Film > The Avengers
Ricorda la storia  |      
Autore: LaMicheCoria    20/04/2016    3 recensioni
Ora c’è il riflesso di Tony sul vetro ed il braccio a contatto col freddo della finestra; i suoi occhi cercano una risposta tra i filari di luci che si dipanano all’orizzonte –Sono brulichii di lumini, microscopici coriandoli che occhieggiano filamentosi alle strade, alle nuvole che vanno ammassandosi e si gonfiano contro la volta del cielo, un urlo tangibile che preme e spinge per liberarsi dalla gabbia toracica del mondo.
[Post Civil War] [Angst] [Steve/Tony]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Cause Nobody Wants To Be The Last One There :.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ftos

 

Disclaimer: I personaggi non mi appartengono
Ma sono di proprietà dei rispettivi autori.
La storia è scritta senza scopo di lucro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

From The Other Side

 

{ I’ve forgotten how it felt
before the world fell at our feet
There’s such a difference between us
And a million miles -

 

 

 

Ci sono parate, alla fine della guerra.
Coriandoli che scendono dal cielo, scrosciando applausi; bandiere ondeggiano tra le mani e tra le dita; coccarde multicolori fisse al petto come fiori, come garofani a stelle e strisce –Come una pezza, a coprire il sangue, a coprire il dolore, a coprire la traccia di una pallottola che ha scavato cuore e carne.
Ora c’è il riflesso di Tony sul vetro ed il braccio a contatto col freddo della finestra; i suoi occhi cercano una risposta tra i filari di luci che si dipanano all’orizzonte –Sono brulichii di lumini, microscopici coriandoli che occhieggiano filamentosi alle strade, alle nuvole che vanno ammassandosi e si gonfiano contro la volta del cielo, un urlo tangibile che preme e spinge per liberarsi dalla gabbia toracica del mondo.
Il riflesso di Steve è dietro di lui. Dietro il riflesso l’immagine del letto e delle lenzuola sconvolte. L’ombra del Capitano smuove le coperte, le coperte si ammassano sulle spalle forti, cascano in mille pieghe a svelare la curva del braccio, i muscoli nudi, il petto e la schiena; il lampo bianco del materasso rischiara il gemito sulle labbra aperte e trema sulle ciglia, sulle palpebre socchiuse.
Stark abbassa le proprie.
C’è stata una parata, a New York, quando l’ultima eco della Seconda Guerra Mondiale ha abbandonato la Terra. Steve non l’ha vista.
Dormiva e dorme anche adesso, oltre il riflesso, un ricordo soffuso nel materasso, una mano che si aggrappa lentamente alle lenzuola e le tira e le torce, un sospiro che allarga le narici e affiora alla bocca nella forma di un sorriso. I capelli biondi genuflessi sul cuscino ed il bacio della guancia, della tempia, imprimono l’impronta del suo profumo sulla federa; l’odore si allaccia alle falde del tessuto, ai nodi, alla trama che candida sussurra un’infinita nenia notturna.
“E’ finita, Steve?” domanda Tony al riflesso del compagno, alla patina di colore che tremola appena ad un improvviso soffio di vento –Che porta con sé il battito dell’acqua sulla terra e fra l’erba, il bianco delle sedute, il mormorio cantilenante di troppe persone.
Il Capitano chiude gli occhi, nascondendo il chiarore dell’iride. La stanchezza gli appesantisce le spalle, il contrarsi della muscolatura violenta di rosso il bianco delle strisce e delle stelle, inaridisce l’azzurro vivo della divisa. Piega il capo, in segno di resa, si volta e Tony si volta anch’egli, le dita tese a fermare lo sfumare del riflesso, lo sfaldarsi dell’immagine, le lacrime di colore che scivolano sul vetro come gocce di pioggia.
Il letto non ha pieghe. E’ preciso al millimetro nella compostezza delle coperte. L’unico corpo disteso sulle lenzuola è un completo nero, una cravatta chiusa a cappio, una camicia smorta piegata sopra la giacca.
Il profumo sul cuscino è quasi del tutto svanito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note.

E…Niente. Mh-Mh. Mancano due settimane, no? L’avviso “What If” è perché, effettivamente, non so quanto divergerà il finale del fumetto a quello del film. Nel caso, ho comunque il mio pacchetto di fazzoletti. So che gli spoiler sono già in giro, ma non li voglio cercare, non li voglio sapere, voglio sciogliermi in lacrime direttamente al cinema.

DUE SETTIMANE, PEOPLE.

E io già vado di Angst.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: LaMicheCoria