Scritta sentendo Castle di Halsey.
Wanda è figlia di Freya. Quando hanno cercato di dare fuoco alla neonata, questa è diventata una strega di fuoco.
Castle
Wanda si tolse la corona di ossidiana
rossa e allungò il
braccio facendola cadere giù dal trono. Uno dei portantini
che tenevano i due
tronchi su cui era assiso il trono, la evitò continuando a
tenere la schiena e
la testa curva.
“Continuo a dire che una
carrozza sarebbe andata benissimo
ugualmente” sibilò. Si guardò la mano,
ricoprendola di fiamme rosso-viola. La
gemma a forma di goccia al suo collo brillò, illuminata
dalla luce del sole.
Uno dei portantini deglutì rumorosamente, continuando a
guardare il terreno.
“Per noi è un
onore portare la futura regina” sussurrò.
Wanda si sdraiò lateralmente sul trono, facendo ondeggiare
le gambe snelle
oltre il bracciolo di legno nero del trono.
“Anche se è una
strega nata dalle fiamme con cui hanno
cercato di bruciarla da neonata?” domandò acida. I
due portantini dietro
rabbrividirono. Una contadina che vide passare il gruppo si fece il
segno della
croce e chinò il capo.
“Non so se è
peggio lei o le due regine che sono appena
morte” sussurrò il marito, raggiungendola con la
zappa in mano. La moglie
sgranò gli occhi e si premette un paio di volte indico e
medio sulle labbra.
“Non lo dire. Potrebbe
punirci” supplicò. Wanda corrugò la
fronte e strinse gli occhi, avvertendo una fitta al cuore. Chiuse il
pugno e
conficcò le unghie nella pelle e alzò lo sguardo.
“Com’è
il re che devo sposare? Vorrei evitare di fare la
fine della mia cara zietta. Né oro, né ghiaccio
si abbinano al fuoco” spiegò.
Le sue ciocche castano-vermiglio le ondeggiavano intorno al viso, mosse
dal
vento.
“Il re è
anziano, ma saggio. E’ rimasto vedovo da poco, con
una bambina a carico” spiegò uno dei portantini.
Wanda roteò gli occhi e fece
volteggiare davanti ai propri occhi una fiamma.
“Certo che non imparano mai
questi vecchi re. Non
sopravvivono a lungo alle loro nuove e giovani regine… sono
sempre così
sfortunati” bisbigliò. Alzò lo sguardo,
sporgendo la testa e vide avvicinarsi
il castello. Era di pietra nera, le guglie si alzavano fino al cielo.
Un
gigantesco pesco cresceva accanto a una delle fiancate e i suoi rami
carichi di
fiori entravano in una delle finestre.
“Ho appena capito dove si
trova la giovane principessina.
Sembra una di quelle con la fortuna di essere raccomandate da fatine
buone,
poteri immensi e natura rigogliosa” brontolò.
Sporse il labbro inferiore e
sospirò.
“Segno che lei
sarà una spina del fianco e la compianta
madre anche di più” brontolò. Wanda
vide i portantini cominciare a risalire una
lunga scalinata. Si raddrizzò sul trono e saltò
giù, mettendosi a correre lungo
i gradini.
“Vostra altezza!”
gridò un portantino, mentre il gruppo si
metteva a inseguirla. Wanda si afferrò la gonfia gonna rosso
vermiglio, la
sollevò con entrambe le mani e si mise a correre. Con un
calcio, dato con il
piede fasciato da uno stivale rosso fuoco con il tacco lungo una mano,
spalancò
le porte della sala del trono.
Su un trono era seduto un uomo
anziano, curvo, lacrime gli
rigavano il viso dalla pelle ingiallita.
Wanda si piegò in avanti
facendo l’inchino e si rizzò,
venendo avvolta dalle fiamme.
“Non lanciate malefici
nella
mia dimora. Questo luogo è protetto
da ogni malvagità dal ricordo della mia adorata
sposa” farfugliò, detergendosi
le labbra rugose con la lingua. Wanda sospirò e spense le
fiamme.
“Avrei preferito sbagliare
sul vostro conto. Non dovreste
essere con vostra figlia?” chiese. Il sovrano
ondeggiò una mano davanti al
viso.
“Mi sposerò
proprio perché qualcuno si occupi di lei. Amo
mia figlia, ma di più il bene di questo paese”
ribatté.
“Amate davvero questo
regno. Tanto da lasciare la gente
povera, in mezzo al lerciume. E renderete anche rigoglioso i campi, ma
forse
solo delle lacrime che versate per la vostra defunta moglie. Se la
amate così
tanto, non risposatevi”
Gli occhi del sovrano lampeggiarono e
l’uomo si passò la
mano nella barba bianca.
“Voi dovreste stare in
silenzio. La vostra bellezza è pari
al cielo, ma dalla vostra bocca escono solo insolenze”
sibilò.
“Problemi vostri che volete
sposare una strega” ribatté
Wanda. Scoppiò a ridere vedendo le rughe sul viso del
sovrano ispessirsi.
“Guardie, scortate la
futura regina nelle sue stanza.
Imparerà la decenza” ordinò
l’anziano. Wanda fece ondeggiare le lunghe ciglia
nere.
“Oh, voi non avete capito.
O imparerete a dimenticare la
vostra santa moglie o presto il vostro regno dimenticherà
voi” sibilò. Le
guardie la afferrarono per entrambe le braccia e la trascinarono via.