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Autore: Lalla_04p    07/04/2016    1 recensioni
Era stufa, stufa di fingere di essere forte, stufa di farsi scivolare addosso tutto, stufa di farsi carico dei problemi degli altri, stufa di stare sempre zitta riguardo i suoi problemi. Non era un oggetto che potevi prendere quando ne avevi bisogno e riporre su un mobile quando non ti serviva. Aveva dei sentimenti pure lei, anche se non sembrava, e questi erano stati calpestati per troppo tempo.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Perrie Edwards, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il leggero venticello le scompigliava i capelli biondi, il calore del sole le riscaldava le braccia e le risate dei bambini le davano un senso di gioia. Rivolse il suo sguardo proprio a quei bambini: la vita per loro era facile, niente problemi, niente complicazioni. Persa nei suoi pensieri, si accorse a malapena della vibrazione insistente del suo cellulare, ma non aveva la forza di rispondere. La cercavano solo quando avevano bisogno di qualcosa, mai per chiederle come stava. Anzi glielo chiedevano, ma la risposta loro non la volevano sapere, volevano solo che lei chiedesse come stavano loro per poter così raccontare i loro problemi esistenziali. Era stufa, stufa di fingere di essere forte, stufa di farsi scivolare addosso tutto, stufa di farsi carico dei problemi degli altri, stufa di stare sempre zitta riguardo i suoi problemi. Non era un oggetto che potevi prendere quando ne avevi bisogno e riporre su un mobile quando non ti serviva. Aveva dei sentimenti pure lei, anche se non sembrava, e questi erano stati calpestati per troppo tempo. Era stata abbandonata da troppa gente che considerava amica. La sua fiducia verso gli altri diminuita a mano a mano che il tempo passava, che le sue "amiche" la tradivano. Aveva incominciato ad atteggiarsi da dura perché troppo debole per resistere ad un altro abbandono dovuto al suo carattere. Ma ora non ce la faceva più. Non pretendeva niente di impossibile, voleva solo un po' di rispetto, voleva che gli altri si interessassero a lei come lei verso di loro, voleva sentirsi parte integrante del gruppo e non esclusa, voleva solo un po' di affetto, di amore. Ma nessuno, nessuno glielo dava e lei era stufa di darlo. Era arrivata al capolinea, era una bomba pronta a scoppiare da un momento all'altro, ma doveva resistere perché abbandonare i suoi amici significava non avere più nessuno e non aveva la forza di sentirsi più sola di adesso.
Il telefono continuava a vibrare e, stanca di sentirlo, lo prese e rispose al telefono senza guardare chi fosse, anche se lo immaginava.

La campanella, che segnava la fine della lezione e l'inizio dell'intervallo, si fece sentire proprio in quel momento facendo sospirare di sollievo tutti gli studenti che si alzarono per uscire dall'aula. 
La ragazza bionda raggiunse di corsa il suo gruppo di amiche che come al solito non l'aveva aspettata. 
"Voglio che tutto sia spettacolare" stava dicendo Cindy. 
"Che cosa deve essere spettacolare?" chiese la bionda sperando che per una volta l'avrebbero messa al corrente delle cose.
Tutte le ragazze si fermarono di colpo, girandosi verso di lei e la squadrarono da capo a piedi.
"Nessuno ti ha interpellato. Ti ho detto migliaia di volte che io non ripeto le cose, soprattutto per te che non presti mai attenzione e ti credi chissà chi. Renditi conto che io ti sto facendo un grande favore facendoti restare con me quando in realtà una patetica come te non si meriterebbe niente. Hai capito o te lo devo scrivere per fartelo entrare in testa?" esclamò Cindy.
La bionda abbassò la testa per non far notare le sue lacrime ed annuì.
"Bene e ora vammi a prendere qualcosa da mangiare al bar, visto che è l'unica cosa che riesci a fare decentemente" sorrise Cindy, girandosi dalla parte opposta e riprendendo a camminare seguita dalle altre. 
La ragazza dagli occhi azzurri rimase per un po' ferma al centro del corridoio e si mosse solo dopo aver notato tutti gli occhi dei vari studenti puntati su di lei. Tirò su col naso e si avviò verso il bar, ignorando tutti.
La parole che le aveva rivolto quella che in teoria doveva essere la sua migliore amica, presero a rimbombarle in mente unendosi a quelle che ogni giorno le urlava contro. Sentendo le lacrime premerle ai lati degli occhi, corse in bagno andando contro anche a qualcuno. Chiuse la porta e si appoggiò ad essa, scivolando verso il pavimento. E finalmente non trattenne più le lacrime, che sgorgarono incessantemente dai suoi occhi azzurri.
Quando sarebbe finito tutto?

"Pronto?"
"Dove cazzo sei eh?! È da mezz'ora che ti chiamo e tu ti degni di rispondere solo ora?! Ho un problema gigantesco e avevo bisogno del tuo aiuto, ma a quanto pare a te non te ne frega un cazzo di me!!" urlò Cindy al telefono.
E quella bomba scoppiò.
"A me non ne frega una cazzo di te?! A me?! Io che sono sempre pronta ad ascoltare le tue stronzate che chiami problemi esistenziali?! Io che ti consiglio sempre le cose che ritengo giuste, ma che non ascolti mai?! Io che mi preoccupo sempre per te?! Io che metto da parte la mia vita per aiutare te?!Io che mi faccio carico sempre dei tuoi problemi?! Io che faccio finta di non sentire quello che dici di me alle mie spalle?! Io che non mi incazzo e non me la prendo con te se non rispondi a una domanda che ti faccio o prendi e te ne vai senza nemmeno aspettarmi?! Io che, nonostante tu sia una stronza colossale, non ti ho ancora abbandonato?! Sono io quella a cui non gliene frega niente?!" urlò in risposta lei.
"Ma che cazzo ti pren-...?" 
"Sono stufa! Stufa del fatto che non vi interessiate un minimo di me! Stufa del fatto che non mi chiediate mai come sto! Stufa di sentirmi esclusa! Stufa di guardarvi e rendermi conto che non sono parte integrante del gruppo, ma solo una comparsa! Stufa di essere usata e poi riposta come una bambola! Stufa di farmi scivolare tutto addosso! Stufa di non essere considerata! Stufa di dare amore senza riceverlo mai! Stufa di anteporre i tuoi problemi a miei! Stufa di farmi calpestare i sentimenti! Stufa di piangere chiusa in camera mia da sola! Stufa di sentirmi sbagliata!" urlò con tutto il fiato che aveva e iniziando a piangere.
Silenzio, solo silenzio.
"Sono stufa" sussurrò ancora.
"Io..." riprese la sua amica.
"Io, io, io! Sempre io! Quando capirai che il mondo non gira attorno a te?! Beh quando lo capirai e sarai pronta ad essere meno egocentrica e finalmente vorrai ascoltare i miei problemi qualche volta, fammi un fischio! Fino ad allora, stammi bene!" la interruppe lei, chiudendo infine la telefonata.
Si mise le mani sul viso e incominciò a singhiozzare forte. Non seppe per quanto tempo, fatto sta che, ad un certo punto, sentì una manina sul suo ginocchio. Si tolse le mani dal viso e vide un bambino, di non più 4 anni, davanti a lei.
"Va tutto bene?" le chiese.
Lei si asciugò le lacrime e annuì, non si fidava della sua voce.
"A me non sembra. Vuoi un po' di gelato? La mia mamma dice che tira su il morale" disse il bambino porgendole il gelato che aveva nell'altra manina.
"Grazie, ma..." rispose al bimbo, venendo interrotta da un "Matt!" urlato a gran voce.
"Sono qui!!" urlò in risposta il bambino davanti a lei.
"Matt, accidenti a te, mi hai fatto preoccupare" disse una voce. Lei si girò verso la voce e vide un ragazzo alto che sembrava la versione più grande del bambino.
"Non dirmi che stavi infastidendo questa ragazza? Chiedigli scusa" proseguì la voce del ragazzo.
Vide il labbro inferiore del bimbo tremare e prima ancora di rendersene conto "No, lui stava solo cercando di consolarmi" pronunciò.
Gli occhi del ragazzo si posarono su di lei e per un momento si sentì mancare il fiato.
Restarono a fissarsi per qualche secondo, venendo interrotti da Matt che "Scusa fratellone, prometto che non lo faccio più" sussurrò.
Si girò a guardarlo e gli regalò un sorriso, un vero sorriso dopo tanto tempo. 
"Ehm, Matt perché non vai a giocare ancora un po' con i tuoi amichetti?" disse il ragazzo all'improvviso.
Vide gli occhi del bimbo illuminarsi e correre dai suoi amici, dopo aver gridato un "Grazie!"
I due ragazzi restarono un po' in silenzio, che venne spezzato dal ragazzo che "Posso sedermi?" le chiese.
"Ehm si, si certo" rispose lei titubante. 
"Che stupido! Io non mi sono nemmeno presentato: sono Zayn" disse porgendole la mano.
"Perrie" rispose con un sorriso e finalmente dopo tanto tempo si sentiva giusta.

   
 
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