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Autore: Crilu_98    09/04/2016    1 recensioni
François Marchand, appartenente ad una famiglia della media nobiltà francese, è alla disperata ricerca di sua sorella Amélie, sparita senza lasciare traccia; ancora non sa di essere diventato il bersaglio di un manipolo di congiurati e che per venire a capo dell'enigma dovrà ricorrere all'aiuto di una giovane ladra, Claire, dal passato misterioso. Amélie, invece, nel tentativo di riconquistare la propria libertà incrocia la strada di James MacMallon, un bandito scozzese in esilio perennemente diviso tra il profitto materiale e la propria coscienza.
Nel frattempo, a Parigi, il Cardinale Richelieu indaga sulle voci che girano a palazzo, avendo tra le mani un unico indizio: il simbolo del Giglio Scarlatto.
Tra briganti onesti, affascinanti contesse, spie, sicari e pedine si dipana la storia di una congiura che potrebbe mettere fine al regno di Francia...
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Grazie all'esperienza di Mouchoir Rouge, che conosceva il territorio da Orléans a Tours a menadito, non fu difficile individuare il castello di Blois. Ciò che stupì e mise in allerta il gruppo, però, fu che la fortezza sembrava completamente abbandonata. Si avvicinarono guardinghi e scoprirono che effettivamente non c'era nessun uomo armato a controllarne il perimetro e il portone era abbassato; dentro, il cortile deserto e muto dava l'impressione che nessuno vi mettesse piede da anni.
-Ci dobbiamo essere sbagliati...- mormorò François, affranto, barcollando fino ad appoggiarsi alla parete. Un altro buco nell'acqua e Amélie ancora in mano a quei bastardi... L'interrogativo alla base di tutte le sue sventure lo tormentava, più indecifrabile che mai: perché lui? Perché proprio la sua famiglia?
Claire gli poggiò una mano sulla spalla, con una smorfia seria sul viso.
-Mi dispiace, François.-
Sussultò lei stessa nell'udire le sue parole: l'aveva chiamato per nome! Aveva chiamato un nobile possidente con il suo nome di battesimo! Neanche una moglie si sarebbe presa questa libertà.
"Ma che ti salta in mente? Finché ti rivolgi a lui così nella tua testa può anche andare bene, ma non lasciarlo avvicinare! Già darvi del tu è stata una pessima idea..."
Il giovane la fissò con i suoi occhi smeraldini, ammirando i lineamenti fini della ladra e accorgendosi per la prima volta che gli risultavano in qualche modo familiari: la linea dura della mascella, gli occhi scrutatori, le sopracciglia arcuate... Ma quell'istantaneo senso di riconoscimento svanì non appena la voce di Mouchoir Rouge interruppe il loro gioco di sguardi.
-Questo castello è abitato! Muovetevi, dobbiamo andare via da qui!-
-Che cosa state dicendo?- esclamò François correndogli incontro. Il bandito mostrò loro un'ampia camerata recentemente utilizzata come dormitorio da diversi uomini, che avevano lasciato lì i loro bagagli e poi l'uscita segreta di un cunicolo delle prigioni, scoperta da Renard.
-Vostra sorella è stata qui, monsieur: guardate, questa cella fino a qualche giorno fa ospitava qualcuno. E' fuggita da questa parte e ciò spiega anche la momentanea assenza di tutti i suoi carcerieri: saranno sparsi per la foresta a cercarla!-
Claire osservò ammirata e leggermente intimorita l'indurirsi dei lineamenti del moschettiere: il suo volto era diventato una maschera di puro odio nel pensare a cosa potesse aver subito la sorella per opera di quegli animali. Con la barba di qualche giorno e l'espressione determinata non c'era molta differenza tra lui e Mouchoir Rouge.
 
Amélie sedeva davanti all'aia, stringendo con forza il pezzo di carta sgualcito che aveva tra le mani. André glielo aveva riportato quel pomeriggio, per provarle la veridicità delle sue parole.
François, il suo amato, integerrimo fratello... Ricercato per tradimento! La ragazza non aveva dubitato un attimo che dietro tutto questo ci fosse l'opera della Contessa di Clermont, per questo era impaziente di riprendere il cammino verso Parigi: una volta là, con la sua testimonianza, sarebbe stato possibile far sospendere la condanna nei confronti di François.
Le condizioni di James, però, non accennavano a migliorare: continuava a delirare nel sonno e nei pochi, brevissimi momenti di lucidità chiedeva dell'acqua.
Sarah, nonostante l'iniziale diffidenza, era stata molto comprensiva con lei e l'aveva invitata a darle una mano nel mandare avanti la casa: era tutto il giorno che la ragazza puliva, lavava e cucinava. Aveva le braccia a pezzi e le ferite sulle mani bruciavano, ma tutto quel lavoro l'aveva aiutata a stare meglio, a non pensare. Avvertì un lamento dall'interno dell'abitazione e corse al capezzale di James: l'uomo socchiuse lentamente le palpebre, osservandola con i luminosi occhi grigi.
-Miss...- sussurrò con voce roca, cercando di sorridere.
-Sono qui!- rispose lei, prendendogli la mano tra le sue -Sono qui...-
Quel gesto le ricordò quando, nel buio della prigione, si era aggrappata alle sue mani attraverso le sbarre, angosciata per il futuro e spaventata dalla sua situazione. Adesso ogni sentimento che riguardasse la sua possibile sorte era attenuato, quasi svanito: la morte l'aveva sfiorata più volte, non le faceva quasi più paura. L'unica emozione per cui aveva lasciato spazio nel suo animo era la preoccupazione per la salute dello scozzese. Si chiese cosa significasse per lei quell'uomo rude e irriverente e, al contrario, come la vedeva lui.
-Mi avete salvato... Ancora.- riprese James dopo un attimo di silenzio.
-Ancora?- mormorò lei confusa.
-Sì, adesso e nella foresta. E, ancora prima, avete salvato la mia anima quando stavo per compiere un delitto orribile...-
-Quello non è stato certo merito mio... Siete voi che vi siete fermato in tempo.-
La voce dell'uomo si perse in un borbottio inconfondibile.
-Sto morendo?- chiese poi, brusco.
-No!- esclamò Amélie, esterrefatta -No, la ferita non è più così grave, la moglie di André vi ha salvato appena in tempo. In breve tempo starete meglio!-
-Avete detto loro di Schmitt?-
-No- sussurrò la ragazza, abbassando istintivamente la voce.
-Brava ragazza!- rispose James, stirando le labbra in un vero e proprio sorriso. Poi la sua espressione si incupì:
-Non siete uscita fuori di casa, vero?-
-Ma... Veramente sì...-
Amélie non fece in tempo a finire la frase che lo scozzese, con un ringhio animale, l'aveva afferrata per il corsetto e avvicinata a sé; ora il suo volto pallido e contratto per lo sforzo e la rabbia distava pochi centimetri dal suo.
-Cosa vi salta in mente? Siete un bersaglio troppo facile se vi esponete così!-
-Non penso di aver fatto nulla di male!- replicò lei piccata, liberandosi dalla scomoda stretta -Non c'era nessuno nei dintorni e di certo mi sarei accorta se gli uomini di Schmitt fossero arrivati!-
Detto questo, uscì in fretta dalla casa, arrabbiata e confusa. Quell'uomo era troppo autoritario per i suoi gusti: la loro convivenza fino a Parigi non sarebbe stata facile.
Sarah le andò incontro preoccupata e le fece segno di ritirarsi nell'ombra della soglia.
-C'è una donna che chiede di voi!- bisbigliò concitatamente. Amélie sentì il cuore che perdeva un battito: che fosse la Contessa? Scosse la testa, risoluta: no, Madie Lefevre non sarebbe mai scesa così in basso da venirla a cercare di persona. Ma allora...
-Chi è?-
-Non ha detto il suo nome. E' una strana ragazza, devo dirvelo: cavalca come un uomo!- sibilò la donna inorridita -Forse è una strega!-
-Madame Moreau, state dicendo delle sciocchezze! E' solo una viandante!-
-Ha chiesto espressamente di voi!- replicò ostinatamente l'altra.
-E... Ha parlato di Monsieur MacMallon?-
-No, non ne ha fatto parola...-
La ragazza rifletté un attimo, poi si diresse decisa verso il cavallo che sostava poco distante dall'abitazione. Sulla sella stava una ragazza più o meno della sua età, dai morbidi capelli neri e vivaci occhi blu, che la guardava attentamente. Poi sorrise, e chinò il capo:
-Mademoiselle Marchand, lieta di vedere che state bene!-
Sarah, che le era corsa dietro preoccupata, fissò la sconosciuta con diffidenza.
-Chi siete? Come facevate a sapere che ero qui?- chiese Amélie, avvicinandosi con circospezione.
-Il mio nome è Claire Gaillard, e sono qui per conto di vostro fratello.-
-Mio fratello? François? Sta bene?-
-E' molto preoccupato per voi, mademoiselle e capirete che, data la situazione, era meglio che non venisse a cercarvi di persona. Abbiamo trovato la vostra prigione vuota, e battuto la foresta fino ad incontrare questo casolare. Vostro fratello e i nostri compagni ci aspettano poco lontano da qui.-
-Come faccio a fidarmi di voi? Non vi conosco!-
Claire sorrise ancora:
-François l'aveva detto che non vi sareste lasciata convincere facilmente: ecco, guardate. Lo riconoscete?-
Amélie sbarrò gli occhi: quello che la ragazza teneva in mano era l'anello con lo stemma della sua famiglia. Anche Sarah ora guardava la straniera con occhi diversi.
-Bene, ora che avete accertato la veridicità delle mie parole, sbrighiamoci: non possiamo perdere tempo prezioso!-
-Veramente io... Non posso!- mormorò la ragazza.
-Cosa?- sbuffò Claire, sbalordita.
-C'è un uomo che... Mi ha aiutato a scappare. E' stato ferito gravemente ed è ancora debole...-
-Ma mademoiselle, non capite? Siamo tutti in pericolo! Se la... Se i nostri nemici ci trovassero sarebbe finita, anche per la vostra gentile ospite e suo marito!-
Amélie guardò Sarah con occhi colpevoli:
-C'è modo di portare Monsieur MacMallon con noi? Vi prego, non posso abbandonarlo!-
La donna parve meditare sulle sue parole:
-Il ragazzo si riprende in fretta, ha una tempra forte: se lo fate salire con le dovute precauzioni su quel cavallo e andate ad un'andatura ragionevole le fasciature dovrebbero reggere.-
Amélie si precipitò nell'abitazione e spiegò in poche parole allo scozzese l'evolversi della situazione.
-Siete sicura di ciò che dite, miss?- borbottò lui, alzandosi a sedere con una smorfia di dolore.
-Sì.-
-Forse fareste meglio a lasciarmi qui... Se davvero quella ragazza lavora per vostro fratello vi scorterà da lui, che saprà proteggervi meglio di quanto io non possa fare in queste condizioni...-
-Non scherzate!- esclamò lei, vacillando sotto il suo peso mentre lo aiutava a lasciare il letto -Voi mi avete salvato la vita e verrete con me!-
La moglie di André si affrettò ad aiutarla e tutte e tre insieme riuscirono a posizionare James sul cavallo: l'uomo aveva un'espressione stravolta e sofferente dipinta sul volto. Sarah prese il volto di Amélie tra le mani:
-Addio, mademoiselle, e che Dio vi protegga!-
-E protegga anche voi e vostro marito: non dimenticherò mai il vostro aiuto, e non appena questa storia sarà finita troverò il modo di ringraziarvi!-
 
Mouchoir Rouge si alzò in piedi, vedendo arrivare all'orizzonte un cavallo e due ragazze appiedate.
-E' vostra sorella quella?-
-Sì- rispose François con voce strozzata, mentre l'emozione minacciava di fargli scoppiare il petto.
-E perché diavolo non stanno sul cavallo allora?-
-Perché trasportano una terza persona, non vedete?-
Il bandito fischiò, allarmato: ora che erano più vicine, poté vedere un uomo accasciato sulla sella dell'animale. Amélie Marchand sollevò le gonne da contadina che aveva indosso ed iniziò a correre piangendo verso il fratello, che l'accolse tra le braccia con un sorriso commosso.
-François... Oh Dio misericordioso, François...- balbettò la ragazza, mentre Claire avvicinava la bestia a quelle dei suoi compagni.
-Chi è quest'uomo?- borbottò Mouchoir Rouge, mentre Renard aiutava la ragazza a depositarlo a terra.
-James MacMallon, uno scozzese che mi ha salvato la vita: è grazie a lui se sono fuggita dal castello.- rispose Amélie, sciogliendo l'abbraccio fraterno. -E voi sareste...?-
-Jean Martin, mademoiselle, meglio conosciuto nei dintorni come Mouchoir Rouge!-
Amélie spalancò gli occhi celesti:
-Il feroce brigante?-
-In carne ed ossa, ed egli è il mio fedele compagno Renard... Non temente, non vi farò del male. Io e vostro fratello... Lavoriamo insieme, ora.-
La giovane Marchand rivolse un'occhiata carica di dubbi all'intera compagnia, e in particolar modo al fratello: avrebbe dovuto spiegarle molte cose.
 
 
Angolo Autrice:
Finalmente insieme!!! Sono lieta di annunciarvi che la fine di questa storia è già nella mia testa, ora si tratta solo di metterla su carta xD nel frattempo, continuate pure a chiedervi a chi possa rassomigliare Claire...
 
Crilu
   
 
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