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Autore: Crateide    24/04/2016    3 recensioni
[ Metamorfosi di Ovidio | Apollo/Dafne | Modern!AU ]
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Apollo e i suoi sentimenti di fronte alla famosa statua del Bernini.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Apollo si mischia tra gli umani e si commuove vedendo la statua del Bernini che ritrae lui e la sua amata Dafne.

Da: Balder Moon.

Gruppo facebook: Il Giardino di EFP.

 

 

 

 

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quisquis amans sequitur fugitivae gaudia formae

fronde manus implet baccas seu carpit amaras1

 

Apollo sorrise. Tese le labbra carnose e ben disegnate. Le guance sbarbate si gonfiarono e i denti candidi si affacciarono fra la morbida carne.

Sorrise, mentre il suo cuore traboccava d’amarezza e ira. Era dunque questo ciò che pensavano gli uomini di lui e della sua sventura?

“Chi amando insegue le gioie della bellezza fugace, riempie la mano di fronde e coglie bacche amare” tradusse fra sé e sé, rompendo infine in un pianto liberatorio.

Cadde in ginocchio, lì, ai piedi di quella statua che lo raffigurava nell’atto di rincorrere Dafne, nel momento in cui la sua amata subiva l’atroce metamorfosi.

Con la vista appannata che rendeva tutto così mellifluo e inafferrabile come allora, percorse con lo sguardo le curve dolci e levigate del marmo, la cura e la dovizia di particolari che non fecero altro che straziargli ancor di più il cuore.

Era solo pietra, quella, ma il dio del Sole si sentiva come se un pezzo del suo passato - il più doloroso di tutti! - rivivesse davanti ai suoi occhi abbattuti.

Non avrebbe mai dimenticato il dolore vissuto né l’odio riflesso nello sguardo adamantino di Dafne, né le parole taglienti e piene di disprezzo che, velenosa come una vipera, gli aveva rivolto quel giorno.

Se si concentrava, poteva ancora udire il tremendo fruscio che aveva accompagnato la metamorfosi. Quanto aveva pianto gettato sulle radici di quell’albero, sotto le foglie profumate dell’alloro sacro!

Apollo infilò una mano nella tasca della giacca ed estrasse una foglia lunga, scura e piena di rughe, che si strinse subito al petto e che baciò con infinita dolcezza.

“Nonostante i secoli, io ti amerò per sempre, o mia Dafne…”.

Gettò un ultimo sguardo alla statua del Bernini e, annichilito su se stesso, ridotto all’ombra di ciò che era un tempo, scomparve in una bruma leggera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 questa frase appartiene Maffeo Barberini ed è incisa alla base della statua.

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti!

Mi permetto di “spammare” una Apollo/Dafne in salsa Modern!AU che ho scritto già tempo fa: il link lo trovate QUI. Proprio perché a questa coppia avevo già dedicato altro, in questa sede non ho voluto dilungarmi troppo.

Spero che, in entrambi i casi, le narrazioni vi piacciano.

 

Elly

 

 

 

   
 
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