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Autore: fightformanga1    25/04/2016    2 recensioni
Una normale giornata di scuola di Hiyori che ha litigato di nuovo con Yato e un imprevisto per smuovere un po' le cose.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiyori Iki, Nuovo personaggio, Yato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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DICHIARAZIONE
 
Sbuffò nervosamente per la terza volta in quella mezz’ora e affondò la testa nel libro di matematica cercando di ignorarlo. Sentì su di se lo sguardo irritato del professore e alzando lo sguardo incontrò i suoi occhi severi.
«Iki alla lavagna.»
Hiyori si alzò mestamente. Non era riuscita a seguire la lezione e una figuraccia non gliela levava nessuno. Aima le fece un segno d’incoraggiamento ma lei sapeva di essere spacciata.
Pensò per un istante che lui avrebbe potuto aiutarla ma poi si ricordò che era tutta colpa sua e decise che era meglio una figuraccia piuttosto che farsi aiutare da lui.
Prese il gesso e scrisse l’espressione che gli fu dettata. Lo sentì dire “ma è facilissima” e il gesso fischiò sulla lavagna.
 
Suonò la campanella e le si sedette davanti Aima insieme ad Akira.
«Cavolo che figuraccia! Stavi pensando al tuo idolo durante la lezione?»
«No…  avevo solo la testa un po’ tra le nuvole.»
«Beh almeno non ti sei addormentata mentre scrivevi.» Disse ridendo Aima poi aggiunse «Ho dimenticato il pranzo! Chi mi accompagna in mensa?»
«Io!» Rispose Hiyori con fin troppo entusiasmo. Lo aveva visto avvicinarsi a lei e lei non aveva la benché minima intenzione di rivolgergli la parola eppure lui le seguì anche in mensa.
 
Tornate della mensa si risedette sul suo banco e guardò una lettera posata sopra. La carta era di un bianco pulito e profumava di lavanda. Hiyori la aprì con delicatezza sotto lo sguardo attento delle sue amiche e di lui. Dentro c’era un bigliettino. La calligrafia con cui era scritto era curata e elegante. Il colore nero era in netto contrasto con il bianco della carta.
Lesse attentamente le parole e prima di parlare Arima glielo sfilò di mano per leggerlo.
 
“Mi piacerebbe parlarti di persona di una questione. Se ti fa piacere incontrarmi presentati dieci minuti dopo la fine delle lezioni sul retro della scuola.
Grazie.
Jun”
 
 
 Iki ebbe un brivido. Sentì su di se lo sguardo pungente di lui che le perforava la schiena con insistenza. Come se volesse una spiegazione per quella scritta. Lo ignorò ancora.
«A quanto pare hai fatto colpo!» Disse ammirata Arima guardando con una certa ammirazione la lettera.«Non sai quanto t’invidio!»
«Cosa farai?» Chiese Akira con una certa curiosità. Iki stava per rispondere quando un altro brivido l’attraverso da parte a parte. Sembrava arrabbiato. Inspirò ed espirò lentamente per riprendere la calma sotto lo sguardo confuso delle sue amiche.
«Non lo conosco quindi vedrò come andranno le cose quando lo incontrerò.»
La campanella suonò interrompendo i discorsi e annunciando l’inizio della nuova lezione.
 
Sentiva il suo passo dietro di lei mentre si dirigeva verso il retro della scuola. Al contrario delle prime ore del mattino dopo quella lettera aveva smesso di continuare a parlarle insistentemente ma aveva preso a fissarla tutto il tempo con sguardo freddo. Iki pensava di aver esagerato. Forse ignorandolo lo aveva spaventato. Decise che dopo aver incontrato quel ragazzo avrebbe ripreso a parlargli però voleva dirgli “ehi, mi lasceresti un po’ di privacy?” ma allo stesso aveva la sensazione che era qualcosa di sbagliato da dire eppure… non riusciva a cancellare la sensazione di disagio che le dava essere seguita in quel modo silenzioso.
Cavolo! Se non fosse stato un dio avrebbe potuto denunciarlo per stalking.
 
Uscì dalla porta e vide un ragazzo poggiato a un muro. Aveva dei corti capelli neri portati a spazzola, il viso leggermente squadrato che gli dava un’aria molto maschile. Aveva la pelle chiara, era alto e aveva un fisico tonico. Gli occhi fissavano con sguardo perso la partita che si stava tenendo nel campo da calcio vicino a loro quando si girò per vederla e le rivolse uno splendido sorriso.
Iki si avvicinò leggermente imbarazzata. Lui era rimasto sulla porta  a guardarli.
«Non pensavo saresti venuta!» Aveva un tono di voce caldo e allegro. Iki notò che aveva un neo appena sotto l’occhio destro.
«Non so se mi conosci… io sono Jun Ishikawa e frequento il primo anno nella classe accanto alla tua, è un piacere conoscerti»
«Piacere mio. Di cosa volevi parlarmi?» Iki decise di andare dritta al punto. Voleva impiegare meno tempo possibile con quel ragazzo per parlare con lui.
«Ecco…» Le guance di Jun divennero rosse mentre cercava di parlare. «Tu mi piaci. So che non mi conosci ma mi piacerebbe frequentarti così potremmo conoscerci meglio. A te va bene?»
Iki aprì la bocca per rispondere quando senti un braccio sulla sua spalla. Si girò e lo guardò. Aveva uno splendido sorriso e i suoi bellissimi occhi guardavano quel ragazzo con aria di sfida. Jun fece un passo indietro quando lo vide.
«Ti sbrighi a tornare a casa?» Disse Yato allegramente guardando Iki. «Yukine ti sta aspettando! Dai andiamo Hiyori!» Prima di portare via Iki guardò il ragazzo con sguardo allegro e disse: «Mi spiace! Ma è impegnata con me.»
 
«Mi spieghi perché l’hai fatto?»
«Perché mi hai ignorato tutto il giorno senza che facessi nulla di male mentre quel ragazzo non l’hai ignorato e ti stava importunando.» Disse Yato con espressione fanciullesca. Iki sentì di nuovo l’ondata di rabbia arrivare.
«Primo: non mi stava importunando. Secondo» E qui tirò un pugno a Yato per dar maggior enfasi alle parole «Mi hai seguito mentre compravo biancheria intima! Questo lo chiameresti niente di male?!»
   
 
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