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Autore: Mr Apricot    13/04/2016    1 recensioni
[TRAILER: http://youtu.be/ndfs75Lblkk]
Nome?
-Andrea
-Alberto
Età?
-18 anni
-Prossimamente 19!!
Segni particolare?
-Nessuno...
-Vediamo, occhi verde-ghiaccio, tanti e troppi tatuaggi...insomma, mi si vede lontano un miglio che sono io!
Sapresti definire il tuo carattere con una sola parola?
-Lunatico...molto!
-Solare!
Che lavoro fanno i tuoi genitori?
-Mio padre!? Psicologo...
-Ho solo una madre! Psicologa...che stress!
Che rapporto hai coi tuoi genitori?
-Mi sono dimenticato di dire che mio padre come secondo lavoro si impegna a rovinarmi la vita!
-Da piccolo mi usava come una cavia per i suoi studi...diciamo che il nostro rapporto non è certamente cominciato col piede giusto!
Come definiresti la tua vita sociale?
-Inesistente...
-Molto spesso mi sveglio con gente che non ho mai visto in vita mia! Ahah!
Etero o gay?
-Nessuna delle due...è normale?!
-Decisamente gay!!
Quante volte l'hai fatto?
-Mai!
-Troppe...
Ultima domanda: a cosa non potresti mai rinunciare nella tua vita?
-Facile: alla danza hip hop!
-E c'è da chiederlo?! Alla danza hip hop ovviamente!!
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13: The way you make me feel
(Michael Jackson)
 
 
Alberto’s POV:
 
Sabato pomeriggio.
 
O meglio.
 
Schifoso sabato pomeriggio...
 
Erano qualcosa come le cinque passate...
E io avrei dovuto trovarmi con mio padre
alle cinque per una classica uscita ‘padre&figlio’...
 
Oltre però al caotico traffico tipico del weekend, ci si era messo pure un orribile temporale a smerdare ulteriormente la giornata...ma con l’impegno proprio!!!
 
Sembrava ci fosse il Diluvio Universale...sigh!
 
Avevo pertanto passato qualcosa come tre ore e mezzo
per lavarmi, farmi la barba, prepararmi, sistemarmi, pettinarmi
e decidere per bene come vestirmi -il tutto
per fare un minimo di buona impressione a mio padre-
per...per...niente! CAZZO!!!
 
Non avevo minimamente preso
in considerazione il brutto tempo, abbinato al
fatto che mia madre non ne voleva sapere
di accompagnarmi...
 
E...come ciliegina sulla torta...avevo dimenticato
il cellulare a casa...bello appena caricato...sul letto...
 
Mi sentivo tagliato fuori dal mondo.
 
...
 
Triplo Cazzo!!!
 
Così, dopo tutto il mio -duro, estenuante, struggente- lavoro, me ne stavo
sotto ad un semaforo in attesa di attraversare
la strada, completamente bagnato fradicio
e infreddolito, a bestemmiare in non so quale lingua
(con tutta probabilità doveva trattarsi di un antico
dialetto tahitiano del 1550 a.C.).
 
Ormai non mi sentivo più i piedi dal freddo,
come era già successo con le mani molto tempo prima...
E l’antico dialetto tahitiano che avevo appena
imparato per esasperazione cominciava a non avere
più tanto senso...
Sigh!
 
Provai a stringermi un po’ di più nella giacca,
che però non mi teneva caldo per un cavolo...
 
Quando finalmente scattò il verde per i pedoni,
rabbrividendo violentemente, mi precipitai dall’altra parte
della strada, per infilarmi poi nella porta enorme
di un bar in cui in teoria avrei dovuto incontrare
mio padre, sperando che non se ne fosse già andato.
 
Nel mio disperato tentativo di salvezza dal diluvio
fuori, andai a sbattere contro qualcosa...e in un attimo di panico
aggiunto al pavimento completamente bagnato, mi ritrovai poi
a precipitare giù...
 
Booom!
 
Il suono che fece il mio fondoschiena nell’impatto col suolo...
seguito da un dolore allucinante nello stesso posto.
 
E dopo questa potevo dire che oggi non era proprio
la mia giornata...
 
Volevo solo tornarmene a casa e infilarmi sotto le coperte,
ormai avevo perso ogni briciolo di dignità...
 
Cercai, ancora tutto dolorante, di tirarmi su piano piano...ma il tutto fu invano...ovviamente...(sgrunt!)
 
“Scusa non ti avevo vist...”, sentii improvvisamente scusarsi
qualcuno. “Ehi, Alberto! Che ci fai qui?!”
 
Queste però non erano le esatte parole di scuse che mi aspettavo di sentirmi dire ma...c’era qualcosa di stranamente familiare in quella voce...
 
Mi levai il cappuccio, strappandomelo di dosso praticamente,
e alzai la testa completamente bagnata alla ricerca del proprietario
della voce.
 
Quando misi a fuoco chi avevo davanti, persi non so
quanti battiti...
 
No. Lui no...chiunque ma non lui!
 
 
Andrea’s POV:
 
“Alberto?”, domandai improvvisamente
a Samantha nel mentre che l’aiutavo a portare
in salotto degli stuzzichini.
 
“Alberto cosa?”, mi chiese lei confusa.
 
“Non l’hai invitato?”, domandai preoccupato.
Pensare che stavamo facendo una cosa
in cui sarebbe rimasto escluso mi faceva sentire
un senso di colpa.
 
“Ah! Sì che l’ho invitato!”, esclamò Samantha.
“Ma mi aveva già detto che non poteva venire
perché voleva vedere suo padre”, spiegò.
“E poi mi ha detto di dirti che voleva lasciarti
tranquillo con Ella”, aggiunse poi facendomi
l’occhiolino e dandomi una piccola gomitata.
 
In quel momento mi sentii avvampare violentemente.
 
“Come sarebbe a dire!?”, esclamai.
 
“Sei piuttosto palese Andrea”, ridacchiò Samantha.
“E poi è stato gentile! Sai che Ella non si stacca
un attimo da Alberto quando sono insieme!”
 
Questo era vero.
 
Si vedeva che erano legati quei due.
 
E Alberto non era venuto per farmi un favore...
 
Mi ritrovai a pensarci un po’ su riguardo a quel suo gesto.
 
Non avrei saputo come definirlo...
 
Improvvisamente il suono del campanello alla porta mi riportò
alla realtà.
 
“Vado io!”, urlò Samantha, dileguandosi.
 
Appoggiai le ciotole con gli stuzzichini che tenevo
in mano sul basso tavolino del salotto di Samantha,
dove si trovavano i nostri amici.
 
Davanti alla televisione si erano piazzati
tre ragazzi a giocare con la Wii...Alex, Giulio e Filippo,
gli inseparabili nerd della situazione,
immersi con la testa nello schermo, parlottando di qualcosa
dai contenuti improbabili.
 
Sparsi per il resto del salotto invece, se ne stavano
dei piccoli gruppi di ragazze a chiacchierare
degli argomenti più vari...dall’argomento ‘scarpe’
all’argomento scandalistico sugli attori scelti
per la serie tv di Shadowhunters...
 
In due o tre gruppetti poi,
cercavano di inserirsi a chiacchierare anche
alcuni ragazzi, in rappresentanza della
componente maschile, di fronte
allo schiacciante numero delle ragazze.
 
Una festicciola tranquilla, tra amici,
senza grosse pretese, per passare un
po’ di tempo insieme a ridere e chiacchierare.
 
Nulla di pretestuoso insomma.
 
Qualcosa di piacevole e tranquillo per rilassarsi un po’...
 
“Ragazzi!”, esclamò (anche se ‘strillare’
sarebbe stato più appropriato)
di punto in bianco Samantha.
“Vi presento Ella, una mia cara amica...mi raccomando
trattatela bene!”, si raccomandò,
tenendo per mano la cara amica...
 
In quel momento mi venne un magone alla gola.
 
Alla fine era venuta...
anche se aveva lasciato Samantha in ‘forse’...
 
Rimasi un po’ lì lì imbambolato a fissarla...
 
Indossava un vestito corto, senza maniche e luminosissimo
con gli strass color metallo (definirlo
argento era un po’ troppo), calze rosa carne
e un paio di stivaletti neri col tacco alto,
plateau e punta tonda -mannaggia a Samantha
e a tutti i suoi seminari sull’argomento!-
Per il resto le braccia erano completamente nude...
i capelli raccolti in una treccia laterale
e sul viso una linea di eyeliner
faceva risaltare ancora di più i suoi
occhi da cerbiatto, mentre del rossetto rosso rendeva
ancora più luminose e desiderabili le sue labbra...
 
In una parola...spettacolare.
 
Con la coda dell’occhio notai gli sguardi
delle altre persone presenti nella stanza...
i ragazzi rimasero in generale a bocca aperta,
mentre le ragazze restarono un po’ ammuttolite...
In sostanza calò un silenzio generale molto imbarazzante.
 
“Che ne dite di un po’ di musica!?”,
trillò di punto in bianco Samantha
per tentare di salvare la situazione.
 
Bene...ed era finalmente arrivato la fatidica
occasione per cui era rimasto in ansia
negli ultimi giorni...
 
Dovevo stare calmo.
 
Dovevo stare calmo.
 
...Andrea, stai calmo...
 
ANDREA STAI CALMO CAZZO!!!!!
 
Hee-hee!
 
Dovevo per forza aver sbagliato posto...
 
Insomma non poteva certo trattarsi dello stesso bar in cui avrei trovat...
 
“Ed è qui che ti sbagli, Marco!”, sentii esclamare di punto in bianco.
 
Sbirciando di poco oltre la figura che mi si stava stagliando davanti
-anche se sarebbe stato più appropriato parlare di ‘visione’ nel suo caso-,
riconobbi il mio babbo...che se ne stava dietro al bancone del bar...?!
 
“E che dovrei fare secondo te allora?!”, sbraitò qualcuno di fronte a lui...
che riconobbi immediatamente purtroppo...si trattava del padre di Andrea...
 
Come mai era qui!?
 
C’era qualcosa che non mi quadrava in tutto ciò...
 
“Ehi, Alberto? Allora? Ti sei fatto male?”
 
Mi sentii tirare improvvisamente su di peso di punto in bianco...
e solo una volta su presi piena consapevolezza della situazione
del cazzo in cui mi trovavo...
 
Ooh!
 
“Voglio ubriacarmi...”, piagnucolai
non appena Samantha mi
passò vicino.
 
“Ma tu sei astemio”, mi fece notare lei,
confusa.
 
“È sempre un buon momento
per cominciare!”, risposi.
 
“Ahn...”, fece lei seguendo
il mio sguardo e intuendo
cosa mi preoccupasse tanto.
 
“Beh...”, fece poi. “Sei grande e vaccinato...”,
disse sistemandomi meglio il colletto
della camicia. “Ma te lo sogni di farlo proprio stasera!”
 
Go on girl!
 
“Quindi cosa mi consiglieresti da fare con Lu...”
 
“Alberto!”, esclamò di punto in bianco mio padre
non appena si accorse della mia presenza.
 
Fantastico...ora non potevo nemmeno
far finta di niente e darmela a gambe...
 
Aaow!
 
“Mi raccomando...vedi di non mandare tutto
a puttane, ragazzo!”, mi addittò Samantha per sparirsene
poi furtiva verso la cucina.
 
“Che vorresti dire?”, domandai perplesso.
 
“Nulla, tesoro nulla, ...stai calmo”, fece lei
con un sorriso da gatta
che non prometteva nulla di buono.
 
Sospirai pesantemente
spalmandomi una mano
sulla faccia per la disperazione...
 
E va bene...
 
Sono qui in fondo.
 
Facciamolo...
 
Mi misi a cercare Ella con lo sguardo.
 
Peccato che non la vidi da nessuna parte...
 
“Ehi, Andrea?”
 
Hey pretty baby with the high heels on
 
“Ciau...”, riuscii a biascicare soltanto,
mezzo intontito dalla situazione generale,
cercando di rivolgere un minimo cenno di saluto
anche al dottor Latorre.
 
“Che ci fai qui!?”, domandò mio padre preoccupato.
“Con questa pioggia poi!”
 
Come che ci facevo qui? Che domanda era?!
Sperai vivamente che si trattasse di pessimo senso dell’umorismo...
 
“Aspetta...”, fece poi improvvisamente portandosi una mano sulla fronte.
“Non dirmi che dovevamo vederci oggi!”
 
...Ovviamente no...
 
Dire che in quel momento mi sentii improvvisamente
sprofondare, precipitare in un abisso sottoterra,
non rendeva minimamente l’idea...
 
You give me fever
 
Mi voltai, ritrovandomi improvvisamente
davanti ad Ella...
 
Mi ritrovai a trattenere l’aria senza sapere il perché,
pensando soltanto che eravamo improvvisamente troppo vicini.
 
“Samantha mi ha detto che avevi bisogno
di me, che è successo?”, domandò lei.
 
Era profumo di rose quello che sentivo?!
 
Like I've never, ever known
 
“Tuo padre è sempre stato uno smemorato, Alberto”,
commentò il dottor Latorre, nel vano tentativo
di alleggerire la situazione.
 
“Cavolo!”, esclamò mio padre, girandosi verso
il dottor Latorre. “Me lo sono proprio scordato!”
 
You're just a product of loveliness
 
Rimasi nuovamente lì lì imbambolato
a guardarla, mezzo fatto di profumo di rose
che stava sortendo lo stesso effetto
di quel drink alcolico che avrei tanto voluto
bere qualche secondo prima.
 
I like the groove of your walk,
 
“Buonasera a tutti!”, trillò improvvisamente una
fastidiosissima voce dietro di me, che mi fece ulteriormente
salire i nervi.
 
Subito dopo entrò nel mio campo visivo un ragazzo
che avrà avuto sì e no due o tre anni in più di me...
che non so perché ma già mi stava sul cazzo, così, a pelle proprio!
 
Dottor Matrin’s nere, lucide e alte, pantaloni scuri...no aspetta pantacollants da quanto erano stretti...maglia leopardata, ma doveva essere più un vestito da donna credo...tanti e troppi gioielli sulle braccia...completamente depilate, come il viso...talmente lucido e pulito che pareva fatto di plastica...per finire con una sorta di cresta da gallo sulla testa...poteva trattarsi soltanto di un’unica cosa...
 
“Ciao Paolo!”, salutò il dottor Latorre tutto tranquillo.
 
“Buonasera...”, lo salutò lui con un tono talmente zuccheroso da far venire la carie,
per poi urlare in uno stridulo e isterico. “Ma ciao, amore!!!” e fiondarsi con la lingua nella bocca di mio padre.
 
Ma...ma...MA CHE CAVOLO CREDEVA DI FARE???!!!
 
 
Your talk, your dress
 
“Ehilà!”
 
Vidi improvvisamente Alex materializzarsi
vicino ad Ella.
 
“Ti chiami Ella, giusto?”, domandò con aria simpatica.
“Piacere, io sono Alex!”,
si presentò, dandole la mano.
 
“Piacere”, sorrise tranquillamente Ella
stringendogli la mano.
 
I feel your fever
 
“Amore, chi cavolo è questo ragazzo?!”, domandò
poi la sanguisuga attorcigliando le braccia intorno a mio padre, con tono a metà via tra il dolcioso da far venire le carie e l’acido corrosivo.
 
Se uno sguardo avesse potuto uccidere, credo che in quel momento il mio avrebbe potuto farlo...
 
“Tesoro!”, esclamò poi mio padre, cambiando completamente tono di voce. “Lui è mio figlio Alberto!”, disse indicandomi. “Sai, quello di cui ti avevo già parlato!”
 
“Oh...”, fece quella mezza oca. “Quello...
 
Era soltanto una mia impressione o c’era qualcosa di implicito?
 
From miles around
 
“Allora, Ella...”, fece poi Alex, ficcandosi le mani in tasca.
“Cosa ti piace fare di solito nel tempo libero?”
 
“Uhm...”, ci pensò un po’ su Ella.
 
I'll pick you up in my car
 
Con la coda dell’occhio notai il padre di Andrea alzare gli occhi al cielo.
 
Allora forse non era solo una mia impressione!
 
And we'll paint the town
 
“Non saprei!”, scoppiò a ridere Ella
con aria furbetta.
 
“Eddai!”, fece di nuovo lui. “Qualcosa ci sarà!”,
disse dandole una piccola spallata,
sfiorandola appena appena. 
 
Just kiss me baby
 
Fissaio mio padre nel disperato tentativo che si
accorgesse di me e che mi spiegasse la situazione.
 
Inutile dire che non mi stava cagando di striscio...
 
And tell me twice
 
Era abbastanza palese che Alex ci stesse provando!
 
Quel...brutto, traditore...nerdoso!...di Alex ci stava provando con Ella!
 
E il tutto sotto ai miei occhi!
 
Questo era davvero troppo!
 
That you're the one for me
 
“Amore, dobbiamo parlare!”, sentenziò poi di punto in bianco la sanguisuga.
 
“Certo, amore, dammi un minuto”, rispose mio padre.
 
“No!”, strillo quell...a cosa. “Subito!”
 
“Ma...”, provò a dire mio padre, zittito brutalmente da un'occhiataccia di quell’essere.
 
The way you make me feel
 
Io...Io...Io...
 
Non sapevo che fare...
 
Ero nel panico e nello sconforto più totale...
 
(The way you make me feel)
 
“Eddai Paolo!”, disse improvvisamente...lui...per un attimo mi ero dimenticato della sua presenza...mannaggia! “Non fare lo scassaminchia come tuo solito!”,
fece poi scoppiando a ridere.
 
“Luca!”, rispose seccamente Paolo. “Tu non fare il fratello maggiore rompi cazzo invece!”
 
You really turn me on
 
Forse ad Ella dopotutto Alex non dispiaceva così tanto...
 
...forse ero io quello di troppo alla fine...
 
(You really turn me on)
 
...
.......
...........
.............
...............!!!
 
You knock me off of my feet
 
Tristezza e depressione...
 
(You knock me off of my feet)
 
Qualcuno ha detto ‘fratello maggiore’?!
 
My lonely days are gone
 
“Andrea tutto bene?”, mi sentii improvvisamente chiedere.
 
Alzai la testa, ritrovandomi Ella vicino
che mi osservava con aria preoccupata.
 
(My lonely days are gone)
 
Come cavolo era possibile che due individui avessero concepito QUELLO *partono botti, fuochi d’artificio e applausi*...e...quella...quella...roba lì, ecco.
 
I like the feelin' you're givin' me
 
“Non hai ancora risposto alla mia domanda!”,
si fece nuovamente presente Alex.
 
Vidi Ella davanti a me alzare esasperata gli occhi al cielo.
 
Forse non gli piaceva così tanto...
 
Just hold me baby and I'm in ecstasy
 
No qua qualcuno doveva essere stato fatto cornuto...sennò la cosa non si spiegava!
 
Oh I'll be workin' from nine to five
 
“Vuoi sapere cosa mi piace fare 
nel mio tempo libero...?”, fece poi Ella,
girandosi verso di lui.
 
To buy you things to keep you by my side
 
“Non sapevo comunque che questo fosse tuo figlio, Giuseppe!”, esclamò poi Luca appoggiandomi una mano sulla spalla senza preavviso.
 
Sigh...
 
Avevo i brividi e le convulsioni a quel contatto...
 
I never felt so in love before
 
“Nel mio tempo libero mi piace leggere o uscire con ragazzi più grandi...
Ma in entrambi i casi come vedi un nerd rompicazzo e assillante
non è minimamente contemplato”, disse con tono
freddo e glaciale Ella. 
 
Just promise baby, you'll love me forever more
 
Quei momenti che aspetti tutta la vita...preghi ogni giorno...ti fai filmini mentali per ore e ore...e poi si realizzano nei momenti meno opportuni.
 
Una parte di me voleva solo materializzarsi nel mio letto e starsene raggomitolato e in solitudine a deprimersi.
 
“Altrimenti l’avrei trattato con più riguardo...”, aggiunse poi.
 
C’era qualcosa che suonava strano però in quella frase...
 
I swear I'm keepin' you satisfied
 
“Okay!”, esclamò Alex alzando le mani in segno di resa.
“Sei comunque una stronza!”, bofonchiò prima di andarsene.
 
“Ci puoi giurare!”, ribattè prontamente Ella.
 
“Finalmente se n’è andato!”, sospirò voltandosi
verso di me.
“Almeno adesso possiamo stare un po’ tranquilli, no?”
 
Questa frase aveva un che di ambiguo...
 
'Cause you're the one for me
 
Mi stavo sentendo mancare l’aria dalla tensione.
 
Cercai, anche se a malincuore, di liberarmi dal braccio di Luca...
 
The way you make me feel
 
“Ti va di andare a prendere una boccata d’aria fuori sul terrazzo?”,
mi propose poi lei facendomi l’occhiolino.
 
Stava succedendo qualcosa di strano...
anche se dovevo ancora capire cosa.
 
(The way you make me feel)
 
“Io”, fece di punto in bianco il signor Latorre schiarendosi la gola.
“Tolgo il disturbo...Alberto, se vuoi ti posso dare un passaggio fino a casa,
con questo brutto tempo non vorrai andare in giro a piedi!”
 
Un'ancora di salvezza...finalmente!!!
 
You really turn me on
 
Senza dire altro mi prese per mano e mi condusse, attraverso la folla di amici, verso il terrazzo, dove poi -a malincuore- ma la lasciò...
 
(You really turn me on)
 
“Ma no, dai! Alberto può rimanere anche qui!”,
intervenne mio padre.
 
“Amore?!”, sibilò il polipo avvinghiato a lui...
 
You knock me off of my feet now baby - hee!
 
Respirare l’aria fresca mi aiutò a sentirmi meglio,
stare dentro con gli altri aveva cominciato a mettermi ansia.
 
(You knock me off of my feet)
 
E no però! Col cavolo che mi sarei fatto portare via MIO PADRE
da una passivella qualunque con chiare attitudini libertine!!!
 
‘Senti da che pulpito!”, sghignazzò una vocina nella mia testa.
 
Sigh...
 
E fanculo alla vocina del cervello pure!
 
My lonely days are gone - a acha acha
 
“La maggior parte dei ragazzi purtroppo non vuole
capire...se non con le cattive”, disse poi improvvisamente
Ella appoggiandosi al parapetto del terrazzo,
con lo sguardo perso nel panorama.
 
(My lonely days are gone)
 
“Sono certo che tuo figlio abbia di meglio da fare!”, esclamò poi il polipo, con un tono straripante di sottintesi e messaggi impliciti che non ero sicuro di voler sapere.
 
“Mm...”, fece mio padre. “Hai ragione, amore”, acconsentì con un cenno di assenso. “Marco?”, disse poi. “Potresti portartelo via tu, per favore?”
 
Acha-ooh
 
“Ti riferisci ad Alex?”, domandai.
 
“Già...”, si limitò a rispondere lei.
 
Go on girl!
 
Questa.Era.Una.Dichiarazione.Di.Guerra.
 
Prima mi cascò la mascella per lo stupore...dopodichè i miei occhi si fecero due fessure affilate.
 
Go on! Hee! Hee! Aaow!
 
“Tranquilla”, mi ritrovai a sorriderle intenerito. “Sanno tutti
com’è fatto e non è la prima volta che ci prova così con le altre...
al massimo ti difenderò io con gli altri.”
 
“Grazie, Andrea”, sorrise anche lei.
 
Era bello vederla serena.
 
Go on girl!
 
Aprii la bocca pronto per riempire di insulti quell’essere, ma le offese che avevo in mente di dire erano talmente tante che mi ritrovai a boccheggiare nell’imbarazzo della scelta.
 
Aggiungiamoci che ero rincoglionito dal freddo e dalla pioggia, oltre ai neuroni che non connettevano per la presenza del divino Luca e gli ormoni che avevano
cominciato a ballare la salsa, impazziti...
 
Nel complesso dovevo apparire probabilmente come un pazzo stralunato con le occhiaie, la faccia scavata e la bava alla bocca...
 
I never felt so in love before
 
“Comunque...”, bofonchiai poi imbarazzatissimo. “Sei davvero...bellissima!”
 
Ella scoppiò a ridere divertita.
 
“Andrea, forse non mi hai vista bene, ma sono ridotta a uno straccio!”, esclamò tra una risata e l’altra.
 
 
Promise baby, you'll love me forevermore
 
“Direi che è un’ottima idea!”, esordì il dottor Latorre, praticamente urlando, attraversando poi la stanza e trascinandomi fuori con lui.
“Saluta tutti, Alberto! Da bravo!”
 
I swear I'm keepin' you satisfied
 
“Guarda che era un complimento serio!”, ribattei io,
praticamente rosso come un peperone.
 
Mi sentivo ridicolo...
 
“Sei proprio cotto...eh?”, sussurò poi
le piano.
 
COOOSAAAA-?!
 
'Cause you're the one for me...
 
“Brutto...schifoso!”, cominciai finalmente a bofonchiare.
Oooooo dai che mi riprendevo la rivincita adesso!!!
 
Peccato che ero seduto sul sedile del passeggero
nella macchina del dottor Latorre in quel momento...
 
Sigh!
 
“Ti devo dare proprio ragione, Alberto!”, esclamò
il padre di Andrea.
 
The way you make me feel
 
“Eh?”, esalai alquanto confuso
e impanicato.
 
(The way you make me feel)
 
Lo guardai con diffidenza.
 
You really turn me on
 
“Sei piuttosto palese!”,
ridacchiò lei.
 
Lei lo sapeva dunque...
 
Apposto prorpio direi!!!
 
(You really turn me on)
 
“È alquanto evidente che il nuovo fidanzato
di tuo padre abbia secondi fini...”, spiegò.
 
You knock me off of my feet now baby - hee!
 
“Comunque guarda che la trovo
una cosa bellissima...”, aggiunse poi
addolcendo il tono della voce.
“Anzi, ne sono onorata.”
 
(You knock me off of my feet)
 
Rimasi ad osservarlo con aria interrogativa.
 
“A giudicare da come si comporta con tuo padre,
c’è qualcosa sotto che non mi convince...
per non parlare della presenza continua del
fratello maggiore.”
 
My lonely days are gone - a acha acha
 
“Prego...”,
mi ritrovai a sussurrare,
non sapendo cosa dire.
 
(My lonely days are gone)
 
Dunque...
 
Ricapitolando:
 
Mio padre stava con un ragazzo che aveva praticamente la mia età...
 
Il quale aveva secondi fini non meglio specificati...
 
...ma che non era innamorato era abbastanza ovvio...
 
Piani che probabilmente condivide col fratello maggiore...
 
Di cui io ho perso la testa per anni...
 
Nonché principale responsabile del mio essere omosessuale...
 
Uhm...
 
Acha-ooh
 
Rimanemmo così,
in un silenzio imbarazzante.
 
The way you make me feel
 
Dovevo ammettere che mi sentivo patetico e stupido...
 
(The way you make me feel)
 
Okay...
 
Forse era il caso di cercare
almeno per una volta
di fare l’uomo della situazione...
 
“Quindi...”, provai a dire
per rompere il ghiaccio.
“Che proponi?”
 
You really turn me on
 
Come avevo fatto...con tutte le persone che esistono
su questa terra...a perdere la testa...PER IL FRATELLO
DEL FIDANZATINO DI MIO PADRE!!!??
 
(You really turn me on)
 
“In che senso?”, domandò lei.
 
You knock me off of my feet now baby - hee!
 
Cioè...voglio dire...persino una ragazzina
stupida di dieci anni avrebbe avuto più dignità!
 
(You knock me off of my feet)
 
Cercai di fare un respiro profondo
prima di rispondere.
 
“Potrebbe mai esserci qualche
possibilità che una ragazza come te...
esca con uno come...me?”
 
Non potevo credere di avere appena detto una cosa del genere...
 
My lonely days are gone - a acha acha
 
“Quindi Alberto...”, la voce del dottor Latorre
mi riportò alla realtà. “Non so cosa ci sia tra te
e il fratello di Paolo...ma guardati da lui, per favore.”
 
(My lonely days are gone)
 
La vidi sospirare,
chiaramente a disagio.
 
Acha-ooh
 
Lo guardai stupito.
 
“Che intende?”, domandai.
 
The way you make me feel
 
“Ehi!”, dissi subito cercando di riparare.
“Non fraintendermi! Cioè...per me prima di tutto
sei un’amica e...se non ne vuoi proprio sapere
di me basta solo che lo dici tranquillamente,
senza preoccuparti o farti problemi di
alcun genere!”, cominciai
a sparare a macchinetta.
 
You really turn me on
 
“Dal modo confidenziale in cui ti toccava lui, Alberto”,
rispose lui tranquillamente. “E dalle tue reazioni...
Ho notato che quel ragazzo esercita una certa influenza
su di te.”
 
You knock me off of my feet now baby
 
“È che...”, cominciò a dire lei.
 
Oh...Grazie a Dio aveva cominciato a parlare!!!
 
Tirai un sospiro di sollievo.
 
My lonely days are gone 
 
Mandai giù a vuoto, preso in contropiede.
 
The way you make me feel
 
“Anche io ti considero un amico...
quindi nonostante tutto non riuscirei mai
a mandarti a quel paese come ho fatto...col ragazzo di prima!
Però da parte mia Andrea c'è solo questo...
ma non credere che non ci tenga comunque a te...Anzi,
a dire la verità”, si ritrovò a dire. “Ti sono veramente grata
per questo”, rise imbarazzata.
 
You really turn me on
 
“Quindi è evidente...”, sussurrai.
 
You knock me off of my feet now baby
 
“Cioè?”, mi ritrovai a sorridere anch’io.
 
My lonely days are gone 
 
“Abbastanza...”, rispose il padre di Andrea.
“E direi che anche il tuo amico lì se ne sia accorto...
per cui stai attento Alberto”, si raccomandò.
 
The way you make me feel
 
“Cioè che...”, iniziò a spiegare.
“Quando mi ero appena trasferita qui
all’inizio ero un po’ spaventata...
sai, nuova casa, nuovo stile di vita, 
nuovi compagni di classe...
però in tutto questo, ci sei stato tu,
fin dall’inizio, che senza un motivo
hai cominciato a mostrare interesse
nei miei confronti...
coi tuoi modi un po’ impacciati,
ma al di là di tutto sempre
gentile e disponibile...
senza mai aspettarti niente.”
 
 
You really turn me on
 
E così anche Luca sapeva della mia cotta malata per lui...
 
Fantastico...
 
You knock me off of my feet
 
“Tutto questo in un certo senso
mi ha sempre dato forza e sicurezza...”
 
My lonely days are gone 
 
“A quanto pare non sono l’unico su questa terra con una cotta senza rimedio!”,
esclamò il dottor Latorre, cercando di sdrammatizzare.
 
The way you make me feel
 
“Quindi alla fine se sono riuscita
a rifarmi una vita qui, in parte 
è anche merito tuo”,
confessò imbarazzata.
 
You really turn me on
 
Giusto...mi ero dimenticato di aggiungere che ero
in macchina col tizio che voleva sposarsi mia madre...
 
Pure!!!
 
You knock me off of my feet
 
“Ci saresti riuscita in ogni caso, Ella”, risposi,
completamente commosso
(praticamente a rischio pianto)
dalle sue parole.
“Sei una ragazza davvero unica...”
 
My lonely days are gone
 
E la giornata doveva ancora finire... 
che altro sarebbe successo ancora?!
 
 
Spazio Autore:
 
Eh sì...sono tornato!!!
Chiedo profondamente scusa a tutti coloro che aspettavano il seguito di questa storia per il ritardo!!! E vi ringrazio per il sostegno e le recensioni che mi lasciate ragazzi!!! Veramente!!!
Il capitolo è dedicato tutto a Nono23 :3 che ha proposto questa canzone tempo addietro! Che ve ne pare? So che non sarà uno dei capitoli più belli ma...ha il suo perché xD ahahah
Un mega abbraccio a tutti, pargolotti miei!
Mi siete mancati <3
 
mr Apricot
 
Ps ovviamente come al solito se avete domande o voglia di chiacchierare...son qui ^w^ ahahah
  
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