Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony
Ricorda la storia  |      
Autore: Maty Frost    12/04/2016    2 recensioni
Egt:
"Arrivarono per i pony i sensi di colpa: cosa avrebbero pensato i loro simili delle loro azioni? Come li avrebbero giudicati?
Da queste domande nacque il Tantabus, creato dall’energia negativa emanata da essi; il Caos in persona lo modellò dalla sua stessa materia, e lo mandò sulla Terra."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

All’inizio c’erano solo il Caos e l’Armonia, due enti complementari e opposti che avevano il compito di mantenere l’equilibrio.
Da loro nacquero gli Universi, e in essi gli astri, il Sole e la Luna, e infine la Terra con tutti i suoi elementi, e ognuno conteneva caos e armonia in egual misura.
Ogni Universo era diverso, e diversi erano anche i loro abitanti, manipolati, chi più chi meno, da entrambi gli enti.
La nostra storia si svolge in un particolare Universo, abitato da razze diverse, che convivevano in pace, come desiderava l’Armonia; ma Caos donò ad una di esse la capacità di dominare le altre, con ali per volare, forza per cacciare e magia per difendersi.
Erano una razza pacifica, i pony, così si chiamavano, e non avevano intenzione di espandersi e comandare; ma col tempo il Caos si stancò di vedere i suoi doni sprecati, e instillò nelle loro menti l’intelligenza, e con essa la curiosità.
Cominciarono a sperimentare, i piccoli pony, e a costruire oggetti sempre nuovi, meravigliosi: ma alcuni di loro scoprirono anche come creare oggetti per ferire, uccidere e mutilare e li utilizzarono sulle altre creature e sui loro compagni.
Il divertimento del Caos era appena cominciato.
Arrivarono per i pony i sensi di colpa: cosa avrebbero pensato i loro simili delle loro azioni? Come li avrebbero giudicati?
Da queste domande nacque il Tantabus, creato dall’energia negativa emanata da essi; il Caos in persona lo modellò dalla sua stessa materia, e lo mandò sulla Terra.

Braccato.
Lo stava seguendo da almeno mezz’ora, non era riuscito a prenderlo, ma c’era andato diverse volte molto, ma molto vicino.
A provarlo, la ferita fumante che tagliava una “zampa” dell’essere.
Scivolò dentro una foresta, sperando di trovare rifugio, ma essa sparì improvvisamente lasciandolo allo scoperto: con un grugnito continuò la sua corsa, sentendo suo inseguitore che si stava avvicinando.

Il primo giorno del Tantabus passò in fretta, senza eventi particolari.
Il meglio arrivò di notte: scoprì di poter entrare nella mente delle persone in quel particolare momento che loro chiamavano “sonno”.
Nel sonno le loro difese erano abbassate, la loro volontà distaccata, ma i corpi recuperavano l’energia che il Tantabus aveva visto scivolare via durante il giorno.
Poteva attingere a quell’energia, per entrare nella loro testa: niente di particolare, almeno nella prima fase del sonno; la loro coscienza era una noia mortale, solo una massa nera e confusa, simile al Caos che lo aveva generato.
Poi d’improvviso apparivano immagini dapprima indistinte, poi sempre più vivide: in seguito scoprì che venivano chiamati sogni.
E scoprì anche che erano facilmente manipolabili: non aspettavano altro che qualcuno prendesse il loro controllo, modellandoli.
Ed è quello che fece, ogni notte scendendo sulla terra e scegliendo la sua vittima, poi entrava nel suo sonno creando gli incubi: la loro energia era ancora più forte di quella dei comuni sogni, e soprattutto, molto più buona.
Ogni volta che ne mangiava la sua potenza e la sua statura crescevano,seppur di poco, e dopo secoli di abbuffate notturne, la creatura raggiunse la grandezza di un drago adulto, ma con l’aspetto di un pony, con ali e corno,nebuloso, dai colori blu, viola, nero, simili a quelli delle galassie; nonostante l’aspetto appariscente, riusciva sempre a passare inosservato, visto che aveva imparato ad assumere la forma di oggetti comuni.

Provò di nuovo a trasformarsi in qualcosa di più piccolo, ma appena cominciò a incanalare l’energia una morsa alla zona della testa lo costrinse ad abbandonare il suo obbiettivo; con la coda dell’occhio vide dietro di lui un bagliore giallo, e fu preso dal panico: da un po' di tempo, per la precisione da quando era stato ferito per la prima volta, aveva cominciato a provare quelle che i pony chiamavano emozioni, e tra tutte la peggiore era proprio quella che lo stava prendendo adesso.
Paura.
Certo, il Tantabus non aveva realmente delle ginocchia da far tremare, delle viscere che avrebbero potuto attanagliarsi o un cuore che avrebbe potuto accelerare il suo battito, ma vedere la figura del vecchio pony alle sue spalle era sufficiente a farlo sentire terrorizzato anche senza questi segnali.

Le notti si susseguivano monotone, ma allo stesso tempo meravigliose: ogni pony aveva le proprie colpe, principalmente sempre le stesse, ma con sfumature differenti.
Alcuni avevano paura che qualcuno scoprisse le loro malefatte, sognando il giorno in cui questo sarebbe accaduto in una sorta di autolesionismo, altri invece non avevano il più piccolo rimorso; allora il Tantabus andava a frugare nelle loro memorie più nascoste, per trovare qualcosa che potesse alimentare i loro incubi e la sua energia.
Solo di uno non riusciva trovare colpe: era un pony anziano, con un lunga barba bianca, che passava le sue giornate a consultare vecchi libri polverosi e a scrivere su migliaia di pergamene; il Tantabus non riusciva ad accettare che qualcuno, soprattutto un vecchietto come quello riuscisse a sfuggire al suo giudizio.
E fece il suo primo errore.
La rabbia lo spinse a essere meno prudente del solito, ed una notte in un sogno l’anziano pony lo vide.

Mentre si infilava tra le case del villaggio pregò per l’ennesima volta il Caos di aiutarlo, ma ancora nessuno rispose, nemmeno quando anche gli edifici che gli avevano offerto riparo per un po' svanirono come un’illusione.
“Maledizione!” ghignò la creatura, scattando in avanti e evitando un incantesimo del vecchio.
Avrebbe dovuto cancellargli subito la memoria, ma invece no, aveva voluto vedere la reazione alla sua apparizione dell’unico essere vivente capace di resistere alla sua magia.
La cosa peggiore? Quel vecchietto magro come un chiodo, con la barba lunga fino agli zoccoli e quel cappello a punta ridicolo sulla testa, aveva imparato a manipolarla, la sua magia: ogni volta che provava a modificare il sogno in cui si trovavano, l’altro prendeva il controllo e ribaltava la situazione a suo vantaggio.

E fece il suo secondo errore: avrebbe potuto cancellargli la memoria su di lui, ma non lo fece; era curioso di vedere la sua mossa, e certamente credeva che non ci fossero pericoli per lui.
Quanto si sbagliava.


Si ritrovò con le spalle al muro, con StarSwirl che lo fronteggiava,già pronto per eliminalo.
-“Siamo al capolinea, eh?”- sorrise ironico l’anziano mago.
Il Tantabus ringhiò per la frustrazione, provando nuovamente a mutare il sogno attorno a lui; stavolta funzionò, e all’improvviso la luce soffusa che fino a quel momento aveva illuminato l’inseguimento si spense, facendo sprofondare il mondo nel buio.
StarSwirl usò la sua magia per illuminare attorno a lui, mantenendo la calma come suo solito.
Non fece in tempo a guardarsi attorno che il terreno sotto di lui esplose, scagliandolo lontano: il Tantabus nel frattempo si era nascosto, attingendo all’energia residua; si stava dissolvendo, ma era disposto a fare di tutto per mettere a tacere quel vecchietto.
Il vecchietto in questione si rialzò: la magia che aveva utilizzato per far luce si era esaurita, ma meglio così, sarebbe stato un bersaglio più difficile.
Si concentrò, sentendo l’energia che scorreva dentro di lui, canalizzandola e scagliandola verso l’avversario: nonostante non vedesse niente, quello era pur sempre il suo sogno, e lui poteva comandarlo a suo piacimento.
Sapeva bene dove si trovava l’altro, esattamente dove voleva che fosse: dritto sulla traiettoria del suo raggio.
La creature venne colpita in pieno e indietreggiò ringhiando, con un buco che si allargava sul petto.
Accidenti se faceva male…
Riprese il controllo di se, modellando la materia attorno a lui e formando una falce, che venne scagliata a grande velocità contro il mago, o meglio, dove ipotizzava che lui fosse; solo che si era sbagliato.
StarSwirl apparve dietro di lui, il corno illuminato di luce dorata: l’arma che l’avversario aveva lanciato e che stava ancora viaggiando senza trovare qualcosa da colpire, venne avvolta da questa luce e fu richiamata indietro, verso l’essere, tagliandogli una spalla.
Al limite delle forze provò ancora a piegare il sogno al suo volere, ma non funzionò, ormai il controllo era tutto nelle mani dell’altro, che sfruttò l’energia che l’essere provava  ad usare per indebolirlo ancora di più e immobilizzarlo.
La statura della creatura diminuì e la sua forma cambiò: se prima assomigliava ad uno stallone, adesso pareva più un puledro spaventato.
StarSwirl cominciò a pronunciare un incantesimo, il corno si illuminò di luce gialla accecando il Tantabus…ecco, la sua fine era vicina.
Dopo secolo di dominio incontrastato sui sogni dei pony, stava per essere sconfitto.

Ogni volta che provava ad entrare nel sonno di qualche pony, il vecchio era lì ad aspettarlo e a cacciarlo nuovamente nel mondo reale, dove i suoi poteri diminuivano drasticamente.
“Inconcepibile!
IO, il padrone di quel mondo, non quella sottospecie di pony decrepito! Devo fare assolutamente qualcosa. Devo sbarazzarmene una volta per tutte!” pensava, sfogando la sua rabbia sui rarissimi incubi che ancora riusciva a creare dalle menti delle vittime più deboli.
Il Tantabus non aveva mai ucciso qualcuno durante il sonno, ma quando provò ad eliminare il mago, scoprì di non potervi riuscire; StarSwirl, in compenso, imparò degli incantesimi capaci di ferirlo e ucciderlo.
La caccia era cominciata, e l’essere non era sicuro che stesse andando per il verso giusto…

-“Aspetta”-
Stava per morire, vero, ma poteva provare a impietosire il vecchio.
La voce divenne quella di una piccola puledrina:-“ Ti prego non uccidermi….”-
L’altro inarcò un sopracciglio continuando la sua litania, per nulla sorpreso dai suoi tentativi.
-“ Avevo solo fame…volevo solo mangiare qualcosa….”- Continuò a singhiozzare
Gli effetti dell’incantesimo cominciarono a farsi sentire: l’energia del Tantabus prese a dividersi, procurandogli atroci sofferenze; la sua forma tremolò, cercando di non disperdersi, ma la magia del mago era troppo forte per lui, che ormai non mangiava da mesi e aveva perso gran parte della sua forza.
La creatura scoppiò a ridere, una risata che conteneva tutta la sua sofferenza:-“ E così stai per uccidermi, vero?”- disse, e la sua voce risuonò per tutto il sogno, stridula, niente a che vedere con quella implorante di poco prima:-“ E dopo cosa avrai risolto? Pensi davvero che il Caos lascerà che le forze dell’ Armonia vincano senza fare niente? Manderà qualcun altro dopo di me, qualcuno di più terribile, come ha sempre fatto!
E’ sempre la solita storia, no? Il Bene contro il Male, una battaglia combattuta da secoli….il Bene trionfa, il Male ritorna sempre, se siete fortunati dopo qualche secolo…
Non siete stanchi voi pony?”-
Ormai del mostro che aveva terrorizzato le notti degli abitanti di Equestria riempiendole di incubi e sensi di colpa era ridotto ad una sfera di energia nera piccola quanto una palla da calcio, contratta dal dolore.
StarSwirl continuava a cantilenare, cercando di non ascoltare, anche se quello che diceva era giusto: il Male provava a fare un passo avanti e il Bene lo raggiungeva e lo metteva in riga, e viceversa.
Questo manteneva l’equilibrio perfetto, e il vecchio unicorno ne era consapevole.
Escludendo le parole del nemico dalla sua mente, completò l’incantesimo.
La luce illuminò a giorno l’intero sogno, spazzando via la figura oscura di fronte a lui, senza un suono.
Quando riuscì di nuovo ad aprire gli occhi StarSwirl era steso sul suo letto, attorcigliato nelle coperte.
Quella lotta era stata più dura del previsto, ma finalmente era riuscito a battere anche quel demone e a svegliarsi indenne.
Scese dal letto e si preparò: aveva una lezione con le piccole principesse, quella mattina.

 

Non era ancora finita…era ancora vivo…eh eh, era riuscito a fregare il vecchio!
Poco prima che il raggio di energia lo spazzasse via, era entrato in un altro sogno, utilizzando la poca magia rimasta, per poi uscire nel mondo reale.
Ad una settimana dalla sua sconfitta,dopo aver recuperato quella poca energia sufficiente per muoversi, il Tantabus vagava per Canterlot, trascinandosi in giro nascosto negli angoli bui delle strade; il sole del mondo reale lo feriva, le risate dei puledrini lo ferivano, ma era ancora vivo.
C’era speranza, il Caos non l’aveva abbandonato!
Sarebbe tornato nel mondo del Sonno e avere ricominciato a nutrirsi, e diventare più forte, più forte di StarSwirl…
Poi sarebbe uscito di nuovo nel mondo reale e l’avrebbe fatta pagare a tutti quanti…a tutta la razza dei pony…
Ma adesso non aveva energia. Doveva trovare qualcuno di debole, qualcuno di manipolabile a cui attaccarsi come un parassita.
Ancora le risate dei piccoli. Un gruppo stava giocando a rincorrersi in un grande prato.
Erano insopportabili, il Tantabus li aveva sempre odiati, anche quando era nel pieno delle sue forze.
Non avevano rimorsi o sensi di colpa. Le loro paure erano innocenti, niente di buono per lui.
Una delle più piccole, una flicorno blu notte con un caschetto scompigliato di crini cobalto rincorse un pallone che un’altra alicorno, più grande e bianca con la criniera rosa, aveva lanciato troppo lontano.
La sua risata aveva qualcosa di diverso dalle altre: era più malinconica,
La osservò ancora più attentamente, ritraendosi nell’ombra della strada appena la piccola si fece più vicina: negli occhi, azzurri, riusciva a scorgere uno sfondo di dolore troppo grande per una puledrina così giovane…
Dolore che la avrebbe portata a compiere azioni di cui si sarebbe pentita, questo era sicuro…forse, con un po' di aiuto, i suoi sensi di colpa sarebbero stai abbastanza grandi da renderlo molto forte e farlo tornare per la sua vendetta.
Cominciò a seguirla, tutta la giornata, imparando molto sulla piccola principessa Luna, e quando la sera tardi la puledrina chiuse gli occhi concedendosi al sonno, il Tantabus scivolò nei suoi sogni, che stavano diventando molto affollati dire il vero, e si nutrì delle sue angosce e sensi di colpa per più di mille anni.

 


Angolo Autrice
Finito^^
Io e i "temi liberi" non andiamo particolarmente d'accordo, quindi non sono sicura di quello che ho scritto...
Il Tantabus sarebbe stato generato dai sensi di colpa di Luna per Nightmare Moon, ma, visto che molti dei  "nemici" hanno già provato ad attaccare Equestria in passato, mi sono immaginata una possibile storia precedente a quella che tutti conosciamo...
Spero che vi piaccia, comunque...

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony / Vai alla pagina dell'autore: Maty Frost