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Autore: _Teartheheart    16/04/2016    0 recensioni
Questa storia nasce come una One shoot, ma chissà magari può diventare di più.
Dal testo:
Chi l'avrebbe mai detto, approdati su quella malsana terra, che ora chiamavano casa, quei due si odiavano come mai due persone si erano odiati, desideravano la morte l'uno per l'altra, ma poi chissà come mai, si sono ritrovati a combattere fianco a fianco, si difendevano e la stima cresceva, e mentre Clarke viveva la sua vita, lui se ne era innamorato, volendola proteggere.
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cruel Life. 



Bellamy era seduto sulla riva del fiume, guardava dritto davanti a sé, era pensieroso, pensava a Clarke che aveva appena perso Lexa la donna che amava. 
L'aveva vista piangere, disperarsi e lui non poteva fare niente, amava Clarke con tutto se stesso ma non poteva fare niente per curare le sue ferite, lei non se ne sarebbe accorta, non lo aveva mai fatto. 
Non si era mai accorta del suo amore per lei, lo ammirava, lo stimava, forse nutriva un affetto per lui che era al di fuori dell'amicizia, ma lo amava? No, non era così e questo lui lo sapeva bene, per questo non lo aveva mai detto a nessuno, per questo si era sempre logorato dentro, nascondendo quel suo sentimento così doloroso. 
Eppure, una Raven non in sé lo aveva capito «Tu sei il suo piccolo cavaliere, e lei la tua Regina, non hai mai guardato Gina come guardi Clarke» aveva detto, e aveva ragione eccome se ne aveva. 
Chi l'avrebbe mai detto, approdati su quella malsana terra, che ora chiamavano casa, quei due si odiavano come mai due persone si erano odiati, desideravano la morte l'uno per l'altra, ma poi chissà come mai, si sono ritrovati a combattere fianco a fianco, si difendevano e la stima cresceva, e mentre Clarke viveva la sua vita, lui se ne era innamorato, volendola proteggere. 
Si chiedeva perché la sua ''Regina'' non si era accorta di quelle mani che la sfioravano, di quegli sguardi pieni di dolore che la scrutavano, e di sollievo quando la vedevano arrivare, perché era tutto così complicato, perché doveva soffrire così tanto per le persone che amava? 
Si sentiva, sconfitto, un perdente, con lei con sua sorella, con il suo popolo, con se stesso. 
Bellamy Blake, il ragazzo che cerca di fare sempre la cosa giusta finisce per distruggere tutto, e allora cosa posso fare? Pensò, cosa posso fare per riprendere in mano la mia vita?
Urlò, si alzò dal terreno, urlò sempre più forte, e ancora e ancora e ancora, fin quando non fu proprio Clarke a trovarlo in preda ad una crisi, che lo bloccò, mentre il suo viso era pieno di lacrime «Bellamy» lo chiamò prendendolo dalle spalle
«Cosa è successo? Parla, per favore» il ragazzo si fermò, guardandola con il viso sconvolto «Sono una nullità, non servo a nessuno» 
«Ma che dici, perché pensi questo cosa è accaduto?» chiedeva ancora lei con la fronte corrugata «Non voglio più vivere, io non voglio» voleva farla finire, con il dolore, con le sue battaglie con tutto.
Clarke non lo amava, non aveva bisogno di lui, Octavia lo odiava, non lo guardava più e il suo popolo diffidava da qualcuno che lo aveva tradito. 
«Ehi, ehi io ho bisogno di te, non dire stronzate» 
«Non è vero Clarke» continuò «Io ho bisogno di te, Bellamy, ti prego non voglio perdere anche te» stavolta fu lei a piangere, impaurita «Non dire cose che non vorresti dire, Clarke» 
Le mani della ragazza si posarono sul suo volto «Io ho bisogno di te» e tra uno sguardo intenso che si scambiarono le loro labbra si unirono, cos'era? Perché lo stava facendo? Provava compassione per lui? 
Non sembrava, le sue labbra lo stringevano sempre di più, fin quando non si staccarono e lo guardarono, increduli, non poteva credere a ciò che aveva fatto. 
«Mi dispiace» disse lei «Non dispiacerti» 
«No, io ... mi dispiace non dovevo farlo, ti prego scorda questo bacio»
«Clarke» la chiamò lui prima che lei potesse scomparire «Tu non provi niente per me?» chiese Bellamy «Ti prego, ho solo bisogno di saperlo» continuò lui
lo scrutò, abbassò lo sguardo giocando con le dita, poi alzò lo sguardo «Mi dispiace, io non ...» Bellamy la fermò, alzando la mano «Non farlo, non scusarti, avevo solo bisogno di saperlo» fece una pausa «Grazie»
«Di cosa?» domandò corrugando la fronte «Per avermi salvato» 
   
 
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