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Autore: Rynarf    10/04/2016    0 recensioni
Marie è colei che mi ha forgiato, tuttavia non è mia madre. Io non ho madre.
Sono nato senza appartenere a nessuno, eppure non me ne rammarico.
Per loro il mio modo d’esistere doveva essere corretto: “Poverino, che mostruosità”.
Ma io non sono d’accordo.
Non mi hanno cambiato, neppure “aggiustato”. E se per voi sono il giocattolo difettoso, per lei ero il prediletto.
Genere: Angst, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Clapis.'
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Clapis.


Privo di famiglia, frutto di un’associazione a scopo di lucro rinominata “Fabbrica di neonati”, la quale illegalmente racimolava donne disposte a portare avanti una gravidanza per poi liquidare i neonati ad acquirenti anonimi presso il mercato nero.
La vendita di questo bambino avviene tramite un errore, dato che la destinataria aveva richiesto un bimbo di otto anni, invece le giunse uno di sei mesi.
Se sulle prime il pensiero di farlo perire la pervade, successivamente l’idea di creare un proprio “discepolo” è troppo ghiotta per essere accantonata.
Marie è una signora sui quarantacinque anni, corpulenta, ma sempre ben curata (nell’aspetto fisico), quello psichico lascia alquanto a desiderare.
La sua più grande passione sono i bambini, ed insieme a questi, le torture. Ci siamo intesi, no?
Grazie a questi suoi vasti interessi, genera un piccolo commercio ove (acquistando infanti compresi tra i 5 ed i 14 anni) li dispone alla mercé di individui poco raccomandabili in cambio di cospicue somme di danaro. I suddetti disgraziati subiscono ogni genere di violenza, ma non solo dalla sopraccitata clientela, bensì anche dalla stessa padrona.
Marie nomina il proprio pargolo “Clapis”, senza tuttavia esentarlo dai suoi doveri di prodotto commerciale, eppure nega ai clienti di usufruire del suo corpo come strumento di piacere sessuale, poiché unicamente ella poteva avere questo privilegio.
Clapis è preso sotto l’ala della donna, cresciuto tramite ideali sballati e malsani.
Le principali attività tra la fittizia genitrice ed il ragazzino sono quelle di assistere in diretta alle torture e agli stupri dei suoi coetanei, esaltandone la grandiosità.
Lo addestra ed abitua a compiere, a sua volta, malvagità fisiche e spontanee! Le ricompense giungevano sotto forma di pasti succulenti, giacigli comodi nei quali riposare una notte, stralci di normalità insomma. Queste erano attuate solo nel caso in cui l’innocenza del bimbo riuscisse a condurlo verso le più infime strade dei martiri verso il prossimo, ma anche verso se stesso.
Abitualmente viene sottoposto, come gli altri, ai passatempi di Marie. I suoi preferiti sono le scosse di corrente, le bruciature di sigarette, l’amputazione di arti, le fruste.
Molti innocenti vittime perivano sotto le distorte menti altrui, e Clapis (già alla tenera età di sette anni) è autore di un omicidio. Più compie spontaneamente del male, maggiormente la sua padrona lo loda! Difatti spesso e volentieri ricorre ad atti di autolesionismo per ottenere ricompense ed attenzioni; è ormai plasmato per essere un abile bugiardo e compiere atrocità sulla gente.
Il rapporto tra i due non può esser messo sullo stesso piano di quello tra un genitore e figlio; il ragazzino identifica la donna come proprio capo, ed ella lo tratta come il suo giocattolo preferito.

Trascorrono otto anni, ed oramai la psiche di Clapis è deviata, indirizzata fermamente presso la follia ed il malessere altrui.
La celata organizzazione di Marie salta, stroncata dalle forze di polizia che da parecchio tempo investigavano su di essa.
Vengono liberati due ragazzine e tre ragazzini, compreso Clapis, inseriti immediatamente presso strutture ospedaliere, nelle quali ci si dedicava anche alle cure psichiatriche con altrettanti supporti sul medesimo campo. Dopo un periodo basilare di riabilitazione, vengono messi in adozione! Affidati a famiglie ben selezionate.
Quest’ultime sono obbligate a frequentare corsi riabilitativi per i propri pargoli, i quali (chi più, chi meno) manifestano ampi disagi e traumi, tenendo costantemente in aggiornamento gli assistenti sociali delle migliorie o ricadute.
Dai suoi nuovi genitori viene istruito su tutto ciò che aveva perso da otto anni, come la conoscenza della scrittura, i numeri e la lettura.
Clapis è indubbiamente il paziente più problematico, essendo stato cresciuto da sempre con quella mentalità, al contrario dei suoi coetanei.
Con la somministrazione di farmaci specifici compie progressi significativi, ma mai decisivi. Egli li assume sino agli undici anni, successivamente viene ritenuto abbastanza “sano” per procedere unicamente con le cure psichiche. Gli viene diagnosticato il disturbo schizotipico della personalità ed il disturbo esplosivo intermittente, i quali tendono ad incidere parecchio nel comportarsi con gli altri.
La sua totale assenza di empatia gli impedisce di stringere un forte rapporto con i genitori adottivi, ed il suo primo disturbo lo porta a chiudersi nei confronti di questi, data la lettura del loro affetto come “invadenza”.
All’età di tredici anni, il giovane viene indirizzato a lavoretti socialmente utili, poiché ritenuto abbastanza stabile per assumersi –gradualmente- determinate responsabilità.
Dopo circa dieci mesi di attività riabilitative a Clapis viene affidata la mansione di assistere una vecchietta per tre pomeriggi a settimana. Svolge egregiamente il proprio compito per tre di queste, sino a quando l’anziana non capitombola accidentalmente per le scale, o almeno così sostiene il ragazzino. A seguito di quest’incidente, la povera donna perde la vita.
 Successivamente il tredicenne confessa di averle fatto uno sgambetto con lo scopo di compiere un dispetto nei suoi confronti, bocciando l’intenzione di farle del male. Mente anche sull’ultima versione: Clap ha spinto volontariamente la pensionata giù dalle scalinate, con la premeditata volontà di ucciderla.
La sua primaria ammissione di colpevolezza risulta fin troppo convincente, ed accusato di omicidio preterintenzionale finisce in Riformatorio Giudiziario (poiché minore) con una condanna a cinque anni. Tuttavia non sconta tutta la pena, evadendo alla metà della terza annata.
Dalla cittadina Scozzese di Greenock fugge clandestinamente tramite un treno, approdando dopo un giorno di viaggio a Londra.
Le ricerche del fuggiasco procedono per le lunghe, ma risulta come svanito nell’aria, senza aver lasciato alcuna traccia o testimonianza visiva.
Intanto  Clapis comincia a stanziarsi sul suolo Inglese, adottando una vera e propria vita da senzatetto. Trascorre otto mesi da clandestino, oramai ha compiuto i diciassette anni. Nell’arco di quel tempo ha trovato lavoro come aiutante macellaio, sfruttando uno scasso per auto come dimora.




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La mia mente deviata partorisce personaggi malsani, lo so! Li odio e li amo. 
Questa è una schematica biografia, ma conto di caricare monologhi e racconti su di ognuno di loro.
Spero che possano destare il vostro interesse~
Grazie per aver letto!
  
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