Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: Oblio    14/04/2016    0 recensioni
C'era una volta una ragazza bella e popolare di nome Juliet. Aveva tutto quello che avrebbe potuto desiderare, e poi, improvvisamente, non più.
La vita di Juliet viene sconvolta quando, durante il ballo scolastico, viene uccisa sua madre. Da allora tutto cambia.
Juliet, la regina della scuola, perde la sua corona. Ed ora tutto quello che può fare è cercare l'assassino di sua madre. Cercare la verità.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-sai che anche se lo fissi per altre sei ore, il disegno non cambia, vero?-
Sbuffò. -perché devi rovinare tutto con la tua logica?-
Michael si sedette accanto a lei, per terra.
Ju non si era mossa di un centimetro da quando, quel pomeriggio, aveva trovato un disegno inquietante nella cartella di Shannon Jill.
-secondo me è solo un disegno...- sentenziò dopo poco il ragazzo, non troppo sicuro.
-ah sì?- Ju sollevò per la prima volta gli occhi dal foglio, -Shannon ha trovato... Mia madre. E chiaramente pensa che dietro a tutto ci sia io...-
Sbuffò. -questa cosa mi fa impazzire...-
-semplice: non pensarci. Non ora. Domani, a scuola, chiederai a Shannon Jill tutto quello che vuoi-
Ju lo guardò. Avrebbe voluto rispondere qualcosa, ma non aveva niente da obiettare. Non questa volta.
Il ragazzo con l'ansia aveva ragione. Non avrebbe dovuto pensarci, almeno fino al mattino dopo.
Quella notte Ju si addormentò dopo mezzanotte.
Non doveva pensarci, vero? Eppure non riusciva a fare altro.
 -è morta- sentì dirsi da Quattrocchi.
-Juliet, si tratta di tua madre...-
Correva per i quasi vuoti corridoi della scuola, finché non sentì un rumore.
Lo sceriffo batté un pugno sul tavolo. -io penso che dietro tutto questo ci sia proprio tu!-
Ju stava per controbattere qualcosa, quando la voce le morì in gola. -che c'è Kane? Che cosa farai? Ti comporterai proprio come tuo padre?!- le chiedeva ora Fred con un sorriso beffardo stampato in volto.
Ju si sentì le ginocchia molli e cadde a terra, sedendosi sul pavimento del Foggy Day motel. -tua madre stava lavorando. Qualcosa non andava, e lei lo aveva scoperto...- disse Luke Kane, quasi sobrio.
Ju non capiva più dove si trovava.
Buio. Ora vedeva solo buio.
-è un incubo, Juliet Kane- disse una voce.
-cosa?- chiese lei voltandosi di scatto, mentre la sua voce sfumava in un eco e poi mille.
-è un incubo- ripeté il fantasma che le si avvicinava.
Presto la figura prese forma: una ragazza dai capelli piastrati e la gonna troppo corta. Una ragazza che lei conosceva..
-Shannon?- chiese socchiudendo gli occhi.
L'altra annuì. -già, ho sentito che mi vuoi parlare...-
-sì, per il tuo disegno-
-oh, quello? Non è quello che volevi tu? La... Verità? Ahahahah-
-non è divertente.-
-oh sì che lo è. Ma se davvero mi vuoi parlare, dovrai cercarmi, Cappuccetto Rosso-
-cosa?-
-"prima c'è una montagna, poi non c'è più, poi c'è di nuovo", non lo sai Juliet Kane?-
-cosa?-
Ju non stava capendo più nulla.
-Shannon!- chiamò mentre questa di allontanava.
Shannon si girò.
Alzò una mano, l'indice puntato verso di lei, mentre l'altra mano si avvicinava alla bocca. Un dito davanti alle labbra.
-Shhhhh! È un segreto....-
-Shannon, cosa...?- provò a chiedere, ma era troppo tardi.
Un urlo, un acuto e terrificante urlo.
E poi tutto divenne solo sogno sfocato...

Appena la campanella suonò annunciando il pranzo, Ju corse a cercare Shannon Jill.
Il sogno della notte prima l'aveva spaventata, e una parte di lei aveva davvero paura che le fosse successo qualcosa. Ma non poteva essere; lei doveva parlarle.
-Shannon?- chiese uno studente del corso di recitazione. -no, oggi non l'ho vista.-
Ju chiese ad altre persone, ma nessuno sembrava averla incontrata, neanche per sbaglio, quella mattina.

-Ho sentito che mi vuoi parlare, Kane-
E Ju rischiò di gridare quando, cercando un tavolo libero in mensa, se la vide comparire davanti.
-Sei... Sei viva!-
-ehm... Sì. Cavoli, Juliet, cadere dal piedistallo ti ha fatto davvero male alla testa... Quindi, cosa vuoi?-
-il tuo... Disegno-
Shannon sbarrò gli occhi, la bocca aperta.
-quale disegno?- chiese ricomponendosi.
-quel disegno, Shannon. Io l'ho visto-
La voce di Ju era ferma, le mani non troppo. Tremava.
-cosa, hai visto esattamente?-
-c'era una donna, morta, e io... Cioè un mantello rosso e-
-shhhh!-
-cosa? Mi devi una spiegazione, sai?-
-shhh! Non qui... Lui sta arrivando.-
-chi?- chiese Ju sottovoce, mentre Fred Tompson si avvicinava.
-Shannon, non vieni a mangiare? Cosa stai facen.. Juliet.-
-Fred-
Fred strinse incrociò le sue dita in quelle di Shannon e le si avvicinò. La ragazza sorrise, inclinò un poco la testa e lo baciò.
-davvero?- pensò Juliet, sforzandosi di non dirlo.
-perché non vieni a mangiare, Shannon?- chiese il ragazzo ridendo.
-solo un attimo...- provò a rispondere lei, ma lui la strattonò.
-avanti... Ci manchi, sai?-
-Shannon!- chiamò Ju mentre la ragazza si allontanava mano nella mano con Fred.
-scusa Kane- rispose Fred da lontano, -non sono affari tuoi...-

-solo io penso che quella ragazza nasconda qualcosa?- chiese Michael sedendosi al tavolo di Ju.
-era "solo un disegno", ieri...-
-già, infatti ti prendevo in giro. Ci pensi troppo-
Ju volse gli occhi al cielo. -così non mi aiuti...-
-senti, se davvero vuoi parlarle, devi allontanarla da Fred e tutta la sua banda-
Ju inarcò un sopracciglio, -grazie Veronica Mars, fin qui ci arrivavo anche io-
-Ehi ehi scusa. Sai, sei più scontrosa quando non puoi interrogare un sospettato-
-un... Sospettato?-
-sì, un sospettato. Sai, ho chiamato tutto questo 'Operazione Iguana'-
-eh???-
-non so, ero indeciso tra Iguana e Coleottero, ma alla fine...-
-aspetta aspetta aspetta... Non ha senso!-
-già hai ragione: Iguana è mooolto più belli di Coleottero-
-Michael!- lo richiamò la ragazza. -questo non è un gioco!-
Il ragazzo sospirò. -lo so bene, ma stava diventando troppo noioso. E tu sei noiosa e scontrosa quando non puoi interrogare un sospettato-
Fortunatamente non fu necessario elaborare il piano per allontanare Shannon dal tavolo dei figli di papà.
-non qui- lesse Juliet sullo schermo del suo telefono.
-Shannon?- digitò in fretta guardando al tavolo accanto.
-non qui, Kane-
-Highter Park, 23:00-

-esistono anche i bagni della scuola, quelli con la bambina stilizzata sulla porta, in cui i maschi non possono entrare e due ragazze possono parlare in pace. Lo sai vero?-
-shhhh!- e Shannon fece per tapparle la bocca, anche se non poteva.
-cosa ci fai qui??- chiese attraverso il pannello di legno che separava i gabinetti.
-è un bagno. Usa un po' di immaginazione-
-Juliet Kane!- sbraitò uscendo e bussando alla porta accanto.
-senti, tu non sai cosa... cosa è successo. Tu non sai cosa ho passato, e se ho deciso di parlarti....- Shannon si sforzò di riprendere fiato, -non qui Kane. Lui.... È come vedesse tutto-
-lui? Fred?- chiese Ju, ma Shannon era già scappata fuori dai bagni con la bambina stilizzata sulla porta.

-non ci devi andare-
-ah bene, mi mancava la tua ansia...-
-dico davvero Ju. Ok, prima scherzavo. Ma non è normale andarsene in giro di notte per fantomatici appuntamenti con il destino a mezzanotte- disse il ragazzo che aveva riacquistato l'ansia.
-le undici, in realtà- lo corresse lei.
-Ehi, a parte gli scherzi, io devo parlarle davvero. Mi deve dire quello che sa, io... Devo sapere la verità-
-e per la verità andrai al parco a mezzanotte?-
-le undici-
-è lo stesso!-
Ju rise.
-cosa è lo stesso?- chiese Sam entrando nella camera della sorella.
-nulla-
-Ju? Dimmi che non stai progettando un'altra delle tue missioni...-
-no, appunto-
-Ju?
Il ragazzo con l'ansia fece per andarsene. -io vado a casa mia, meglio-
-già...-
-Juliet Kane, dove vuoi andare a mezzanotte?-
-le undici-
-ma è lo stesso! E scordatelo comunque-
-cosa?! Perché?-
-devo ricordarti come è andata a finire a scuola? È meglio per te stare lontana dai guai. Capisci?-
-se ti dico di sì posso andare?-
-No.
Ma a Juliet non serviva di certo il permesso per uscire alle undici di sera per incontrarsi al parco con Shannon Jill, quando aveva...
-un lenzuolo. Tu hai un lenzuolo?!-
-così lo fai sembrare poco. Ho anche la coperta. E parla a bassa voce Michael!-
Il ragazzo stava sotto la sua finestra, inquieto. Anche più del solito.
-l'ho visto fare in un sacco di Film, sai?- tentò di rassicurarlo lei, mentre legava il lenzuolo al calorifero.
-infatti sono Film...-
-non rovinare tutto con la tua logica, Michael!-
E la goffa e disorganizzata Juliet si calò dalla finestra per essere presa tra le brac... No, in realtà Ju cadde addosso a Michael.
-spero davvero che non mi abbia rotto qualcosa-
-non ho chiesto io a Sam di controllare la porta d'entrata, sai?- rispose lei rialzandosi.
-e se non ti trova a letto?-
-se è stato così stupido da non pensare alla finestra penso che non se ne accorgerà finché non sarò tornata. È ora andiamo, mancano venti minuti alle undici-

-forse è meglio che io ti aspetti qua- disse il ragazzo con l'ansia una volta arrivati davanti al cancello di Highter Park.
-a questo servono gli amici, giusto?- scherzò lei dandogli una pacca sulla spalla. -non dirmi che hai paura di Shannon...-
-oh, no. Non è lei, solo la gente che gira in questo parco di notte-
-ma chi? Il parco dovrebbe essere chiu...- e Ju rischiò di cadere, appoggiata al cancello che si stava aprendo.
-Juliet Kane, non sai quante cose accadono nel Bosco di Pietre di notte... Buona fortuna-
-grazie- rispose sarcasticamente, -amico.-
L'aria fredda le accarezzava il viso, e il cancello che sbatteva dava un senso ancora più inquietante a quella notte.
-il cancello sbatte?- si chiese voltandosi.
Era strano, aveva chiesto a Michael di stare a guardia del cancello e avvisarla in caso fossero arrivati Sam o Fred, ma ora non lo vedeva più.
-Ju?- si sentì chiamare subito.
Si guardò intorno, ma non vide nessuno.
Avanzò sulla stradina che costeggiava le aiuole e si sedette sulla panchina più vicina.
-Ju?-
Si voltò di nuovo, e questa volta vide qualcuno avvicinarsi a lei.
-Shannon?-
Portava gli occhiali scuri e il cappuccio in testa; tese una mano verso di lei, prima di sedersi sulla panchina.
-già, Kane. Chi ti aspettavi, Jack lo squarciatore? Chi pensi venga in questo parco di tossici, a parte i tossici, a mezzanotte?-
-le undici-
-be, è lo stesso. Tze, si vede che anche quando eri in cima eri sempre una... Brava ragazza-
Shannon guardava per terra.
-ti va di parlare?- le chiese Ju, e Shannon annuì. -pensò sia passato troppo tempo, ma... i segreti prima o poi vengono a galla no?-
Shannon si accarezzava i capelli nervosamente, alla disperata ricerca di una doppia punta.
Sospirò. -quella notte io non volevo essere lì. Quella notte, io dovevo essere a casa a studiare Biologia con mio fratello. Non dovevo essere lì...-
-... A scuola- concluse Ju.
-sì, a scuola. Ma Costance mi aveva detto di venire comunque. Mi aveva detto che quando sei seduta e la musica parte qualcuno ti invita a ballare. Io... Volevo essere come te, sai?-
-come me, perché?-
-volevo essere bella... Desiderata. Tu lo eri. Non c'era una ragazza che ti invidiasse e non un ragazzo che non volesse portarti a letto. Lo sai, vero? Oh certo che lo sai...-
-essere "in cima", come dici tu, non era poi questa gran cosa, Shannon-
-Credi che non me ne sia accorta ormai? La corona pesa...-
Ju si accorse solo dopo qualche attimo che Shannon si stava dondolando sui talloni e le punte dei piedi.
-Shannon- e la ragazza sembrò svegliarsi.
-che cosa ti è successo, se posso chiedertelo?-
-cosa?-
-sei... Diversa-
Shannon la guardò negli occhi per la prima volta quella sera, e Ju scorse nel suo sguardo dei rivoli di tristezza.
-già- convenne con lei, -era proprio di questo che volevo parlare...-
-sai come si sente una ragazza con gli occhiali, i calzettoni e l'apparecchio? No, ovviamente no. Te lo dirò io: uno schifo. Io ero uno schifo, una sfigata.
Ero sola, e passavo i pomeriggi a studiare e studiare. 'Un giorno tutto questo servirà a qualcosa' mi dicevo. Ma non serviva.
Non avevo amici...
Ma guardami ora! Sono in cima...- sussurrò Shannon singhiozzando.
-calmati- le disse Juliet, -Shannon, stai calma-
-sì, scusa.- rispose l'altra tirando su col naso, -Io non volevo questo. Te l'ho detto: quella sera non dovevo nemmeno essere a scuola, ma ragazza che stava sempre in biblioteca con me, Costance, mi aveva convinta.
Non so neppure perché fossi vicina alla vicepresidenza..
Il mio cavaliere si stava facendo un'altra. Fantastico.
E poi, in fondo al corridoio... Io, io...l'ho trovata.- si fermò un attimo, -Non avrei mai voluto essere lì.
E poi arrivò la polizia. Mi fecero mille domande. Risposi quello che dovevo rispondere.
Quella notte non tornai a casa. Nemmeno quella dopo e quella dopo ancora.
Sai, trovare un cadavere non è una di quelle esperienze che vuoi ricordare. Ero scossa.
Stavo tornando a casa senza nemmeno aver ballato. Ero a piedi, e i tacchi mi facevano male. Cominciò a piovere. Il mio vestito a noleggio fu presto fradicio.
E poi... Poi non ricordo. Mi ha presa. Ero su un'auto e dopo mi sono ritrovata in una camera. Una cella...-
-non capisco-
-oh, Kane, non serve una laurea ad Yale. Sono stata rapita! ...
Per un mese... Un mese intero ho vissuto una stupida cella in una stupida casa che non ricordo.
E ogni giorno la sentivo. Sentivo quella voce che diceva "non è come pensi" "dimentica"...
E per un intero mese, io ho vissuto in una squallida cella. Era un incubo, Kane. Sai cosa è un incubo?-
-Shannon- Ju faticava a credere a quello che sentiva. -ma cosa...?-
-è stato lui, sai? LUI. Lui che mi ha presa come una bambola di pezza. Lui che ha deciso ogni mio singolo pensiero. Lui che mi controlla.-
-Chi, Shannon? E perché non ti hanno cercata??-
-be, Kane, non tutte le famiglie sono uguali. Tra le tante fortune che hai, probabilmente hai anche una famiglia che ti ama e che ti adora. Io no.
Mio padre ha perso il lavoro questa primavera. Mamma faceva i doppi turni.
E poi, sono arrivati i soldi.
A Stonewood i soldi possono mettere a tacere anche il più grande segreto, sai? O almeno ha funzionato con i miei. Una figlia ancora in vita in cambio della versione già scritta della favola che tutti conoscono: l'omicidio sella signore Kane...-
-Shannon...-
-Dopo un mese mi ha lasciata andare. Era tutto pronto. Io dovevo solo stare zitta. Non avrei dovuto dire a nessuno cosa avevo visto, e in cambio avrebbe aiutato i miei e me.
Dopo quel maledettissimo mese, uscì dalla mia cella con i capelli tinti e il rossetto.
'Sei bellissima', diceva la voce...-
Shannon scoppiò in lacrime. -mi dispiace Juliet, se non ho parlato... Mi dispiace tanto-
Ju si ritrovò ad abbracciare l'ex-quattrocchi.
-shh, shhh-tentava di calmarla.
-Shannon, è stato Fred?- le chiese mentre ancora piangeva.
La ragazza dalla gomma troppo cotta di sforzò di smettere di piangere.
-Che cosa hai visto quella notte?- le chiese Ju.
Shannon si asciugò gli occhi, fece per parlare, ma subito si fermò. Gli occhi sbarrati.
-è qui..- sussurrò spaventata.
-cosa? Ma di chi parli?-
-è qui!!-
Ju si alzò e guardò verso la porta.
-Michael?- chiese mentre qualcuno, oltre a loro due, entrava nel parco.
-Michael!- chiamò di nuovo quando fu più vicino.
Ma l'incappucciato era più alto e muscoloso dell'amico.
Quasi come... Un giocatore di football-
-LUI è qui! Mi ha seguita, ha scoperto che ho parlato con te!!-
-Shannon aspetta!- disse Juliet quando Shannon si alzò.
-Dove pensi di andare?- le chiese vedendola avanzare sempre più velocemente.
-aspetta! Dove pensi di andare?- ma Shannon già correva.
-c'è un'altra uscita!- rispose voltandosi un attimo.
-oh no!- urlò la ragazza dalla gonna troppo corta guardando dietro a Ju.
Questa si voltò. Quella notte Shannon non era stata l'unica ad andare in giro con un cappuccio in testa.
-no!-
Ju si voltò, e lo vide correre verso di loro.
-non così, non così!- ripeteva Shannon spaventata.
Arrivarono all'altra entrata di Highter Park.
-corri!- la incitò Shannon, mentre usciva.
La ragazza attraversò senza nemmeno guardare la strada.
il suono di un clacson, che si fuse al suo urlo.
Nemmeno il conducente dell'auto aveva guardato.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: Oblio