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Autore: Josephin    15/04/2016    0 recensioni
È finalmente arrivato il giorno di San Valentino.
Ogni anno, Evelyn ( la protagonista ) vedeva correre come pazze centinaia di ragazze che correvano per i corridori ad inseguire i ragazzi più popolari della scuola per assalirli e dare loro una valanga di cioccolatini.
Evelyn, una ragazza di 19 anni, non era mai stata una fan di quella festa.
Fin da quando era entrata al liceo Dolce Amoris, quasi diciotenne, era entrata in coflitto con Castiel, suo compagno di classe e di banco. Lei, inizialmente, lo odia perché a scuola gli dava il tormento, gli creava sempre problemi e la imbarazzava continuamente. Lui era il suo nemico. Ma dopo che ebbe una delusione, diciamo amorosa, in realtà era una piccola cotta, a causa di Nathaniel, fratello maggiore di Castiel, Evelyn inizia ricredersi sui sentimenti che prova per il suo amico/nemico.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Castiel, Dolcetta, Nathaniel, Rosalya
Note: Lemon | Avvertimenti: PWP
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Questa giornata mi sembrò che non finisse mai. 
Avevo visto i miei colleghi dell' università fare come matti. Vedevo i ragazzi che scappavano rincorsi da ragazze mangiatrici di uomini.
Anche il mio dolce Castiel, la mia anima e la mia tortura, era stato accerchiato, ma per fortuna, prima che la mia fedina penale fosse stata macchiata, era riuscito a scappare, la mia gelosia aveva avuto il sopravvento.

Io non ero stata mai una grande fan del simbolismo commerciale del 14 febbraio, ma quest' anno avevo la sensazione che sarebbe successo qualcosa di magico. Almeno così speravo.

Durante la mattinata la preside di facoltà mi aveva convocato urgentemente nel suo ufficio. La causaaaaaaaa!!!!!!! Quella maledetta arpia di Ambra che passava la sua vita ad aggredire persone come me e, secondariamente, cercare di portarsi a letto tutti i ragazzi del mondo, soprattutto Castiel. 
Mi chiedevo come potessi averla ancora tra i piedi dopo il diploma. Non poteva iscriversi in un'altra facoltà?

Entrai nell'ufficio della preside, era molto alterata, alle sue spalle c'erano quella grandissima stronza di Ambra e quelle cozze delle sue amiche. 
La preside iniziò ad urlarmi contro:
- Lei mi ha profondamente delusa!
Mentre guardavo quelle streghe che sghignazzavano, chiesi alla preside:
- Per favore mi può spiegare cosa ho fatto cosicché io capisca di cosa sta parlando?
- Come può fare finta di niente? Si è permessa di vandalizzare i bagni scolastici, non faccia la finta tonta - rispose in un tono poco garbato.
Io, sapevo che sotto ci fosse lo zampino di quella vipera velenosa aiutata dalle sue schiavette, cercai di discolparmi, ma fu tutto inutile. 
Le sciaquette avevano detto alla preside della facoltà che ero stata io a pasticciare i bagni e che loro stesse, con i loro occhi, mi avevano visto mentre lo facevo.
Quella grandissima cortigiana ( per dirla gentilmente ) voleva mettermi fuori gioco quel giorno per cercare di accalappiarsi Castiel e poter passare la serata con lui.
La preside mi costrinse, come punizione, a rimare a scuola dopo le lezioni a pulire i bagni.
Grrrrrrrrrr, strega maledetta! Maledissi Ambra fino all'ottava generazione. 
Questa la pagherà cara, la vendetta è un piatto che va consumato freddo.

Dopo la confusione di quel giorno, la situazione sembrò calmarsi, gli inseguimenti erano finiti e i ragazzi, finite le lezioni, scapparono per prepararsi ai loro appuntamenti.
Feci un sospiro quando vidi quella donna di facili costumi ( detto sempre gentilmente per evitare parolacce ) dirmi sghignazzando:
- Ho vinto io, stasera Castiel sarà tutto mio.
Brutta bambola gonfiabile so io cosa risponderti:
- Seeeeeeee nei tuoi sogni magari, Castiel non starà mai con te neppure se tu fossi l'ultima donna sulla terra.
Ambra mi guardò con disprezzo girò i tacchi e andò via.
La odio! E la cosa è reciproca.

Iniziai a scontare la mia punizione, quando, ad un tratto il mio telefono squillò, mi precipitai a prenderlo e, appena vidi chi era il mittente del messaggio, sorrisi: 
- Ti aspetto alle 21.30 nel ristorante vicino casa mia, non farti strane idee, non è un appuntamento :-P. Un bacio Castiel.
Il cuore iniziò a battermi all'impazzata, avevo quasi paura che esplodesse, il mio presentimento era giusto. Sapevo che non era un appuntamento, sapevo che voleva uscire con me solo per risollevarmi il morale a causa di questo cazzo di punizione, Castiel non era tipo da mostrare facilmente i suoi sentimenti, ma sapevo che mi voleva un gran bene. Già! Un gran bene, peccato che io lo amo e la cosa non è reciproca.
Mi ha sempre detto che l'amore è per i deboli e non per uomini come lui.
Per questo ho deciso di trasferirmi, anche se non voglio, credo che sia la soluzione migliore. Non riesco più a nascondere ciò che provo per lui, non voglio soffrire.
Ma ho bisogno di calmarmi altrimenti non uscirò mai di qui.

Mentre pulivo i bagni la mia mente mi portò indietro nel tempo al primo giorno di scuola al liceo Dolce Amoris.
Avevo appena terminato il 4° anno di liceo in Italia, quando mio padre, che fino a quel momento era stato il mio punto di riferimento dopo la morte di mia madre, decise di mandarmi a vivere negli Stati Uniti da mia zia Michael e farmi diplomare lì.
Lui disse che era la scelta migliore, avrei avuto più attenzioni. Attenzioni che, a causa del suo lavoro, non poteva darmi.
Immaginate lo shock quando sono arrivata negli U.S.A. Nuova casa, nuovo liceo, nuovi amici.
Sin dal mio arrivo nella nuova scuola ero caduta sotto il fascino del segretario delegato, Nathaniel, un ragazzo di due anni più grande di me, che già si era diplomato e lavorava nella scuola. 
Inizialmente si mostrò molto gentile e disponibile, ma con il tempo mi accorsi che in realtà era un gran don giovanni e, fuori dal liceo, un teppista, un poco di buono.
Un giorno mi chiese di uscire e mi provò a baciare, ma io gli diedi un bel due di picche e lo respinsi. Da quel giorno iniziò ad essere ossessionato da me, ma no perché fosse innamorato, semplicemente perché ero stata la prima a rifiutarlo e io dovevo essere, a tutti i costi, il suo ennesimo trofeo.
All'epoca, quando scoprì che razza si persona fosse veramente Nathaniel, ero molto triste, pensavo che mi piacesse un bravo ragazzo dolce e romantico, ma mi sbagliavo.
I miei amici avevano provato ad avvertirmi, ma io non volli ascoltarli, nonostante questo mi rimasero vicini. Ringraziavo il cielo che me ne accorsi in tempo chi fosse realmente quel delegato da quattro soldi. Non oso immaginare se fosse stato lui il primo ragazzo a cui mi fossi concessa???? Per carità!!!!!
I giorni passavano e un ragazzo in particolare, che mai avrei immaginato, mi offrì una spalla su cui piangere, Castiel, fratello minore di Nathaniel, nonché mio compagno di classe e di banco.
Castiel, apparentemente, era il classico bulletto dai capelli rossi con il quale avevo un rapporto di amore/odio. L'avevo soprannominato "Nightmare".
Mi metteva sempre in difficoltà, mi faceva continuamente dispetti e adorava mettermi in imbarazzo.
Quando la vera natura di Nathaniel mi venne rivelata ( lo vidi sul tavolo dell'aula delegati mentre scoppava con Ambra la cortigiana ), scappai via dal liceo in lacrime. Eravamo a fine maggio e la scuola stava quasi per terminare. Castiel mi vide e mi corse dietro, mi prese per un polso è mi fermò, io, pensando che volesse prendermi in giro, gli diedi uno schiaffo gridandogli di lasciarmi andare. Non lo fece, mi tirò verso di lui e mi abbracciò.
Non so per quale motivo, io odiavo quel bulletto, ma mi aggrappai a lui e nascosi il mio viso in lacrime nel suo petto. Lui, per la prima volta, prese il mio viso con dolcezza, facendo in modo che io potessi guardarlo dritto nei suoi occhi grigi, e mi disse:
- Dolce, dolcissima, Evelyn, i cuori spezzati guariscono, le ferite si rimarginano. Se solo riuscissi a guardarti intorno.... Sei così ingenua che non capisci che a scuola c'è un ragazzo che tiene veramente a te, ma tu ti sei lasciata abbindolare da quello stupido di mio fratello.
Quelle parole da un lato mi ferirono, rispecchiavano la verità e la mia stupidità ad essermi invaghita di un donnaiolo, dall'altro, sentirle dire da quel diavoletto, mi fecero tremare il cuore e l'anima.
La rabbia mi assalì e iniziai a battere i miei pugni sul petto del povero Castiel urlandogli:
- Stupida, stupida, sono veramente una stupida, mi sono lasciata ingannare da un coglione che voleva solo portarmi a letto. Te lo giuro Castiel non c'è stato nulla, per fortuna, perché ho sempre immaginato la mia prima volta con la persona che amo dal profondo del mio cuore, Nathaniel si, mi piaceva, ma non ne sono innamorata, non ho potuto, ho capito in tempo che razza di stronzo fosse. 
Castiel, dopo quelle parole, si avvicinò al mio viso e, dopo aver asciugato le mie lacrime, mi baciò con passione.



Rimasi di sasso, ricambiai quel bacio, addirittura, cercavo avidamente le sue labbra ogni volta che lui si staccava per poi ritornare a baciarmi.
Dopo, all'incirca tre minuti, si staccò, iniziò a baciarmi lentamente lungo il collo, io rabbrividì, riuscì a trasmettermi una sensazione meravigliosa, mi piaceva, volevo che continuasse, che non si fermasse. Perché?????????? Io lo odiavo.... 
Nightmare, vedendo che ero completamente in estasi per quei baci, che gemevo per il piacere che provavo dal quel contatto con lui, mi guardò dritto negli occhi e mi sussurò, con voce sensuale:
- Evelyn, sai perché non sei andata a letto con mio fratello? Perché in realtà muori dalla voglia di fare, per la prima volta, l'amore con me, perché, in realtà, dici di odiarmi, ma sappiamo entrambi che sei sempre stata cotta di me e no di Nathaniel, sappiamo entrambi che mi ami gnometta! ( mentre lo diceva, delicatamente, accarezzava i miei fianchi, giocava con l'orlo dei miei jeans )
Dopo quelle parole, dopo quel "gnometta", nomignolo con cui mi aveva soprannominata sin dal primo giorno, lo allontanai da me dicendogli:
- Tzè!!! Ma tu sei scemo, ma chi ti vuole! Fino a prova contraria tu mi hai baciata.
- E a te è piaciuto gnometta, hai ricambiato appassionatamente il bacio, conplimenti! Non tutte riescono a tenermi testa. Replicò Castiel con il suo solito sorrisino da deficente.
Non sapevo cosa rispondere, la faccia mi bruciava per l'imbarazzo e la vergogna.
Castiel, capendo il mio stato d'animo disse ironicamente:
- Dai gnometta, stavo scherzando, sai che mi piace prenderti in giro. Vieni, dai, ceniamo a casa mia stasera, sai che abito da solo da quando i miei genitori hanno divorziato. In questo modo possiamo studiare insieme per prepararci agli esami di maturità che si terranno fra un mese.
Anche se dicevo di odiare Nightmare, in realtà gli volevo un gran bene, quando non si divertiva a farmi i dispetti eravamo molto affiatati.
Ma una domanda mi martellava la mente. Chi diavolo era questo ragazzo di cui dovevo accorgermi che era innamorato di me?
Andammo a casa sua, aveva una casa bellissima, molto curata.
Castiel, che era alle mie spalle, mi fece cenno di sedermi.
Dopo il mio sfogo e il bacio con lui mi sentivo molto meglio. Però, ero nervosa, io a casa del mio amico/nemico, completamente da soli. 
Dato che ancora erano le 17; 00, iniziammo a studiare per gli esami. 
Castiel, anche se era un bulletto, studiava seriamente e i suoi voti a scuola erano eccellenti, questa fu la cosa che mi colpì quando lo conobbi.
Mentre studiavamo, mi distrassi per un attimo e lo guardai, una strana forza mi costringeva a non staccargli gli occhi di dosso. Lo facevo anche a scuola, senza farmene accorgere da lui ovviamente, se no, the beautiful man chi sa per quanto mi avrebbe preso in giro. Solo che stavolta non eravamo in classe insieme agli altri compagni, eravamo da soli, infatti lui si accorse che lo guardavo, alzò gli occhi di scatto e mi beccò mentre lo fissavo. Il mio viso divenne rosso come i suoi capelli e cercai subito una scusa per evitare di essere presa in giro.
- Stavo guardando la tua collana con il ciondolo a forma di chitarra, è molto bella - glielo dissi quasi balbettando.
- Lo so gnometta, non è la prima volta che mi dici, so di essere un gran figo. Dopo la sua risposta, tornò di nuovo a studiare, ma io vidi benissimo che stava ridendo sotto, sotto. Fortunatamente non mi prese in giro.
Verso le 19; 30 posammo i libri e iniziammo a preparare la cena.
- Ma sei un deficiente! Mi butti l'insalata addosso - gli gridavo mentre lui si divertiva.
- Cosa credevi? Che ci sarebbe stata tregua fra noi dopo quel bacio? Ti sbagli - mi rispose Nightmare ghignando.
Dopo quella frase io non potevo dargliela vinta e subito replicai.
- Se tu quello lo chiami bacio, a me non è sembrato un granché. BOOM! Colpito e affondato, almeno credevo.
Castiel si avvicinò a me guardandomi dritto negli occhi, io mi sentì morire, con una mano mi prese il viso e si avvicinò alle mie labbra, mentre l'altra mano si faceva strada sotto la mia maglietta sino ad arrivare al mio reggiseno. Io iniziai ad avere un respiro più pesante ed avere un formicolio, piacevole, al basso ventre. Ma che cazzo mi stava succedendo? Perché desideravo ardentemente che mi buttasse sul divano e mi facesse sua? Perché avevo quei pensieri, poco cattolici, che mi passavano per la mente?
- So che mi provochi solo perché ti piaccio da morire e desideri che ti baci un'altra volta e ti faccia mia, lo sento dal tuo respiro, dalla tua pelle, sento che mi vuoi. Ammettilo gnometta! - queste fu la risposta di Nightmare.
- Seeeeeeeeee, come no!!!!! Ti piacerebbe, dovevi solo provarci - gli risposi.
Lui non rispose nulla, si limitò solo ad allontanarsi con quel sorriso da demente stampato in faccia.
Dopo cena Castiel si mise a suonare la chitarra, la suonava divinamente,quanto adoravo vederlo suonare.
Sfortunatamente si era fatto tardi e io dovetti tornare a casa. 
Mi accompagnò lui, dicendomi che se mi avesse lasciata sola sarei stata capace di perdermi. Tzè deficiente!
Mentre stavo per aprire la porta lui, da dietro, mi prese i fianchi e mi disse:
- Da oggi, fino al giorno degli esami voglio studiare con te, sarà divertente provocarti fino al punto che tu stessa mi dirai di spogliarti e farti mia.
- DEFICIENTEEEEEEEEE te lo puoi sognare - gli urlai. 
Mentre aprivo la porta di casa lui mi accarezzò i fianchi, ebbi un fremito, un brivido e mi sussurò:
- Domani dopo le lezioni a casa mia.
Io annuì. 
Lui sapeva benissimo che quella mia musione era un si. 
Non mi voltai, non gli risposi non volevo che mi vedesse imbarazzata e color porpora in viso, non volevo che capisse che era ciò che in realtà volevo, non doveva vincere lui.
Dopo quella sera capì che non odiavo Castiel, non lo avevo mai fatto, in realtà gli volevo un gran bene, lo amavo, ma sapevo benissimo che per lui era tutto un gioco.

Evelyn smettila di pensare o non finirai in tempo di pulire e andare al tuo appuntamento.
Questo pensiero ad alta voce mi riportò alla realtà e cercai di sbricarmi a pulire quei maledetti bagni.
   
 
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