ATTENZIONE, LEGGERE QUI PRIMA DI COMINCIARE!

Ho letto questa one-shot su asianfafiction e me ne sono innamorata. Visto che era da tanto che non pubblicavo qualcosa su efp ho chiesto alla ragazza che ha scritto questa ff di poterla tradurre e lei ha acconsentito. Quindi tutto questo non è frutto della mia mente ma di persianprincess123 e la storia originale è qui.
Spero vi piaccia così com’è piaciuta a me. Enjoy!

 
 
 

Confession Song

Erano solo le 5 del pomeriggio ma Mark voleva già andare a dormire.
 
La sua improvvisa sonnolenza era comprensibile: si era dovuto svegliare alle quattro di mattina per raggiungere la scuola dove erano al momento, giusto in tempo per cominciare a decorare la loro sorpresa di Natale. Avevano fatto quasi tutto da soli, accettando aiuto solo quando rischiavano di far danni. Guardandosi intorno alla palestra in cui erano, Mark dovette ammettere che avevano fatto davvero un buon lavoro. Il grande albero di Natale al centro della stanza era decorato con eleganza (grazie soprattutto a Jinyoung), le luci sul pavimento davano l’impressione di essere in una fiaba e tutte le decorazioni natalizie erano troppo belle per essere descritte.
 
Durante tutto il giorno avevano ‘rapito’ vari studenti della scuola (mascherati da renne giganti, un'esperienza che avrebbe volentieri dimenticato) e portati lì, alla loro palestra decorata, dove una persona travestita da orsacchiotto li stava aspettando. Proseguirono facendogli una serenata con la loro nuova canzone: ‘Confession Song’, facendo intendere tutti i sentimenti che la persona sotto il costume voleva dire ma non riusciva.
 
Di tutta l’operazione, la parte preferita di Mark era subito dopo il suo rap, quando il ragazzo o la ragazza sotto la maschera si sarebbero rivelati e confessati all’oggetto dei loro sentimenti. Le confessioni variavano da carine ad imbarazzanti, ma tutte erano oneste e venivano dal cuore, una cosa che mosse il membro più anziano dei GOT7, non che lui lo avrebbe mai ammesso ad alta voce (non ci teneva ad essere preso in giro per l’eternità).
 
Ma alla fine della giornata, dopo che l’ultima coppia uscì dalla stanza tenendosi per mano (seguiti da un pazzo, maniaco della neve finta chiamato Youngjae), Mark era pronto a tornare al dormitorio e dormire per il resto dei suoi giorni. Sfortunatamente, sapeva che dovevano dare una mano a togliere le decorazioni prima di andarsene, così si preparò per almeno un’altra ora di lavoro prima di ricongiungersi con il suo amato letto. Camminò verso Jaebum, raccogliendo la più vicina renna imbottita (quanto aegyo avrebbe dovuto usare per avere una di queste per sé?) lungo la strada.
 
“Allora, leader, come ci organizziamo per togliere tutto?” disse una volta raggiunto il brunetto.
 
“Beh, immagino dovremmo dividerci in gruppi. Forse Jackson e Junior possono occuparsi dell’albero, mentre…” Jaebum non ebbe tempo di finire la sua frase (né Mark di spiegare perché lui sarebbe dovuto stare nel team con Jackson e non Junior), perché Jinyoung interruppe la loro conversazione con un sonoro ‘Ah-hem’.

 
“Non possiamo ancora togliere niente hyung, non ricordi quella cosa?” Vedendo l’espressione confusa del leader, il più piccolo decise di specificare un po’. “Ricordi? La cosa di cui abbiamo discusso questa mattina? Quell’ultima confessione?”
 
“Oh! Okay si, si ricordo.” Disse Jaebum, uno sguardo di comprensione nel suo volto. Girandosi di nuovo verso Mark spiegò: “Non possiamo ancora togliere niente hyung, c’è un’ultima persona che vuole confessarsi al suo amato nella nostra maniera”
 
“Mmmm, non credo te ne sia accorto, ma qui non sono rimasti più studenti. La scuola è finita pochi minuti fa.” Disse Mark, la confusione scritta sul suo viso. Chi sarebbe dovuto essere l’ultimo a confessarsi? La coppia che era appena uscita dalla stanza era l’ultima della lista, si ricordava di aver controllato nemmeno mezz’ora fa.
 
“Oh la persona che vuole confessarsi non è uno studente hyung” disse Jinyoung, con un sorriso malizioso che si stampò anche sul volto di Jaebum. Proprio mentre Mark stava elaborando le parole del più piccolo, una melodia familiare partì e la voce di Jackson riempì la stanza.

Mark si girò, avendo prima dato le spalle alla porta, per vedere una persona con una testa da orsacchiotto che teneva un mazzo di fiori. Jinyoung gli prese la mano, e cantando la sua parte della canzone, lo guidò fino a farlo mettere di fronte allo sconosciuto misterioso. Quindi la confessione era per lui? Chi sarebbe potuto essere?

Yugyeom apparse dal nulla per cantare la sua parte, un sorriso eccitato sulle labbra mentre accennava qualche passo di danza. Alla fine del suo primo verso, si spostò per dare a Mark un abbraccio, sussurrando un piccolo ‘Congratulazioni’ nel suo orecchio. Mark rispose all’abbraccio che il suo pseudo-piccolo fratello gli diede, però era ancora confuso: perché il più piccolo si stava congratulando con lui? Jinyoung tornò per finire la sua parte e scuotere un po’ la persona-orso, la sua voce si armonizzava perfettamente con quella del maknae, finendo il suo verso con un occhiolino in direzione di Mark. Forse lo sconosciuto era un fan che voleva confessarsi al suo membro preferito?

Jaebum e Youngjae erano i prossimi a cantare il ritornello. Youngjae abbracciò lo sconosciuto alla fine della sua parte prima di formare un cuore con le mani, il leader lo imitò con un sorriso affettuoso. Si stava rendendo conto che stava ricevendo l’intero trattamento riservato alle fan durante questa piccola serenata, mancava solo una cosa. Normalmente in questo momento della canzone, un certo nativo di Hong Kong era vicino alla persona che si confessava, cercando di farlo ballare. Dove diavolo era Jackson?

Il rap di Bambam lo faceva sempre sorridere, (era ancora così orgoglioso del ragazzo per averlo scritto da solo), specialmente in quel momento quando provava a fare qualche aegyo con una testa da orsacchiotto. Esaminò un po’ i fiori che la persona teneva in mano, erano gigli bianchi, il suo fiore preferito. E anche se Mark apprezzava il gesto, era piuttosto confuso: c’erano solo poche persone a cui aveva detto questa sua piccola caratteristica, e i fan non erano decisamente uno di loro.

Di nuovo il ritornello, questa volta con tutti che gli saltavano intorno. Mark non li aveva visti eccitarsi così tanto per le altre confessioni; perché i suoi amici erano così strani? Jackson ancora non c’era (dove caspita era finito il suo adorabile idiota?), e stava già preparando un piccolo discorso nella sua testa per ringraziare il fan e scoraggiarlo delicatamente (era sicuro fosse un lui, i pantaloni e le mani mascoline non mentivano).

Il suo rap arrivò e lo eseguì come aveva sempre fatto mentre la sua aspettativa aumentava. Era quasi sicuro che la persona sotto la maschera fosse un fan, ma era davvero molto grato per tutto lo sforzo che aveva messo in tutto ciò. Lo voleva incontrare e ringraziare, e forse anche dirgli che l’unica ragione per cui non avrebbe accettato era perché il suo cuore già apparteneva a qualcun altro, anche se poteva suonare come una scusa scadente (e anche stupida, perché sapeva che le possibilità che all’altra persona piacesse erano una su un milione).

Trattenne il respiro e una volta finito, percepì il silenzio improvviso che era calato nella stanza.
 
L’uomo mise entrambe le mani sulla testa da orsacchiotto e lentamente la tolse, scompigliando un paio di ciocche bionde nel procedimento. Guardò in su finché i suoi occhi si connessero con quelli di Mark.
 
 
Oh.
 
 
A quanto pare aveva trovato Jackson.
 
 
“Non hai idea di quanto sia soffocante quella cosa” disse prendendo un respiro profondo (e Mark era pronto ad urlare perché se questo era tutto un cazzo di scherzo Jackson Wang…) “Okay, okay non guardarmi in quel modo, ti assicuro che ne valeva la pena.”
 
“Cos- Voglio dire perché, Cioè-“ La mente del maggiore era un disastro, un mucchio di pensieri confusi si sovrapponevano l’un l’altro. Stava davvero accadendo tutto ciò?
 
“Zitto, fammi fare tutto prima che i nervi mi abbandonino okay Markie?” Era nervoso, poteva vederlo dalla maniera con cui le spalle erano tese e la sua voce s’incrinava, Jackson Wang era nervoso. Il biondo diede un piccolissimo cenno del capo e Jackson prese un respiro profondo e cominciò a parlare velocemente in inglese.
 
“Mark. Mark Yi En Tuan. Ci conosciamo già da circa cinque anni, e possono dire onestamente che non c’è nessuno eccetto mia madre che mi conosca bene come mi conosci tu. Abbiamo passato così tante cose insieme che onestamente mi terrorizza fare il prossimo passo. Ma lo voglio Mark. Perché mi sono innamorato di te. Mi sono innamorato del modo in cui mi saluti ogni mattina, del modo in cui il tuo naso si strizza quando vedi qualcosa che non ti piace, con la tua piccolissima risata imbarazzata quando ti prendo in giro davanti gli altri e la tua grassa risata da iena quando vedi qualcosa di davvero divertente. Amo tutto di te, dal colore dei tuoi occhi al modo in cui dici il mio nome. Amo la tua incapacità di toccare qualsiasi cosa attinente agli insetti e il modo in cui mangi come se non vedessi cibo da dieci anni. Amo la tua voce profonda, specialmente quando fai rap, amo come ti prendi cura di ogni singolo membro a modo tuo, amo la determinazione in ogni cosa che fai, e amo quando ogni tanto sei silenzioso e come tu sei sempre lì per ascoltare me che sproloquio. Ti amo, solo questo, ti amo. Probabilmente potrei passare i prossimi anni della mia vita ad elencare tutte le cose che amo di te, tutte le cose che mi hanno fatto innamorate di te e non sarebbe abbastanza. I-io onestamente, so che questo è tremendamente sdolcinato e che nessuno me la farà passare liscia però- però Mark, per me tu sei come un angelo. Il mio angelo custode personale, e ti amo. E lo so che probabilmente non mi ricambi in questo momento ma devi sapere che se mi dessi un’occasione, solo una piccolissima occasione, farei tutto ciò che è in mio potere per renderti l’uomo più felice della Terra. Ti darei tutto se solo tu-“ Jackson non ebbe il tempo di finire la frase perché fu attaccato da un cucciolo gigante di nome Mark Tuan.
 
“Si, si, si, e si” Stava riempiendo di baci tutta la faccia del più piccolo, ancora ammutolito dopo aver sentito quelle parole. Lo amava. Jackson amava lui. Voleva ridere e piangere allo stesso tempo, rompere la sua solita facciata tranquilla e urlare al mondo che l’uomo dei suoi sogni lo amava.
 
Tutti i ricordi con il più piccolo tornarono alla mente, dalla prima volta che si incontrarono (“Mi chiamo Jackson Wang, piacere di conoscerti ragazzo di LA”) alla prima volta in cui aveva visto il più piccolo come più di un amico (“Beh alla fine debutteremo insieme, eh Markie-Pooh?”) a questo momento perfetto (“Ti amo…. Ti amo…. Ti amo”). Diede all’uomo che in quel momento stava abbracciando il più luminoso dei sorrisi. “Ti amo anch’io idiota”
 
Si sentirono urla per tutta la stanza, gli altri membri stavano impazzendo con gli ultimi coriandoli e neve finta mentre ballavano sulle note finali della canzone. Ridevano intorno a loro, urlando una serie di congratulazioni e strani scherzi. Mark poté sentire il tipico “EW!” di BamBam e qualcun altro che sospettasse essere il loro manager urlare “FINALMENTE!”
 
Ma era troppo occupato dalla sensazione delle labbra di Jackson sulle sue per importarsene dei pazzi membri del gruppo.

(Più tardi, molto più tardi dopo che tutta l’eccitazione era diminuita e avevano finito di mettere via tutte le decorazioni, Jackson gli diede una piccola renna imbottita per commemorare il giorno. Evidentemente l’aveva presa dal loro gigante albero decorato e aveva chiesto alle noona di lasciargliela tenere. Mark strinse forte la renna e il mazzo di fiori al petto mentre si coccolò con il biondo per tutta la strada di casa, ignorando le voci degli altri membri che li prendevano in giro. Si addormentò così, con un sorriso sul viso e con la mano di Jackson intrecciata con la sua, la testa sulla spalla del suo nuovo ragazzo.)