Videogiochi > Ib
Segui la storia  |       
Autore: Altair13Sirio    13/04/2016    0 recensioni
Ib è cresciuta. Non è più una bambina ingenua che segue gli sconosciuti nelle mostre d'arte; adesso è una adulta, con dei sogni sul proprio futuro e delle passioni che la fanno sentire viva, ma anche tormentata da incubi e sensi di colpa.
Dopo la fuga dal Mondo di Guertena, la bambina ha trovato nell'arte del vecchio Maestro qualcosa di più di un passatempo: l'arte è diventata parte integrale della sua vita e con questa è cresciuta, vedendo in Weiss Guertena un modello da imitare e a cui ispirarsi.
Al suo fedele amico Garry, Ib chiederà un regalo molto particolare per il suo diciottesimo compleanno... E conoscerà una persona speciale...
Genere: Horror, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garry, Ib, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ib aprì la porta e si ritrovò di fronte una scena surreale. Al centro della stanza se ne stava girato di spalle il signor Elias, che sembrava guardarsi intorno con interesse, mentre ai suoi piedi zampettava Bianca; poco distante da loro due c’era uno strano scrigno di vetro che alzava e abbassava il suo coperchio mostrando grandi denti affilati, come se si trattasse di una bocca; le pareti colorate di un azzurro vivace erano decorate con immagini dei pianeti del sistema solare, e sembravano essere vive. In un angolo si potevano vedere il cappotto che Ib aveva dato ad Elias e il cuscino che aveva usato per dormire, ripiegati con cura. L’uomo aveva quella fasciatura fatta con i capelli della ragazza a tenergli il fazzoletto che premeva ancora sulla ferita, ormai guarita. Si voltò sentendo la porta chiudersi alle proprie spalle, e quando vide Ib il suo viso di illuminò.
<< Ib! >> Esclamò sollevato di vederla sana e salva.
Ce l’hai fatta! Gli fece eco Bianca mentre i due si avvicinavano alla ragazza, ancora confusa su quello che stesse succedendo. Pensava che Elias ci avrebbe messo un po’ per riprendersi completamente, ma sembrava che non fosse mai stato meglio in quel momento.
<< Signor Elias… >> Mormorò guardandolo incredula. I suoi occhi si posarono sulla fasciatura che aveva rudemente applicato alla ferita; quelli erano i suoi capelli, com’era possibile che Elias Dawson non provasse disgusto nel tenerli addosso a sé?
L’uomo sembrò intuire i suoi pensieri e sorrise imbarazzato. << Mi dispiace molto di averti costretta a tanto per tenermi in vita… >> Ib lo guardò incredula, ancora stralunata. All’improvviso sentì l’irrefrenabile bisogno di avere contatto fisico con un umano e si lanciò addosso a lui, stringendolo con forza. Era come se gli fosse grata per non essere morto, per aver creduto in lei, ma avrebbe anche potuto essere semplicemente un crollo emotivo che l’avrebbe portata a cercare affetto da qualcuno, dopo l’avventura che aveva appena vissuto.
Elias non seppe cosa dire. << Ehi… >> Mormorò imbarazzato cercando di non scacciare la ragazza, ma facendo attenzione a non fare movimenti bruschi; forse era ancora un po’ dolorante. << Non fare così, adesso… Sei stata grandiosa. >> Le sussurrò affettuosamente.
Ib non riuscì a trattenere le lacrime e cominciò a singhiozzare addosso alla camicia dell’uomo. << Non lo faccia più… >> Lo supplicò piangendo. Non voleva che si facesse male un’altra volta e rischiasse di morire di nuovo, oppure non voleva rimanere ancora da sola? C’era un misto di egoismo e affetto in quel pianto.
Non sapendo come reagire, Elias si limitò ad accarezzarle la testa con affetto. Sopraggiunse Bianca, che dalla spalla dell’uomo esclamò: Ib! Sei tornata!
Ib si rese conto di starsi comportando in modo inopportuno e decise di mollare la presa; si concentrò sulla formica bianca e le sorrise. << Ci sono riuscita, Bianca! >> Disse ammiccando.
Io lo sapevo! Le rispose con tono gioioso quella. Fece un paio di saltelli sulla spalla di Elias e scese lungo il braccio per raggiungere il viso di Ib. Tu puoi fare qualsiasi cosa! Le disse tutta eccitata.
Ib allargò il proprio sorriso. << Anche tu, Bianca. La prossima volta ci sarai tu con me! >> Le disse trattenendo delle urla di gioia. Ora che si era liberata di quel peso riusciva a ridere, riusciva a respirare a pieni polmoni e si sentiva finalmente in grado di superare gli ostacoli.
Il signor Elias abbassò lo sguardo e notò la stoffa insanguinata e stretta attorno alla sua caviglia. << Ti sei ferita…? >> Chiese preoccupato.
Ib si guardò il piede. Si era completamente dimenticata di quella cosa; aveva ignorato quel dolore fino a quel momento, pensando di non potersi permettere di perdere la concentrazione. In realtà non faceva molto male, ma ora che Elias glielo aveva fatto notare, quella ferita aveva ricominciato a darle un po’ di fastidio. << Non è niente. >> Mentì Ib con un sorriso. << Mi sono fatta male prima, quando stavamo scappando da Abisso del Profondo, ma ora è tutto a posto. >>
Elias sembrò incupirsi e abbassò lo sguardo con tristezza. Si fissò su quella sua ferita, la gonna strappata per tamponare il taglio e le sue gambe che avevano preso a tremare da qualche istante, dopo essersi finalmente rilassata. << Hai un aspetto terribile… >> Mormorò alzando di nuovo lo sguardo all’altezza del suo viso. Anche quei capelli così corti erano un grande cambiamento, e il signor Elias non poteva fare a meno di pensare che fosse tutto quanto colpa sua.
<< Buffo. >> Ribatté Ib pimpante, dando poca importanza al commento; sembrava davvero cambiata, dopo quell'avventura
<< E’ la stessa cosa che mi hanno detto prima… >> Ripensò al Guardiano per un momento; era così che l’aveva accolta nella sua stanza.
Nonostante l’uomo volesse parlare delle condizioni della ragazza, riuscì a comprendere il suo desiderio di non parlarne; Ib sembrava voler ignorare la propria debolezza e continuava a comportarsi come se niente fosse, sperando forse che passasse dopo un po'. Pensò quindi di lasciar perdere, per il momento… << Non riesco a credere che tu abbia davvero corso così tanti pericoli per me… >> Mormorò pensieroso.
Ib sorrise avvicinandosi ad Elias. << Ha fatto tanto per me… Se non ci fosse stato lei, a quest’ora io non sarei qui. Quindi… Dovevo farlo. >>
Elias sorrise a sua volta portandola un po’ più vicino al proprio corpo. Avvicinò il viso a un orecchio della ragazza e le sussurrò:<< Sei stata grandiosa, Ib. >>
Quelle parole riempirono di orgoglio e gratitudine la ragazza, che non poté non sorridere commossa dalla fiducia del signor Elias. Quel momento durò poco, quando i due furono interrotti dalla piccola formica bianca che volle parlare con Ib. Ib! Mentre eri via abbiamo fatto conoscenza con loro… La condusse al centro della stanza per farle vedere i pianeti sui muri e quello strano scrigno con i denti. Ib ricordava i pianeti di Nascita della Rivoluzione Copernicana e Custodia della Tentazione, ma era sempre una sorpresa scoprire che quelle opere avevano una mente propria.
Complimenti, Ib! Disse una voce proveniente dal muro, che si rivelò essere uno dei pianeti. Bianca ci ha parlato molto bene di te, e a quanto pare non si sbagliava…
Ib non sapeva cosa dire. Era la prima volta che si ritrovava a conversare con un corpo celeste. << Grazie… >> Mormorò timidamente. Il signor Elias sopraggiunse per farle coraggio, mettendosi accanto a lei.
E così hai attraversato la galleria per salvare Elias, eh? Fece un altro pianeta con tono amichevole. A quel punto Ib cercò di prendere la parola.
<< Sì, ho dovuto superare diverse prove che non avrei mai creduto possibili per me… Ho conosciuto tanti amici che mi hanno aiutata… >> Parlando di quello, Ib si sentì un po’ nostalgica ripensando a Fry, Minerva e Sorriso Ciclopico che aveva dovuto lasciare indietro, ma pensò che avrebbe potuto rivederli, una volta rimessasi in marcia.
Sentendola parlare di quello, il signor Elias si sorprese. << Amici…? >> Chiese incredulo.
Ib annuì vigorosamente. << Alcune opere di Guertena che mi hanno fatto capire tante cose… >> Alzò la mano per farvi salire sopra la piccola Bianca e la sollevò in alto. << Tutte le opere di Guertena sono infuse con il suo spirito. In qualche modo, una parte di lui vive in loro… >>
Elias si guardò esterrefatto prima di tornare a guardare la mano della ragazza.
<< Alcuni portano con sé i sogni e i bei ricordi del Maestro, altri… >> Ib si incupì. << Altri sono lacerati dal suo dolore. >> Concluse a bassa voce mentre Bianca la guardava interrogativa. << Mi hanno parlato di Guertena e di alcune cose che accaddero nella sua vita… Ma manca ancora qualcosa… >>
<< Davvero? E cosa? >> Chiese curioso il signor Elias, con gli occhi che si illuminavano.
Ma Ib scosse la testa. << Non lo so ancora. >> Rispose a bassa voce. Non poteva dare una risposta chiara; sapeva solo che tutti quei dipinti di persone impazzite fossero frutto di un periodo buio della vita di Guertena, e che in quello stesso periodo l’artista fosse impegnato con un grande progetto… Ma cosa poteva essere?
I suoi pensieri furono interrotti da una voce amichevole che provenne dalla Custodia della Tentazione. << E’ stato pericoloso? >>
Ib alzò lo sguardo interrogativa, cercando di capire chi le avesse rivolto quella domanda. << Sì. >> Disse. << Molto. >> Si lasciò sfuggire un sorrisetto nervoso. << Io stessa non so ancora come ne sia uscita… >>
Ci furono delle risatine tra i presenti e in pochi istanti la stanza piombò nel silenzio. Ib aveva una domanda per quei pianeti e lo scrigno. << Voi siete rimasti qui per tutto il tempo? >> Chiese girando su sé stessa. Ci furono diverse risposte positive alla sua domanda. << E ci avete visti arrivare? >>
Lo scrigno esitò alcuni secondi prima di rispondere. << Non proprio… Abbiamo sentito dei rumori e delle voci, ma poi c’è stato silenzio per molto tempo, fin quando non si sono accese le luci e abbiamo conosciuto Bianca ed Elias… >> Spiegò lentamente, esaurendo la curiosità della ragazza.
Ma c’era ancora una domanda che assillava Ib, e un po’ la sua possibile risposta la inquietava. << Ma perché non volete farci del male? >> Chiese con voce un po’ tremante. Era una cosa strana da chiedere, solitamente si interrogava sul perché quelle opere fossero ostili, ma quella situazione era così surreale che Ib non riusciva più a pensare che si trattasse di un caso, come con lo specchio Chan

La Custodia della Tentazione sembrò sorpresa. << Non vogliamo farvi del male perché non siamo così! >> Rise. << Insomma, puoi dire di me che sono un opportunista, un essere subdolo e senza scrupoli, ma non significa che tragga piacere nel vedere il dolore di una ragazzina… >>
Ib fu lusingata nel sentirsi definire ancora una “ragazzina”; pensava che una volta diventata adulta sarebbe stata solo una donna agli occhi del mondo, ma probabilmente si sbagliava… La sorprese sentire quelle parole uscire dalla bocca dello scrigno, ma in un certo senso se lo aspettò. Era la stessa regola che valeva per Fry, la Dea e tutte le altre opere che aveva incontrato… << “Subdolo e senza scrupoli”? >> Chiese confusa.
La Custodia della Tentazione sembrò annuire dal movimento che fece. << Sì, in fondo tengo dentro di me… >> Esitò un momento. << Dei peccati. >>
Quelle parole suonarono oscure alle orecchie di Ib, che volle saperne di più. << In che senso? Che tipo di peccati? >>
Ma lo scrigno non sembrò volerne parlare. << I peccati e i desideri segreti di Guertena… Ma… >> Si ammutolì senza più muovere le “labbra”. Ib fu delusa da quel suo silenzio e assunse un’espressione triste per trasmettere quel suo stato d’animo. Non sarebbe servito a niente, anche perché a un certo punto il signor Elias si sarebbe intromesso.
<< Comunque, ora dobbiamo andare. >> Disse con tono autoritario mettendo un mano sulla spalla della ragazza. La spinse delicatamente verso la porta guardandola con occhi severi. Che aveva fatto di male? << Grazie di tutto, ragazzi. Dobbiamo riprendere il nostro cammino… >>
Un po’ sconcertati, i pianeti al muro e la Custodia della Tentazione alzarono la voce per salutarli un’ultima volta, ma Ib ed Elias Dawson non lasciarono subito la stanza. << Quasi dimenticavo… >> Fece la ragazza cercando tra le proprie tasche. Porse la rosa bianca in fiore all’uomo, che la accettò con sorpresa. << Questa appartiene a lei. >> Gli disse ammiccando.
Proprio come al loro primo incontro, adesso era la ragazza a restituire la rosa all’uomo, ed era lui a non spiegarsi il perché quel gesto fosse così forte su di lui. Ci mise alcuni secondi a reagire prendendo la rosa dallo stelo e mettendola nella tasca dietro i pantaloni, dove la teneva sempre. Prima di farlo, però, la fissò con malinconia, comparando la sua bellezza al corpo debole e ferito della ragazza che gliela porgeva; era un tale contrasto da lasciare senza parole. Ib aveva rischiato la vita attraverso decine di pericoli per curare quella rosa e riportargliela. Lui come poteva sopportare quella vista?
<< Grazie. >> Disse tenendo basso lo sguardo. Non le parlò, sentendosi indegno di sostenere il suo sguardo, e Ib pensò che avesse qualcosa contro di lei.
La ragazza, dopo essersi ricordata della rosa bianca, si ricordò anche della rosa blu donatagli dalla Dea poco prima di tornare indietro. La tirò fuori così come aveva fatto con quella di Elias e la scrutò con mistero. L’uomo la notò e le chiese dove l’avesse trovata. << Me l’ha data qualcuno… >> Rispose con tono pensieroso.
<< Non dirmi che è quella del tuo amico… >> Disse incredulo il signor Elias. Ib annuì con poca convinzione. Non lo sapeva, ma ne era sicura.
C’erano quei petali mancanti che non riusciva a spiegarsi. Garry stava bene? Era in pericolo? Non mancavano troppi petali dal fiore, ma le condizioni della rosa davano a pensare che il ragazzo avesse avuto problemi, e chi diceva che non ne avesse ancora in quel preciso momento? Quella era una rosa da custodire con estrema gelosia e cautela, poiché il suo proprietario era assente e Ib non poteva sapere quali fossero le sue reali condizioni.
<< Dobbiamo trovarlo il più presto possibile! >> Disse risoluto Elias facendo un altro passo verso la porta. Ib stava per dire quello che era uscito dalla bocca dell’uomo, ma si limitò ad annuire con aria spaesata quando lo vide ripartire. Lo seguì con calma, allungando un braccio alle proprie spalle e chiamando la formichina:<< Bianca, andiamo! >>
Quella ebbe uno scatto repentino non appena sentì chiamare il proprio nome e salì fino alla spalla di Ib arrampicandosi sulla sua gamba.
Quando Bianca fu posizionata sulla spalla sinistra della ragazza, e Ib fu dietro il signor Elias, l’uomo poté finalmente spingere la porta della stanza e uscire da lì, ma ad aprirsi di fronte ai loro occhi non fu il paesaggio che Ib si sarebbe aspettata…
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Ib / Vai alla pagina dell'autore: Altair13Sirio