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Autore: Arial    07/04/2009    2 recensioni
Le lusinghe del peccato sono sottili, si sa, e nessuno vi è davvero immune. Castiel è ormai roso dal dubbio, la sua fede sarà abbastanza forte o andrà incontro alla caduta?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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“Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?”
(Isaia 14,12)




Li stai osservando, da lontano. Lui è lì, vicino alla sua auto, e sta cadendo a pezzi. Sapevi che questo momento sarebbe arrivato; lo aspetti da quando l’hai tirato fuori dall’Inferno. Eppure adesso senti un’emozione nuova farsi strada dentro di te. Sai che è sbagliato, che a quelli come te non è concesso provare certe cose: sono un’esclusiva degli esseri umani. Loro un’anima ce l’hanno, non sono semplici strumenti forgiati per eseguire degli ordini… Certo, lo sai, ma il senso di colpa ti attanaglia ugualmente. Avresti voluto cancellare per sempre dalla sua mente quei quattro mesi di orrore e sangue e morte; avresti voluto donargli un nuovo inizio e non una vita popolata di incubi e rimorsi; avresti voluto, ma andava contro i Suoi piani. Piani che non sai dove portano, ovviamente. Nessuno dà informazioni non necessarie ai propri sottoposti, neppure in Paradiso. Per te non è mai stato un problema: sei un soldato e fai quello che ti viene richiesto, fine della storia. Allora perché questa volta è diverso? Perché non vorresti altro che tenerlo al sicuro e dirgli che niente di quanto è successo è colpa sua? Perché sei tentato di dirgli che lo ammiri, nonostante si sia macchiato della colpa più grave agli occhi di Dio? Il motivo è semplice: non pensi che lui abbia sbagliato. Ha rinunciato al bene più grande che possedeva, si è condannato volontariamente ad un’eternità di sofferenze per ridare la vita a suo fratello. Che c’è di sbagliato in un tale gesto d’amore? Tutto, diresti, riflettendo razionalmente. Qualsiasi cosa vada contro le leggi da Lui imposte è sbagliata. Una parte di te però non riesce ad accettare questo pensiero; come tanti, troppi, altri d’altronde.   Come può essere giusto radere al suolo un’intera città per mettere alla prova un singolo essere umano? Come può esserlo mettere l’una contro l’altra due persone che si amano a tal punto? Devi smetterla di farti tutte queste domande, ha ragione Uriel: stai passando troppo tempo in mezzo agli umani.
-“Se continui così finirai per cadere anche tu, Castiel” aveva detto, solo qualche ora prima. Più tempo passa e più ti convinci che possa avere ragione lui. Non dovresti provare tutto questo dolore e quest’affetto per lui, non dovresti porti alcun dubbio. Bianco, vuoto, efficiente, perfetto, questo devi essere. Peccato però che la sola idea che Dean potesse considerarti un semplice strumento, una creatura fredda e spietata come i tuoi fratelli, ti abbia gettato nel panico. All’inizio avevi pensato dipendesse dall’averlo salvato, che fosse una specie di effetto collaterale dovuto al recupero: all’Inferno la tua essenza aveva protetto la sua anima, per poi ridare vita al suo corpo. Era più che normale aver sviluppato un istinto di protezione nei suoi confronti, dopotutto molti altri angeli sono stati creati con questa vocazione. Ben presto però ti sei reso conto che il problema era molto più serio: ti sei affezionato a Dean.
Lo guardi singhiozzare inconsolabile, inconsolato. Suo fratello non sta facendo nulla. Senti la rabbia montarti dentro: Dean ha dato tutto per Sam e lui non riesce a fare di meglio che stare lì a snocciolare banalità? La fazione opposta ha proprio scelto bene il suo campione… Perché non stende almeno una mano verso di lui? Perché non lo abbraccia? Lui ne ha la possibilità, lui può stargli vicino nel modo che a te non è concesso, eppure… Basta, al diavolo tutto: non puoi lasciarlo così. Che Uriel e gli altri facciano quello che gli pare, che provino a fermarti! Cammini verso di loro, aspettandoti uno schieramento pronto a bloccarti, ma è qualcosa di molto più prosaico ad arrestarti. Cadi sulle ginocchia, mentre una fitta dolorosa ti attraversa la testa. Chiudi gli occhi, accecato da un’improvvisa luce bianca. Ti manca l’aria, un fremito ti scuote tutto. La sensazione è molto simile a quella prodotta dai poteri di Alastair; questa volta però non ti senti sopraffare dal gelo e dalla paura, un dolce calore si sta diffondendo dallo stomaco al resto del corpo. Ti lasci cadere sulla terra bruna; emana un odore penetrante, intenso. Resti disteso, un leggero sorriso ad incurvarti le labbra. Sai che è finita, sai che questa volta non arriverà Dean a salvarti, però ti senti ugualmente felice: hai trovato finalmente la pace e la serenità che avevi sempre creduto di possedere già. Stai morendo, è vero, ma per una scelta che tu hai deciso di compiere, per i sentimenti che ti sei concesso di provare. Sospiri e ti prepari ad accogliere il buio che ti sovrasta, ma il dolore riprende più violento di prima e una serie di immagini comincia a scorrere sullo schermo nero delle tue palpebre.
Un abbagliante lampo di luce, un senso di perdita. Senti delle grida assordanti e ti rendi conto con orrore che provengono da te. Non riesci a muoverti come vorresti; un uomo ti tiene bloccato fra le sue braccia, è enorme. La sua voce ti trapana i timpani: -“è un maschio” annuncia, giubilante. Cominci ad urlare a squarciagola, ma la scena si sposta velocissima. Un attimo prima eri intrappolato e ora stai correndo su gambe non molto agili, inciampi in qualcosa che emette uno strano guaito e cadi in avanti. Senti di nuovo le lacrime scorrere, ma una donna arriva e ti stringe a sé: -“sei davvero un piccolo imbranato Jimmy” dice con affetto. Non ti sei mai sentito così amato o tanto al sicuro, chiudi gli occhi, ma ben presto la donna scompare. Corri ancora, stavolta lungo un percorso ad ostacoli, su gambe notevolmente più lunghe e muscolose. Ti arrivano vari cori di incoraggiamento e applausi da parte del pubblico sulle gradinate, ma sei consapevole solo del vento sulla faccia e del calore del sole sulle braccia. Tagli il nastro con grande anticipo su tutti gli altri e vedi una splendida ragazza venirti incontro: -“non avrai immaginato me che ti inseguivo, vero?” chiede, comicamente sospettosa.
-“Ti ho immaginata al traguardo, come sempre” rispondi, attirandola a te.
-“Che schifo! Sei tutto appiccicoso…”
La velocità con cui le immagini si susseguono e si sovrappongono ti dà la nausea. Vorresti che tutto questo smettesse. Non solo per il dolore fisico, ma per l’effetto che vivere queste esperienze ti causa. Per molto tempo quello di provare qualcosa, un sentimento qualsiasi, è stato il tuo unico desiderio, ma ora che l’hai realizzato… Per un istante ti chiedi come possano gli esseri umani sopportare emozioni tanto intense; come possano trascorrere una vita intera lacerati dal dubbio e dall’incertezza. Non hai il tempo di provare a rispondere a questi interrogativi, i flash riprendono.
Sei al volante di un auto, piove a dirotto e la strada è scivolosa.
-“Rallenta James” dice la ragazza della gara. Ansima leggermente, ormai manca poco.
-“Non vorrai nasca qui” rispondi con un sorriso e una nota di panico nella voce: l’ospedale è ancora lontano. Lei sta per ribattere qualcosa, ma un fuoristrada arriva dalla carreggiata opposta, mettendo fine a tutto quanto…
Sei in una chiesa ed è quasi buio, sei inginocchiato da ore ormai a pregare per un conforto che non arriva. Non puoi chiedere a Dio quello che vorresti davvero né puoi mettere fine alle tue sofferenze da solo: andrebbe contro tutto quello in cui hai sempre creduto. Sai che loro sono con Lui in questo momento, sai che sono felici. Vorresti solo far parte di quella gioia, riavere la tua famiglia…
Le immagini si interrompono di colpo. Ti metti a sedere, stordito da quell’overdose di emozioni e sentimenti tanto contrastanti. Erano i ricordi dell’uomo di cui occupi il corpo, la sua vita.
Dio ha esaudito le sue preghiere, è di nuovo con i suoi cari adesso e tu hai ottenuto il tramite di cui avevi bisogno. Ti guardi intorno. Sei nello stesso luogo in cui avevi perso conoscenza, l’aria è fresca e la luce del sole non troppo brillante. Dev’essere da poco passata l’alba.
Ti sollevi su gambe tremanti ed instabili. Alzi gli occhi ad un cielo luminosamente azzurro, le nuvole si muovono veloci.
-“Grazie” sussurri, commosso. Non ringrazi solo per la magnificenza del creato, ma perché nella Sua infinita bontà il Padre tuo ti ha concesso gli elementi per operare la tua scelta: la caduta non è più un viaggio nell’ignoto, sai benissimo a cosa rinunceresti e cosa riceveresti in cambio.
Sorridi, hai preso la tua decisione.
   
 
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