di cianfarlìe e di smirlacche pieni,
a Voi parlo, con voce di beneni
e fanfoleschi ariori e brillicagli.
E mi direte allor: "Che nischi pagli!
Tu vai a darlar d'insensi e di matteni".
Ma io a Voi: "Sentite a freni freni
e in fra le righe riscrogete i fagli",
Qui tratterò delle garbiose nèccrole
e dei pintrucchi ornali del mio vivere,
nonché dei pischiragni e dei cafògeri,
perché, com'ebbe a dire un pusco brògeri:
"gnacche alle pense e vivan fregnesìdere!",
sì che d'abbaggli e affossi è il mio rivèccrole.
Oh vedi voci e senti
mostre e poi odora tatti e tocca gusti:
gaio poetare è il flire di Noi giusti.