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Autore: Syris92    03/04/2016    1 recensioni
Vincent Nightray, una vita trascorsa ad osservare quella degli altri nel silenzio. Raccolta di brevi One-Shot dedicate al personaggio.
Genere: Comico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti, Vincent Nightray
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sinfonia


Questo fu il primo pensiero di Vincent quando, per l'ennesima volta, scoprì di essersi addormentato fuori dalla libreria della magione dei Nightray.
Stringere un contratto con un Chain che controlla il sonno e di cui si fa fatica a gestire i poteri forse non era stata la sua idea più grandiosa. Certo, Dormouse era davvero utile quando serviva, ma addormentarsi all'improvviso non rientrava tra i punti positivi, purtroppo.
Dopo qualche minuto di riflessione decise che continuare a dormire sul pavimento non era un'opzione e, stanco e barcollante, si alzò, maledicendo tra i denti i servitori dei Nightray che, vedendolo, non lo avevano riportato nelle sue stanze o, perlomento, in quelle di Gilbert, ed iniziò a dirigersi verso il suo letto.
Ad ogni passo che faceva le sinapsi del suo cervello si attivavano e, pian piano, iniziò ad intuire vari dettagli dei quali non si era accorto in preda al sonno cronico inflittogli da Dormouse.
Tanto per cominciare doveva essere notte fonda oramai, in quanto tutte le tende erano state chiuse e dalle poche finestre prive di esse non usciva nemmeno un raggio di luce.
A tal proposito Vincent ringraziò mentalmente l'abitudine della servitù di lasciare un paio di candele accese sparse per il corridoio. Oramai non avevano alcun uso pratico, ma, fino a qualche anno prima, servivano a cercare per la magione un certo Nightray che, soffrendo di sonnambulismo, ramazza alla mano, iniziava ad urlare per i corridoi "Ti salverò io, padroncino Oz!". Quando Gilbert iniziò a sfogarsi fumando, tutti i Nightray fecero un sospiro di sollievo.
Man mano che si avvicinava alla stanza dedicata agli estri musicali di Elliot, iniziò ad accorgersi di una lieve melodia che riempiva l'aria.
Una melodia triste, avvolgente, inquietante e famigliare.
Una melodia che Vincent aveva già sentito in passato.
Incuriosito, decise di sbirciare nella stanza, almeno per scoprire chi dei Nightray aveva deciso di mettersi a suonare a notte fonda.
Nonstante la poca illuminazione, riconobbe la figura magrolina di Leo, il nuovo servitore di Elliot e l'unico che riusciva sempre a tenere testa a quest'ultimo quando questi si impuntava.
Per qualche minuto il ragazzo, non notando di essere osservato, continuò a suonare indisturbato ma, mentre cercava di appuntare qualcosa sullo spartito, notò la faccia incuriosita di Vincent fare capolino dalla porta e, spaventato, si alzò di scatto, quasi inciampando con i piedi tra le gambe dello sgabello del pianoforte.
Prima che Leo iniziasse a scusarsi in mille mila modi, cosa che era solito fare con tutti tranne che con Elliot, Vincent prontamente lo tranquillizzò spiegandogli il motivo per cui era entrato. Pura curiosità.
"Beh, Padron Vincent, per quanto non possa sembrare, sono molto grato per la mia amicizia per Elliot e pensavo di dedicargli questa melodia, una volta finita di comporla."
"Oh, interessante. Ed hai già dato un titolo a questa piccola opera d'arte?"
"Inizialmente pensavo a qualcosa di pomposo, come Sinfonia in Mi Minore Numero 9, ma ogni volta che inizio a suonarla mi passa in testa il nome Lacie, quindi probabilmente la chiamerò così..."
"Beh, sarà meglio che ti lasci comporre allora, altrimenti Elliot non potrà mai capire quanto tu sia meglio di lui, con il piano e non solo. Però ti consiglio di andare a letto tra poco, perchè ho sentito che domani, in mattinata, il nostro giovane cavaliere voglia andare a cavallo e di certo vorrà che il suo prode servo lo segua."
"Dannazione, me ne ero dimenticato!"
Con una risatina causata dalla reazione del povero ragazzo, Vincent ricominciò a dirigersi verso le sue stanze.
Lacie...Lacie...
Ma dove aveva già sentito quel nome?
Gli ricordava qualcosa del suo passato, qualcuno che ripeteva spesso quel nome...ma cosa?
"Ma aspetta, non era il nome di..."
...
Con un sonoro tonfo, Dormouse proclamò la sua ennesima vittoria sul povero Nightray.
  
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