Film > Big Hero 6
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Autore: GirlDestroyer1988    11/04/2016    0 recensioni
“Shrikes, chi sono i ?”
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il fenomeno delle luci fuggitive era finito, ma di lì a poco altri strani fenomeni e eventi si verificarono. A San Francisco una coppia di uomini che si era messa a litigare venne interrotta da un leone fuggito da una delle gabbie del circo, in quel momento in transito in Guadalupe Canyon Pkwky. Successivamente, sempre nella stessa città, un grattacielo in Rio Verde Street prese fuoco, e alcuni bambini erano rimasti intrappolati. Improvvisamente arrivò, alla loro finestra, un aeroplanino simile a quello delle giostre, e i bambini vi salirono immediatamente sopra, per arrivare giù, dai loro genitori, e dai pompieri. Sempre a San Francisco, nella Golden Gate Bay, un rimorchiatore con un alta gru stava per tagliare in 2 il ponte appena ricostruito, ma improvvisamente girò a largo, verso il Pacifico, risparmiando il ponte in corrispondenza della sua precisa metà. Tutti questi eventi non erano nulla di veramente significativo, ma nell’antro di Baphomet tutto era pronto per un assalto frontale ad un'altra città, Londra, in corrispondenza delle strutture delle ex olimpiadi 2012. Queste erano state riabilitate per fini non sportivi, la torre di Anish Kapoor era, per esempio, stata convertita in un complesso di uffici del gigante dell’acciaio ArcelorMittal. L’attacco dei demoni fu immediato e cominciò dall’estuario del Tamigi, raggiungendo Belvedere Road e St Margaret Street. Il London Eye, trasformato in un avveniristica ruota panoramica a MAGLEV, simile a quella del Dreamland di Dragon Ball, venne attaccato da Er’ghoau, una sanguisuga di 137 metri, che stritolò le varie navicelle facendole scomparire nel Tamigi. Arrivò poi il rettiliano a 8 arti Gj’tyxdu a dargli manforte, distruggendo il mozzo. L’ombra insidiosa di Baphomet si allungò sulla torre dell’ArcelorMittal, provocando le reazioni terrorizzate degli uomini al suo interno. Il demone si fece avanti ora strisciando come un cobra, ora muovendosi a quattro zampe, esse tenute lontane dal ventre e con i gomiti piegati a L di 90° come un iguana, tirando indietro le sue guance fino a farle scomparire in degli ammassi di rughe in corrispondenza del massetere, mostrando 2 arcate di denti simili a uncini da alpinismo, che sperimentò nel loro incredibile saper spezzare ossa e dilaniare muscoli su alcuni degli amministratori e commercialisti in fuga. Entrato nella struttura, questa si scolorò dal rosso e dal grigio argentato, diventando viola melanzana e nera. Oltremare, venuto a conoscenza dell’assalto londinese, “la nuova Operazione Leone Marino”, decidette di mandare i Big Hero 6 in missione, ma all’improvviso da Londra arrivò un comunicato straordinario in cui si diceva che i demoni stavano rintruzzando. Non era molto chiaro, ma si parlava di donne, tante belle donne, supereroine, donne robot giganti, e di un certo Shrikes che voleva incontrare Hiro. “Chi è? Un altro demone?” “No, sembrerebbe un essere umano. Sembra che fosse stato l’autore di alcuni interventi di pubblica sicurezza a San Francisco. In ogni caso, sarebbe addirittura ansioso di confrontarsi con lei, Hiro Hamada” “Come confrontarsi? Vorrebbe combattere con me? Non mi sembra un personaggio molto amichevole…” comunque Shrikes arrivò su una jeep della BA, e ne scese guardandosi attorno come un magnate degli aerotrasporti che valuta un aeroporto per decidere se comprarlo oppure no. “Hiro Hamada? Ti facevo più basso!” “E io ti immaginavo con più penne e un becco” “Come?” “Il tuo nome, avvocato, significa averla in inglese. Comunque non ti vedo così ansioso come ha detto quel corrispondente da Manchester” “Quello non ha capito niente. Uno può essere ansioso anche retoricamente. Comunque non sono tuo nemico, Hiro Hamada. Sì, mi chiamo Shrikes e sono colui che ha salvato 3 volte San Francisco” “Io ho personalmente salvato 3 città da dei demoni, li stessi che ti hanno dato sicuramente filo da torcere lì lungo il Tamigi” “Per niente. Diciamo che mi sono concentrato sui pesci piccoli per non essere sempre io il protagonista” “Vuoi confrontarti con me, allora?” “Certamente. Dov’è qui che ci si può scornare come mufloni senza rompere vasi di vetro?” “Al parco naturale del monte di San Bartolo, in provincia di Gabicce Mare” “L’hai studiata la geografia di questo posto?” “Certamente” “Bene. Mettete via i libri, i quaderni e gli astucci ragazzi. Prendete con voi le sacche che si va in palestra” Lungo Strada dei cipressi, la principale arteria dell’oasi naturalistica, Hiro e Shrikes erano l’uno a valle, l’altro in piedi su delle rocce. “Mi sveli il tuo ? Io combatto tramite questa armatura high-tech, e tu?” “Il mio vero nome è Rex Grayson, e non sono al 100% umano. Ma di sicuro vivendo a San Fransokyo avrai collaborato con la Sezione 9” “La Sezione 9? Come fai a conoscerla?” “Ci sono stato a San Fransokyo. Motoko Kusanagi, la donna chiamata Il Maggiore, si è appena sposata con il capo della Sezione 10, Knute Denuan. Mi dispiace e le dispiace di non averti avvertito, ma tu eri impegnato a combattere il diavolo. Molto più importante,no?” “E il discorso di prima? In cosa non saresti al 100% umano? Io lo so che esistono creature umane non al 100%, e sono i cyborg. Lo sei anche tu? Perché altrimenti mi avresti menzionato Motoko Kusanagi e la Sezione 9? Lei, Batou e gli altri sono cyborg. “ Sì, anch’io sono un cyborg. Io sono uno “scaffale dei giocattoli vivente”, infatti mi chiamano anche “il modellista” e “il giocattolaio”. Vedi [si toglie la maglietta di Fun&Fan con cui aveva viaggiato] io ho un corpo biomeccanico costituito da scompartimenti, sul tronco, sulle braccia. Sfrutta un tipo di tecnologia molto meno “usurpatrice” di quella usata per i comuni cyborg come la Kusanagi. Non sostituisce integralmente il metallo alla carne, ma li fa combaciare insieme, in un unico abbraccio come Jeff Fahey e Jenny Wright in Il tagliaerbe. Assomiglio alla Venere di Dalì, con il corpo cosparso di cassetti, forse contenenti svariate copie del telefono-aragosta. Comunque vediamo tu quanto sei forte!” “Non ne vedevo davvero l’ora, autobiografo!” e Hiro colpì con un pugno Shrikes, che lo parò con l’avambraccio destro usandolo anche per farsi leva e ruotare di 90° sopra Hiro, dandogli una testata che lo fece cadere lungo le pietre. Hiro si rimise in piedi e estrasse dai suoi avambracci una coppia di liane ad alta tensione elettromagnetica, scagliandole verso Shrikes. Quello da uno dei suoi cassetti estrasse un fulmine globulare grande quanto un pallone da beach volley, che reagì con l’elettromagnetismo dell’arma di Hiro, dandogli una scossa al cervello con effetti allucinogeni. Li sembrò infatti che un bulldozer li stesse arrivando addosso. Nonostante fosse praticamente drogato di allucinogeni elettromagnetici, Hiro aveva i sensi, soprattutto la vista, enormemente affinati. D’altronde molti ex consumatori di LSD raccontano che quella droga dilati enormemente le capacità psicosensoriali. Hiro schizzò in aria e le sue liane agirono come una rete da tennis contro il bulldozer, che però lo tirò giù facendo ponte andando a premere le liane, che, pur essendo una manifestazione elettromagnetica simile all’aurora boreale, avevano la consistenza e la durezza di un cavo di una seggiovia. Rimessosi in sesto, Hiro vide il bulldozer ricoprirsi di luce come uno dei lavori artistici di Nawa Kohei, fino a non scomparire in un geode di luminosità. Successivamente questo geode si alzò in aria e andò da Shrikes, rimpicciolendosi fino a poter entrare nel cassetto sul suo corpo. “Ecco allora perché ti chiamano così. “ disse Hiro rimettendosi in posa plastica. “Già. Ricominciamo?” “Sì, ma questa volta non metterti a estrarre caterpillar dai capezzoli!” “E tu non metterti a estrarre fruste dai gomiti!” continuarono come 2 karateka, senza armi. I loro colpi non li facevano mai cozzare direttamente. A scontrarsi erano perlopiù braccia, avambracci, gomiti, profili manuali, profili di pugni, gambe, stinchi, saltuariamente piedi che creavano un momentaneo equilibrio nelle forze. Ad ogni pedata doppia che conduceva a quel ponte di peroni e tibie seguiva un'altra pedata e poi una terza e così via, fino a camminare letteralmente in aria, per poi separarsi e atterrare di nuovo a terra. Non si arrivò né ad uno sconfitto né ad un vincitore. Hiro non sentiva di stare davvero combattendo, ma piuttosto di stare giocando a scacchi contro un avversario altrettanto equilibrato. Iepe Rubingh aveva saggiamente combinato scacchi, gioco di strategia e meditazione trascendentale, e la boxe, lotta anch’essa strategica e meditativa, ma più combattiva. “Possiamo benissimo interromperci qui. Altrimenti non sembreremmo più 2 affidabili e venerabili samurai, ma 2 ubriaconi da sakèria. “ “Già. Comunque vorrei sapere più cose su di te. Da dove nascono i tuoi poteri, di quale organizzazione fai parte, o se sei un lupo solitario…” “E anch’io ti vorrei davvero conoscere un po’ di più, Hiro Hamada. Potremmo discuterne sugli scogli di Gradara Lido” “Ad un bar gustando un Push Hub Haribo non è?” “Non mi sentirei tranquillo e espansivo abbastanza. E poi a Gradara c’è un Adriatico incredibile, potrei capire il baretto se vivessimo in piena Pianura Padana, a Sostegno provincia di Bologna. “ “Hai ragione” “Sono stato il primogenito di Abigail Callaghan, succeduta per via non dinastica a Alistair Krei alla guida delle KIRI. A 11 anni mi offrì come campione per un esperimento con tecniche di cyborghicizzazione non invasiva che mi hanno reso cosa sono attualmente. All’inizio mi volli chiamare Magpie, gazza, solo che la gazza è anche ladra, e io non ero un delinquente. Poi Bowerbird, uccello giardiniere, ma non mi sembrava uno di quei nomi che colpiscano. Soprattutto dovevo inspirare terrore nei criminali, e un uccello giardiniere fa paura solo agli insetti di cui si ciba, non certo ai bandicoot che possono devastargli in ogni momento il giardino matrimoniale. Scelsi infine Shrikes, averla. L’averla è un uccello affine al passero che cattura le sue prede e le infilza sui rovi. Non ti fa senso?” “Se fossi un apodemo sì!” “E quindi sono Averla. Comunque appartengo all’HOJ” “HOJ?” “HOJ. Harem Of Justice. Sai che cos’è un harem?” “Sì [assume un espressione furba]” “Le disposizioni relative alle donne, frutto di una tradizione antica precedente l'Islam e talvolta di una contaminazione derivante dall'acculturazione con i costumi bizantini, hanno presto comportato nell'ambito della cultura islamica che le donne vivessero, all'interno della casa, in uno spazio loro riservato, cui aveva diritto d'accesso solo l'uomo che, per età, grado di parentela o impossibilità fisica (impotenti o eunuchi), non potesse aver lecitamente rapporti sessuali con la donna. Luoghi riservati alle donne erano anche identificati negli edifici pubblici, cosicché alle donne era ad esempio destinato, se possibile, uno spazio soprastante il luogo di preghiera (musalla) nella moschea, ovvero era loro ritagliato un orario differenziato di accesso rispetto agli uomini che dovevano assolvere l'obbligo canonico della Ṣalāt. Del pari, nei bagni pubblici (ḥammām), le donne potevano accedere in orari diversi da quelli degli uomini (sovente il pomeriggio), oppure in giorni alterni rispetto al sesso maschile. Gli Harem diventarono un'istituzione dagli accentuati riflessi sociali e politici quando erano costituiti dai sovrani dei vari Stati musulmani. Costoro — che avevano l'obbligo di mantenimento dei ginecei dei loro predecessori — amarono ingrandire il più possibile i loro Harem, non solo come ostentazione della loro ricchezza e potenza o della propria personale soddisfazione sensuale, ma anche per poter più facilmente scegliere, fra i tanti figli che le tante concubine gli generavano, quello che a loro arbitrio appariva il più dotato e il più meritevole della successione. A sorvegliare gli Harem erano destinati gli eunuchi che, per il loro altissimo valore pecuniario, costituivano un altro simbolo di ricchezza e di potere. Essi garantivano un controllo dei luoghi senza che ciò comportasse alcun rischio per i loro gelosi padroni. Il ricorso agli eunuchi è praticamente scomparso nelle aree di cultura islamica, sopravvivendo solo nel servizio di sorveglianza e di cura della Ka'ba di Mecca. Anche l'ampiezza dei ginecei si è drasticamente ridotta, permanendo di fatto quasi solo nelle aree dei Emirati del Golfo Persico e dell'Insulindia, anche in considerazione del fatto che in non pochi paesi musulmani la poligamia, nella forma della poliginia, è stata interdetta dalle leggi civili, malgrado essa nel Corano sia invece autorizzata, pur con qualche limite.” “Sai già cosa ti sto per chiedere” “Sì. No, non sono un castrato. Ho anzi una fidanzata, e una sorella. La fidanzata non è mia sorella, ovviamente. Lei si chiama Kophettn e ha i miei stessi poteri, ma all’opposto: se io ho un bulldozer-non un caterpillar-lei ha uno scraper. “ “Ma non erano le sorelle o i fratelli ad essere ying degli altri fratelli/sorelle yang?” “Non sempre. Spesso ci corrispondiamo di più tra non consanguinei che tra consanguinei. Mia sorella si chiama Inatrix ed è una specie di versione sadomaso di Batgirl” “Più Catwoman,suggerirei. L’illustre Selina Kyle ha praticamente inventato le serate bondage. Voi dove risiedete?” “In una riserva marina nello stato dell’Oregon. “ Anche Gogo Tomago era venuta a conoscenza dell’HOJ, tramite Hiro. In particolare era intrigata dalla dark badass action girl Inatrix, chiedendosi se fosse tosta come lei. Una notte, mentre si stava esercitando con i suoi dischi rotanti, uno sembrò colpire nulla, e le tornò indietro ruotando in verticale anziché in orizzontale, come lei l’aveva lanciato. “Bel tentativo….Inatrix!” e una voce dagli alberi svelò la misteriosa avversaria. Era la famosa Inatrix, con una maschera con una coppia di penne azzurre lateralmente agli occhi, con il corpetto perfetto per un nome che era una contrazione (fallita) di Dominatrix, Dominatrice, padrona. “Solo una frusta? Mi sarà facile metterti a 90°!” “Peccato che sia un esperta di tali posizioni!” e si gettò contro Gogo. Un colpo di frusta venne parato da Gogo, circondando però il suo braccio. Gogo però resisteva, tenendo i piedi appoggiati direttamente sul terreno, non facendo prima interagire le ruote, per non perdere l’equilibrio. “Ma che furba! Niente ruote, così non te ne voli all’indietro! Guarda me piuttosto!” e Gogo osservò più attentamente quella Inatrix, notando che non era appoggiata al suolo, ma vi si librava sopra ad un palmo. “Come fai?” “Tacchi 12 MAGLEV, per di più appuntiti e taglienti. Che te ne pare, colei che chiamano La motocicletta umana?” “Mi conosci!” “Certo! I Big Hero 6 non sono un fenomeno locale di San Fransokyo, ma la vostra fama ha fatto il giro del mondo! Comunque credo che tu abbia ragione: mi servirebbero proprio delle ruote taglienti come i cerchi magici di Crilin!” “Ah già, ma per sapere se si trasformi o no in Super Sayan ti devi rivolgere a Fred!” e attivò in reverse mode il disco rotante, facendo cadere all’indietro Inatrix. “Considera che il tuo avversario possa mollare la presa” e l’aiutò a rialzarsi. “Potresti uccidermi in questo momento, sai?” “Mi fai più pivellina di quello che veramente sono. Sono ben felice di farmi rimettere in piedi da te. Comunque non mi sono praticamente ferita, e posso camminare-fluttuare come Marceline di Adventure time fino al vostro rifugio, dove mi aspetta quello scemotto di mio fratello Shrikes e quella saltellante bambolina della sua ragazza.” “Non ci credo che te ne puoi stare come su un catafalco” a quel punto Inatrix alzò le gambe e rimase perfettamente in equilibrio aereo a un palmo da terra. “Ginocchi MAGLEV?” “bè, proprio quelli” Erano già arrivati Shikran, “il giocattolaio”, “il modellista”, “l’uomo discarica”, e Inatrix, la sua sorella dark, sadomasochista e con un senso dell’umorismo da becchini. Hiro parlava con lui, raccontandogli tutto quello che aveva da dire su sé stesso, e non era poco. “C’è molto da raccontare su di me, senza presunzione ovviamente. Devo tutto a Tadashi Hamada, mio fratello, purtroppo morto. È per me molto triste e difficile ricordare tutto questo. Mio fratello è davvero stato fondamentale per me, ma anche per la nostra famiglia. O ciò che, all’inizio del mio cammino, era rimasto. Ero quasi completamente senza famiglia a quei tempi, presuppongo 2019…2020. Probabilmente 2020, c’erano le olimpiadi di Edo, mi ricordo che insieme a mio fratello facevamo progetti e studi delle nuove apparecchiature sportive utilizzate. Vivevamo con la mia zia, Cass . tutto cominciò quando compii 14 anni, perciò nel 2021, un anno dopo quelle olimpiadi, che vidi a 13 anni. Partecipavo alle robo battaglie, scontri clandestini tra droidi. Con uno dei miei progetti ero riuscito a umiliare un ciccione perennemente sudato di nome Mr Yama, che a quanto ne so ritrovai poi impregnato nel circuito dei combattimenti tra cani, e per questo arrestato. Finì i suoi giorni in galera, morendo per un attacco di super dissenteria, in un tentativo poco ortodosso di perdere peso in minor tempo possibile. Che fine perfetta per un coglione come lui. Comunque essendo illegali, finivamo in centrale. Io e mio fratello. Lui era tutto ciò che avrei sempre voluto essere. Saggio, equilibrato, onesto, coraggioso, leale, altruista. Sapeva che non ero un criminale, che per me le robo battaglie erano unicamente un gioco, ma da me voleva di più. Dopotutto mi ero laureato a 9 anni. Quindi mi portò all’Accademia Scientifica di San Fransokyo (SFSA), dove conobbi Gogo, la centauressa, Honey, l’esperta in chimica, Wasabi, lo spaccatore di capelli in quattro, Fred, il nerd. Ma fu soprattutto Baymax, il magnus opus di mio fratello, a trafiggermi. Adesso Baymax è un gigante d’acciaio di 30 metri che riposa in una portaerei attraccata ad un ex possedimento croato, Unije, ma quando lo conobbi era la cosa più tenera, rassicurante, dolce e calda che avessi mai incontrato. Baymax è un robot samaritano con spray antisettici per guarire ustioni fino al 6° spruzzati dai polpastrelli, defibrillatori nelle mani, una riserva di lecca lecca per ipoglicemici estratti da una tasca segreta sul didietro. Inoltre, il suo corpo di lattice iperespanso e gonfiato da un motore a 4 atmosfere per una capacità di 6 litri, 14 decilitri, 28 centilitri, 56 millilitri. Inoltre possiede un termosifone interno in grado di produrre 78 Joule al minuto. Perfetto per abbracci a afa, ma i migliori che qualcuno mi avesse mai dato. “ “Poi Tadashi morì. Successe una sera per me al tempo stesso maledetta e importante. Presentai la mia più grande invenzione, i microbots. Ora te li spiego. ogni microbot ha una grandezza appena inferiore al centimetro. È costituito da 3 moduli: il primo e il terzo sono tubulari, con potenti elettromagneti ancora più piccoli. Sono attaccati al secondo, una sfera. Il primo e il terzo modulo ruotano fino a 360° sulla sfera, e ciò permette infinte combinazioni. La sfera contiene un mio neurone. Questo neurone è stato reso una cellula eucariota e si è riprodotta indefinitivamente. Questi neuroni sono poi stati inseriti all’interno dei microbot, e rispondono al resto dei miei neuroni, tramite una corona d’amplificazione neuronale. I microbot creano, combinandosi, qualunque cosa io voglia. E sarebbero stati un'altra rivoluzione, in quelle del XX-XXI secolo. L’aereo permise l’espansione dei campi di battaglia, dei trasporti, degli sport, delle esplorazioni, la radio della comunicazione orale, il grammofono e il vinile del suono, disgiungendolo dalle corde vocali, la penicillina la sconfitta di innumerevoli malattie, l’energia atomica un potere infinito, la televisione la moltiplicazione dei 2 sensi della vista e dell’udito, l’infinita presenza ovunque, le VHS e i videoregistratori la salvabilità e riproducibilità infinita dell’immagine televisiva, Internet la super espansione dell’essere umano nell’Universo, la clonazione l’infinita riproducibilità della natura umana, le conquiste dell’astronautica lo spingere l’esplorazione umana aldilà dei confini del nostro pianeta. Con i miei microbot l’uomo avrebbe avuto il potere di Dio: creare a Sua Immagine e Somiglianza. Ma scoppiò un incendio e mio fratello, accorrendo dentro l’Università in cui li esponevo per salvare un uomo, Robert Callaghan, morì. In quel momento il mio mondo finì. Addio Tadashi, addio Università. Addio invenzioni. Mi rimasero solo i miei 4 amici e Baymax. Baymax all’inizio non capiva che si può morire anche giovani e sani, e che non tutto si può curare. Però lo adoravo. Era dopotutto l’unico ricordo di Tadashi che avevo. Poi un giorno scopro che uno dei miei microbot è impazzito. Mi porta quasi nelle grinfie di Youkai, un misterioso terrorista con una maschera kabuki con i miei microbot. Inutilmente io e Baymax lo denunciammo, e io, Gogo, Wasabi, Honey, Fred e Baymax dovemmo organizzarci da soli. Io divenni cavaliere di Baymax, lui un possente robot da combattimento spaziale, Gogo una motocicletta umana con frisbee spaziali laceranti, Wasabi uno spadaccino con machete al plasma, Honey una lanciatrice di sfere ad esplosivo chimico, Fred un mostro triclope che sputa fiamme all’idrogeno. Scoprimmo che Youkai era Callaghan, intenzionato a uccidere Alistair Krei, capo delle omonime Krei International Robot Industries (KIRI) poiché un suo esperimento di teletrasporto aveva imprigionato nella Dimensione Θ, l’interdimensione tra 2 enti solidi, che il teletrasporto permette di attraversare in un tunnel quantistico, il Condotto H, e che i Wormhole fanno percorrere in una distorsione della stessa Dimensione Θ, la Depressione biunivoca E. Abigail, la figlia dell’Ingegner Callaghan e pilota della prima navicella destinata all’attraversamento della Dimensione Θ tramite la Depressione biunivoca E, era rimasta bloccata nella Dimensione Θ, dal momento che un malfunzionamento del secondo portale, il portale di defezione, l’aveva bloccata a metà strada, come una delle pallottole dell’Agente Smith. Per suo padre, Youkai cioè Callaghan Sr, questo equivaleva ad averla uccisa e voleva rendere la pariglia a Krei, schiaffando anche lui nel limbo della Dimensione Θ. Riuscimmo a intercettarlo sull’isola di Akuma, dove la KIRI stava sperimentando il congegno teletrasportante, dopo averne capito il segreto. Lì non mi comportai esattamente da eroe, te lo devo confessare. Youkai, non mi ricordo in che momento della colluttazione tra noi e lui, dopo che ne scoprii l’identità, mi disse che la morte di mio fratello era stata un incidente. Perché una tale infamazione? Oltretutto aveva l’aggravante di aver abbandonato mio fratello in quell’Inferno, rubando i microbot e usandoli per fuggire. Travolto dall’ira, modificai la CPU di Baymax perché desistesse dal suo atteggiamento compassionevole e da medico diventasse boia. Ho osato infrangere la Prima Legge, ma ero pazzo di rabbia. Fu Honey a doppiamente modificare la CPU di Baymax, reinserendo il programma originale. Io non potevo sopportare che Youkai se ne fosse scappato, probabilmente per scatenare una carneficina alla sede centrale della KIRI. Ciononostante Baymax aveva ancora in serbo per me un video in cui mio fratello illustrava come l’avesse costruito. Fratello dove sei? Perché mi abbandonasti nella mia confusione? Perché spegnesti la tua luce? Sentendomi un cane, mi pentii amaramente dell’aver fatto di Baymax un sicario. Ciononostante tutto, i miei amici, erano comunque disposti a perdonarmi. Me ne rendo conto solo ora, vergato dall’esperienza: io e Youkai non eravamo poi tanto diversi. Eravamo accecati dal lutto, dalla perdita di qualcuno che ci aveva davvero voluto bene, e volevamo fargliela pagare a qualcuno. Ma Callaghan non aveva ucciso mio fratello, e io non gli avevo ucciso la figlia. Pareggiammo, alla fine, i nostri istinti vendicativi: io mi resi conto che Tadashi avrebbe voluto che io facessi dei Big Hero 6 altro che dei sicari al servizio del mio ego ripiccatorio, ma degli eroi per la città di San Fransokyo. Tadashi era morto, ma Abigail la si poteva ancora salvare. Lottammo infine vis a vis contro Youkai, e io e Baymax affrontammo la Dimensione Θ. Trovammo Abigail in sospensione criogenica, e affrontammo l’uscita per l’entrata. Purtroppo Baymax si sacrificò, finendo inghiottito nell’antimateria della Dimensione Ω. “ “E’ una storia molto emozionante Hiro. Ma allora se Baymax è morto, perché c’è l’hai ancora?” “Baymax si disattiva se gli dici Sono soddisfatto delle mie cure. Lui, capendo che io non sarei mai stato “soddisfatto”, aveva nel pugno missilistico con cui traghettò me e Abigail fuori il chip di cura di Tadashi, quello che li permetteva di comportarsi da infermiera. Lo ricostruii a partire da quel fegatello. Oh, ma non è finita qui! Il giorno dopo, con Callaghan dietro le sbarre con l’accusa di spionaggio industriale e tentato omicidio, io e i miei soci diventammo bracci destri della Sezione 9 del Sergente Daisuke Aramaki. “ sotto la pioggia, Wasabi cercava di anteporre sé stesso agli elementi. Nudo, coperto solo da un kimono, si opponeva ad una roccia che li copriva lo sguardo. Stava cercando di smuoverla con la testa. Aveva valutato bene che tipo di roccia scegliere: era una già minata alla base, non sarebbe stata completamente inamovibile. Mentre sudava per smuovere con il solo cuscinetto pneumatico i suoi dreadlocks la pietra, all’improvviso questa saltò per aria, e Wasabi si deconcentrò. Si ferì lievemente la guancia sinistra, sbattendo contro la base evirata della roccia. Non capiva chi l’avesse oltraggiato, ma si mise a fissare i cespugli a valle. Si muovevano appena. Era il vento? Era la pioggia in eccesso che adesso cascava agitando le fronde? O era qualcuno? Dopotutto un fulmine non avrebbe mai potuto spaccare una pietra. Wasabi si sistemò tranquillo con la fronte sulla pietra tagliata, fingendo di dormire. La pioggia era finita, e l’aria, ristagnando, sembrava quella di una doccia bollente appena chiusa. All’improvviso un massiccio combattente, simile allo Ian Gamagoori di Kill la Kill, ombreggiò il Wasabi dormiente. All’improvviso Wasabi passò nella sua Plasma form, provvista anche di una mappatura di fermioni per creare dei pantaloncini stile Hulk. “Wasabi. Wasabi Wayans. Vuoi scendere giù? Te l’ho rotta io, la tua pietra. Ma non sono tuo nemico. Io mi chiamo Wildebeests” “E io Wasabi…aspetta lo hai già detto. Comunque hai pugni a razzo ah?” “Certo Wasabi. Ma anche raggi fiammeggianti dalle dita, laser dagli occhi, dalla fronte e dal torace, e reattori brachiali supplementari per accelerare i miei pugni. Bell’armamentario non credi?” “Bè, io sono praticamente Lanterna Verde. No, non proprio. Non posso creare le cose con la mia mente, però un mio pugno taglia come un uragano di spade. Hai qualcosa di metallo?” “Con la mia vista aumentata ho notato una vecchia Jaguar modello E. La vuoi utilizzare?” “Certo. E per favore” Wildebeests tornò sull’auto, per poi lanciarla contro Wasabi lanciandosene fuori. Wasabi con un solo rabbioso pugno trasformò l’automobile in polvere. “Non ti converrebbe metterti contro di me” Invece Honey e Kophettn non si confrontarono tirandosi pugni, ma l’una era davvero curiosa di vedere come i suoi Chemical cartridges potevano interagire con le Inside surprises di Kophettn. Mentre Fred si lasciava possedere, nella sua Sinosaurus form, da Shonen Chizu, yurei burlone di un anime degli anni 30, in grado di interagire con tutti gli 800 man no tame no 800 man obujekuto (8 milioni di oggetti per gli 8 milioni di Dei, riassunto dello shintonismo da parte di Giuliana Altea in Il fantasma del decorativo). Hiro portò Shrikes sulla Seas’ Knife col Big Hero n’1, per fargli vedere Baymax. Quello apparve dai flutti marini come il Poseidon di Babil Junior, mentre Shrikes lo guardava meravigliato. “Non è assolutamente come me lo avevi raccontato” “Ma te l’avevo detto. Non è più quello di prima. Baymax adesso è più una specie di matrioska. Il primo settore è Tadashi’s Baymax, il Baymax originale. Successivamente c’è l’armatura che ho creato per lui, che innestatagli addosso dà vita a Hiro’s Baymax, guidato da Battlebot, il robot uno e trino che impiegavo nelle mie battaglie sottobanco, e poi c’è Super Baymax, quel gigante che stai vedendo. È alto 30 metri e pesa 5 tonnellate. Le sue armi comprendono: Front beam laser dalla fronte Mouth saucer lama a sottile disco dalla bocca Fire cought getto di fuoco dallo sterno Diaphagram blade mannaia a forma di banana dal diaframma Knee’s missiles missili dalle ginocchia Knee’s blades lame a onda dai lati delle rotule Baymax mach wings le ali spaziali di Baymax White waterfall potente raggio laser dalla schiena Double blades una coppia di scimitarre dalla schiena Double back blades una coppia di lame dalle scapole. Possono anche unirsi a formare un boomerang Megaton asteroids potenti pugni a razzo Double hand chains palle d’acciaio a catena dalle mani Voi….?” “Noi abbiamo le nostre fanciulle. Sul ponte principale della portaerei arrivò un jet privato, con a bordo una coppia di sorelle di un incerta etnia sudamericana. Indossavano delle armature/gimmick di un insetto simile ad un incrocio tra una mantide, un ragno e uno scorpione, con delle lunghe lame arcuate con un meccanismo retrattile, che partono dal polso coprendo tutta l’estensione del braccio. La bocca era coperta da una mascherina di teflon, che modificava la sua voce in un ronzio sommesso, modulabile in una serie di baritoni robotici. Le loro cuffie, simili a quelle dei sommozzatori, presentavano delle piccole antenne. In generale assomigliavano alla Cancelliera Dish di Duck Dodgers. “Ciao Hiro Hamada, grande guerriero. Noi Mantis Sisters siamo curiose di vedere se la nostra Raphidiasaurus Reginam potrà piacere al tuo Baymax, se i 2 decideranno poi di sposarsi oppure no” “E’ una femmina? Ma come sapete se il mio robot sia un maschio, o un ermafrodita o se sia gay?” “Lo sappiamo, lo sappiamo Hiro. Lei ha le tette, ti basta come prova della sua femminilità? Comunque noi siamo le Mantis Sisters, le sorelle mantide. Siamo originarie del Perù, dove nostro padre ha scoperto una specie di mantide religiosa gigante, vivente nelle foreste pluviali ai piedi del Cajamarca. Noi abbiamo anche zampe da ragno-vedova nera-e un pungiglione da scorpione. Questi sono legati ad altri artropodi di quelle foreste, anche loro giganteschi. Nostro padre morì ucciso dai Buracos, mafiosi colombiani al soldo dei grandi proprietari terrieri, , insieme a un prete col pallino dell’entomologia, Don Juan de la Pura, e noi fummo portate via, in Costa Rica, da delle mantidi.. Qui, nella ricca città di San Josè, conoscemmo un altro amante della natura, il paleontologo Carlo Perez, che studiò le caratteristiche delle tre creature per creare le nostre super tute. Diventammo le paladine della città, mentre Perez si stava recando in Messico, lui trovò una grotta non segnalata nella catena della Sierra Madre Occidentale, accedendo alla quale, scoprì la sopravvivenza di un rettile gigantesco, il Riojasuchus, che si sarebbe dovuto estinguere nel Giurassico. L’essere venne inizialmente catturato con metodi non violenti e trasportato in segreto a Queretaro, dove ne venne testimoniata l’appartenenza ad un ordine di rettili estinti. L’essere venne poi comprato, sembra con metodi poco puliti, da un impresario circense, che lo trasformò in un redditizio spettacolo. Ma l’essere, reso “spettacolare” dalla somministrazione di alcolici e eccitanti, scatenò un putiferio e, con il sofferto consenso del Dottor Perez, lo si abbattè. Lui riuscì poi a portare in Costa Rica il cadavere, e noi li dicemmo che una banda criminale, gli Antiproibiçao, si serviva di un gigante di fuoco, Ixbalanquè, risorto da un antico templio. Noi ce la siamo cavata per il rotto della cuffia, riciclandoci come lottatrici. Lui, prendendo al balzo la situazione, ci fece emigrare in Nicaragua, dove, in un laboratorio incluso in delle rovine nicarao, costruì Raphidasaurus, una ginoide albina, con il corpo nero e l’ottava di reggiseno, che racchiude in sé le caratteristiche del calabrone e della lucertola. Possiede armi tipiche dei guerrieri precolombiani, come una doppia atlatl, una cerbottana con missili, una spada dotata di sonagli, laser dagli occhi e dall’ombelico. Inoltre, funge per noi anche da elefante da safari malese, trasportandoci ovunque sia chiesto un nostro intervento, e Squarc Beetle, un quad a 6 ruote con cui ci spostiamo. La nostra amica mezzo rettile mezzo entomo riuscì a sconfiggere Ixbalanquè portandone aumentandone la temperatura, facendo sì che Ixbalanquè la lasciasse andare nel momento in cui la sua pelle cominciò a bruciarli. Ci riuscì intrappolando l’avversario in una mossa costrittiva e colpendolo con i laser ottici, con l’effetto di distruggerlo per indigestione termica. Quello si sgretolò in macerie fumanti, così calde da poterci cuocere le ruote sopra. “ Raphidasaurus Reginam si gettò vogliosa su Baymax, ma quello, in puro stile Dante sedotto da Bayonetta (con incazzatura chibi di Trish e Lady), si limitò a passarle un braccio dietro la schiena, mentre l’avambraccio viene cinto dalla coda della robottessa. Nel mentre le Mantis Sisters stavano seducendo Hiro come Kodachi e Shampoo seducevano Ryoga, interrotte da Gogo. “Hey voi donne mantide/ragno/scorpione! Smettetela di ronzare attorno a quello lì!” “Sei gelosa Go-go Tomago?” “Vediamo…non sono ancora sicura tra Wasabi e quell’essere umano lì chiamato anagraficamente Hiro, ma comunque ci hanno mandato un S.O.S dall’Egitto. E poi l’ho sentito il “trattino” nel pronunciare il mio nome. Io non mi chiamo “Go-Go” Tomago! “Gogo” è scritto tutto attaccato! Non sono mica Ileana Cariso o qualcuna di quelle che ballano quasi nude con qualche nome equivoco!” Comunque in Egitto si era verificato l’attacco di alcuni demoni. Rahab e il demone parassita tumorale Kag’Naru impossessatosi di Api, avevano scatenato il terrore nella tomba del faraone Ramses II, poi il British Museum, dove è conservata la sua mummia, insieme ai suoi superumani protettori nel regno di Osiride, che tornarono in vita dai loro sarcofaghi nella sezione Ancient Egypt and Sudan. Il leviatano e il dio bue lebbroso volevano compiere uno sterminio in Israele, a Tel Aviv, dove c’è l’attuale stato ebraico. La Sea’s knife, con i Big Hero 6 al completo, insieme a Shrikes, Inatrix, Wildebeests, Kophettn, Shonen Chizu, le Mantis Sisters con R.Reginam, nel Mar Rosso, a Sharm El Sheik, dove l’esercito egiziano si era asserragliato per affrontare l’avanzata di una guarnigione di demoni simili a coni del traffico guidata dal serpentino Rahab. “Comandate Messoul, sono arrivati i rinforzi” “Perfetto. Soldati! Vi mostro i nostri uomini di supporto mandatici dall’Italia! Hiro Hamada! Gogo Tomago! Wasabi! Honey! Fred! Shrikes! Inatrix! Kophettn! Wildebeests! Shonen Chizu! Manuela e Manuelita Perandez! Loro affronteranno a viso aperto i demoni fuori dalle mura della città! Noi provvederemo a difendere l’interno!” un altro ufficiale, Al-Rabajahnà, non era però dello stesso consiglio. “Se mi può permettere, Comandante Muhammad Alì Messoul, la Repubblica d’Egitto e lo Stato d’Israele hanno stabilito che voi vi sareste occupato della difesa dell’esterno, e se la vostra avanzata fosse fallita sarebbero intervenuti gli stranieri” “Giusto. Ma non voglio perdere troppi uomini. Ogni uomo che torna a casa su 2 gambe è un guadagno sia per l’Egitto sia per Israele” fatti gli accordi, Baymax e la sua nuova compagna vennero lanciati, seguiti il primo da Hiro, che s’innestò nello “spazio Hiro”, sia le Mantis Sisters, che affiancarono la ginoide con Square Beetle. Comunque Rahab non si stava dirigendo verso Sharm El Sheik. Attraversando il deserto di Qesm, del triangolo scaleno dello Yemen, verso Gerusalemme e Beirut. Volando nell’alto dei cieli, Baymax avvistò l’enorme Archaeopelta Rahab, e lo segnalò al suo protetto e agli altri. “Hanno cambiato direzione. Nel libro dell’Esodo Mosè e il suo popolo fuggivano da Cairo, fermandosi a Hurghada per l’apertura delle acque. Non si fermarono a Sharm El Sheikh, perché non sarebbero andati da nessuna parte. Quindi l’obbiettivo era un'altra città. Baymax, qual è, nella piana di Qesm, la più vicina?” “Yeruham, a Est a 34°, 47’, 58.95’’” “Perfetto. Mantis Sisters?” “Sì Hiro?” “Dobbiamo dirigerci a Yeruham, 34°, 47’, 58.95’’ Est” messisi gli uni sotto gli altri in corrispondenza di Ramat, arrivarono a Yeruham. Per arrivare a Gerusalemme, Rahab avrebbe attraversato Yeruham, Dimona, Ar’Ara BaNegev, Kseifa, Hura, Dahriya, Dura, Idhna, Beit Smehesh. Quando dei beduini avvistarono in lontananza un essere simile ad un enorme gaviale, corsero al galoppo dei loro cammelli gettando la città nel panico. “Il Leviatano del Mediterraneo edomita! Il Leviatano del Mediterraneo edomita!” al che Hiro, tumulato in Baymax, capì immediatamente quanto fosse prossimo Rahab. Baymax partì immediatamente e Rahab se lo trovò davanti. “Eccolo! Kag’Naru fatti da parte! Il leviatano si scontrerà con l’arcangelo!” e Rahab stritolò Baymax, ma quello, impassibile, volò più in alto. Quando Rahab li chiese cosa stesse facendo, Baymax spense i motori e precipitò. “Fermati! Torna a volare! Ci schianteremo!” “No tu ti schianterai, prolacertimorfo. Sei più davanti rispetto a me” “Cosa? Maledetto liberati di me piuttosto!” “d’accordo” e Baymax atterrò pacatamente e cominciò a tirare le braccia come Zampanò in La strada quando spezza le catene, e Rahab si divincolò e si mise di fronte a lui. Rahab era sicuramente molto più grande per un essere umano e perciò molto pericoloso, ma era molto più magro. Baymax era molto più grande. Era come inscenare un combattimento tra Godzilla e Barugon, o tra Kamacura e Anguirus. Ciononostante un “ magrolino” può mettere in difficoltà anche un gigante, come Gackeen contro il mostro sintetico Rodges. Infatti Rahab partì contro Baymax che nel mentre aveva sguainato la sua Double back half Moon e usando il suo fuoco lo distrasse e li morse una delle spalle, staccandogli un pezzo dell’armatura. “Baymax!” urlò Hiro. “Tranquillo Hiro. S-sono ancora capace di combattere” e Baymax, coprendosi la spalla spellata, volò via ad un nuovo assalto di Rahab, bombardandolo dal cielo con i Knee’s missiles. Poi converse su di lui e ci volò sopra buttandolo a terra in una tempesta di sabbia. “Torna giù! Combattimi in un modo che non mi spinga a bestemmiare il tuo Dio!” e Baymax ripose le sue Double back blades e, constatando che battaglioni di nanomacchine “basate” sul sulfureococco stavano ricostruendo la sua spalla, si sentì sollevato, ma non sufficientemente sicuro di sferrare un nuovo attacco. “Hiro?” “Sì Baymax? Come va la cicatrizzazione?” “E’ quasi ultimata. Siccome Rahab mi reclama, potresti passare al pieno controllo neuronale della mia CPU mentre estraggo il mio Ego2?” “Ti riferisci al te stesso come lo aveva costruito mio fratello con l’armatura che ti avevo costruito che è dal Battlebot?” “Sì Hiro. Non mi esprimo molto bene, dovrei lasciare a te i tecnicismi” “Va bene Baymax. Computer ausiliare n’17 “Sì Hiro Hamada” “Passare a pieno controllo mentale di Baymax. “ “Avviamento in corso….” “Ascoltami Baymax” “Sì Hiro” “Tra approssimativamente 22 secondi non penserai più ma lo farai attraverso me. Coraggioso?” “Molto” Nel frattempo Rahab, stancatosi, stava continuando a avanzare. Baymax, ora controllato dai pensieri di Hiro, distaccò l’Hiro’s Baymax, e quello si diresse verso il Tabor, raccogliendo un enorme pietrone simile a una selce. Tornato nel blu, Baymax eseguì una picchiata a spirale e velocissimamente lanciò il sasso alle spalle di Rahab. Quello se lo beccò sulla nuca, rimanendo temporaneamente tramortito. “Dio cane! Hai visto? Ha tanto mi hai spinto!” ma mentre Rahab imprecava all’aria Hiro’s Baymax gli arrivò da dietro e chiuse le sue labbra li infilò la testa tra i pettorali, per poi ustionargli la schiena nel mentre che il collo di Rahab si agita per scacciarlo, per poi tirargli il collo volando tra le sue braccia e le sue gambe, ribaltandolo al suolo con una Legs through neck catch. “Cos’è questo microbo?” sbraitò Rahab. Ma Baymax e un paillativamente sorridente Battlebot non parlavano. “Ti sopprimerò!” urlò Rahab. E Battlebot si staccò da Baymax, che venne inghiottito da Rahab. Ma Baymax, da solo, aveva comunque una certa intelligenza, e andò di traverso a Rahab, mentre Battlebot se la vedeva con i suoi famigli, gli Hedorahas. Costoro erano dei grossi conigli di mare californiani, color cenere di sigaretta, che sputavano catrame, a cui poi, servendosi di una seconda radula sull’occipite, dava fuoco. Battlebot li sconfisse tutti prima accelerando su sé stesso al punto da generare un uragano sabbioso, per di più agendo da frullino sul terreno, a poco scavandosi un buco, poi, quando gli Hedorahas conversero sul suo buco quasi prendendosi a capoccioni, si staccò e, catturatone uno, eseguì su di lui un Airplane spin usando come centro della circonferenza di rotazione parabolica la sua testa e le sue “orecchie” asinine come pinza, per poi lasciarlo a sé stesso. Quello proruppe in un conato di catrame che macchiò tutti gli altri, a cui poi seguì il raggio infuocato, che sciogliendo la pelle degli altri arrivò fino ai loro stomaci, dove oltre al catrame c’era lo zolfo, uno degli elementi basilari degli idrocarburi a cui il catrame appartiene. Reagendo con l’ossigeno nella vampa scatenò una reazione esplosiva paragonabile ad un rutto che converge su una scorreggia il tutto colpito da una fiamma ossidrica, che li fece esplodere tutti. Compreso il primo vomitatore. Ricongiuntosi con Rahab, vide che era ormai un cadavere bruciacchiato, simile al relitto del Moby© Prince. Cos’era successo? Baymax aveva fatto reagire il fuoco dei suoi reattori con i succhi gastrici della creatura, generando un esplosione. Nel frattempo le Mantis Sisters stavano assistendo, sedute su Square Beetle, il combattimento tra R.Reginam e Api. Lei era riuscita a fermarne l’avanzata, tenendolo per le corna, per poi saltargli in groppa e, sempre tenendolo per le corna, individuare il tumore, Kag’Naru, che se ne stava servendo, e con un colpo d’artigli lo strappò via. L’enorme bue egiziano si sdraiò privo di forze. “Povera creatura. Quel demone era una sanguisuga” Baymax era già stato sedotto da Raphidasaurus Reginam, ma non c’era solo lei. A vedere Baymax venne anche Wasupu, la ragazza icneumonide. Assomigliava a un incrocio tra la Tarantula Panther di Cutie Honey e la Gamia di Mazinkaiser. Come Inatrix, anche lei si era presentata come una rivale di Gogo. “Ciao io mi chiamo Hiro Hamada. Tu chi sei?” “Io sono Wasupu, della razza degli Effimerotteri. La mia razza è nata nel Permiano, insieme a delle piante antenate delle angiosperme. Queste-secondo quanto diceva fino a oggi la paleontologia-nacquero 200mila anni dopo, nel Cretaceo. In realtà le vere antenate delle angiosperme risalgono al Carbonifero. Noi rimanemmo in ombra durante tutto il Mesozoico, nel frattempo ibridandoci con le Ameral, le fate dei fiori. Io sono venuta a rivendicare il posto che i paleotteri hanno avuto nell’evoluzione dei pronubi” “Predisposizione interessante. Comunque qui c’è il mio amico robot Baymax!” e Baymax atterrò sulla portaerei, aspettando, insieme a R.Reginam, la nuova donna robot. L’altra donna robot non era per nulla gelosa, dato che era programmata per rispondere ad una mentalità poligamica. “Bellissima. Ora vi mostro cos’ho io” e da un convertiplano arrivò uno strano blob supercompatto, simile ad un incrocio tra le teste mostruose di Mighty Max e l’essere di The creeping terror di Robert Silliphant. “Lui è Biolkan, un Caltiki, uno spirito elementare capace di assumere le sembianze di qualsiasi animale mai esistito sulla faccia della Terra. Oltretutto io sono accompagnata dalla mia personale portaerei, Gilgamesh, adesso alloggiata a Salekhard, in Russia. Dentro c’è l’Ameral di mio marito, da cui decollano Le 5 Falconiere, Buse, della poiana, Sagittarie, del serpentario, Cheveche, della civetta, Petrel, dell’ossifraga, Kea, del kea. Io mi sposto utilizzando un SUV. Non ho grande pretese” “A dire il vero un SUV mi è sembrata un auto da fighetti….” “Qualcuno ha chiesto il tuo parere?” rispose acida Wasupu. Poi Baymax, qualche giorno dopo, venne corteggiato da Wanda the Sandfish, una gigantesca donna robot metà donna metà scinco. Era stata costruita inizialmente da Slade, ma sentitasi superiore perché più grossa e con capricci da diva, girò il mondo fino a San Diego, dove i Giovani Titani la fecero diventare una loro alleata. Poi si unì a Shrikes. Ma mentre Hiro parlava con il Comandante Vittorello, succeduto alla guida della Sea’s knife a Andreoli, li venne da chiedere chi fossero i “Giovani Titani”. “Ragazzo mio, non è mia conoscenza. Rivolgiti a quel giovanotto di nome Averla” “Shrikes, chi sono i ?”
   
 
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