Anime & Manga > Keroro Gunso
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Autore: AchiSamaII    26/04/2016    6 recensioni
« Amo Natsumi, con tutto me stesso. Ho passato questi anni nell'ombra, guardandola crescere e innamorandomene ogni istante sempre di più. Non passa giorno che non pensi a lei. Non avrei mai pensato che una cosa del genere potesse capitare proprio a me, ma è successo. Dororo, » lo chiamò e l'altro gli presto attenzione. « Avevi ragione: non ho mai rischiato, e non so quindi che cosa potrebbe succedere, se solo ci provassi. E ho intenzione di farlo. »
Sono passati 5 anni da quando il plotone di Keroro è atterrato sulla Terra per invaderla, e ancora la squadra non ha ottenuto nessun risultato. Natsumi, suo fratello e i loro amici sono cresciuti, e nuove avventure attendono loro, con nuovi problemi, e nuovi nemici. E sopratutto...
... Giroro che cosa avrà intenzione di fare?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Giroro, Natsumi, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: Prima che andiate a bannare me e la mia storia, voglio solo farvi presente che - se avete già letto questa storia, o il titolo vi sembra familiare, è solo perché ho ripreso in mano il mio vecchio racconto “Un amore… Possibile?” per riscriverlo meglio, e inoltre, sì, sono sempre io, AchiSama, ma con un “II” accanto perché avevo cancellato il mio nick! 
Quindi, in breve - le spiegazioni a dopo, in fondo alla storia - la storia è mia e l’account è sempre il mio: 
SONO TORNATA!


 









KANONA KOI?
UN AMORE POSSIBILE?



Ichi
- Il coraggio di ammetterlo -







Siamo nell'anno 2012. Il pianeta Terra viene attaccato da extraterrestri potentissimi. Una flotta di navicelle spaziali invade i cieli. Gli aggressori sono crudeli e violenti. La popolazione è in preda al panico. La tecnologia aliena è estremamente avanzata, le forze militari dei terrestri non hanno le forze di reagire all'offensiva, è solo questione di tempo. La conclusione è evidente: la Terra verrà conquistata. 
« La popolazione di questo pianeta saprà presto che cosa significa avere paura. Vedrà come siamo forti e capirà che con noi non c'è da scherzare. » 


 

28 Settembre 2009



Procurarsi un bernoccolo in fronte di prima mattina non è mai piacevole, soprattutto se è preceduto da un incubo. Un incubo orrendo. Lo capì nel momento in cui la fronte batté contro lo scaffale pericolante appena sopra la testa, scatenando così una frana di razzi, fucili e pistole proprio sul suo giaciglio. Scansò dolorante le ferraglie da sopra di sé, e a fatica uscì dalla tenda. Allungò le braccia rosse, per sgranchire i muscoli, inspirando l'aria fresca del mattino. 
Il sole si stava alzando pigro in quel momento esatto, proprio dietro l'agglomerato di grattacieli di Tokyo, distante qualche chilometro, illuminando di un dolce arancione tutto ciò che i suoi raggi toccavano, e il normale rossore delle sue braccia si accese ancora di più. La pausa estiva ormai era finita da quasi tre settimane, ma la mattina era ancora mite: quindi ancora non era così difficile lasciare il caldo tepore del letto. Buttò lo sguardo dietro di sé, e sospirò infastidito. Stava accumulando così tante armi, che ormai non c'era quasi posto per il suo corpo. 
Ed era un corpo piccolo
Il pensiero lo turbò, come ogni volta. C'era troppa differenza, tra loro e gli altri. 
Tra lui e lei
« Giroro, » lo chiamò una voce. Voltò lo sguardo verso la portafinestra che dava sul giardino, e trovò una presenza, simile a lui nella razza, ma dalla pelle verde. 
« Sì, Keroro? » 
« È pronta la colazione, ne vuoi un po'? » gli chiese l'altro, strofinandosi le piccole mani bagnate nel grembiule rosa. 
« Ho ancora una buona provvista di patate dolci, » rifiutò e Keroro sbuffò scocciato. 
« Sei sempre così associale, » lo rimproverò drammatico. « Come potresti mai piacere a Lady Natsumi, se non provi neanche a far parte della sua famiglia? » Il rosso roteò gli occhi, per niente turbato da quell'ennesima presa in giro. « … Mi chiedo anche se lei ti piaccia davvero, a questo punto! » aggiunse sornione, rientrando dentro la casa e lasciando l'altro completamente interdetto.
I ricordi si fecero prepotenti, e Giroro permise loro di invadergli la mente. Ricordò il primo momento in cui si era infatuato di Natsumi. Con una dannata costa di sedano era riuscita a rendere inoffensive le innumerevoli trappole a lei dirette: aveva sottovalutato le sue potenzialità e se ne era innamorato. Ammise a se stesso che, a quel tempo era stato solo un curioso interesse verso un individuo di genere femminile di una razza che aveva imparato a indicare come inferiore alla loro, che però era riuscita a tenergli testa a quel primo burrascoso incontro. 
Immerso nei pensieri si sistemò accanto alle braci spente della sera prima, e con abilità accese un nuovo fuoco per la sua colazione.
Quell'interesse poi era maturato di giorno in giorno in qualcosa di più importante, sia per le tante avventure vissute assieme, sia perché si era quasi autoproclamato sua guardia del corpo. Quella prima volta aveva confessato a se stesso di essersi innamorato di lei. 
Rise al pensiero.
Con quanta leggerezza aveva ammesso quelle parole, quando ancora non sapeva che cosa significavano davvero. Solo ora, dopo ben cinque anni da quel momento, poteva capire il vero significato di ciò che aveva detto con tanta noncuranza. Amava Natsumi, con tutto il suo cuore. Avrebbe dato la sua vita, pur di vederla ogni giorno sana e salva, e soprattutto felice. E se questo significava starle lontano, allora l'avrebbe fatto.
« Ehi, Giroro »
L'alieno rosso non ebbe neanche bisogno di alzare lo sguardo sulla staccionata alla sua destra. Conosceva molto bene quella voce.
« Dororo, » fece cenno col capo, continuando a controllare le due patate dolci sul fuoco. « Cosa ci fai qui? » 
« Ho approfittato del fatto che Lady Koyuki venisse a prendere Lady Natsumi per la scuola, e sono arrivato un po' in anticipo, » gli spiegò. 
« In anticipo per cosa? » Sentì l'amico sedersi vicino, e allora rivolse gli occhi verso di lui, sorprendendolo a sorridere incerto. « Che cosa c'è? Perché quell'espressione? » 
« Non è da te dimenticare una riunione, Giroro. »
Trasalì a quelle parole, poi rilasciò un sospiro.
« Certamente me ne ricordavo. Mi era passato di mente solo per un secondo, » mentì sfacciatamente, passandogli poi una patata dolce.
« Pensavi a Natsumi, giusto? » Gli chiese con innocenza, e il rossore che incendiò le guance dell'amico confermarono i suoi sospetti, e assaporò il tubero cotto a puntino. « Non c'è nulla di male pensare alla donna che si ama, » sussurrò sovrappensiero  al fuoco.
Donna… Giroro sorrise al pensiero. Era presto per considerarla tale, ma gli anni erano passati e… 
« Nooo! » Un urlo echeggiò per tutta la casa, fino a raggiungere le orecchie dei due alieni nel giardino, che si misero all'erta. Giroro riconobbe la voce della ragazza e con la paura nel cuore si precipitò all'interno dell'abitazione, seguito da Dororo, molto meno preoccupato. 
« Natsum-ah! » 
« Giroro! » 
Ora, la scena sarebbe parsa comica a chiunque, tranne che ai due diretti interessati: Giroro aveva appena fatto in tempo a salire il primo gradino delle scale, ritrovandosi poi schiacciato sotto Natsumi, che l'aveva travolto all'improvviso, proveniente invece dal piano superiore della casa. Giroro si riprese a fatica, mentre la ragazza si era alzata in piedi in pochi secondi.
« Nessun danno, Natsumi? » Le domandò, massaggiandosi la fronte. Era la seconda volta in pochi minuti che la sua testa veniva coinvolta in atti di bullismo. 
Doveva stare più attento. 
Ma dove aveva la testa? 
... Ah. 
Già.
« Scusami Giroro, non ti avevo visto! » lo pregò lei, aiutandolo ad alzarsi. Giroro cercò di evitare di constatare quanto fosse differente la loro altezza. Faceva sempre male. « Stavo scendendo in fretta le scale, e– »
« Che cosa è successo di sopra? Sei in pericolo? » Fermò subito le sue scuse. Non gli interessavano affatto, anzi. Non era accadutto apposta, ed era lui a sentirsi tremendamente in colpa per averla fatta cadere. Osservò l'espressione della ragazza cambiare da ansiosa a un sorriso dispiaciuto. 
« Non ti volevo allarmare, va tutto bene, » lo rassicurò. « Sono solo– »
« Natsumi! Dai, siamo in ritardo, muoviti! » chiamò la voce di Koyuki dalla porta d'ingresso.  
« … In ritardo, per l’appunto! Scusami Giroro, devo scappare! La sveglia non aveva suonato! » si scusò nuovamente, sistemandosi in tutta fretta la divisa grigio chiara e blus cura, e correndo via verso l'amica, che l'attendeva assieme al fratello Fuyuki. Giroro si permise di seguirla con lo sguardo, fino a quando si chiuse la porta a chiave dietro di sè. 
Cinque anni erano passati da quel primo incontro, e su Natsumi avevano fatto meraviglie. Se già prima era un'adolescente carina, sana e tutto pepe, ora si era trasformata in un'incantevole diciasettenne: continuando a crescere in quel modo, sarebbe diventata sempre più la copia di sua madre Aki. Pochi mesi ancora, poi a Marzo si sarebbe finalmente diplomata all'istituto superiore Naha assieme a Koyuki, lo stesso in cui suo fratello frequentava il secondo e penultimo anno, entrando così nel mondo degli adulti.
L'immagine di lei che lo salutava con un cenno della mano e un ennesimo sorriso lo accompagnò per il resto della giornata.
Com'è bella... Ogni volta che la vedo è sempre un tuffo al cuore.
« Giroro, andiamo. È ora, » lo chiamò Dororo, che aveva assistito alla scena, e l'alieno rosso seguì l'amico nel sottoscala, dove si trovava la stanza del loro comandante, immerso nei propri pensieri. Pensieri indirizzati solo ed esclusivamente a Natsumi.
Come un automa, andò per aprire la porta decorato con lo stemma di Keroro, ma la mano di Dororo sul proprio polso glielo impedì.
« So che cosa stai pensando. Non è giusto che tu rimanga in disparte guardandola crescere, » lo sorprese. Giroro si rabbuiò e lasciò cadere lo sguardo sulla maniglia, tentando di nuovo di riafferrarla. L'amico lo fermò nuovamente. « Hai fatto così tanti progressi con lei, Giroro. Prova a fare un tentativo. Se non rischi, non lo saprai mai. » 
Giroro sorrise amaramente. 
« Tralasciando per un attimo il suo eterno amore per Saburo, » sospirò dopo qualche istante. « Tu pensi davvero che una come lei possa provare più di un semplice sentimento d'amicizia verso uno degli alieni che stanno tentando di invadere il suo pianeta? Lei? La prima linea di difesa di Pekopon? Pensi davvero che possa amare un... un... un coso come me? » Domandò con enfasi, indicando il proprio corpo. Dororo rimase in silenzio per qualche attimo, poi i suoi occhi sorrisero.
« Io credo di aver conosciuto Natsumi molto bene in questi cinque anni, e anche tu la conosci, » iniziò. « E credo anche che tu sappia benissimo che quella ragazza è in grado di vedere oltre l'aspetto fisico. Se solo le lasciassi la possibilità di provare a innamorarsi di te– » 
« Non puoi capire. Lascia perdere, Dororo. »
« Ma– »
« È complicato. »
« Prova a spiegarmi, allora. »
« ... Non è solo una questione di aspetto fisico. » Borbottò, arrossendo. Dororo lo osservò confuso, e l'altro allora scrollò le spalle. « Lascia perdere. » Ripetè, stanco, ed aprì la porta. 
Passò l'intera durata della riunione a rimuginare sulla discussione che aveva avuto con Dororo, nonostante tutto. Pensò all'amore che provava per Natsumi, che da cinque lunghi anni non faceva altro che crescere e consolidarsi. Lasciò che immagini di cui aveva sempre avuto paura lo investissero come un treno e si lasciò pervadere dal calore di esse. Se non rischi, non lo saprai mai. Così aveva detto Dororo poco prima, come gli aveva fatto notare che il suo rapporto con la ragazza non era affatto calato, anzi. In quegli anni, in tutte quelle avventure che avevano vissuto insieme, la loro amicizia si era rafforzata, e dovette ammettere che forse Natsumi non lo considerava più solo un degno rivale da sfidare. Se così era, allora forse poteva davvero...
Iniziò ad elaborare una strana e pericolosa idea.
« Keroro. » Il Keroniano sobbalzò, e assieme agli altri compagni e Angol Mois voltò il capo verso l'amico. Se avrebbe dovuto farlo, però, avrebbe significato anche un'altra cosa. « Ho intenzione di lasciare il plotone. » 
L'intero gruppo cadde dalle nuvole e lo guardarono attoniti. Keroro cercò di riprendere la situazione in mano.
« Che cosa intendi dire, di preciso, caporale? »
Giroro si prese qualche istante, prima di rispondere. Si alzò infine in piedi, e parlò, guardando ognuno dei suoi compagni negli occhi.
« Amo Natsumi, con tutto me stesso. Ho passato questi anni nell'ombra, guardandola crescere e innamorandomene ogni istante sempre di più. Non passa giorno che non pensi a lei. Non avrei mai pensato che una cosa del genere potesse capitare proprio a me, ma è successo. Dororo, » lo chiamò e l'altro gli presto attenzione. « Avevi ragione: non ho mai rischiato, e non so quindi che cosa potrebbe succedere, se solo ci provassi. E ho intenzione di farlo. »
« Ne sono felice, Giroro. » Ammise, con un cenno del capo. Giroro tornò a guardare il capo del suo plotone. 
« Keroro, non posso continuare a servire il mio pianeta, se mi sono innamorato di quello che dobbiamo invadere e di una sua abitante. Consideratemi un disertore, non mi interessa. Non posso vivere in due mondi. »
« Ma, caporale, così finirai di fronte alla corte marziale! » gli ricordò con preoccupazione Keroro. 
« Gli unici che sono a conoscenza della mia diserzione, siete voi, » disse con eloquenza, passando lo sguardo su ognuno di loro. Un pesante silenzio accolse la sua affermazione.
« Non ne faremo parola, Giroro. » Assentì Tamama, alzandosi in piedi anche lui. Come per confermare, anche gli altri componenti del plotone e Angol si alzarono davanti al tavolo, accogliendo la sua richiesta con il saluto militare. 
« Giroro? » Dororo si avvicinò all'amico, stringendogli una spalla. Giroro sostenne il suo sguardo, quella volta senza paura di esporsi. « È una questione... di vita? »
Una vita insieme
« Sì. »










Achi’s Corner
Buona sera a tutti, bellissima gente! È bello tornare in famiglia, dopo così tanto tempo lontana da casa. Ebbene sì, sono io, Achi (o AchiSama, se vi ricordate il mio vecchio Nickname!) e questa storia non è altro che “Un amore possibile?” revisionata. Questa versione 2.0, infatti, ho deciso di riprenderla in mano dopo anni - quanti ne sono passati? Due? Tre?… Spero non quattro - e anni che l’avevo lasciata in sospeso. Avrei potuto rimetterla come era stata scritta all’inizio e ricominciare da dove avevo lasciato in sospeso… Ma gli anni sono passati anche per me, non solo per i nostri beniamini, e con me è cresciuto/cambiato anche il mio stile di scrittura: forse, chi si ricorda di me, lo avrà notato benissimo. Quindi, spero che questa nuova versione possa piacere ai vecchi lettori, e per i nuovi arrivati, non posso dire altro che… Benvenuti! 
Mi siete mancati così tanto che ho voglia un attimo di aggiornarmi sulla mia vita - così chi non mi conosceva prima, saprà qualcosina di me - che dite? Insomma, ho raggiunto finalmente, da pochi giorni, il traguardo del primo quarto di secolo (sono vecchia!) e ne ho ancora 3 da vivere, se tutto va bene; Mi sono laureata a Febbraio, ergo, non ho più nulla da studiare per tutto il resto della mia vita. Yeeeeh!; Ho avuto una storia - o almeno la credevo tale - per poco più di un anno, ma che “purtroppo” è finita. Proprio oggi. Ma va bene così. Tanto ho voi a cui dare tutto il mio affetto e il mio amore!
… E questa è stata la mia breve e inutile vita in questi anni in cui non ci siamo più sentiti. Che bello. 


KK
Che dire invece della storia? Lo so che volete che parli di questo. Mi sento messa da parte. 
… Scherzo. 
Lo so che mi volete bene.
Vero?
Beh, come dicevo, sono cresciuta, e sono diventata molto più pignola nelle mie creazioni: mi sto “documentando” su Keroro, e quindi sto riguardando - molto volentieri - tutti gli episodi. Perché? Beh, perché durante la storia ci saranno degli avvenimenti che ricorderanno i vecchi episodi, e alcune cose accadranno proprio a causa di alcune cose successe in questi, quindi voglio essere il più precisa possibile. Spero che questa cosa possa gradirvi! Dove mi sarà possibile, a fine capitolo inserirò un piccolo spazio con il riferimento all’episodio giusto, che sia di un oggetto, di una frase, di un avvenimento, eccetera. Altre cose, ovviamente invece saranno inventate, come, potete ben immaginare, il fantomatico Istituto Superiore Naha. Non so se ne siete a conoscenza, ma il sistema scolastico giapponese, è molto diverso dal nostro. 
… Facciamo subito una cosa. Voglio inaugurare subito due nuove sezioni… Ok, fatto.
Allora, poco fa avete conosciuto il mio Corner - angolo - dove parlerò, mi sfogherò del più e del meno. Questo in cui mi state leggendo ora, si chiama come la storia. Immagino che cosa stiate dicendo ora. Ma questa è fuori di testa. KK? Ma non si chiamava Un Amore Possibile? Sì. Ma siccome non mi è mai piaciuto il titolo che avevo scelto, ho deciso di scriverlo come si scriverebbe - più o meno - in giapponese, cioè, “Kanona Koi?” o, per abbreviazione, KK. Rimarrà il vecchio titolo per due o tre capitoli, giusto per dare a chi mi seguiva il tempo di ritrovarmi. Poi lo cambierò con il nuovo capitolo. Vi avviserò per tempo, non preoccupatevi. 
Ah, ogni capitolo è segnato non con il numero romano, ma come si legge in giapponese! Così studiamo un po’, eh? :-)


This Is Too
Qui non farò altro che dedicare il capitolo appena pubblicato a qualcuno, che potete essere voi, i miei gatti, la luna, la terra, il cielo, il mio pigiama. 
L’ho sempre fatto nella vecchia versione, e lo voglio fare anche qui. 
Quindi, oggi il capitolo è dedicato a tutti quelli che mi seguivano nella vecchia versione, sopratutto a chi non ha mai perso le speranze di ritrovarmi o che ha aspettato mesi e mesi inutilmente, fino a trovare la storia e il mio account cancellati. Mi dispiace un sacco. 
Sono tornata più in forma di prima.


Trivia
In questa sezione non farò altro che inserire il pezzo del capitolo che va a ricordare un episodio del vero anime di Keroro. Ora ovviamente non c’è nulla da ricordare. 


How Japan It Is Made
Ed ecco il punto che mi piace di più, e che so che mi darà parecchio filo da torcere. Parlerò un po’ del Giappone, delle sue festività, delle sue tradizioni, a seconda che il capitolo richieda un po’ di spiegazioni o meno. 
Allora, ciò di cui vi volevo parlare prima - mi ero interrotta all’Istituto Superiore Naha, ricordate? - è il sistema scolastico giapponese. 
Diamo un po’ di fondamentali.
Per chi non lo sapesse, l’anno scolastico in Giappone inizia in Aprile e finisce a Marzo. Qui di seguito, vi inserisco una scaletta per come si divide la vita scolastica dall’asilo all’università, le materie principali che si imparano e come viene chiamato, i club e le festività in cui i ragazzi sono a casa. Servirà per la storia.


Scuola Materna
03  /  04
04  /  05
05  /  06


Scuola Elementare - Shogakko
06  /  07
07  /  08
08  /  09
09  /  10
10  /  11
11  /  12


Lingua Giapponese
Matematica
Musica
Arte
Educazione Fisica
Educazione civica
Attività sul Territorio (1° Biennio)
Economia Domestica (5° Anno)
Scienze Sociali e Naturali (3° Anno)


Scuola Media Inferiore - Chugakko
12  /  13
13  /  14
14  /  15


Lingua Giapponese
Matematica
Musica
Arte
Educazione Fisica e Igiene
Educazione Civica
Economia Domestica
Educazione Tecnica
Scienze Sociali e Naturali
Inglese


Scuola Media Superiore - Koko
15  /  16
16  /  17 <— Fuyuki e Momoka sono qui!
17  /  18 <— Natsumi e Koyuki sono qui!


Lingua Giapponese
Giapponese Antico
Matematica
Musica
Arte
Educazione Fisica e Igene
Economia Domestica
Educazione Tecnica
Lingua Straniera
Informatica


Università - Daigaku
18  /  19 <— Saburo è qui!
19  /  20
20  /  21
21  /  22


Master - Shushi Katei
22  /  23
23  /  24


Dottorato - Hakushi Katei
24  /  25
25  /  26
26  /  27


Shiken Jigoku = inferno degli esami (come chiamano il loro sistema scolastico). 


Vacanze
Anno Scolastico - Aprile a Marzo
Estate - 6 Settimane 
Capodanno - 2 Settimane
Primavera - 2 Settimane
Feste Nazionali


Club
Atletica
Baseball (sport nazionale)
Pallavolo
Giardinaggio
Cucina
Informatica
Letteratura


Bene, questa è una base. Mi sono documentata particolarmente per queste cose, e mi sono anche divertita a imparare! Oltretutto ho notato che nella vecchia versione mi ero sbagliata, anche di molto! Avevo fatto partire la storia a Settembre, certo, ma avevo anche detto che la scuola in Giappone iniziava proprio in quel mese. Orrore!
Comunque, se qualcuno di voi conosce altre cose riguardo la scuola, mi faccia sapere, che poi le inserirò molto volentieri, anche all’interno della storia!


SYS (See You Soon)
Qui non farò altro che salutarvi, e darvi l’appuntamento al prossimo capitolo, che deciderò di volta in volta. Per ora, dato che ho un capitolo di un altra storia - non in questo account, perché ho voluto dividere FanFiction da Originali - ancora da finire, revisionare e pubblicare, tenete buono Mercoledì 10 Maggio, sempre verso questo orario. Se ci saranno problemi, vi farò sapere.


PAP (Pay Attention Please)
Qui ci saranno piccoli avvisi. 
Al momento non sento di darvene, anche perché ho scritto tanto, e ora voglio sentire voi - Vi ricordo che amo parlare con voi, e che mi piace leggere un sacco <3 Ricordo la gioia nel leggere i commenti arzigogolati e pazzi e fangirlosi di Chichi77 °^°. Voglio mettere solo una cosa, che metto alla fine di ogni capitolo dell’altra mia storia:
“In ogni caso, mi piacerebbe davvero sentire il vostro parere, capitolo per capitolo. Non perchè voglio avere una valanga di recensioni - il numero non mi importa - ma perchè apprezzerei tantissimo parlare di quello che succede passo a passo, capire se qualcosa non vi piace, quali sono i vostri dubbi, o quello che vi è piaciuto. Insomma, se volete scrivermi tesoro, bellissimo capitolo, aggiorna presto!... Vi prego, non fatelo. Apprezzo di più una recensione neutra o negativa - ovviamente con le dovute spiegazioni e non questa storia mi fa schifo - che poche righe magate copiate e incollate da una recensione di tutt'altra storia. Perchè capita. L'ho già visto succedere. Ok, ora mi sto facendo odiare, evviva! :-3 (La faccina risolve tutto, vero?). Voglio dire, apprezzo le critiche costruttive e le recensioni che mi fanno capire che effettivamente avete letto la storia
Basta, mi sto facendo odiare troppo, vi lascio la parola!”
Detto questo…
… Sul serio, vi lascio la parola! :-)


Un Bacione,
Achi!

   
 
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