il mio. 
-Davvero me lo prometti? Le promesse devono essere mantenute!- sorride annuendo e indica l'altro lato del parco. 
-Io mantengo sempre le mie promesse- stringiamo la mano e annuisco ridendo”

-Infatti sono tornata- sorridiamo entrambi e mi guardo intorno portandomi le mani tra i capelli.
-E allora? Sono 6 anni che non ci vedi e nemmeno un abbraccio? Farò una brutta recensione su questo locale!- rido al commento di Yugyeom e mi butto verso di loro stringendoli forte tutti insieme.
-Bentornata a casa Italy- dice Junior baciandomi la guancia. Come disse mio fratello: “ Casa è dove ci si sente bene, non solo dove si nasce”.

***
-Fai l'insegnante?- annuisco versandomi del vino in un bicchiere, ormai il locale è completamente vuoto, siamo rimasti solo io, Sonia e sei disagiati -non lo avrei mai detto- continua Bambam con un’ espressione incredula. 
-E dove insegni?- chiede Junior allentandosi la cravatta. 
-Sono ufficialmente diventata professoressa nell'università XXX da due mesi- Jaebum scontra il bicchiere contro il mio ridendo. 
-Alla tua promozione e al vostro locale!- sorrido brindando con gli altri, sembra così incredibile averli davanti ai miei occhi in carne ed ossa. 
-Io non posso credere che tu sia qui da due anni e non ce lo hai detto!- Youngjae scuote la testa e sospiro divertita portando indietro la testa. 
-Lo so lo so...ho sbagliato, però sono venuta ai vostri concerti e ho comprato i vostri CD, volevo metterli in esposizione nel locale in realtà- Mark ride e scuote la testa portandosi la mano sul viso. 
-Sei seriamente peggiorata, la mia ex è una psicologa, vuoi che ti ci accompagni?- gli faccio il verso mentre tutti se la ridono. 
-No grazie!- ci facciamo la linguaccia a vicenda e poi gli accarezzo i capelli, piccolo Mark 
-Beh sei tornata giusto in tempo per la Prima del mio nuovo Film, vuoi accompagnarmi?- annuisco a Junior che mi sorride soddisfatto. 
-Non è nemmeno tornata che già parti in quarta? Certo che il nostro PARK JINYOUNG non ha freni- Jaebum gli scompiglia i capelli mentre Junior si lamenta, quanto mi è mancato tutto ciò? 
Ci alziamo da tavola tutti insieme e usciamo dal locale.
-Avete visto che ore sono? Domani ho un servizio fotografico per il mio marchio di abbigliamento, non posso andare a dormire così tardi!- accarezzo la schiena di Bambam ridendo.
-Scusami piccolo, non voglio rovinarti il viso- rispondo sarcastica, lui si finge esasperato e ridiamo. 
-Noona non sono piccolo, ho 22 anni ora- fa l'occhiolino e Jaebum lo spinge in avanti con una faccia schifata. 
-Vai in macchina e cambiati il pannolino “ho 22 anni”- sorrido salutando uno per uno tutti i ragazzi che entrano in auto -Italy- mi dice guardandomi prima di chiudere lo sportello, quanto mi è mancato sentirmi chiamare così dal vivo. 
-si Jaebum?- mi sorride e poi guarda gli altri. 
-Uno di questi giorni voglio portarti al parco, mi devi una foto- annuisco sorridendo, a volte mi sorprendo di come faccia a ricordarsi tutte queste cose.
-Si, non vedo l'ora-

***

-La lezione per oggi è finita, studiate le regole che ho spiegato oggi che domani vi interrogo. A domani!- gli studenti si alzano dai loro posti tra lamenti, risate e sospiri...come li capisco. Infilo i libri nella valigetta e afferro il cappotto appeso alle mie spalle.
-La lezione è già finita?- sospiro, come ci si può presentare a quest'ora? Ovvio che la lezione è finita. 
-Se avesse controllato l'or...- mi volto facendo cadere a terra borsa e giacca.
-Mi è sempre piaciuta l'Italia, mi hanno detto che qui insegna una brava professoressa, vorrei iscrivermi al suo corso...posso?- il suo sorriso, i suoi occhi -Professoressa, dovrei tornare un altro giorno?-
-No...- avanza verso di me tenendo le mani dietro la schiena mentre si guarda intorno. 
-Mi dispiace non essere potuto venire all'apertura del suo ristorante, mi hanno detto che è stato un successo...pensa che potrei venire questa sera?- sorrido facendo qualche passo in avanti verso di lui 
-Dovremmo avere un posto libero- ride, quanto mi è mancato questo suono. 
-è un bene, ma avrei bisogno di due posti, vorrei venire con una persona- improvvisamente sento la bocca diventarmi secca, sembra quasi che non mi arrivi più ossigeno al cervello.
-Oh...ehm...beh credo di si..-mi porge un piccolo mazzo di fiori gialli, sorrido mordendomi il labbro inferiore, mi sono sempre piaciuti i fiori primaverili.
-Bene, avevo giusto voglia di chiederle di uscire. Italy vorresti venire ad un appuntamento con me?- sollevo lo sguardo afferrando il mazzo di fiori, per quanto siano belli e luminosi, non sono niente al confronto di quanto bello è lui.
-Ho aspettato sei anni per sentirtelo dire- dico ingoiando a vuoto. 
-Ti ho promesso che avrei aspettato ma ora non voglio perdere altro tempo, non voglio fare gli stessi errori di prima- afferra una delle mie mani e intreccia le mie dita con le sue.
-Allora non posso che dirti di si- lo vedo sorridere, mi ero scordata di quanto fossero contagiosi i suoi sorrisi 
-Bene, perché mi sono tenuto libero tutta la settimana per te- rido e annuisco, non lascia la mia mano nemmeno quando afferra il mio cappotto e la valigetta. 
-E dove mi vuole portare signore?- usciamo fuori dall'aula mano nella mano, alcuni ci guardano, in molti lo avranno riconosciuto ma non sembra che a lui importi anzi, sembra abbastanza orgoglioso. 
-Ho molto progetti, voglio andare al mare, in campeggio, al luna-park, voglio guardare le stelle, voglio presentarti i miei genitori, voglio farti venire sul set di uno show che sto girando...ho parlato tanto di te e non vedono l'ora di incontrarti! Voglio vedere se un chiromante ci dirà che stiamo bene insieme...Jaebum Hyung ci va spesso, poi voglio fare un viaggio con te da qualche parte...OH! Dobbiamo vestirci come nell'era Joseon e farci le foto, ho tante cose che voglio fare...per te va bene? Abbiamo tempo vero?- il suo entusiasmo, parla così velocemente e con una tale felicità che non posso fare altro che immaginarmi tutte le cose che dice e sorridere all'idea di poterle fare davvero con lui. 
-Abbiamo tutta la vita- si ferma all'uscita dell'università e mi guarda leggermente imbarazzato, si avvicina posando un bacio delicato sulle mie labbra. E' piccolo e dolce ma racchiude tante di quelle cose che sembra quasi più passionale di tanti altri baci.
- “Tutta la vita”...mi piace- sussurra guardandomi negli occhi.

  
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