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Autore: fly90    22/04/2016    0 recensioni
Una ragazza dall'aspetto singolare, due entità nascoste nel profondo dell'anima che la porteranno a dover affrontare una battaglia dall'esito tutt'altro che scontato.
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ariell si distese sul letto con lo sguardo puntato al soffitto senza realmente vederlo.

La mente vagava nel ricordo orribile di quanto era successo nel bagno qualche giorno prima.

Era stato scioccante rendersi conto di quanto aveva fatto.

Strinse la mano a pugno sulla pancia al ricordo della pelle di Lara che veniva bruciata proprio dalla sua mano, l'odore di carne bruciata ancora le impregnava le narici ogni volta che ci pensava.

L'aveva sfigurata per sempre.

Nonostante questo sapeva bene che le cose sarebbero potute andare diversamente, era stata ad un passo dall'ucciderla, l'aveva sentito forte l'istinto dentro di se.

Eppure era come se fossero emozioni non sue, era certa che non fossero le sue emozioni, lei non sarebbe mai arrivata a tanto, era arrabbiata certo, ma non avrebbe mai fatto una cosa simile se fosse stata veramente in se.

Lara era stata portata di corsa all'ospedale in stato d'incoscienza.

Era stata curata ma quando si era svegliata non aveva pronunciato una sola parola, non aveva risposto a nessuna delle domande che le avevano rivolto.

I medici avevano accertato lo stato di schock ma non avevano saputo dire con esattezza se avrebbe mai più parlato.

Chi era andato a trovarla raccontava di una profonda bruciatura sul bel viso della ragazza, rossa e rigonfia dalla vaga forma di una mano.

Anche Ariell aveva subito un interrogatorio.

Per fortuna era riuscita ad essere abbastanza lucida da dare sempre la stessa identica versione senza tradirsi mai.

Quando la professoressa Right le aveva chiesto come aveva trovato Lara e se avesse visto qualcuno uscire dal bagno le aveva risposto semplicemente che, quando era entrata nella stanza, Lara giaceva inerme sul pavimento.

L'ipotesi più logica fu che qualcuno probabilmente aveva dei conti in sospeso con la ragazza quindi l'aveva seguita e aggredita facendole sbattere il capo contro la parete e, una volta svenuta, l'aveva sfigurata con la fiamma di un accendino.

Nessuno quindi sospettò di Ariell, tutti le avevano offerto conforto sopratutto Tomas, Jenny e Maddy.

Ma nonostante tutto si fosse risolto nei migliori dei modi per lei, si sentiva un mostro, aveva paura di quanto le stava succedendo.

Si portò le mani alle tempie, massaggiandole nel tentativo di farsi passare il terribile mal di testa che da giorni l'assillava, e si lasciò andare piano piano ad un sonno profondo.




Ariell stava camminando in un campo di fiori quando ad un tratto il paesaggio intorno a lei cambiò di colpo.

Il sole si spense e il cielo si fece scuro, con una pallida luna che rischiarava solo in parte l'erba secca sotto i suoi piedi.

Gli alberi rigogliosi di poco prima erano spariti sostituiti da carcasse marce dai rami spogli che si s'innalzavano verso il cielo come mani nodose pronte a ghermire la luna.

Un vento gelido le scompigliò i lunghi capelli facendola rabbrividire nella leggera camicia da notte.

Si guardò attorno e mosse qualche passo non sapendo bene cosa fare, voleva solo andare via da quel posto lugubre che le metteva i brividi.

Un gufo si librò in volo facendola sobbalzare mentre passava sotto uno degli alberi cadenti.

Guardando in alto si distrasse e inciampò in una radice rovinando a terra e battendo la fronte su un sasso aguzzo.

Tirandosi su si tastò la fronte dolorante e le dita si macchiarono di sangue.

Accidenti.” si lasciò sfuggire.

La sua voce s'infranse nel vento facendola sentire ancor più sperduta e sola.

Improvvisamente scorse una luce rossastra che si addentrava nel folto del bosco.

Tremante si costrinse a muoversi in quella direzione, dentro di se un lieve senso di paura le serpeggiò intorno al cuore.

Cosa poteva attenderla laggiù?

In che posto si trovava?

Come ne sarebbe uscita?

Passo dopo passo si addentrò nel bosco impigliandosi nei rami fitti degli arbusti, carichi di spine, che le graffiavano la pelle e le strappavano la veste.

Non appena giunse a pochi passi dalla luce scarlatta il paesaggio cambiò nuovamente.

L'erba venne sostituita da un pavimento di pietra e gli alberi si trasformarono in un soffitto a volta che pareva una specie di tempio scavato nella roccia.

Al centro del tempio una lunga lastra di marmo dalla quale pendevano catene con grosse cinghie di cuoio, adornava l'ambiente.

Improvvisamente il suono di una voce portò Ariell a nascondersi istintivamente in una rientranza dalla quale poteva scorgere la lastra.

Ti prego lasciami andare. P-per favore non farmi del male.” una voce famigliare sembrava supplicare qualcuno di lasciarla andare.

Pochi istanti dopo alla sua vista comparve Tomas mentre veniva sospinto nella stanza da una figura incappucciata.

Sebbene la figura fosse molto più minuta del ragazzo, sembrava avere la forza necessaria per trattenerlo e spingerlo inevitabilmente sulla lastra.

Lo spinse così forte che Tomas cadde pesantemente sul marmo battendo il viso e spaccandosi un dente.

Un rivolo di sangue gli cadde sul labbro mentre la figura lo prendeva per i capelli e gli sbatteva nuovamente il viso sul marmo stavolta rompendogli il setto nasale.

Lo schiocco della cartilagine che si rompeva fece venire un conato ad Ariell che si dovette premere una mano sulla bocca per soffocare il gemito.

Avrebbe voluto intervenire ma la paura la bloccava come se fosse incatenata al pavimento.

Sputando altro sangue Tomas fu costretto a salire sulla lastra dove la figura lo legò stretto per mani e piedi.

Una risata maligna scosse le pareti del tempio.

Deve pagare per quello che ha fatto. Depurare la sua anima col sangue.” una voce cavernosa e profonda, che sembrava arrivare da un luogo dietro la figura esile, serpeggiò per la stanza permeandola di cattiveria, odio puro.

Come per rispondere la persona incappucciata tirò fuori dalla tasca della toga nera un lungo coltello affilato.

La lama luccicò alla luce rossastra e Tomas urlò mentre si avvicinava allo sterno nudo.

Lui ha fatto cose cattive, ha deluso le persone che gli volevano bene, ha peccato, ha tradito, ha ingannato. E ora deve pagare.” tuonò ancora la voce.

L'esile figura fece scorrere la lama graffiando leggermente la pelle nella sua discesa lenta.

Sembrava stesse decidendo dove colpire.

Un secondo dopo, con la rapidità di un serpente, conficcò la lama in mezzo alle ultime due costole facendo contrarre il ragazzo dal dolore.

Ariell guardò il coltello sparire fino al manico nella carne del giovane e iniziò a piangere lasciandosi cadere lungo la parete tremando.

La mano esperta rigirò il coltello nella carne strappando a Tomas altre grida pregne di dolore e disperazione.

Pagherà per tutto il male che ha fatto.” esplose ancora la voce facendosi più forte.

Un altra volta la mano si alzò e piombò nuovamente a martoriare la carne del giovane.

Ariell rimase pietrificata a guardare il coltello che apriva nuove ferite in tutto il corpo di Tomas, per quanto si sforzasse di reagire qualcosa la teneva incollata alla parete, una forza oscura.

Aprigli il petto e estraigli il cuore, quel cuore impuro che è il nostro nutrimento, il mio nutrimento. Lo voglio assaporare pezzo per pezzo.” urlò la voce arrivando al culmine della follia.

Sgranando gli occhi Ariell guardò la figura esile che affondava il coltello in pieno petto aprendo la carne e aiutandosi con le mani.

Lo sterno orribilmente aperto in due mentre il sangue scorreva a fiumi sporcando il pavimento.

Le mani insanguinate estrassero il cuore pulsante del ragazzo che si accasciò privo di vita.

Il cuore batteva ancora tra le dita dello sconosciuto producendo un rimbombo acuto all'interno della grotta che fungeva da amplificatore.

Ariell si ritrovò a reprimere un violento conato mentre le lacrime le inondavano il viso e la voce le s'incastrava in gola.

Concentrò lo sguardo sulla figura che lentamente stava alzando il capo.

Il cappuccio ampio nascondeva ancora i tratti della persona, il cuore di Ariell venne attanagliato da un senso di disagio e di terrore allo stato puro.

Sgranò gli occhi cercando di vedere meglio quando la voce tornò a farsi sentire chiara e fin troppo vicina.

Era dietro di lei.

Si voltò lentamente e vide un'ombra, una figura sfocata fatta di fumo nero.

L'unica cosa che si vedeva nettamente erano due occhi gialli con pupille verticali e sottili simili a quelle dei rettili che la fissavano glaciali.

Inorridita retrocesse uscendo allo scoperto.

Si rigirò indietro nel vano tentativo di scappare ma si trovò davanti l'esile figura che le sbarrò la strada.

Le mani pallide della figura si abbassarono lentamente il cappuccio rivelando una lunga cascata di capelli corvini che nascondevano ancora il viso ai suoi occhi.

Di scatto la testa si raddrizzò e ciò che Ariell vide le ghiacciò il sangue nelle vene.

Nooooo!” urlò mentre guardava se stessa negli occhi.





Ariell si tirò su di scatto facendo volare le coperte, il cuore a mille e la testa pulsante.

Il respiro le uscì tremante mentre cercava di riprendere il controllo.

Aveva appena fatto l'incubo più brutto di tutta la sua vita.

Mentre si alzava e accendeva la luce sentì qualcosa di bagnato inumidirle la fronte, si portò la mano alla testa e se la portò davanti al viso.

Sussultò non appena vide il sangue e corse allo specchio.

Un profondo taglio le solcava la fronte.



ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti.

Cosa ne pensate del capitolo?

Ariell ha davvero sognato?

Come spiegate il taglio alla fronte?

Nell incubo lei sbatteva la fronte su un sasso e si tagliava se ben ricordate...

non voglio aggiungere altro.

Un bacione dalla vostra Fly90.



  
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