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Autore: Vaporeon_92    17/04/2016    1 recensioni
One Shot che riprende la vicenda in cui John Abruzzi, viene ferito alla gola da T-Bag nella fine della 1x12 e l'inizio della 1x13. Ho elaborato quel piccolo momento in cui il detenuto viene ferito e soccorso da Sara Tancredi, e poi portato all'elicottero che lo trasporterà all'ospedale.
Tratto dalla OS:
~La giugulare aperta di qualche centimetro, il plasma che fuoriusciva dalla carotide tranciata con la lametta che T-Bag aveva impugnato per, porre fine alla vita di John Abruzzi, per escluderlo dall'evasione. ~
~Sara continua a tenere la mano calda, sulla carotide sanguinante ripetendo come se fosse una radio semi rotta le seguenti frasi…
-“Resta con me John, resta con me...respira ce la farai.”
~Dentro la gola vi sono le fiamme, l'inferno è disceso sulla Terra, e sta aspettando di reclutare John Abruzzi, dandogli un accenno di quello che da li a tempo infinito si troverà a scontare. L'Inferno.~
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: John Abruzzi, Sara Tancredi
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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                                                          How to save a Life...



 

La giugulare aperta di qualche centimetro, il plasma che fuoriusciva dalla carotide tranciata con la lametta che T-Bag aveva impugnato per, porre fine alla vita di John Abruzzi, per escluderlo dall'evasione.
E poi lui John ansimante per terra con il sangue che sgorgava dalla gola, la mano su di essa a premere, a tamponare l'emorragia, riuscendo a guadagnare qualche momento prima che Dio lo richiami al suo cospetto.
Il fiato è corto, i battiti del cuore rallentano...e in quel momento, la paura di morire, fa si che il video della sua vita, parti si avvii nella mente...ricordando la famiglia lasciata a casa, prima di entrare nel carcere di Fox River come detenuto, essendo il boss della mafia di Chicago.

 

Le mani, il loro colore sta cangiando...il rosa pallido è come se non vi fosse mai stato, un bianco cadavere sta a rappresentare quanto la sua ora, stia giungendo al termine.
La vista non è più come prima, tutto scompare e riappare con una nebbiolina fare da contorno al quadro visivo.
Non si conoscono i fatti precisi di come, qualcuno sia riuscito a trovarlo chiuso in quel magazzino, ma si conosce il resto della storia, che ci permette di analizzare i fatti, e il miracolo di come esso sia sopravvissuto.

 

La dottoressa Tancredi soccorre John caricandolo con l'aiuto delle guardie, sulla tavola spinale comunemente chiamata ragno, o barella mobile sino a condurlo all'elicottero che li attende, nel cortile della prigione.
Sara continua a tenere la mano calda, sulla carotide sanguinante ripetendo come se fosse una radio semi rotta le seguenti frasi…

 

-“Resta con me John, resta con me...respira ce la farai.”

 

Gli occhi di John la seguono, mentre viene trasportato di corsa all'elicottero, una mano riesce ad alzarla e posarla sull'avambraccio della donna, guardandola come se volesse tenere quel bel visino come ultima immagine dentro la mente prima che la morte lo rapisca dal mondo dei viventi.

 

-“Continua a respirare, resta con me John...resta con me d'accordo? Puoi farlo?”

 

La giovane dottoressa non si arrende, continua il suo proclama guardando con tristezza e paura, la gola maciullata di Abruzzi, dispiaciuta di perdere un suo paziente...anche se sapendo di che 'paziente' si tratta.
La sua mano afferra quella di John semi morente, che la cercava insistentemente ma non trovandola visto che la percezione della vista si è ridotta, sussurrando ancora che può farcela e che non deve lasciare questo mondo, poiché è ancora presto.

 

-“Dici così...”

 

Un colpo di tosse viene emesso, strozzando ed interrompendo li la frase, John cerca di rilassare il corpo, non riuscendoci completamente visto il tirare e bruciare della gola.
Vorrebbe accennare una risata, e anche se piccola, questa fa fuoriuscire maggiormente il plasma dalla carotide, rabbuiando il volto della dottoressa.

 

-“Perché credi che sarebbe...troppo facile per me, uscire di scena così.”

 

Dentro la gola vi sono le fiamme, l'inferno è disceso sulla Terra, e sta aspettando di reclutare John Abruzzi, dandogli un accenno di quello che da li a tempo infinito si troverà a scontare.
.L'Inferno.

 

-“Dopo tutto quello che ho...fatto. Una morte semplice come questa sarebbe troppo, per uno come me.”

 

Afferra il collo di Sara con le poche forze rimaste nel corpo, avvicinandola a se in modo che possa udire ciò che in fine dirà.
Guardandola con gli occhi lucidi, le accarezza il viso, l'indice le sfiora la guancia, lasciando alcune goccioline di sangue sul quel volto perfettamente statuario.

 

-“La morte migliore per uno della, mia specie...sarebbe il carcere a vita. Come mi è stato ufficializzato dal tribunale”.

 

-“No, non ti lascerò andare così facilmente...sconterai la pena, qui nel carcere.”

 

Sara, passa una mano sopra la propria fronte come a scacciare via la tensione, caricatasi sulle spalle di quel medico, così giovane e forse di fronte a queste vicende...ancora inesperto.

 

-“Ma adesso...adesso è il momento di lottare per la sopravvivenza.”

 

Con il tono della voce fermo…e sicuro in ciò che dice, guarda Abruzzi dritto negli occhi, come ad invitarlo ad eseguire ciò che ha appena detto all'uomo.
John sorride, con gli occhi chiusi, girando la testa da un lato ad un altro….e poi finalmente arrivano all'elicottero, dove i paramedici prendono la barella con sopra il detenuto, obbligando la giovane dottoressa a restarne fuori.

Il volto di Sara si scurisce, non le piace quando le impediscono di fare il medico sino in fondo.

 

-“No! Se permettete vengo anche io all'ospedale. Sono il suo medico…”

 

L'elica ruota rumorosamente, impedendo a Sara di percepire il suono, le parole dette dal paramedico verso di lei.
Si avvicina di più all'uomo, gridando a voce alta facendosi sentire questa volta più arrabbiata e intromissiva di prima.

 

-“Le ripeto vengo anche io, sono quella che l'ha trovato per prima, sono il suo medico e ho con me la sua cartella clinica...e non ho intenzione di darla a lei, per nessun motivo, se non mi fa salire.”

 

Gli occhi del paramedico si fanno fissi sul volto della Tancredi, che resta ferma di fronte a lui guardandolo in cagnesco, e con un piede già dentro l'elicottero.

 

-“Va bene salga...”

 

Con la vittoria in tasca, Sara sale dopo aver sistemato John dietro i piloti, sedendosi accanto ad egli, continuando a tamponare la trachea, posando la sua mano con delicatezza, che subito si trasforma in una pressione forte in modo che il sangue non esca fino all'arrivo in ospedale, dove potranno curare il detenuto.

 

-“Adesso capisco…capisco, perché Scofield...”

 

Un piccolo momento di silenzio, anche deglutire la saliva diventa difficile in quelle condizioni, ogni parte del suo corpo, chiede che quell'agonia finisca il prima possibile.
Il dolore è amplificato, ogni azione accentua il dolore, come se in quella gola vi fosse una lama di una spada rovente che taglia, ogni muscolo, ogni centimetro di pelle...mentre prima arrostisce le parti interne della carotide.

 

-“Si è preso una bella cotta per te...dolcezza, sei tosta.”

 

Con la testa inclinata, Sara rimane a fissare il volto inerme di John...le parole rimbombano dentro la sua testa, come se fossero un ticchettio continuo, pronuncia un piccolo sorriso, arrossendo lievemente pensando a Michael.
Durante il volo, Abruzzi perde i sensi prima di arrivare definitamente alla clinica...dove poi ne uscirà sano e salvo, con una piccola cicatrice come 'ricordo'.




Spazio Autrice:


Buonasera amanti come me di Prison Break *--* tutto bene? 
Io non mi lamento tutto sommato...ma non siamo qui per parlare di me xD.
Parliamo della OS...come mi è venuta in mente di scriverla? Circa due settimane fa mi è apparso in sogno Peter Stormare ovvero John Abruzzi, e niente mi guardava intensamente e poi bum ho visto la scena su cui ho scritto, e così ho detto 'Devo scrivere su di luiiiiiiiii' e tac fatto ahaha xD. E poi diciamocelo ho sempre adorato Abruzzi, e alla sua morte ho pianto come una dannata D:
Detto questo spero che il mio scritto vi sia piaciuto...e se volete fatevi pure avanti con una recensione, che non fa mai male viene sempre apprezzata e io NON mordo ahaha xD.

A presto con nuovi scritti su Prison Break :3
Baci.

Sara.

PS: Se vi va passate sulla mia pagina di Facebook basata sulla Serie Tv---> 
https://www.facebook.com/Levasione-era-solo-linizio-Prison-Break-Addicted-440627172799984/

 
 
   
 
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