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Autore: MarcoBacchella    20/04/2016    0 recensioni
Ci troviamo nella metropoli meneghina, dove Marco Bacchella, studente di filosofia, ha un lavoretto come stagista schiavo in un giornaletto per studenti: questo lo porterà dentro la mafia indonesiana e negozi bio, a seguire piste su dei sandali di Stalin e su gatti scomparsi nel nulla.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"La d'Urso"


Mi guardai attorno tentando di capire se quell'ombra mi fosse a destra, a sinistra, o forse dietro. 
Era dietro. 

Certo, dietro di me. Era la mia ombra. Le chiesi immediatamente se ne avesse vista un altra, incappucciata. Non ricevetti risposta. 

Quello che mi rimaneva da fare era tornare a casa e sperare che ci fosse ancora, una casa. 
Inserii le chiavi nella toppa, girai in senso antiorario, tac. Lo scatto della serratura. Diedi un colpo secco con la spalla alla porta blindata. Una poltrona di pelle al centro dello striminzito salotto. Una pipa e un posacenere rosso vivo sul bracciolo sinistro. Una mano sulla pipa. Un cappello da cacciatore sulla testa della mano. 
"Bentornato a casa, mio caro Watson."
"Cosa staresti facendo?"
"Sto applicando il metodo Stanislavskij. Gli attori che sono i loro personaggi ottengono il miglior risultato sul palcoscenico, e il palcoscenico non è altro che la rappresentazione della realtà."
"E tu stai impersonando"
"L'uomo che risolve i misteri. Il cui nome probabilmente è protetto da Copyright."
"L'uomo che risolve i misteri. E da dove vorresti partire per risolvere i misteri?"
"Io sono già partito. Ti ho trovato diverse testimonianze di trasformazioni dovute ai sandali. Il tuo compito sarà semplicemente quello di andare e recuperare le informazioni sul campo."
"Trasformazioni tipo Transformers? O di quelle grottesche?"
"Lasciamo solo trasformazioni."
Giocare a Destiny gli aveva definitivamente bruciato il cervello.
"Passiamo al sodo. Tre giorni dopo il fattaccio, degli uomini mascherati con delle plastiche di Vendola e di Formigoni hanno rapito uno dei candidati sindaco." Mi indicò dei fogli buttati in modo sparso sul poggiapiedi. Lì, evidenziate, c'erano delle frasi sconnesse di una testimonianza.
"Quando aprirono la scatola dove c'erano i sandali, sentii subito un giro di batteria. Poi iniziarono le trombette, e si alzavano, nella mia testa, mano a mano che i sandali si avvicinavano a me. Quando mi tolsero le scarpe sentivo una musica incessante, e quando calzarono perfettamente sentii soltanto "LEGALIZACION!
Non ricordo più nulla da quel momento in poi, solo che mi svegliai in stazione centrale, elemosinando una cartina lunga a un emigrato, signora Barbara"

"Signora Barbara?" chiesi a Christopher.
"Sì, la d'Urso."
"Non mi starai mica dicendo che giudichi la d'Urso come fonte attendibile per una notizia del genere."
"E se per una volta avesse ragione? E se per una volta non stesse giocando con i titoli accattivanti per guadagnarsi la fetta di share?"
"No, non hai capito, Christopher. Lei non è una giornalista. Come non lo sei te. E si vede. Nessuno dei due controlla le fonti prima di rimanere abbindolato." 
"È apparso anche sull'Ansa." 

A quel punto, mi toccò.
  
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