She walks to school with the lunch she packed
Nobody knows what she's holdin' back
Wearin' the same dress she wore yesterday
She hides the bruises with linen and lace
Un padre in prigione, una madre alcolizzata che gli ha trasmesso quell’ingombrante fardello.
Ha solo undici anni ed è stato un nomade, ospite a tempo determinato di famiglie diverse.
Tutti quei potenziali genitori dicevano di volergli bene… Finché non scoprivano il suo segreto.
Ha undici anni ed è sieropositivo.
The teacher wonders but she doesn't ask
It's hard to see the pain behind the mask
Bearing the burden of a secret storm
Sometimes she wishes she was never born
Fanno male quei rifiuti categorici ed imbarazzati al piccolo David.
Essere ostracizzato dai compagni di scuola e preso di mira dai bulli.
Preoccuparsi di potersi ferire e di poter contagiare, con il suo sangue infetto, i bambini sani.
Fa male essere emarginato. Fa male il fatto che nessuno lo voglia .
She stands hard as a stone
In a world that she can't rise above
But her dreams give her wings
And she flies to a place where she's loved
Concrete angel
Quell’uomo gentile, disponibile, paziente e sempre sorridente e quella donna compassata, ferrea, rigorosa ma con un cuore grande. Un cuore che sa elargire tutto l’amore di cui è capace una mamma.
Somebody cries in the middle of the night
The neighbors hear, but they turn out the lights
A fragile soul caught in the hands of fate
When morning comes it'll be too late
“Sei nostro figlio!”
Quella rassicurazione, sincera e convinta, è l’epilogo di una fiaba a lieto fine, sognata a lungo.
A statue stands in a shaded place
An angel girl with an upturned face
A name is written on a polished rock
A broken heart that the world forgot
Il colonnello Burton, la cui impeccabilità e puntualità iniziano a dimostrare qualche falla, la donna votata all’esercito che smussa la sua intransigenza concedendosi di andare a fare il tifo alla partita di basket del figlio, indossando la divisa.
Lei che è sempre riuscita a conciliare la vita nell’esercito con la vita domestica assieme a Roland e a Sarah Elizabeth. Questo bambino, così introverso ed impaurito, la costringe però a rivedere le sue priorità.
E quando, finalmente, sente pronunciare quel “Mamma” capisce qual è l’unico futuro che vuole.
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La canzone usata questa volta è "Concrete Angel" di Martina Mcbride.
Through the wind and the rain
Poi arrivano loro, una brezza leggera nella tempesta che è stata finora la sua vita.
Joan e Roland non lo respingono, non lo rimandano in orfanotrofio quando apprendono che adottarlo significherebbe dover essere genitori di un bimbo costretto a prendere una miriade di farmaci, cavia di terapie sperimentali che spesso gli fanno salire la febbre e lo lasciano debole per giorni interi.
Ha un unico cruccio e un unico rimpianto Joan.