Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: Ninfea Blu    20/04/2016    4 recensioni
Aspettando l'albo n° 50 della Miuchi.
Storia 3° classificata al contest "Un forum pazzesco" indetto su forumfree Il grande sogno di Maya.
I personaggi di GNK leggono il forum e interagiscono con esso... e scoprono quello che non dovrebbero scoprire...
Dal 2° cap. "Iniziò a leggere qualche commento e fu sorpreso di scoprire che la donna era oggetto di critiche per la sua acconciatura un po’ demodé, bersaglio di sberleffi d’ogni sorta, odiata e detestata praticamente da tutte le utenti del sito, perché viziata, cattiva, bugiarda e infantile."
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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6 – Personaggi in cerca di una fine (Epilogo)

 

 

 

 

Masumi fece scivolare una mano nel taschino della giacca elegante per sfilarsi una sigaretta e subito l’accese. Tirò qualche boccata e il fumo salì rapido a disperdersi nel blu scuro della notte trapuntata di stelle; nonostante le luci della città, quella sera si riuscivano a vedere anche da lì. Era come se un velo fosse strato strappato, e Masumi riusciva a scorgere il firmamento brillare in tutta la sua imponenza.

In quel momento, si sentiva come da bambino, quando si rifugiava al planetario; si sentiva piccolo, insignificante, leggero come polvere di fronte alla grandezza che sovrastava tutti i suoi piccoli e grandi problemi d’uomo adulto, impelagato in un fidanzamento combinato che era deciso a rompere, e gli importava poco delle conseguenze.

 

Era sulla terrazza del palazzo da due minuti, ma quando sentì i passi timidi e incerti avvicinarsi, capì che era lei. Rimase immobile, pervaso da una strana calma, nell’attesa di sentire la sua voce.

“Hayami-san…”

Lo sorprese il tono, quasi timoroso con cui lo aveva chiamato. Non le rispose subito, ma continuò ad aspirare il fumo della sigaretta, senza guardarla.

“Sei delusa, Maya?” chiese semplicemente. Era la sola cosa che gli premeva sapere.

Seguì un silenzio denso d’imbarazzo che solo la risposta di Maya avrebbe sciolto. Lei non pareva arrabbiata e questo lo consolava. Sicuramente era confusa, preda di sentimenti in conflitto. Negare che avesse paura era inutile; da quell’istante, tutto sarebbe cambiato, e lui non sapeva ancora in che maniera.

“Più che altro molto stupita, e mi sento anche un po’ stupida per non averlo capito prima…”

“Non devi. Sono stato un bravo attore anch’io, non credi? Ho indossato la mia maschera e ti ho fatto credere fosse reale.”

“Già, solo che io ora non so quale sia la maschera, e quale il volto…” replicò lei con un po’ d’amarezza stemperata nel tono di voce.

Lui finì la sigaretta e si voltò finalmente a guardarla.

“Questo non posso dirtelo io, forse neppure mi crederesti; prova ad ascoltare cosa ti dice il cuore… - le suggerì con una tranquillità che in realtà non aveva. – In che modo mi sono tradito?”

“In quel biglietto ha citato il fazzoletto blu di Stewart; l’abbiamo usato solo la sera della prima.”

Masumi sorrise amaramente.

“Capisco. Sono sempre stato molto attento a non lasciare indizi, ma questo è un dettaglio che non potevo immaginare… è quasi un paradosso: temevo che tu potessi scoprire tutto da quel forum, e invece…”

La vide avvicinarsi. Maya si fermò di fianco a lui.

“In quel forum parlavano di lei come del mio ammiratore, ma era una cosa che non potevo credere… fino a questa sera. Ora mi dica: devo considerarla un amico o un nemico?”

Prima di rispondere, lui le posò le mani sulle esili spalle, e scese poi ad accarezzare le sue braccia.

“Non sono mai stato un tuo nemico, Maya. Di questo vorrei tu fossi certa.”

Maya arrossì a quel contatto, e per un momento abbassò lo sguardo, preda dell’emozione. Quasi subito, lo rialzò con decisione.

“Lo sono Hayami-san. Lo sono…”

Era sincera e bendisposta; questo a lui bastava per sperare che fosse pronta ad amare, o almeno, accettare chi fosse lui in realtà. Da adesso, l’ammiratore avrebbe cambiato tattica.

“Allora, possiamo essere amici alla luce del sole, Maya? Sarebbe un inizio, non ti sembra? E dopo, chissà fino a che punto potranno evolversi le cose… - lo diceva accarezzandole una guancia con un gesto lento della mano che seguiva il contorno del suo viso - io non escludo niente, ragazzina.” Disse, intenerito dalla sua deliziosa aria imbronciata, che non riuscì a camuffare il turbamento profondo che la pervadeva.

“Sì, ma la smetta di chiamarmi ragazzina!” borbottò prima di correre via, sopraffatta dalle troppe emozioni vissute quella sera.

 

 

 

*******

 

 

 

La nostra storia in qualche modo è andata avanti.

Sul manga della sensei Miuchi ha preso la piega che tutti i lettori conoscono, ma io e Maya ci siamo ritagliati i nostri spazi privati fuori dalla storia ufficiale.

È stato il modo più semplice che abbiamo trovato per vivere il nostro amore, - non mi sembra vero di poterlo dire - e la cosa non è stata priva di difficoltà. Sembrerà impossibile da credere, ma è così.

 

Quando Maya è partita per raggiungere la sua sensei nella valle dei susini, io molto volentieri l’ho seguita, non solo col pretesto di dover cercare mio padre, ma anche per allontanarmi da Tokio e dal putiferio sollevato con la mia decisione di annullare l’impegno preso con la cozza cotonata. Non dovrei, ma questo nomignolo continua a tornarmi in testa, e ammetto che mi diverte.

In realtà, c’è davvero poco da divertirsi.

Ho dato la mia risposta alla famiglia Takamiya prima di partire per Nara, il paese d’origine di Ichiren Ozaki, ed è stato relativamente facile; con mio padre dato per disperso, forse morto, non ero più il rampollo di buona famiglia accettabile dall’impero dei Takamiya.

Il nonno e il papà di Shori, uomini pratici e di mondo, compreso che potrei non essere un buon partito, mi hanno lasciato andare senza tanti rimpianti.

Potere dei soldi; ecco cosa vuol dire perdere una buona posizione che ti garantisce certi privilegi. Ma del presunto privilegio di sposare Shiori, ne faccio volentieri a meno.

So anche che i potenti Takamiya tornerebbero immediatamente sui loro passi, se la situazione si ribaltasse, e io riacquistassi prestigio.

Dovrei sperare che ciò non avvenga, ma ci penserò a suo tempo.

 

Shori, a sentir lei, era innamorata persa, e non ha reagito bene, come prevedibile, ma togliermela dai piedi per qualche tempo (scusate l’espressione, ma non ne trovo una più calzante) è stato un vero sollievo. Mi sono sentito leggero, liberato da un peso di piombo che avevo sul cuore. Questo la dice lunga, su quanto io fossi legato a quella donna.

 

Quando ho detto a Mizuki di divulgare la notizia attraverso un comunicato stampa, le è quasi venuto un colpo per la sorpresa. Dopo si è congratulata con me, con un’esuberanza tale, che mi ha divertito moltissimo.

“Oh, finalmente, signor Masumi! – ha esclamato Saeko gettando un plico di fogli sulla scrivania. - Si è liberato di quel manichino vestito. Lei è già un tipo troppo ingessato, voi insieme sareste sembrati due statue di cera. Ho sempre pensato che non fosse adatta a lei. La vedo con un altro tipo di compagna… una come Maya, magari.”

“Mizuki, non esageri con i commenti. Lei ogni tanto si dimentica d’essere solo la mia segretaria.” L’ho redarguita, ben sapendo che è anche un’amica sincera e disinteressata.

“Mi perdoni, ha ragione, ma questa gliela dovevo proprio dire. Vede, sto esprimendo il pensiero di tutte le utenti del forum; faranno tripli salti di gioia, piroette e quant’altro quando apprenderanno la notizia. (nda. - soprattutto quella originale che uscirà dalla penna della Miuchi, a data da destinarsi) Il forum sarà subissato di commenti…”

“Continuo a non capire perché sia tanto odiata. È una donna discreta, mite, che ama i fiori… un po’ fragile di nervi, magari…”

Al mio commento, ho visto Saeko aggiustare gli occhiali sul naso, con un moto di disappunto. Quando lo fa, di solito, segue una delle sue frasi pungenti.

“Ama i fiori? Lei non sa cosa sarà capace di fare davanti ad un mazzo di rose viola! Non la riconoscerebbe! Forse avrebbe rotto il fidanzamento ufficiale molto prima. Provi ad immaginare una squilibrata con le forbici in mano! Fa un certo effetto, no? Altro che fragile di nervi!”

Così, Mizuki mi ha raccontato l’episodio di villa Takamiya, com’è riportato sul manga. Ho saputo poi, leggendo alcuni riassunti sul forum che la svenevole anemica Shori, oltre ad assumere comportamenti meschini impensabili, darà di matto, in maniera piuttosto grave.

Questi sono fatti che devono ancora accadere, ma come negli affari che tratto abitualmente, conoscere in anticipo le possibili mosse dell’avversario è un modo sicuro per trovarsi in vantaggio.

La reazione di Shori mi ha sorpreso, ma di più mi ha impressionato il suo accanimento contro le rose viola. Sì, lo so che nella sua mente deviata rappresentano Maya, ma avevo sempre pensato che i fiori le piacessero, che in fondo al cuore fosse una donna gentile, dotata di vera sensibilità verso le persone meno fortunate come la mia ragazzina. Mi sono sbagliato clamorosamente.

Ora capisco perché le utenti del forum la detestano a morte, in effetti, non mi sento di biasimarle. (nda. – grazie caro; in effetti quello da biasimare sei tu… se non ti dai una mossa.)

 

Non ho mai pensato che si potesse impazzire né morire per amore. Non l’ho mai pensato prima d’incontrare Maya, ma non escludo che potrei impazzire anch’io, se lei finisse tra le braccia di un altro, e Hijiri ne sa qualcosa (vedi lancio di tagliacarte).

No, non la lascerò a nessun altro. L’ho detto una volta, e lo ripeto adesso, con maggior convinzione, perché ora so cosa vuol dire essere amato da lei, e non è una felicità a cui intendo rinunciare.

 

Nella valle dei susini, una sera io e Maya ci siamo trovati stesi su un prato a contemplare il cielo notturno. Era la seconda volta che ci capitava di guardare le stelle insieme, e adesso erano vere e splendevano sopra le nostre teste. Era il nostro primo vero incontro dopo aver scoperto che ero il suo ammiratore segreto. All’inizio parlammo delle prove a cui la sottoponeva la signora Tukikage, ma in realtà avevamo il forte desiderio di parlare di noi, dei nostri sentimenti. C’erano così tante cosa da dire, tante spiegazioni che avrei dovuto darle. Mi ripromisi che lo avrei fatto, col tempo, un passo alla volta.

Eravamo entrambi emozionati.

“Hayami-san, io sono davvero felice di essere qui con lei, stasera. Non vorrei essere in nessun altro luogo.”

Le presi la mano e la strinsi nella mia, come avevo fatto tanto tempo prima a teatro, quando la invitai a vedere Anna Karenina.

“Anch’io sono felice di essere qui con te, Maya.”

“Io vorrei trovare le parole giuste per ringraziarla; lei non sa quanto mi abbia incoraggiata… quanto sia stato importante, per me…” era commossa, e lo sentivo dal tono della sua voce che tremava.

“Oh, Maya, sono io che dovrei ringraziarti. Ho lasciato a Tokio un’infinità di problemi, ma quando stiamo insieme io sento di poter essere me stesso. Il mio cuore è legato al tuo, e qualunque cosa accada, i nostri destini sono intrecciati.”

“Lo credo anch’io Hayami-san, anche se adesso abbiamo davanti molti ostacoli.”

“È vero Maya, ma se la Miuchi vorrà, risolverò tutto. Stai tranquilla.”

“Il signor Hijiri continua ad essere un collegamento fra noi?”

“Sì, è meglio, almeno in alcune circostanze. Nessuno deve sospettare che sono il tuo ammiratore; qualcuno potrebbe pensare che ti favorisco per il ruolo della dea Scarlatta, e questo potrebbe danneggiarti, e io non voglio che accada una cosa simile.”

Ci fu un lungo silenzio, carico solo del suono dolce della notte intorno a noi. L’aria era fresca; presi la giacca e la usai come coperta per proteggere Maya, vestita in modo troppo leggero. Inaspettatamente, lei si strinse a me e avvertii il suo profumo, il corpo caldo che premeva contro il mio.

“A cosa pensi?” le domandai dopo un po’.

“Stavo pensando che è grazie a quel forum, se stasera siamo qui, così…”

“Addirittura? Galeotto fu il forum…”

“Leggendo alcuni commenti lì sopra, ho iniziato a pormi qualche domanda su di lei… beh, a volte ho trovato cose un po’ azzardate, altre a cui non volevo proprio credere; ad esempio, lo sa che c’è chi pensa che Hijiri sia innamorato di lei?”

“Cosa? – Esclamai sorpreso e vagamente divertito. - No, questo non è possibile. Sono sicuro che gli piacciano le donne…” aggiunsi convinto.

“Oppure di me, solo nasconde la cosa per lealtà nei suoi riguardi…”

La strinsi di più. Poi le sollevai il viso, che lei teneva nell’incavo della mia spalla, per guardarla dritta negli occhi.

“Vuoi farmi diventare geloso, ragazzina? Hijiri non oserebbe… Comunque, credo di sapere cosa hai trovato davvero azzardato e sconvolgente: quei disegni dove siamo travolti dalla passione. Devo ammettere Maya, che hanno scatenato la mia fantasia… ultimamente sto facendo molta fatica a porvi un freno…” le sussurrai nell’orecchio, con tono suadente e sensuale carico di sottintesi, che Maya non poté fraintendere.

E io volevo che capisse cosa stavo provando, quanto in effetti la desideravo. Quanto forte fosse l’amore che scaldava il mio petto.

Al colmo dell’imbarazzo con il viso in fiamme, il cuore che forse le scoppiava dentro, la mia ragazzina cercò bruscamente di scansarsi da me, ma le impedii di muoversi, bloccandola sull’erba col peso del mio corpo.

“Non fuggire via, Maya, ti prego. Ti ho aspettata così a lungo, un sogno disperato che credevo impossibile, e devo aspettarti ancora, ma va bene così. Non voglio spaventarti; il desiderio è una cosa normale tra un uomo e una donna, com’è normale il fatto che io ora abbia la dannata voglia di baciarti.”

 

Colsi un sospiro in quella tenera oscurità che ci custodiva.

 

Quello fu il primo bacio, mio, e mio soltanto.

Mie furono le sue labbra morbide e piene, promesse tenere schiuse per me, in cui abbandonarmi sull’onda della gioia.

Mio fu il suo fresco, dolce sapore di donna, donato con trasporto, mentre le sue mani s’intrecciavano con carezze lievi ai miei capelli.

Non ci furono altro che baci, quella notte. Tutti quelli mancati, rubati, attesi, sognati, tutti quelli che con dolore ci saremmo negati dopo, una volta tornati a Tokio. Lì, erano baci carichi di promesse, amore dichiarato a fior di labbra, tra i nostri nomi sussurrati.

Avremmo fermato il tempo, lì sul prato, sotto quel cielo nella valle dei susini.

 

Nella valle ritrovai mio padre vivo, con tutto quello che ciò implicava; non fu contento della mia decisione di rompere il fidanzamento, e agì tentando miseramente si ricucire lo strappo che io avevo causato.

Alla fine di tutto tornammo nella valle dei neon, delle luci artificiali senza calore, dove mi attendeva la mia lotta quotidiana, per tornare ad essere un uomo libero da vincoli imposti, dove Maya doveva trovare la sua Dea e renderla reale come solo lei poteva fare.

Ci restavano i nostri ricordi; la notte al tempio in cui la scaldai e la sentii tremare d’amore tra le mie braccia, mentre mi sforzavo di controllare la mia brama che aumentava, la sua potente esibizione nei panni di Akoya che mi rapì per l’ennesima volta il cuore, l’incontro struggente delle nostre anime che per un istante si sono sfiorate.

Lasciammo tutto nella valle della Dea Scarlatta, come sogni in custodia da tornare a prendere.

 

 

Ora sono qui, in attesa che questa nostra storia abbia un seguito, e prego il destino e gli dei perché non resti incompleta.

Nel mondo dei neon io e Maya ancora non possiamo amarci, troppi ostacoli sono frapposti fra noi, ma siamo fiduciosi che la nostra unione si realizzerà, perché ora sappiamo di essere anime gemelle.

Ora sappiamo quanto siamo stati soli prima di trovarci.

Bramo come un assetato il momento in cui ci rincontreremo, l’istante in cui la vedrò su quel palco indossare il kimono scarlatto e petali di susino voleranno sulla scena.

Perché sarà lei. Io lo so.

Per me sarà lei soltanto, la mia Dea Scarlatta.

Adesso so perché sono stato adottato da mio padre, perché ho inseguito tutta la vita il filo rosso che mi legava a una dea leggendaria.

Non era una vendetta che dovevo attuare.

 

È il mio destino e il suo.

 

Per questo mi rivolgo a colei che tira i fili delle nostre esistenze. Siamo nelle sue mani Miuchi sensei, ci dia vita attraverso i suoi disegni, palco di un teatro dove noi possiamo vivere, il mondo dell’arcobaleno dove nasce e respira il nostro amore.

 

Ci dia Izu, luogo e speranza lontana di un sogno nascosto nei nostri cuori, dove forse potremo finalmente amarci per davvero.

 

Non le voglio male, ma tolga Shiori dal mio percorso di vita. Non la amo né potrei amarla e la renderei infelice, ma lei che l’ha creata, può salvarla. Può salvarci tutti. Come dice Hijiri, amico sincero che dovrei ascoltare più spesso, a costo di qualsiasi tempesta, devo onestà a me stesso, pretendere la mia felicità e la sua, non cedere a sensi di colpa inutili e dannosi.

Ho attraversato i miei inferi, ora mi faccia risalire verso il cielo dove c’è l’atra metà della mia anima.

Lei deve volere un finale degno di una grande storia.

Completi quest’opera.

Faccia incontrare per sempre i nostri destini.

Quello mio e di Maya.

Su un palco, in fondo è lì che è iniziato tutto, e nella vita.

E se chiudere il cerchio di una storia così lunga che l’accompagna da tanti anni, (non solo lei) la renderà forse un po’ triste e malinconica, pensi alla felicità che riempirà i nostri cuori fatti di carta e inchiostro, di cui le saremo grati per sempre.

Una felicità che divideremo volentieri con lei e migliaia d’altri cuori nel mondo, fatti di carne e sangue, che hanno palpitato e continueranno a palpitare per questa storia.

 

Miuchi sensei, ci renda eterni.

 

 

 

 

Fine (nell’attesa di quella vera)

 

 

 

 

Con l’augurio che la Miuchi trovi la fine della storia originale, qui si conclude questa storia lievemente surreale, nata per un contest indetto su http://glassnokamen.forumfree.it/ . Prendendo come fonte primaria il manga, ho preso alcuni eventi e li ho liberamente adattati alla mia storia, cercando in ogni caso di restare fedele ai caratteri dei personaggi. Io mi sono divertita a scriverla, spero voi a leggerla; naturalmente, se avrete voglia di lasciare un piccolo commento per farmelo sapere, ve ne sarò sinceramente grata. Ringrazio Rossella, l'admin del forum che ha creato il banner premio per il contest.

Un saluto, Ninfea (Scarlett Blu)

   
 
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