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Autore: Rynarf    13/04/2016    0 recensioni
A te piaceva quel fuoco dentro, desideravi durasse per sempre.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Clapis.'
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Magari questo viaggio capita a fagiolo, non è così vano come ti era parso sulle prime.
Circa un mese addietro lo sguardo si era posato sullo schermo di una tv, visibile tramite la vetrina dello squallido bar che incontravi abitualmente sulla strada verso il lavoro. Trasmetteva  il notiziario locale e tu proprio non riuscisti a fare a meno di piazzarti lì dinanzi, con gli occhi vispi, assimilando le ultime informazioni.
“ Omicidi seriali: collegati tre casi “ così richiamava l’attenzione il titolo! Ma il tuo interesse era concentrato sulle foto delle vittime identificate. Sulle prime non sapesti come sentirti, le membra provavano a contenere un fremito ignoto e le pupille si dilatarono, sul volto un sorriso vago e nascente.
Quelli erano i tuoi omicidi. Le facce dei deceduti riuscivi a figurartele unicamente dopo il tuo avvento, difatti quasi ti stranisti nel vedere le loro immagini così nitide, sorridenti, lineari. Oh, a seguito del tuo incontro non erano affatto così … patetiche. Lo stomaco ti si attorcigliò per qualche attimo, non di certo a causa del rimorso. Orgoglio, gioia, passione?
Cavolo, non saresti mai riuscito a dare nome a quell’intensa sensazione; pareva una gracile scintilla che pian piano si arrogava del proprio spazio tramite divampanti fiamme, avvolgendo tutto il tuo corpo per poi svanire in qualche attimo, così com’era iniziata. A te piaceva quel fuoco dentro, desideravi durasse per sempre.
Un filo di ragione demolì tutto l’entusiasmo per riportarti brutalmente coi piedi per terra: ne avevano collegati già tre.
Sarebbero riusciti ad intercettare anche gli altri due?
Il criminologo intervistato ti aprì gli occhi sul “modus operandi” che neppure sapevi di possedere!
Lassi di tempo irregolari tra un omicidio e l’altro, vittime casuali ma sempre sole, occultamento di cadavere assente ma controllata brutalità.
“ Sono premeditati. L’omicida si è preso cura delle ferite delle sue vittime per farli vivere più o a lungo. “
Sì, eri proprio tu. E andando avanti così sarebbero anche riusciti a catturarti …
La serietà della questione ti scivolava addosso, nonostante provassi a concentrarti, pensavi unicamente a quanto sarebbe stato bello avere un nomignolo affibbiato dalle autorità!
  
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